CAPITOLO 5. REM MIURA & REIJI SAKAMAKI
Una
rosa, bianca come il latte, viene accarezzata da dita lunghe e
affusolate.
Una
ragazza, con un occhio bendato e l'altro dorato, dalla pupilla
felina, sosta in mezzo al giardino del college.
La
sua attenzione è stata catturarata dal roseto: rose dalle
mille
tonalità pultellano i cespugli, dando colore ed eleganza a
quegli
arbusti verde scuro.
La
fanciulla avvicina il volto al fiore, i suoi capelli bianchi
scivolano sulla spalla destra, sfiorando la pelle chiara e il grande
orecchino d'oro, che porta quasi sempre.
Annusa
la pianta davanti a sé, inspirando l'odore pungente della
rosa.
Rem
Miura ama trascorrere ore dentro il giardino, nel retro del collegio,
è un posto profumato e tranquillo.
Cammina
ancora un po', facendo tintinnare le cavigliere e i piedi calpestano
l'erba, umida per la recente pioggia: si possono ancora vedere le
gocce d'acqua, sulle foglie, che brillano come diamanti.
Ma
la ragazza viene attratta da una pianta in particolare, i cui petali
presentano una tonalità rosa sulle punte: la magnolia resta
il suo
fiore preferito in assoluto.
Si
china verso quest'ultima, facendo sfiorare alcune ciocche, sfumate di
viola scuro, col suolo.
Ammira
quasi ipnotizzata quella meriviglia e si isola dal mondo circostante,
restando da sola con la sua Natura.
Un
leggero fruscìo, però, la distrae, facendola
voltare, seccata:
l'occhio color ambra comincia a squadrare un ragazzo, anch'esso chino
su una della tante siepi.
Affilando
lo sguardo, nota che ai suoi piedi sono disposti ordinatamente un
libro abbastanza spesso e delle fiale.
Sospirando, l'albina si alza, lisciando successivamente la lunga gonna
che porta.
Difatti,
la fanciulla si è rifiutata, categoricamente, di mettere la
divisa
scolastica, sebbene una ragazza, che le sembra si chiamasse Ryoko, o
giù di lì, l'abbia minacciata di andare dal
preside e reclamare per
il suo comportamento irrispettoso.
Ma
l'albina preferisce i suoi, di vestiti.
Avvicinandosi
al ragazzo, Rem aggrotta le sopracciglia: cosa sta facendo!?
Egli, dal canto suo, accortosi della presenza dell'altra, si gira e non può non ammettere che è tremendamente bella: le labbra, tinte di viola, sono in leggero contrasto con la sua carnagione perlacea e sulla spalla scoperta vi è un tatuaggio di fiori, mentre il suo corpo affusolato è fasciato da un vestito, che sembra uno di quelli che si portano nei balli tradizionali zingari.
Anche
la fanciulla, però, è rimasta colpita dalla
bellezza del ragazzo:
porta la divisa con un ordine impeccabile.
Gli
occhi rossi splendono da dietro la montatura rettangolare e i capelli
corvini gli ricadono lungo la fronte.
Nonostante
tutto, i due rimangono a fissarsi impassibili tutto il tempo.
“Salve.
Ci conosciamo?” Domanda il ragazzo, in tono glaciale,
alzandosi.
“Non
direi.” ribatte l'altra, con la sua stessa freddezza,
portandosi
una ciocca bianca dietro l'orecchio.
“Allora
ritengo che sia opportuno presentarmi. Piacere, sono Reiji
Sakamaki.”
dice il corvino, come se fosse una poesia ormai ripetuta troppe
volte, offrendole la mano.
Rem,
alzando un sopracciglio, sussulta, quasi impercettibilmente, nel
sentire quel cognome, ma ricambia la stretta di mano.
“Piacere
mio, sono Rem Miura.”
Nel
dirlo, si rende conto che le mani di Reiji sono incredibilmente
fredde.
Dopo
essersi presentati, il ragazzo torna alle sue piante e l'altra non
può fare a meno di osservare il suo lavoro.
Reiji
consulta il suo libro, le sue iridi magenta scorrono, quasi con
avidità, sulle pagine ingiallite e poi si posano sui fiori
che ha
dinanzi.
“Non
ti hanno insegnato che è maleducazione fissare le
persone?”
domanda lui, all'improvviso, senza staccare gli occhi dagli arbusti.
La
fanciulla, con voce incolore, ribatte prontamente: “Cosa ti
fa
pensare che io stia guardando te?”
Sorpreso
dalla risposta, Reiji lancia un'occhiata disinteressata nella
direzione dell'albina:
“Il
tuo sguardo.” replica con tono risoluto.
“In
realtà guardavo il libro. Dove l'hai preso?”
chiede lei, indicandolo
col capo.
