Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-Gi-Oh! ZEXAL
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Autore: Katty Fantasy    10/07/2015    4 recensioni
Sono passati pochi giorni sull'identità di Rei. Astral ha una strana macchia nera nella sua anima e le cose tra lui e Yuma non ritorneranno come erano prima.
A Heartland City giunge una ragazza, Natsumi Graziella Tenjo, la cugina di Kite. Farà amicizia con Yuma e Astral, con i loro amici, frequenterà la stessa scuola e una grande avventura mai vissuta che verrà coinvolta.
Il perfido Dio Bariano, Don Thousand, teme a una profezia che potrebbe realizzarsi: Cinque Prescelti sono in grado di salvare i due mondi dal Male stesso; l'ultima prescelta sarà lei.
conoscerà Vector in cui il loro lontano passato si incrociano ma non si ricordando a vicenda...
Duelli, amicizia, rivelazioni, segreti e un amore perduto si rincontrano.
Salve, questo è il mio primissimo racconto che pubblico. Non giudicatemi male, vi prego!! Buona lettura! Energia al Massimo!!!
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Asutoraru /Astral, I Sette Imperatori Bariani, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Yuma/Yuma
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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Chapter 28: Una rivelazione dispiacevole.
 

Il sole tramonta, i negozi aperti e la gente che cammina di qua e di là per le strade, in mezzo a loro, due ragazzi a passeggiare con chiacchiere e battutte scherzose.
-Allora, Rei, dove andiamo?- chiese Natsumi.
-Non lo so… tu che pensi?- rispose pensieroso Rei.
La ragazza rifletté –Beh… mi ricordo che Katy mi ha detto che c’è un mercatino non lontano da qui. Che ne dici di dare un’occhiata?- propose.
Rei ci pensa su -Sì… nessun problema.- rispose infine.
La bruna lo prese per il polso e lo trascina tutta eccitata.
Il mercato occupa entrambe le strade del viale della citta; alcuni con le baracche di legno altri con i steli bianchi e i tavoli portabili con sopra vari oggetti – braccialetti, collane, talismani, ecc. – di vari entnia, con leggende e storie di quel luogo, altre la vendita di elettrodomestici a forma di robot e altre con la musica, con casse e volume ad alto volume.
Il più interessato tra tutti sono i talismani dell’Antico Egitto. Una volta, i suoi genitori l’hanno portata li e raccontandole una storia che le è piaciuta una sacco: un faraone, il nome sconosciuto sui libri di storia, imprigionato in un luogo chiamato ‘regno delle ombre’.
Rei rimase curioso della storia, ma di più le collane a forma di talismano.
Natsumi gli spiega che un tempo gli oggetti appartenevano ai sei sacerdoti e vengono chiamati ‘oggetti del  millennio’. Il suo preferito è il puzzel del millennio, appartenuto al faraone, un personaggio misterioso. A lei piace molto cose misteriose.
Decise di comprarlo e ne fu felice. Rei la guarda e sorrise.
 
-Uffa! Che noia!- sbuffa il ragazzo, con le braccia dietro la testa.
-La vuoi finire di lamentarti Yuma!?- lo sgrida Tori.
Forse è stato una pessima idea. Dopotutto, si sarebbe annoiato lo stesso.
-Potevo stare benissimo a dormire.- Piagnuccola Yuma.
La ragazza dai capelli verdi, con la coda nell’occhio, si ferma di colpo. –Ma quella non è Natsumi??- chiese.
Vide correre Natsumi con un vestito carino e un pacco bianco stretto a sé.
-Sì, è proprio lei!- disse contento il ragazzo –Ehi!! Natsumi!! Siamo qui!!- grida e alza la mano.
Ma… i due rimasero pietrificati…
Natsumi si ferma e si gira dietro di sé –Dai! Muoviti!!- grida mentre il ragazzo cammina tranquillamente con le mani in tasche –Arrivo arrivo!- disse.
Yuma rimase con gli spalancati e Tori comincia a tremare.
Vector!!?
-Ma cosa ci fa con Natsumi!?!- esclama lui.
Appare Astral –Dobbiamo salvare Natsumi prima che sia troppo tardi- disse.
Lui annuì e corsero, ma vengono fermati da Rio e Reginald intarfarati e agitati, chi se lo spatta a deverli così, pensa Yuma.
-Che ci fate voi qui!??-
-Yuma *anf* abbiamo *anf* un problema *anf*- disse affannosamente la ragazza.
-Oh bene! Che coincidenza! Quale!?-
Reginald comincia a iritarsi e lo prese per un’orecchio –MA COME NON HAI CAPITO TESTA QUADRA!!? È per Natsumi!!-
Il ragazzo dai occhi cremisi sgrana gli occhi –Cosa!!??-
-Anche voi li avete visti??- domanda Tori, tremente.
-Sì, lì, vicino alla bancarella degli egiziani- Rispose Rio.
Tutti si misero d’accordo di seguirli di nascosto, Yuma si propose di chiamare Kite e corsero prima che sia troppo tardi.
 
