Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: lunettaop    08/07/2015    5 recensioni
Sebastian Michaelis, è il ricco amministratore delegato della Michaelis Enterprises.
Nonostante la sua vasta fortuna e la bella vita che conduce c’è qualcosa che preoccupa l’uomo: sulla famiglia Michaelis grava una maledizione. Tutti gli uomini della famiglia sono morti prima di raggiungere i trent'anni. Lo stesso vale per il padre di Sebastian, morto quando questi era ancora un ragazzo e di cui continua ad avere un sogno in cui il padre, inseguito da un gigante furioso, gli intima di scappare.
Sebastian continua quindi a condurre una vita il più salutare possibile, aiutato dal suo fedele maggiordomo Tanaka e dal suo braccio destro Claude Faustus.
Una sera Sebastian riceve la visita di Ciel, un misterioso ragazzo che lo accusa di essere un ladro e un assassino e di aver riportato alla luce una tomba che non sarebbe dovuta tornare alla luce, per poi svanire nel nulla.
La sua vita da quel momento in poi cambierà.
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[Ispirato alla favola di Jack e il fagiolo magico]
SebastianxCiel
Genere: Fantasy, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Ciel Phantomhive, Claude Faustas, Regina Vittoria, Sebastian Michaelis, Un po' tutti
Note: AU, Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Una volta tornati nel mondo di Ciel, i due si recarono nella sala del consiglio. Sebastian portava l’arpa mentre in Ciel l’oca. Entrambi salirono con gioia al centro della pedana.
“Te lo giuro, hanno usato stimoli elettrici! E poi-” disse l’oca a Ciel.
“Ssh...” fece Ciel con un sorriso.
“Ah certo, ma che ne sai tu. Mica hai dovuto tener chiuso il becco per quattro secoli. Ah! Non reggeresti per i primi cent’anni.” sbraitò l’oca stizzita mentre Ciel sorrideva e l’accarezzava.
“Il cervello fonde a forza di pensare e basta. In compenso, ho avuto tempo di elaborare un interessante teoria sulle origini del mondo” commentò Galaga continuando a parlare.
“Ssh...” gli sussurrò nuovamente Ciel, guardando i giganti che sorridevano a quella scena.
“Va bene! Ho capito. E’ un momento sacro bla bla mm… mmm… Molla.. mm.. molla..” Ciel gli tappò delicatamente il becco e la ripose sul suo nido al centro della pedana mentre  Sebastian posò accanto l’arpa.
I giganti erano felici e annuirono con gioia.
“Sebastian Michaelis, a nome del mio mondo, ti ringrazio” Esordì Undertaker sorridendo.
Ciel e Sebastian si scambiarono un’occhiata soddisfatta.
“Armonia, vuoi suonare in onore del nuovo giorno?” chiese Elizabeth all'arpa.
“Coraggio bellezza” la incitò l’oca.
“E’ questo il mio compito” rispose l’arpa stiracchiandosi.
 
(
https://www.youtube.com/watch?v=FzcIp0fh1Qk )
 
Armonia iniziò a suonare, sotto lo sguardo felice del popolo e dei giganti. Sebastian non l’aveva ancora sentita suonare e né restò meravigliato. Non si accorse nemmeno che Ciel lo stava guardando. I giganti annuivano al suono di quella dolce melodia.
Fiori colorati iniziarono a crescere sotto la roccia dov’era poggiata l’arpa che si propagarono lungo tutta la sala raggiungendo l’enorme porta, incorniciandola di rose rampicanti. La vallata cominciò a tingersi di verde, i fiumi tornarono al loro vigore. Il verde raggiunse  la vallata, dove vi era Finny, seduto sul prato accanto ad un grande cumulo di terra sulla quale adesso giaceva Kelvin. Adesso il ragazzo avrebbe avuto una tomba su cui piangere il padre ma in quel momento vedendo il suo mondo tornare alla luce non ci pensò. Sorrise e si godette l’aria pura e il suono dell’arpa che si propagava sempre di più.
Il popolo applaudì felice, così come i giganti, persino William sorrise abbracciando Ethan. Ciel e Sebastian guardavano la sala trasformarsi e il popolo che li applaudiva. Il loro sguardo si incontrò. Ciel gli donò uno dei suoi più rari sorrisi mentre Sebastian lo strinse a sé; Ciel ricambiò immediatamente l’abbraccio. Mentre il popolo continuava ad applaudire, l’arpa suona e Agni dietro di loro applaudiva e annuiva contento.
 