Senza
scomporsi, Reiji si sistema gli occhiali sul naso: “Non credo
siano
affari tuoi.”
“Cerchi
qualcosa in particolare?” domanda l'albina, ignorando
l'esclamazione irritata del giovane.
“Mi
serve un fiore che vada bene per il mio veleno.” spiega con
noncuranza, tuttavia ghigna in modo perfido, sapendo che le sue
parole hanno sortito un certo effetto.
Ma
la ragazza non si mostra né terrorizzata, né
intimorita, anzi,
mantiene quell'aria di sgfida che inizia ad urtare Reiji.
“Veleno?”
ripete sorpresa, ma non spaventata.
Il
giovane le si para di fronte, superandola di qualche centimetro, e la
fissa truce.
“Si,
veleno. Basterebbe una goccia per infettare il corpo di una persona e
condurla
alla morte.”
Annuncia
con voce atona.
Rem
ricambia lo sguardo, accigliata.
A quel punto, il suo occhio,
nascosto dalla benda, s'illumina e la ragazza sa che Reiji sta
mentendo: il veleno che dovrebbe preparare non è
affatto
mortale.
La
ragazza dall'occhio color ambra si volta, facendo tintinnare le
cavigliare e frusciare la lunga gonna.
Volta
il capo, quel tanto che le permette di guardare l'altro di sottecchi:
“Senti, a me non cambierebbe la vita, ma ti consiglio di
essere più
convincente, la prossimo volta che vuoi mentire.”
Il
vampiro, nascondendo un'espressione stupita, incrocia le braccia al
petto: “Cosa ti fa credere che l'abbia fatto?”
La
ragazza, ignorandolo bonariamente, s'inginocchia e guarda l'immagine
del fiore raffigurato sul libro: “Cicuta. Se usato nelle dosi
giuste, non è letale.” esclama l'albina,
portandosi l'indice al
mento.
“Esatto.
Mi avevano detto che potevo trovarla da queste parti.” spiega
Reiji.
Rem
si gira verso quest'ultimo.
“So
dove trovarla. Seguimi.” ordina la ragazza, sfiorandosi un
orecchino e cominciando a camminare.
Perchè
lo sto aiutando?
Si domanda la
fanciulla...Non ne ricavo niente,
però...
“Come
facevi a sapere che stavo mentendo?” chiede con una punta di
sufficienza il corvino.
“Tu
come credi che lo sappia?” domanda gelida la ragazza,
facendosi
strada abilmente fra i numerosi cespugli.
“Non
si risponde ad una domanda con un'altra.”
Socchiudendo
l'occhio, Rem ignora nuovamente il giovane.
Reiji,
visibilmente stizzito, afferra la ragazza per una spalla, facendola
voltare verso di lui e rimanendo stordito da quello sguardo color
oro.
“Cosa
c'è?” ringhia la Miura.
“Non
ignorarmi. Potresti pentirtene in futuro.”
Rem
gli rivolge un'occhiata tagliente: “Non sai con chi hai a che
fare.” annuncia rabbiosa.
Per
tutta risposta, l'altro sorride malvagiamente, quella ragazza
è
capace di fargli perdere il controllo.
“Neanche
tu. Per me sei solo una semplice umana, un contenitore di
sangue.”
afferma con un tono minaccioso.
L'albina
riflette sulle sue parole, un pensiero le balena nella mente:
Vampiro.
Ripete una vocina nella sua testa.
E
la sua tesi viene confermata proprio da Reiji, che scopre i suoi
affilatissimi canini, avvicinandosi al candido collo della fanciulla.
Ma
prima che possa affondare le zanne nella carne, Rem sibila qualcosa:
“Chi ti dice che io sia umana?”
Poi,
una lingua di fuoco divampa alle spalle del vampiro e gli sfiora la
mano.
Scottato
dalla fiamma, Reiji ritrae l'arto, mollando la presa sulla ragazza, e
caccia un grugnito di dolore.
Passandosi
una mano sul corpetto, Rem, soddisfatta, si allontana dal vampiro.
“Io
ti avevo avvertito.” gli fa notare, mentre quest'ultimo si
stringe
ancora la mano inguantata.
“Il
tuo fiore si trova in questa siepe.” dice la ragazza,
indicandogli
un punto ben preciso, dove le Cicute sono ben in mostra.
“E'
stato un piacere aiutarti, signor Sakamaki.” ammette, facendo
un
lieve cenno del capo.
Reiji
fa per voltarsi verso la giovane, ringraziare è buona
educazione, ma
di lei non c'è nemmeno l'ombra. Uno scintillio dorato sul
prato
richiama l'attenzione del ragazzo, così, vi si avvicina. Una
delle
cavigliere di Rem.
Sul
volto del vampiro si dipinge un ghigno poco rassicurante.
