Parte 14: Changing the Devil
Disturbo dell'umore, irritabilità,
assenza di interesse verso il neonato: difficile diagnosticare una depressione
post-partum quando si trattava di Crudelia. Certamente però la sua apparente
totale mancanza di maternità era leggermente preoccupante. Infatti, a tre
settimane dalla nascita del piccolo Fitzgerald, non aveva mai passato più di
cinque minuti sola insieme a lui e, cosa ancora più sorprendente, non lo aveva
preso neppure una volta in braccio. Isaac si preoccupava di tutto: cambiare i
pannolini, dargli da mangiare, farlo addormentare; e quando lui non c'era,
erano Belle e Malefica a fare da mamme surrogate. Crudelia non si sentiva
gelosa, ma lo strano insolito senso di inadeguatezza la logorava. A dire il
vero più volte aveva provato ad avvicinarsi alla culla ed era rimasta a
dondolarla, fissando il piccolo con una curiosità quasi infantile; tuttavia
puntualmente una strana repulsione l'aveva trattenuta dal fare il più piccolo
passo in più.
Forse era la repulsione verso la
responsabilità, verso l'affetto o più direttamente verso la vita.
"Il bambino si è
addormentato..." annunciò Isaac una sera come le altre, entrando nella
loro camera matrimoniale.
Crudelia, già stesa sul letto dove
trascorreva ormai gran parte delle sue giornate, annuì semplicemente. Lo
osservò in silenzio mentre si spogliava e si allungava al suo fianco: la sua
stanchezza era evidente e per un momento ella si domandò se lui era felice
della sua vita.
"Come stai?"
La domanda le sfuggì dalle labbra senza
preavviso e non sapeva neppure lei se a parlare era una sorta di senso di
colpa, una semplice curiosità oppure una inusuale reale apprensione.
Isaac apparve sorpreso, ma presto
accennò un debole sorriso. "Sto bene" rispose con una convinzione che
forse non aveva del tutto, e allungò un braccio verso di lei, attirandola di
più a sè.
La donna appoggiò la testa sul suo
petto e si lasciò stringere, ma lo strano miscuglio di sentimenti che si
portava dentro non si attenuò minimamente, anzi si fece quasi più confuso. Tra
le sue braccia si sentiva al sicuro, protetta, addirittura quasi compresa,
eppure a quel contatto si generò in lei anche un certo odio. Una parte di lei
lo odiava perché lui la amava troppo; perché nonostante tutto lui non la
odiava, nemmeno un po'. Con quei pensieri nella testa e quelle emozioni nel
cuore, attese in silenzio in quella posizione, finché non sentì il respiro di
lui farsi più pesante e le sue dita smettere di accarezzarle i capelli. Con
cautela, si allontanò e gli lanciò uno sguardo per controllare: l'uomo si era
addormentato.
Solo allora si alzò in piedi e
raggiunse il suo piccolo angolo di cucito, preparandosi a prestare attenzione a
suo figlio senza essergli vicino: realizzare una copertina.
**
Erano da poco passate le due e la
copertina era stata appena terminata: a base bianca, maculata stile dalmata e
con una F ricamata di rosso in un angolo in basso; voleva che in qualche modo
gli parlasse di lei e almeno in questo era sicuramente riuscita.
Dopo aver lanciato un ultimo sguardo
soddisfatto al suo lavoro, Crudelia si diresse finalmente a letto con aria
decisamente assonnata, ma non appena si infilò sotto le lenzuola, sentì un
inconfondibile pianto acuto provenire dalla stanza adiacente. Uno sbuffo infastidito
uscì istintivamente dalle sue labbra, così come istintivamente si voltò verso
Isaac con l'intenzione di svegliarlo; tuttavia la mano che aveva allungato
verso di lui per scuoterlo, rimase
improvvisamente bloccata a mezz'aria. Si mise invece seduta, si infilò le
pantofole, afferrò la copertina e alla fine fu lei ad affacciarsi alla culla.
Un altro istinto alla fine aveva avuto la meglio, forse l'istinto materno.
"Sei proprio un piccolo diavolo,
non è vero?" domandò mentre fissava il piccolo viso accendersi sempre più
di rosso e quasi brillare nel semibuio della stanza.
