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Autore: Vanya Imyarek    12/07/2015    1 recensioni
Per i Greci, il kosmos è l'ordine del mondo, basato sul perfetto equilibrio tra opposti, come luce e tenebre, bene e male. Ora, se la gente odierna sapesse che il kosmos è minacciato da un fantasma con vari problemi mentali e un chiodo fisso pr la propria divinizzazione, e che è invece difeso da un paio di ragazzi doppiogiochisti, opportunisti e pure alquanto iettatori, tutti impegnati a cercare di procurarsi un'antica corona egizia dai poteri straordinari, ci sarebbe da supporre che il mondo piomberebbe nel panico generale.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Servi del Kosmos'
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                                          PENELOPE


MOLTA  DEPRESSIONE  PER  NULLA  (TUTTA  COLPA  DI  CHAD)







Svenire non è mai una bella esperienza. 
Nella maggior parte dei casi, il momento prima si è più o meno in piedi, anche se con un deciso senso di nausea, e il momento dopo ci si ritrova sdraiati a terra, con un gran mal di testa perchè naturalmente cadendo l'avete picchiata, e un certo indolenzimento generale. E questo negli svenimenti normali, quando non c'è calca e i passanti giustamente se ne fregano di voi che siete lì a terra. 
Figuratevi nel bel mezzo di una battaglia: quando mi ripresi, la prima cosa che concretizzai era di esser stata calpestata praticamente da chiunque. Ah, a parte qualcuno che mi stava ancora calpestando. Mi rialzai bofonchiando qualche imprecazione al suo indirizzo (il che mi permise di identificarlo in seguito come quel poveretto figlio di Nemesi che aveva avuto un attacco di diarrea fulminante nel bel mezzo della battaglia ed era stato costretto alla fuga) e cercai di capire cosa poteva essere successo.
 Ricordavo, appena prima di svenire, un gran senso di angoscia ... oh cavolo. Come la prima volta, il giorno del nostro arrivo al Campo, quando avevo pronunciato una profezia. Possibile che mi fosse successo di nuovo, proprio in mezzo a uno scontro? E cos'avevo detto? Qualcuno era riuscito a sentirmi? 
Ma non era quello ciò di cui mi dovevo preoccupare nell'immediato. Dov'erano finiti tutti? Perchè non c'era più nessuno in una stanza dove fino a poco prima aveva infuriato una battaglia con tutti i crismi? Ecco, sentivo ancora parecchio casino, voci che urlavano, imprecazioni ... mi rialzai a fatica e mi diressi fuori dalla stanza. 
Trovai l'intero Campo accatastato attorno alla scaletta che conduceva alla soffitta. Sembravano tutti agitatissimi, e non si vedeva traccia di qualcuno dell'esercito di Setne. In compenso, le voci dei ragazzi che sentii furono sufficienti a farmi venire un infarto.
 "Ma come diavolo ha fatto a distruggere quella corona?"
 "Come, era in soffitta? Ma allora hanno preso per i fondelli anche noi?  Maledetti stronzi, e noi ad affannarci ..."
 "Ma che gli è venuto in testa di distruggerla?" 
"Dice che non l'ha fatto apposta ..."
 "Una stanza fittizia, e la corona vera in un posto neanche protetto? Ma chi è l'idiota che l'ha pensata?" 
"Ma come hanno fatto a capirlo?"
 "Involontariamente un corno, io me ne renderei conto, se trasformassi in polvere qualcosa ..."
 Ecco, questa più di tutte fu la frase che mi fece prendere un colpo. Che aveva combinato Chad con quella corona? Aveva rovinato tutto il piano? E no, se ve lo state chiedendo, non pensai per un solo istante che potesse trattarsi di Walt. Io e il mio socio avevamo combinato troppi casini per non dare per scontato di essere implicati in qualche nuova cattiva notizia. 
"Adesso basta, ragazzi, calmatevi e andate tutti nell'anfiteatro!" Chirone, che non ricordavo fosse intervenuto in qualche momento dello scontro, decise di prendere il controllo della situazione. "Riceverete tutte le spiegazioni che vi dobbiamo, e anche Chad ci dirà come sono andate le cose"
 Ecco, ti pareva. Cos'aveva combinato quello stordito? Adesso stai a vedere che ci saremmo di nuovo trovati nei guai, perchè lui aveva preso una decisione di cui io non ero al corrente ... 
Mi spostai con la massa all'anfiteatro, luogo evidentemente deputato per le riunioni di tutto il Campo e non solo dei capi capanna. Mi ritrovai seduta sugli spalti come tutti, mentre Chirone tenne Chad vicino allo spiazzo, probabilmente per interrogarlo con più comodo. Nessuna possibilità di comunicare, quindi. 