La
ragazza dai capelli bianchi cammina a passo svelto, dentro
l'istituto, ripensando a quel vampiro. E' strano, non c'è
che dire,
eppure...
Assorta dai suoi pensieri, Rem si scontra con qualcuno.
“Attenta
a dove vai.” l'ammonisce una tipa dai capelli neri. Stringe
fra le
mani un quaderno e ha un'aria alquanto irritata.
L'albina
la osserva dall'alto, considerato che la supera di alcuni
centimetri.
“E
tu guarda dove metti i piedi” ribatte con freddezza.
La mora le
lancia un'occhiataccia: “Non bastava Kanato, ora ci si mette
anche
questa...” borbotta, alzando gli occhi al cielo.
L'albina
aggrotta leggermente le sopracciglia nel sentire quel nome -che, a
quanto pare, non conosce- per poi domandare: “Sai dove posso
ritirare le chiavi per la stanza?”
“Si,
in presidenza.” risponde prontamente la mora.
La
sua attenzione ricade, però, sulla benda della ragazza e
questa,
notandolo sbuffa contrariata.
“Dai
troppo nell'occhio così.” sbotta la mora:
“Prova a nasconderlo
con qualcos'altro” le propone, con un occhiolino, per poi
voltarsi
e sparire dietro l'angolo.
Sembra
aver capito che non sono propriamente umana...
riflette Rem, sfiorandosi con le dita l'occhio coperto.
Scuotendo
il capo, si gira e spera col cuore di avere una camera singola.
Ma
non sa quanto si sbaglia...
ANGOLO AUTRICI
Nephertiti: Ciao a tuuuttiii!! ^-^
Sun-chan: Salveee!! *Ridacchia isterica*
Nephertiti: Tutto bene Sun-chan?! ^_^”
Sun-chan: NO *esclama gelida, deglutendo*
Nephertiti: O_O *Prepara un calmante* dimmi Onee-chan, cos'è successo?!
Sun-chan: HO RITROVATO UN CELLULARE CHE AVEVO PERSO DA ANNI!!!
Nephertiti: Ma pensa!! Dove l'avevi scordato?! Io anche ne ho perso uno, magari lo ritrovo pure io!!!
Sun-chan: Dietro il divano..e.e Ma non è questo il punto! Io NON volevo ritrovarlo! TwT
Nephertiti: Oook, fai come faccio io, buttalo da qualche parte!! ^__^
Sun-chan: M-ma non posso...TwT Quel cellulare mi ha portato sfiga!!
Nephertiti: Allora è il telefono maledetto O.O
Sun-chan: TwT Ci sono delle prove che incastrano la mia persona!! Delle foto compromettenti!!
Nephertiti: Che foto?!?!!
Sun-chan: Delle mie foto ridicole e.e...TwT
Nephertiti: Tranquilla, ci penso io! *Si infila un paio di guanti di lattice e una mascherina* farò sparire ogni prova!!
Sun-chan:
E-ero piccola...non sapevo nemmeno fare foto TwT
QUELLE
SONO PROVE DEL MIO PASSATO DA RAGAZZINA IDIOTA AMANTE DEL ROSA
Nephertiti: 0.0 Motivo in più per far sparire ogni traccia!!! *Prende un accendino e da fuoco al telefono* MUAHAHAH!!
Sun-chan:
G-grazie *-* cosa farei senza di te uwu Allora...tralasciando il mio
-ormai bruciaccchiato- ex cellulare...
Eccoci
qui con una nuova one-shot! ^^
Nephertiti:
Ma di nulla!!
Eh
si, abbiamo scritto un'altra one-shot sotto
minaccia
per voi!! Iniziamo ringranziando tutte coloro che hanno recensito lo
scorso capitolo!! ^-^
Sun-chan: Vero! Grazie mille ragazze!! *^*
Nephertiti: Come sempre, un grazie ance a colore che hanno messo la storia fra preferite/seguite/ricordate! ^3^
Sun-chan: E ringraziamo anche Momo-chan che ci ha dato l'idea per il cognome di rem ^^
Nephertiti: Infine, speriamo che Rem piaccia a Lady Morjana che ci ha fornito il suo OC
Sun-chan: Infatti, le dedichiamo il capitolo e speriamo di averla rappresentata al meglio.
Nephertiti:
Vediamo se abbiamo scordato nulla *controlla il foglio*
…...
*Passa
un cane e le ruba il foglio*
Ma
cos-??!
Sun-chan: VIENI QUI, CANE! *lo insegue*
Nephertiti:
Ehm...Visto che Onee-chan è impegnata, concludo io,
salutandovi e...
*Vede
passare il cane e Sun-chan che lo insegue*
o_O…..E
vi mandiamo un bacio, le vostre Nephy-chan & Sun-chan ^3^