Aveva usato un tono irritato, ma la
voce le era tremata rivelando più paura e impotenza di quanto non volesse
ammettere a se stessa. Le strilla non le davano fastidio a dire il vero, ma
sapeva che doveva calmarle e non sapeva come fare. Cominciò a dondolare la
culla, provò a dire qualcosa e poi gli posò anche la copertina accanto. Era
impregnata del suo odore e il bambino forse per questo la afferrò prontamente,
senza però smettere di piangere; evidentemente aveva riconosciuto che era un
falso: una vuota essenza non era ciò che voleva. Egli sembrava deluso, ma lo
era anche Crudelia e probabilmente fu proprio quella sensazione che la portò a
cercare per la prima volta un contatto. Improvvisamente voleva che lui smettesse di piangere.
"Fitzgerald, dimmi, cosa
vuoi?" chiese ancora titubante, ma nel frattempo le sue mani lo avevano
raggiunto.
Con una naturalezza che non riteneva
possibile, lo sollevò e se lo strinse al petto. Era così piccolo, delicato e
aveva paura di fargli del male, eppure allo stesso tempo sapeva che non sarebbe
stata mai capace di fargliene - non soltanto perché la penna magica glielo
impediva. Il pianto intanto si era attenuato, ma non era sparito del tutto, per
questo cominciò a dondolarlo dolcemente e senza quasi rendersene conto cominciò
a canticchiare.
"Sweet
dreams are made of this...
Everybody
is looking for something"
La canzone, a dispetto delle
ingannevoli parole, non era esattamente perfetta per una ninna nanna e la sua
voce non era affatto gradevole; eppure in meno di un minuto ogni lacrima era
sparita e Fitzgerald stava addirittura sorridendo. Crudelia non potè evitare di
sorridere a sua volta, continuando a cantare, almeno finchè non si accorse che
il suo "pubblico" era cresciuto. Sullo stipite della porta stava
infatti - chissà da quanto - suo marito, con un'espressione intenerita ed anche
un po' divertita sul volto.
"Il pianto ti ha svegliato,
darling?" domandò, alzando lo sguardo su di lui e cercando nel frattempo
di nascondere dal suo viso i segni delle emozioni che aveva provato.
"No, a dire il vero è stata la tua
soave voce"
Ella gli riservò un'occhiataccia e poi
riportò immediatamente lo sguardo sul bambino. "Sta sorridendo..."
Isaac annuì semplicemente; dopo le
tante letture che aveva fatto prima della nascita di Fitzgerald, sapeva
benissimo che si trattava di un atto di riflesso e che era troppo presto per un
sorriso vero e proprio. Ma non lo disse: non c'era alcun motivo per rovinare un
simile magico momento e l'unica cosa che poteva fare era contribuire, seppure
per un istante. Ecco perchè si avvicinò in silenzio giusto il tempo di
stringere la manina del piccolo e posare un bacio sulla guancia di sua moglie.
"Io torno a letto... Tanto qui ci
pensi tu, giusto?" chiese retoricamente con una leggera nota ironica,
facendo già per avviarsi verso l'altra stanza.
"Isaac?" lo richiamò lei
tuttavia. "Che accidenti mi hai fatto?"
Egli restò a guardarla per qualche
attimo confuso. Sapeva che la domanda non riguardava un qualche evento in
particolare, bensì la generale trasformazione che in un anno la sua vita aveva
avuto. Una risposta però non c'era: era stata lei che gradualmente aveva
iniziato a cambiare e ancora lo stava facendo, giorno dopo giorno, ripescando
quel barlume di luce che da sempre aveva preferito oscurare. Lui non aveva
fatto nulla, se non una semplice cosa.
"Ti ho solamente amata"
rispose alla fine, abbozzando un sorriso.
L'espressione di Crudelia era invece
mortalmente seria; forse fu per il sonno o la magia del momento, ma
d'improvviso pronunciò la frase più imprevedibile.
"Allora
non smettere mai, darling"
NDA:
Un
enorme grazie ad Anna e ai suoi nuovi disegni che hanno ispirato l’immagine di
Crudelia e Fitzgerald e anche l’idea della coperta maculata! Potete trovare qui
il suo account tumblr con tutti i suoi disegni: http://annasassi.tumblr.com/
Detto
questo, come semrpe spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento
(troppo fluff forse?); dopo di questo ne sono rimasti solamente tre: ho il
finale ben pronto in mente e perlomeno spero di soprendervi xD
Alla
prossima settimana con il prossimo aggiornamento;)
P.S.
Se qualcuno di voi è interessato, ho creato un gruppo facebook per i fans
Authella. Vi lascio il link: https://www.facebook.com/groups/1447673405535389/?ref=ts&fref=ts