Chirone si schiarì la gola, preparandosi a dare la sua parte di spiegazioni. "Come avrete tutti capito, la corona in realtà era in soffitta. Il nostro obiettivo era farla passare più inosservata possibile, confondendola tra i vari cimeli e senza mettere nessuna protezione particolare che potesse attirare l'attenzione. Quella, abbiamo preferito sviarla preparando una stanza completamente vuota alla quale apporre tutti gli incantesimi di protezione possibile. Pensavamo che se l'esercito di Setne fosse riuscito a infiltrarsi, avrebbe percepito un tale numero di incantesimi e si sarebbe immediatamente concentrato lì. Allo stesso modo, abbiamo preferito lasciare all'oscuro voi ragazzi. Ci è dispiaciuto farlo, ma non si tratta di mancanza di fiducia. Contavamo che accadesse quanto in effetti è accaduto a Penelope poco tempo fa: se qualcuno di voi fosse stato costretto a indicare loro la stanza, anche sotto minaccia di morte non avrebbe saputo dire loro il posto corretto" 
"Ma avreste dovuto porre una qualche difesa anche alla soffitta!" protestò un ragazzo di Atena. "Almeno avremmo evitato che ci entrasse chiunque"
"Come ho detto, non volevamo attirare l'attenzione" Chirone ritenne che questa spiegazione di tattica fosse sufficiente; dunque passò a interrogare Chad, permettendomi di capire una buona volta cosa fosse successo in quella soffitta. 
"Allora, Chad, cerchiamo di ricostruire come sono andati i fatti, va bene? Innanzitutto, come hai fatto a capire dove fosse realmente la corona?" 
"E' stata una specie di intuizione, credo" borbottò lui. "Diciamo che quando ho visto che la stanza era vuota, ho pensato immediatamente che in realtà quella corona doveva essere in un'altra stanza. Mi è subito venuto in mente che appena prima che aprissimo la porta, Penelope aveva pronunciato una profezia, e mi sono ricordato che una volta la sede dell'oracolo del Campo era proprio in soffitta. Mi sono detto che se quelle speci di attacchi profetici le erano ispirati da suo padre, magari lui aveva previsto cosa sarebbe successo e aveva cercato di darci un indizio. In fondo, lui è quello che sa sempre tutto, no?" 
Ma tu vedi che razza di stronzo mio padre! Dunque quelle maledette visioni, che mi facevano stare malissimo e poi non ricordavo neppure, me le ispirava lui quando gli andava? Anche nel bel mezzo di uno scontro? Ma grazie tante, davvero utile! Nel caso l'avessi incontrato, avrei avuto due paroline da dirgli. 
Che poi, un momento: Chad mi aveva ricordato che Moros era onnisciente, cosa a cui fino a quel momento non avevo dato troppo peso. Ma in parole povere, questo significava che lui sapeva del nostro triplo gioco. Oh dei, e allora cos'avrebbe fatto? Erano passati mesi da quando tutto era iniziato, e lui non aveva fatto nulla, probabilmente tenendosi la cosa per sè. In fondo doveva sapere anche le nostre motivazioni, e il fatto che noi in realtà agissimo per conservare il kosmos. Sperai ardentemente che fosse così ... e mi ripromisi di non dirgli proprio niente nel caso in cui l'avessi incontrato, inimicarsi uno che sapeva tutto e volendo avrebbe potuto indurre entrambe le fazioni a farci la pelle non era il massimo da un punto di vista strategico. Ma tu vedi che famiglia ... 
"Hai perfettamente ragione, Chad" continuava intanto Chirone, giustamente sorpreso che Chad mostrasse qualche barlume di intuito - probabilmente la cosa era stata suggerita da qualcuno di Setne. "E sei stato davvero bravo a pensarci. Poi cos'hai fatto?"
 "Be', è presto detto: mi sono precipitato in soffitta, credo di aver spintonato via qualcuno ..." 
"Me" sentii bofonchiare qualcuno che mi parve un figlio di Apollo.
 "Ho aperto la botola e ho individuato la corona. Non era esattamente nascosta, volevate farla passare per un cimelio tra i tanti?" 
"Avevamo anche preparato un falso cartellino che la identificava come il frutto di una battaglia di Alessadro Magno" ammise Chirone. Solo a me questo piano sembrava abbastanza ingenuo? O contavano su questo effetto per rendere più credibile la cosa?
 "Ecco. Solo che a questo punto mi è venuto spontaneo prendere la corona, pensavo di portarla al sicuro tramite un viaggio nell'ombra. E a quel punto mi si è trasformata in polvere tra le mani" 
Ecco la grande conferma: Chad aveva combinato il peggiore casino possibile. Distruggere qualcosa di così antico e potente, ma si può? Anche se capivo perfettamente che magari il suo potere gli era sfuggito di mano a causa dell'agitazione, non potevo fare a meno di biasimarlo: se ne fosse reso conto e avesse agito di conseguenza, evitando di toccare la corona! Adesso l'oggetto che da solo poteva determinare le sorti dello scontro, quello ambitissimo da entrambe le parti e necessario per la divinizzazione di Setne era andato perduto. 