Kite rimase pensieroso ma anche molto preoccupato; non si è mai immaginato che sua cugina non gli ha detto niente.
Proprio con lui, Vector! Con quel pazzo!
A qualcun altro no?!
E se le facesse del male? Non se lo sarebbe mai perdonato!
L’ex-cacciatore di numeri rimase a guardare la città, immobile da molto tempo, il braccio destro e il pugno chiuso sulla vestrata. Non riesce a stare fermo lì, deve fare qualcosa!
Qualcuno lo chiama dal computer e accende il displey virtuale: Yuma Tsukumo.
-Kite! Meno male che ci sei!-
Il ragazzo si stacca dalla vetrata e disse in modo seccante e indifferente –Cosa vuoi?-
-Abbiamo un grosso problema! Ci devi aiutare!-
L’altro chiuse gli occhi e sorpassa il display verso l’uscita –Ho già un problema da risalvere- disse in modo freddo.
Già che lui ha un problema, arriva lui e gli chiede di aiutarlo in un momento critico?
Che si risolva da solo.
-Si tratta di tua cugina!- Rispose frettolosamente Yuma.
Kite si ferma di colpo a metà soglia.
Allora le sue preoccupazione sono fondate! Sua cugina è in pericolo!
Si gira verso di lui, con uno sguardo deciso e odio nel suo nemico –Dimmi dove si trova- disse e fece sventolare la giacca nera.
 
La ragazza si diverte come una matta in quella sera, con dietro Rei che le sorrise nel vederla. Energetica e allegra.
Però… la domanda è: come diamine le dirà la verità?
Bella parola!
Natsumi propose di andare in posto più tranquillo per chiacchierare e, se è possibile, alla villa abbandonata. Lui accetta senza problemi.
Si spostarono e passeggiarono con tranquillità – però senza esser accorti di essere inseguiti dal gruppetto – e arrivarono ai piedi di un ponticello sotto il fiume.
La corrente piatta e scorrevole, il ponte alto un metro e le ringhiere di metallo quasi ossidate ma ancora sicure; la giovane Tenjo vide dei pezzi di legno nelle vicinanze e le li prese e ne porse uno a Rei.
Il bariano rimase confuso.
Lei fece il segno di segiurla sul ponte e mise il braccio fuori con in mano il ramo –Facciamo una gara?- chiese, sorridendo.
Rei non capì ma cerca di non farle notare, fece lo stesso.
-Uno… due… tre!- disse Natsumi.
Entrami lasciarono i rametti in acqua; la corrente comincia a trasportarli dalla parte opposta e loro li segiurono, lontano da loro.
-Evviva! Ho vinto!!- esclama Natsumi, alzando le braccia in segno di vittoria.
Il bariano comincia a capire per il suo strano comportamento: un gioco infantile dei umani.
Non rimase molto sorpreso.
-Ehi! Non è valido!- mente lui, con la sua solita recita –Voglio la rivincita!- aggiunse.
-Solo se riesci a vincere in un duello- disse ironica, facendo l’occhiolino.
Risero.
 