 
 
 
Ciel e Sebastian dopo quel momento sacro di sedettero sui gradini della grande fontana. Adesso il paesaggio era ben diverso. Sembrava tutto un sogno accanto a loro ma Ciel era malinconico; continuava a guardare in basso perchè sapeva cosa sarebbe successo a momenti.
“Perché non vieni con me?” gli chiese Sebastian prendendogli le mani.
“Perché qui sono a casa” rispose il giovane sospirando. “Il nostro mondo ha di nuovo un avvenire. Potresti essere felice qui” osservò Ciel sperando che il corvino cambiasse idea.
“Devo tornare. Dio sa se vorrei restare con te… ma non posso… Spero tanto che tu riesca a capire” spiegò Sebastian tristemente.
“Undertaker non farebbe obiezioni. Se te ne vai… non potrai più tornare.” gli rivelò a fatica. “Altri contatti, tra i nostri due mondi sono stati proibiti” spiegò Ciel mentre Sebastian aveva il capo poggiato dietro la sua spalla.
“Devo andare” sussurrò al suo orecchio. “C’è una brutta pagina di storia che va riscritta” aggiunse deciso.
Ciel strizzò gli occhi, cercando di trattenere le lacrime: “Sto perdendo un altro Sebastian. E stavolta era quello giusto" confessò con un filo di voce.
Lentamente si girò verso di lui guardandogli le labbra e gli occhi intensamente. Sebastian non sapeva resistere a quegli occhi; avrebbe fatto l'amore con lui su quelle scale fregandosene di tutto, se solo avesse ascoltato il suo cuore. Ma per non rendere tutto più doloroso abbassò lo sguardo, seguito da Ciel che fece lo stesso  voltandosi dall’altra parte.
 
 
 

“Alcuni anni fa abbiamo creato un ibrido. Un legume del deserto manipolato geneticamente, in grado di raggiungere la completa maturazione con meno di 6 cm di pioggia all’anno” spiegò Bard intervistato dai giornalisti, mostrandogli dei fiori cresciuti con quel seme. “E applicando la medesima tecnica dei semi di soia, al grano, alle patate e alla frutta, saremo presto in grado di combattere la carestia e la fame in tutto il mondo” aggiunse soddisfatto.
“Mi scusi chi è che finanzierà questa ricerca?” chiese un giornalista.
Bard sorrise: “Come vi ho detto tutte le risorse della compagnia saranno impiegate nel progetto." 
"Ma la Michaelis Enterprises ha un attivo di duecento miliardi di dollari” osservò il giornalista.
“Sì, esatto” rispose Bard ridendo.
“Cosa? Ma com’è possibile?” mormoravano i giornalisti.
“Rendiamo possibile, l’impossibile. E’ questo che Sebastian mi ha detto di comunicarvi” annuciò Bard mentre Angelina assisteva commossa all’intervista.
“Vi ringrazio” concluse lo scienziato con un inchino, ricevendo un forte applauso.
Mentre un cittadino accanto a loro, leggeva un articolo dove veniva annunciato l’arresto di Claude Faustus.
 
 
 
 
Una volta tornato nel suo mondo, Sebastian si recò al castello della zia.
“La maledizione è stata sconfitta” disse Vittoria ormai stanca, distesa sul letto, mentre Sebastian gli accarezzava il viso.
“Sei il primo nella lunga genealogia dei Michaelis ad aver veduto e udito la verità e ora… so che la stirpe continuerà” sispirò stanca.
“Zia… mi hai aiutato a vedere cose che non avrei mai immaginato. La mia vita è diversa ora. Grazie.”
Vittoria sorrideva mentre gli teneva le mani.
“Ma il fatto è che ora non so più quale sia il mio posto” confesso Sebastian.
“Ascolta il tuo cuore. Sarà lui a dirtelo” gli suggerì Vittoria, mentre Tanaka accanto al letto sorrideva.
“Ora va. La vita ti attende, vivila sempre nella sua pienezza. Figlio mio.”
Sebastian ricambiò il sorriso e gli baciò le mani.
“Sono 400 anni che non chiudo occhio” sospirò la donna ad occhi chiusi.
Quelle furono le ultime parole che udì. Sebastian alzò lo sguardo e diventò serio: Vittoria era morta ma con il sorriso sulle labbra.
Tanaka si avvicinò a Sebastian poggiandogli una mano sulla spalla per dargli sostegno. Quest’ultimo diede un ultimo bacio in fronte alla tanto amata ma ormai defunta zia.
 
 
 
 
“Romeo e Giulietta” proferì Undertaker reggendo i fiori dati da Ciel.
“Io ho fatto soltanto quello che mi è stato chiesto” si giustificò il bibliotecario.
“Però hai sbagliato persona" osservò l'anziano.
“Sono un bibliotecario, non un esperto di fagioli” ribatté il vecchio.
Ciel entrò nella stanza ma venne bloccato dalle guardie che unirono le lance per non farlo passare.
“Lo so che è tardi, ma devo vederlo. E’ molto importante” disse Ciel.
Undertaker voltandosi vide Ciel sotto di sé e sorrise: era pronto ad ascoltarlo, qualsiasi cosa egli volesse dirgli.
 
