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Autore: Little Wings    11/07/2015    6 recensioni
[Solangelo]
Se all'inizio Nico gli era sembrato estremamente imbarazzato davanti a tutta quella gente, adesso era completamente a suo agio mentre chiacchierava e raccontava loro qualcosa. No, non qualcosa in generale, stava parlando di loro, rispondendo a tutte le domande che prima Will aveva evitato.
Se Will pensava che i suoi parenti fossero terribilmente insopportabili da soli, deve ricredersi quando il suo fidanzato Nico si allea con loro.
[...]
Aveva davanti a sé il padre del suo ragazzo. Personalmente, avrebbe aspettato un altro po' - giusto un anno o due - prima di incontrare l'inquietante genitore del suo fidanzato, ma evidentemente l'universo aveva dei piani diversi per lui.
Le cose per Will non fanno che peggiorare e la visita inaspettata del suo futuro suocero non migliora la situazione.
Sequel di "Quando i parenti diventano pettegoli, le cose iniziano a mettersi male"
Genere: Comico, Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nico di Angelo, Nico/Will, Quasi tutti, Will Solace
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Pranzi di famiglia con tragici risvolti'
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Ringraziate EleNina266 per questo capitolo, l'idea è sua.
Grazie ancora di avermi permesso di usarla.
Spero ti piaccia ^.^
 
 