Dall’altra parte, poco lontano da loro, il gruppetto si nascosero dietro a un cespuglio – l’unico nelle vicinanze. Yuma fece un buco in mezzo per vedere meglio, dietro Tori e Rio mentre Shark in disparte, con le braccia conserte, nervoso com’è.
Il ragazzo insistette di fare silenzio e sentire quello che dicono, tra le voci delle amiche e di Shark.
-Che stanno facendo?- chiese Rio.
-Se voi vi state zitte, riesco a sentire bene!- disse lui –Stanno… ridendo!?-
-Cosa?!!- esclama Rio, incredula.
-E non senti le risate??!- esordì Yuma.
-Ora basta! Non ne posso più! Ora vado e lo sfido al duello!- esordì spazientito Shark, alzandosi.
A quel punto Yuma dovette bloccarlo per le spalle e cercando di calmarlo… difficile calmare uno come lui.
 
Nel frattempo, i due smisero di ridere; Natsumi si volta verso il tramonto, ancora visibile dietro i grattacieli, mise le mani sulla ringhiera e la busta sull’avrambraccio.
-A volte, aspetto che il sole tramonta per vedere le stelle- disse ad un tratto.
L’imperatore non capisce di cosa stesse parlando e si avvicina accanto a lei.
-Mia madre mi dice sempre che le persone più care che abbiamo, vedono quello che facciamo. Anche se alcuni dicono che è solo una palla di fuoco fredda- aggiunse poi.
Rimasero in silenzio.
-E tu ci credi?-
-Forse sì e forse no-
“Grazie mille della risposta…” disse tra sé e sé Vector.
-Ma a quello che desidero…- disse lei -…è di rivedere i miei genitori sani e salvi- e abbassa lo sguardo, triste.
Il ragazzo rimase un po’ dispiaciuto nel vederla star male, appoggia la manno sulla sua per farle avere un po’ di conforto.
A quel tatto, la ragazza sobbalza e guarda prima lui e poi la sua mano –Rei! La tua mano è fredda!- esclama lei, prendendolo fra le sue per farle scardare.
Strano… di solito erano tiepide, ma adesso?
-Natsumi… io…-
-Sì?-
-…io… ti devo dirti che…-
-Cosa?-
Lui non seppe cosa dire e distilse lo sguardo.
 
Intanto, il gruppetto rimase ad scoltare (quasi) la conversazione tra Vector e Natsumi ma con le proteste di Yuma e dall’agitazione di Shark, non capirono niente. La sorella fece pugno a pugno sulle loro teste per farli stare zitti.
 
Rei la guarda appena nei occhi blu-galassia di lei, tristemente, le prese entrambe le mani e le strinse.
È vero. Sono fredde.
-Natsumi… io non son—non finisce la parola che viene interrotto da qualcuno dietro le sue spalle.
-Ma chi ho qui…- disse una voce maschile.
Si voltarono: una ragazzo alto e magro, musoloso e massiccio. La testa rasata ai lati e e una cresta a spine di color rosso fuoco, il volto ovale, gli occhi castano scuro e dei percining sul naso e  sul labbro superiore, una serie di orecchini metall sull’orecchio destro e due sul sinistro. Una maglia nera preceduta da una giacca di pelle nera, i guanti neri senza dita, i pantaloni neri e le scarpe dello stesso colore.
Un autentico tempista di strada.
-Due piccioncini a dichiarasi…- disse, sostrando un sorriso maligno e la mazza da baseball in mano.
Dentro di lui comincia a scattare, si mise davanti alla ragazza per proteggerla.
Da quando fa cosa del genere?!
 
Il gruppetto si allarma dell’improvvisa apparizione di un tempista, Tori annuncia del suo arrivo ai due ragazzi: Yuma sgranocchia gli occhi per la sorpresa mentre Shark per la preoccupazione.
Questa non ci vuole!
 
-Sganciate i soldi! O assaggerete questa!- disse minaccioso il tempista.
-Non non ne abbiamo!- ribatté Natsumi, stringendo il pacchetto.
-Ah sì? Quello d’essere un buon bottino- aggiunse poi, avvicinandosi pericolosamente.
L’imperatore bariano dovette reagire a modo suo –Non ti avvicinare a lei!- eclama lui.
-Sì sì, come no!- sbuffa lui stufato -Levati di mezzo, moccioso!- aggiunse, alzando la mazza per colpirlo.
L’ira bariana scattò, la collana con sopra il cristallo comincia a brillare e l’aura rossa sotto i suoi piedi comincia a sprigionare; blocca con un braccio la mazza e lo guarda minaccioso -Ora mi hai fatto irritare…!- disse lui.
Un’ondata invisibile scaravanta a terra il tempista e Natsumi. La ragazza rimase sorpresa dalla sua reazione ma anche confusa di quello che sta succedendo.
 