 
 
 
Sebastian nel frattempo si trovava al parco. Scriveva tutto quello che aveva visto in un diario. Ripensò a tutti i momenti con Ciel. Quando gli diede i fiori e lui sorrise per la prima volta; sorriso che gli rimase impresso nella mente. Quando Ciel lo baciò in galera con una foga inaudita. Quando il ragazzo si batté per farlo fuggire dal processo e gli chiese di non tradirlo mai. E anche quando nel loro ultimo incontro il ragazzo gli sussurrava di restare con lui.
Quei flashback fecero sorrise il corvino. Quei pensieri vennero destati da un padre che parlava inginocchiato sul terreno davanti al suo figlioletto; poco distanti da lui.
“Sarà il tuo scheletro a concimarmi l’orto. Disse allora il gigante cattivo” gli raccontò l’uomo.
“Ma perché il gigante era così cattivo?” chiese il bambino inginocchiato come il padre.
“Mah, perché è così che dice la storia” disse il padre.
“E se fosse stato buono invece?” domandò il piccolo.
“Beh come avrebbe fatto Sebastian?” gli chiese il padre.
“Non lo so, sei tu quello che sa tutto” disse il bambino, sorprendendolo.
“Non avrebbe più potuto vivere felice e contento” rispose il padre prendendolo in braccio, ridendo insieme al figlio.
Sebastian sorrise a quella scena, tornando a guardare il suo diaro.
“Ma chi l’ha detto, che non poteva vivere felice e contento?” proruppe una voce alle sue spalle.
Sebastian chiuse gli occhi, mentre le sue labbra si piegavano in un sorriso sfavillante: “Non voglio girarmi, sei un’allucinazione” disse riaprendoli poco dopo, ritrovandosi Ciel accanto.
Indossava abiti normali jeans chiaro, scarpe bianche, maglietta nera e un giubbetto di jeans sempre bianco. Si era adattato alla moda di quel mondo e stava davvero bene; pensò Sebastian guardandolo negli occhi poco dopo.
“Ho dimenticato di dirti una cosa importante prima che ne andassi” rivelò Ciel.
“Io ti amo” lo anticipò Sebastian.
“Sì” rispose Ciel sorridendo soddisfatto.
“Sì?” chiese il moro alzandosi.
“Era questo che volevo dirti” sorrise Ciel quando Sebastian lo prese per le braccia e lo attirò velocemente a sé baciandolo con foga.
“Tre mesi! Stavo andando fuori di testa di te” confessò Sebastian reggendolo per le spalle mentre Ciel se la rideva.
“Tu hai resisto tre mesi io solo sei ore” rispose Ciel frugando nella sua borsa. “Credo che Undertaker mi abbia dato le fiale per esasperazione. Guarda me ne ha concesse due extra per il ritorno. Se… tu volessi venire con me” sussurrò guardandolo negli occhi.
“Se volessi venire con te? Di volata!” esclamò Sebastian prendendolo in braccio come una sposa mentre Ciel ridacchiava felice.
“Quanto tempo ci resta?” chiese il moro.
“Sette giorni” rispose Ciel a un centimetro dalle sue labbra, riferendosi al suo mondo.
Il corvino pensò qualche secondo: “Sette anni” osservò Sebastian  soddisfatto, riferendosi al suo mondo.
Lo sistemò meglio tra le braccia e iniziò ad incamminarsi per la radura verdere che avevano davanti.
“Senti, quante persone pensi che possano portare, quelle fiale esplosive?” domandò Sebastian.
“Perché?” gli chiese Ciel.
“Beh stavo pensando… Sette anni… per allora potrebbero esserci anche tanti piccoli Michaelis, tu che ne dici?” gli ammiccò audace.
Entrambi risero felici, contento Ciel tutto sommato che Sebastian non si fosse dimenticato di quel particolare.
 


 
E così… da allora, vissero felici e contenti.
Sia in questo mondo che in quell’altro.
Sempre se siete capaci di credere alla possibilità dell’impossibile.
 



 
                                           The end.
 
 
 





Angolo dell’autrice
 
 

Fine!!!!
Spero che vi sia piaciuta questa piccola storiella. La prima di genere fantastico su cui mi cimento, spero sia venuta discreta. Come sempre grazie a tutti per aver letto e recensito la storia.
Ci vedremo presto con un’altra fanfiction state tranquilli, la vostra lunetta non vi lascia in pace :P
A presto miei cari! <3

 
 
 
 
 
 
 
   
 
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