La verità.
-E poi lui è così bello! 
Sirius roteò gli occhi per l'ennesima volta, quella mattina. Si trovava al tavolo dei Grifondoro, e stava bevendo in tutta tranquillità il suo succo di zucca quando delle ragazze si sedettero al tavolo e cominciarono a spettegolare. Una ragazza, in particolare, sembrava piuttosto sognante e innamorata. Ma Sirius non era ancora riuscito a capire di chi parlasse. Non avevano ancora fatto nomi. Nonostante tutto, Sirius era parecchio infastidito dalla situazione. Era snervante sentirle fare risolini e commentini su quanto fossero belli i suoi capelli e su quanto la sua faccia fosse adorabile. 
-E poi dicono che Remus sia piuttosto bravo a Difesa contro le Arti Oscure, quindi non è neanche un completo idiota!- continuò la ragazza. Al nome dell' amico, Sirius drizzò le orecchie. Allora era lei quella di cui si era lamentato Remus ieri sera in Sala Comune, la fantomatica ragazza che gli stava su collo. E pensare che James non gli credeva! 
Sirius si avvicinò, prima lentamente, poi, non appena riuscì ad arrivare alla meta desiderata, si mosse velocemente per raggiungerle prima. 
La fantomatica ragazza aveva dei lunghi capelli neri e lisci e gli occhi verde smeraldo. Si chiedeva come mai Remus se ne lamentasse. Dal canto suo avrebbe dovuto esserne lusingato! 
-Remus? Remus Lupin?- chiese ad un certo punto, facendole saltare letteralmente in aria e ammutendole. La ragazza annuì e si avvicinò a Sirius, avida di informazioni. -Perchè, tu lo conosci?- chiese lei, curiosa. Sirius annuì convulsamente. 
-Certo che lo conosco, è il mio ragazzo- disse con indifferenza, come se fosse la cosa più naturale del mondo. La faccia della ragazza, da curiosa e raggiante, si trasformò in sconvolta e incredula. 
-C-cosa vuoi dire?- balbettò, mentre guardava le altre ragazze. Una era sul punto di scoppiare a ridere ma l'amica che le stava accanto le diede una gomitata e Sirius potè sentire distintamente il sussurro nervoso che usciva dalla bocca dell' amica:”Sei cretina? Smettila, guarda come c'è rimasta male!” 
Lì Sirius capì di aver fatto centro. 
“Per questo, Lunastorta, dovrebbe darmi una medaglia al valore!” si disse, mentre sorrideva tra se e se. 
-Allora?- chiese la ragazza, mentre lo risvegliava dal suo “sogno ad occhi aperti”, riportandolo sulla terra. 
-Voglio dire che è il mio fidanzato, è semplice. Io e lui siamo una coppia … come dire … limoniamo ogni qual volta ci troviamo da soli, siamo prossimi al vivere insieme … capito il concetto o devo spiegartelo in maniera più esplicita? No, perchè in quel caso posso. Ogni sera, quando siamo soli nel dormitorio, noi facciamo una cosa chiamata “s...”- Sirius non ebbe il tempo di finire la frase perchè la ragazza lanciò un urlo disumano. Sembrava sull' orlo di una crisi isterica. 
Sirius rise sotto i baffi. Si stava divertendo moltissimo con quella cosa, poteva rivoltarla come voleva. Poi vide arrivare Remus, completamente addormentato, che si sedette passandosi una mano tra i capelli. 
Sentì un rantolìo e poi un singhiozzo. La ragazza era arrivata al capolinea e stava piangendo. Aveva proprio liberato le cascate, aperto i rubinetti, stava piangendo come un fiume in piena che straripava. 
Si alzò e non appena vide Remus, che sollevò una mano per salutarla, cominciò a piangere ancora più forte e scappò via con le sue amichette al seguito. Sirius rise ancora e Remus gli lanciò un'occhiataccia di quelle micidiali. 
-Che hai fatto, Felpato?
-Ti ho salvato per l'ennesima volta il culo, Lunastorta- concluse Sirius mentre ritornava a bere il suo succo di zucca. 
-Che le hai detto? Voglio una risposta dettagliata. 
-Le ho solo detto la verità. Che tu sei il mio ragazzo e che noi … 
-Sirius!- l'urlo di Remus si sentì per tutta la scuola e anche la risata di Sirius che veniva dopo. 
-Eddai, Remus! Dovevi vedere la sua faccia mentre le stavo parlando di noi due che facevamo quella cosa chiamata “se...”- 
-Sirius!- ripetè Remus a voce più alta, se possibile, facendo ridere Sirius ancora più del dovuto. 
-Sei la seconda persona che non mi fa terminare la parola, stamattina!- concluse Sirius, mentre continuava a ridere, guardando di sottecchi Remus che mettendosi le mani tra i capelli, afferrava una brioche di burro.