Tutti rimasero sorpresi dalla sua reazione, non se lo spettano. Shark decise di intervenire subito e corsero a intervenire.
 
Tutto cessa e ritorna normale, il tempista si massaggia la testa dolorante e seduto a terra, alza lo sguardo e… vede un Rei scuro in viso, immobile e i pugni stretti; poi appare un sorrisetto maligno sulle labbra.
-Ora a chi chiami ‘moccioso’ eh?- esordì lui.
L’altro s’impaurì.
La Tenjo si accorse del suo strano comportamento… un brutto presentimento… si alza da terra e corse da lui –Rei! Rei ma cosa fai!?- e mise una mano sulla sua spalla –Ma cos’hai?!-
Il ragazzo scosta bruscamente la spalla, non la guarda, ma diede uno spintone con il braccio –Levati di mezzo!!- le grida, senza badarla.
La sbatte contro la ringhiera con violenza alla schiena; la ringhiera arruginita non riesce e trattenere l’impatto e si stacca del tutto, a quel punto Natsumi cade fuori dal ponte.
Istintivamente allunga le mani in cerca di un appiglio, lo trova, precariamente resta appesa al cornicione esterno del ponte, terrorizzata da quello che puo accaderle se solo avesse lasciato la presa. Guarda per un attimo sotto di sé, solo acqua del fiume… il vero problema è nel nuotare!
-Rei!! Aiuto!!- grida Natsumi, tenendosi aggrappata alla ringhiera.
Il ragazzo indietreggia impaurito, l’altro si avvicina a passi decisivi e sghignando.
-T-Tu chi sei!!??-
Il bariano allunga la mano verso di lui –Il tuo incubo…- disse solo.
Dalla sua mano appare una mano nera e sfreccia sulla testa del tempista e comincia a stringerlo, l’altro urla per il dolore.
Gli occhi di Natsumi vagarono ancora sul fuime, così in basso, tremendamente in basso. Sapere di non avere un sostegno sotto di sé è un pensiero che quasi la paralizza. Si impose di guardare verso il cielo, ordinando a sé stessa di calmarsi, disse al suo cuore di smetterla di martellarle nel petto così forte.
Niente da fare.
Continua a chiamare Rei ma invano e cercando di avere la sua attenzione; il bariano non bada alle sue grida, impegnato a torturare il ragazzo, assorto dalle sue grida di dolore e supplichevoli che avrebbe mai pietà a nessuno.
-Rei!!! Rei!!!! Aiuto!!!!- urla lei.
Nessuna risposta.
Incoscientemente, forse per la paura o per altro, strinse gli occhi e urla con l’aria nei polmoni –VECTOR!!!!!!!-
In quel momento, il bariano l’ascolta… lo ha chiamato per nome, il suo nome. La voce di Natsumi gli rimbomba nella sua testa, lascia la presa facendo cadere a peso morto il ragazzo e si volta verso di lei.
-Natsumi!!- esclama lui e corse.
La ringhiera sta per cedere mentre Natsumi rimase aggrappata.
Lui innarca la schiena in avanti, appoggia la mano sulla ringhiera e con l’altra verso di lei -Avanti! Afferra la mia mano!- le disse l’imperatore bariano.
-Non ce la faccio!- rispose lei stringendo sempre di più la ringhiera.
-Certo che ce la fai!- rispose Vector.
Il gruppetto corsero a raggiungere il ponte.
-Fidati di me!- aggiunse il bariano.
Natsumi lo guarda negli occhi, un’incredibile sicurezza li illumina, e all’improvviso sente il coraggio rinascerle dentro. Il suo migliore amico era lì, pronto ad aiutarla. Tirò su la mano destra, tendendola verso quella di Vector, toccandogli la punta delle dita, sembrava che fosse quasi riuscita a stringergliela quando in avvertitamente il pezzo della ringhiera cedette.
Vector non è riuscito ad afferrarla in tempo.
Natsumi cade in acqua, non riuscendo a respirare, risale in superficie e viene trasportata dalla corrente, gridando aiuto. Il gruppetto seguono la corrente cercando di raggiungerla.
Il bariano, senza pensarci due volte, si butta in acqua e comincia a nuotare.
La Tenjo non riesce a stare a galla e si agita troppo per uscirne fuori, affonda; Vector raggiunge nel punto in cui scomparve, trattenne il fiato e si immerse in acqua. Trova la ragazza che viene trascinata al fondale della corrente e nuota verso di lei con tutte le sue forze, fu in quel momento che accade qualcosa… un ricordo…
 