#Come far conoscenza con il proprio suocero e rimanere traumatizzati
 
Austin si girò verso il padre con la fronte aggrottata. "Aspettiamo qualcuno?"
Apollo scosse la testa. "Nessuno, a meno che non ci sia un altro fidanzato di cui non so niente"
Will grugnì  per quell'accusa non tanto velata, ma era sollevato che qualcuno avesse interrotto quell'imbarazzante tuffo nel passato - avrebbe ringraziato quel qualcuno, chiunque esso fosse.
Un secondo scampanellio riempì l'aria, visto che nessuno era andato ad aprire la porta.
Will, che cercava un pretesto per sfuggire dai suoi parenti da ore, si fiondò alla porta. Quando aprì, si trovò davanti a un uomo che doveva avere all'incirca la stessa età del suo prozio Poseidone. Indossava una camicia nera abbinata a un pantalone anch'esso nero che gli dava un aspetto cupo. E l'espressione non esattamente amichevole che aveva stampata in faccia non aiutava.  Will lo scrutò per qualche secondo prima di decidere che, sì, aveva un'aria familiare. In effetti, somigliava parecchio al suo fidanzato.
Oh.
Il ragazzo mise in moto i suoi neuroni e comprese perché l'uomo che aveva davanti era così simile a Nico. Aveva davanti a sé il padre del suo ragazzo. Personalmente, avrebbe aspettato un altro po' - giusto un anno o due - prima di incontrare l'inquietante genitore del suo fidanzato, ma evidentemente l'universo aveva dei piani diversi per lui.
"Allora, mi fai entrare o rimaniamo a fissarci tutto il giorno?" chiese Ade, riscuotendolo dai suoi viaggi mentali.
Non si era nemmeno reso conto del fatto che, mentre lui faceva le sue considerazioni, aveva lasciato l'uomo fuori di casa.
"Io... ehm... uh"
"Lo prendo come un invito ad entrare"
Will si fece da parte, lasciando che Ade facesse il suo ingresso.
"Posso sapere perché è qui?"gli chiese il ragazzo mentre gli faceva strada verso il salotto.
L'uomo lo ignorò.
Quando fecero il loro ingresso in sala, tutti si girarono a guardarli. Nico, che stava ancora ridendo, tornò subito serio quando lo vide.
"Papà? Cosa ci fai qui?" gli chiese, alzandosi in piedi e mettendosi di fronte a lui.
"Tua sorella mi ha detto dov'eri e ho deciso di venire a conoscere di persona il tuo fidanzato"
Il figlio maledisse sua sorella Bianca, mentre Will emise un lamento e sbiancò - Nico temette seriamente che sarebbe svenuto da un momento all'altro.
Apollo seguiva la scena tranquillo, sicuro che suo figlio sarebbe sopravvissuto a un incontro con il padre del suo fidanzato - praticamente si stava gustando la scena come se fosse stato al cinema, gli mancavano solo i pop corn.
"Ade?"
La voce stupita di Poseidone riempì il silenzio che si era creato nella stanza, risvegliando Will dal suo quasi svenimento.
Il suddetto Ade, che fino a quel momento non aveva degnato di un'occhiata i parenti di Will, spostò lo sguardo sull'altro uomo.
"Poseidone?"
"Vi conoscete?" chiese Nico, spostandolo sguardo da uno all'altro. Will, intanto, ringraziava il cielo che Ade non gli avesse fatto il terzo grado.
Il padre annuì. "Andavamo all’università insieme"
"Non dimenticare che eravamo anche nella stessa confraternita" gli ricordò Poseidone divertito.
E come avrebbe potuto non ricordarselo? Quei cinque anni di università erano stati indimenticabili - e non sempre in modo positivo.
"Ma certo!" esclamò Zeus, schioccando le dita. "Ecco perché il cognome Di Angelo mi sembrava familiare! Tu eri quello che aveva una cotta improbabile per quella ragazzina delle superiori. Com'è che si chiamava? Ah, giusto, Maria"
Ade si voltò verso il figlio, ignorando l'uomo. "Dimmi che il tuo ragazzo non è imparentato con questo qui"
"Posso dirtelo, se vuoi, ma non sarebbe la verità"
Ade si lasciò sfuggire un sospiro rassegnato. Anche li doveva ritrovarselo?
Quando si era iscritto alla Delta Kappa, non aveva idea della gente che ne faceva parte. Così, ignaro di tutto, aveva conosciuto Poseidone, baldo giovane con un promettente futuro come biologo marino. Non era nemmeno malaccio, il ragazzo, a essere sinceri - un po' rumoroso e con tendenze troppo promiscue, ma tutto sommato sopportabile. I veri problemi di Ade erano cominciati quando la sua strada aveva incrociato quella di Zeus.
Zeus, il fratello maggiore di Poseidone, era un trentenne che viveva di rendita e che non aveva nessunissima intenzione di fare alcunché di produttivo nella sua vita - a parte dare ordini, visto il suo essere così bossy. Puntualmente si imbucava a tutte le feste che la confraternita del fratello organizzava, visto che aveva un debole per la carne giovane - molto giovane, Ade non aveva capito perché non l'avevano arrestato per pedofilia.
Una sera, dopo un bicchiere di troppo, Ade si era lasciato sfuggire che era innamorato perso di una certa Maria. Zeus, probabilmente sotto l'effetto di stupefacenti - e non sarebbe stato strano, visto il soggetto -, si era subito autoproclamato Cupido - perché "Fidati di me Ade, io le donne le capisco e cadono tutte ai miei piedi" -, trascinando anche Poseidone nella sua folle idea.
I suoi piani, però, avevano come unico risultato solo delle enormi figuracce.
Zeus gli si avvicinò, passandogli un braccio intorno alla spalle, beccandosi un'occhiata inteneritrice.
"Su con la vita, Aduccio! Non sei contento dell'unione delle nostre famiglie?"
"A dire la verità, la prospettiva che mio figlio stia con la progenie dell'uomo più sessualmente deviato che abbia avuto la sfortuna di conoscere non è molto allettante. Anche perché, se tanto mi dà tanto, anche lui è perverso come te"
Will lo fissava boccheggiando - mentre suo nonno non si era minimamente scomposto. Okey, non era un santo, aveva pure lui le sue pulsioni, ma, insomma!, era un adolescente alle prese con gli ormoni, mica un asessuato. Però non era un pervertito con strani fetish. E stava giusto per farlo presente ad Ade quando Nico lo precedette.
"Papà! Will non è un pervertito e non ha strane manie!"
Ade scrutò il biondo con occhio critico. "Come fai ad esserne sicuro? Voi avete..."
"Papà!" urlò Nico, mentre le sue guance assumevano una deliziosa sfumatura rossastra. "Non parlerò di questo con te, tanto meno qui"
"E comunque, signore, non ho, ehm, strane tendenze. Sono normale" si sentì in dovere di aggiungere Will, nervoso a causa della piega che aveva preso il discorso - non potevano continuare a parlare di Ade e Zeus?
Zeus diede una pacca ad Ade. "Oh, non ti preoccupare, non hanno fatto niente. Anche perché dubito che saprebbe dove mettere le mani" disse, scoccando un'occhiata delusa al povero Will - lui, alla sua età, aveva già sperimentato in lungo e in largo le gioie della vita.
Il biondino lo guardò scioccato, possibile che riuscisse sempre a metterlo in imbarazzo? Almeno però quella volta non era l'unico a voler sprofondare, a giudicare dalla faccia rossa di Nico.
"Credo sia ora di andare" disse proprio quest'ultimo, spingendo il padre verso l'ingresso.
"Di già?" chiese delusa Kayla - si stava divertendo, lei.
"Abbiamo ancora tante cose da raccontarti su Will" aggiunse Austin.
"Magari un'altra volta" disse Nico, abbozzando un sorriso, mentre usciva dalla sala con il padre, seguiti da Will - che aveva incenerito i suoi fratelli con lo sguardo.
Il moro salutò il suo ragazzo con un bacio sulla guancia - non ci teneva a vedere il suo corpo immerso in una vasca di sangue, grazie tante -, mentre Ade gli scoccava un'occhiata ammonitrice.
Poi l'uomo uscì, ma non prima di aver pronunciato una frase che fece gelare Will.
"Venerdì ti aspettiamo a cena"
 
 
 
 





 
Sono vivaaaaaa! Sorratemi per il ritardo, ma ero via e mi serve il computer per aggiornare.
Comunque ce l'ho fatta ù.ú
Non ho niente contro Hazel, ma adoro Bianca, perciò in questa storia è viva e vegeta ù.ú
Era Ade alla porta, avete visto? Qualcuno aveva anche indovinato.
 
Il prossimo capitolo sarà l'ultimo di questa mini-long, ma tanto dovrete sopportai ancora a lungo. Ho iniziato a scrivere un paio di long - sempre Solangelo - e anche una OS. Le long non inizierò a pubblicarle prima di settembre, così avrò tempo per portarmi avanti e aggiornare in modo frequente. La OS invece penso di riuscire a finirla prima - spero.
 
Allora, lidea per questo capitolo è di EleNina266, spero tanto che ti sia piaciuta. Ora, tutto ciò che so sulle confraternite lho imparato guardando Monster University, quindi capite bene che non ne so molto. Anyways, io ci ho provato.
Alla prossima!




 
  
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