-Vector!-
Lui e la bambina si sono allontanati dal castello mentre gioccano ad acchiapparsi, finireno in una parte della foresta. La bambina, testardamente, sale su un tronco.
-Attenta! Così cadi!- disse leui, preoccupato.
Se cadesse? Non se sarebbe perdonato.
La bimba, invece, non si preoccepa affatto –Tranquillo Vector. Starò attenta- disse.
Tranquillo, come no.
La bambina vide un fiorellino alla fine del tronco e decide di andare a raccoglierlo, allunga la manina e… presa. Mentre lo chiama, il ramo stotto di lei cedette e cade in acqua. Le sue grida si sentirono dal principino, corse a vedere… sparita. La trova e viene trascinata dalla corrente; corse il più veloce possibile saltando sassi e shivando i rami e tronchi caduti per in cammino, gridando all’amica di resistere. Vide una sporgenza e si butta di tuffo, non è un bravo nuotatore, arriva da lei e, con molta forza, la trascina fino a riva.
I due, affannati e bagnati, sono fuori pericolo.
Vector decide di portarsi sulle spalle la bambina, scoppia un temporale e rimasero inzuppati più di prima.
Si volta verso di lei “Tranquilla, andrà tutto bene… Evelyn.”
 
Ecco che cos’è quel pezzo di memoria… e poi quel nome… Evelyn… prima volta o gia sa questo nome?
Ritorna alla realtà, scuotendo la testa, afferra la sua mano e poi la prende per la vita per uscirne da lì, gli manca aria nei polmoni e la corrente non gli permette a ritornare in superficie; fu solo in quel momento che, senza pensarci due volte, fu costretto a trasformarsi per uscirne da lì. Con l’aiuto delle ali, riesce e uscirne intero con Natsumi e alzarsi in volo.
Yuma e i suoi amici rimasero sorpresi da quel gesto che rimasero a bocca aperta, corsero a insegiurlo.
Il bariano la porta sulle sponde del fiume, appoggiandola a terra mentre lei tossì nel far uscire l’acqua dai polmoni.
-Tutto bene?- chiese lui.
Natsumi sobbalza. Non è la voce di Rei.
Si volta trovandosi un essere davanti a lei, si spaventa per un attimo. La pelle viola chiaro e delle strisce nere, i capelli della stessa capigliatura ma bianchi con delle pietroline rubino, le ali nere e a quello che vide le unghie delle mani sono come artigli (autrice: meglio che non vado troppo nei particolare!).
Rimase immobile, pietrificata e non riesce a parlare, l’uniche parole che uscirono dalla bocca fu… -R-Rei..?? S-sei tu…??- chiese…







Angolo Autrice:
Ta-ta-ta-ta-da!!!! Arrivoooooooo!!!!!! *arriva con un balzo e cadde di faccia a terra* Ahi ahi ahi ahi... che male!! *piagnuccola*
Vector: *con le mani ai fianchi* La solita...
Io: Tu taci!! *lo sgrido* Salva a tutti gente! Scusate se sono arrivata tardi ma ho avuto problemi scolastici ma ora che è estate sono libera da tutto! Allora, i nostri due "piccioncini" si stanno divertendo in quella sera per il loro primo appuntamento, ma qualcosa va storto... proprio al momento che Vector le dicesse la verità, arriva un tempista e Natsumi per poco non rischiava di di essre morta affogata. Ora, cosa succederà?
Vector: Non è colpa mia che è arrivato quello!
Io: io ti trucido Vector... ti trucido! *occhi rossi disegnati del fuoco, furiosa*
Vector: ... *schock*
Io: Non perdete il prossimo capitolo: "Sofferenze!"! Capirete che entrambi soffriranno molto. Energia al massimo!!!!!!
   
 
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