Evviva Chad, ma che casino aveva combinato? Cosa sarebbe successo, ora? Che Setne rinunciasse a diventare un dio era possibile quanto che Zeus facesse voto di castità perenne e assoluta, quindi ci sarebbe stato sicuramente da aspettarsi un nuovo piano d'azione. E se ci fossimo andati di mezzo noi? Se Setne avesse voluto punire Chad in qualche modo? O peggio ancora, se la cosa avesse destato sospetti su di noi, se qualcuno avesse pensato che il mio socio l'avesse fatto apposta e avesse iniziato a fare indagini? 
Dovevo solo aspettare e vedere come regolarmi. Al Campo la gente non era troppo sospettosa, il clima prevalente era pensare che tutti fossero dalla stessa parte, anche se più o meno simpatici, finchè non saltavano fuori le prove evidenti del loro tradimento. Basti pensare che ai tempi della guerra contro Crono ci avevano messo tre anni pieni a sgamare una spia, quando avevano prove certe della sua esistenza! E no, ad essere più precisi non l'avevano neppure sgamata, era stata lei a decidere di confessare tutto.
 Nel gruppo di Setne le cose funzionavano diversamente. Certo, alcune persone, come Gaia, Regina, Calvin e Dakao, non avevano mai visto niente di strano in noi, e Mortimer era probabilmente troppo stupido anche solo per concepire l'idea di 'doppio gioco'. Ma soggetti come Luciano e Hazelle, per non parlare dello stesso Setne ... ecco, erano tutte persone naturalmente portate all'inganno, e dunque non vedevano niente di strano nel fatto che lo facessero anche gli altri. 
Senza contare che Setne doveva essere piuttosto cauto con le truppe di suo, Luciano aveva mostrato sospetti nei nostri confronti fin dall'inizio e magari ne aveva anche parlato alla sorella ... sì, probabilmente era quello il fronte su cui rischiavamo di più. Ma avremmo dovuto affrontarlo in seguito, adesso c'era quello del Campo a cui badare.
 "Sì, certo, l'hai sfiorata e si è polverizzata da sola!" commentò il figlio di Apollo che aveva parlato in precedenza. Ecco, appunto.
 "E che potevo fare? Non sapevo neanche di stare usando il mio potere ..."
 "Ah, ti sfugge di mano abitualmente? Mi sorprende che tu possa usare quei coltelli allora ..." 
"Ragazzi, adesso basta" intervenne Chirone. "Sapete tutti che i poteri di un mezzosague possono benissimo sfuggirgli di mano quando è particolarmente agitato. Sarà capitato a tutti almeno una volta. Recriminare non serve a niente: tutto quello che sappiamo è che ormia la corona è perduta, e dobbiamo regolarci di conseguenza" 
"Adesso Setne cercherà qualcos'altro" concluse Annabeth. Be', in effetti era improbabile che se ne sarebbe rimasto lì con le mani in mano a piangere la perdita della corona.
 "Ricordiamoci che ha ancora il libro di Thoth" le fece eco Carter. 
"Ecco, appunto. Il problema è che con la perdita della corona, abbiamo perso anche qualcosa su cui Setne dovesse concentrare le sue forze senza preoccuparsi di altro. Avendo la certezza di non poter più sfruttare la corona, si dedicherà completamente alla ricerca di un altro mezzo. E questa volta, non abbiamo il minimo indizio su cosa sia"
 "Non è detto" obiettò Sadie. "Possiamo fare altre ricerche, scoprire l'esistenza di cose simili ..." 
"Avremmo dovuto farlo anche prima" mormorò una Annabeth piuttosto mogia. Chissà se ci sarebbero riuscite? Io l'avrei probabilmente scoperto entro breve. Lo sguardo della figlia di Atena, però, si illuminò subito.
 "La profezia!" esclamò. "La profezia di Penelope ... non credo proprio che Moros gliel'abbia fatta pronunciare solo per suggerirci dove fosse la corona. Se ha previsto che quella sarebbe andata distrutta, forse ha cercato di dirci cosa avremmo dovuto cercare, e come sarebbero andate le cose"
 Quella frase riuscì a darmi  la netta impressione di essere una specie di canale trasmettitore per le profezie di mio padre, da accendere quando e come più garbava. Andavamo bene! Mi augurai che almeno la gente al Campo non iniziasse a considerarmi solo così. Se avessi incontrato Moros ... ora che ci pensavo, forse non avevo proprio voglia di incontrare un tipo del genere. Si prospettava come il tipo di genitore divino verso il quale è meglio mantenere un basso profilo e stare alla larga. Basso profilo, come no, un bel triplo gioco nelle tre fazioni che si giocavano qualcosa come l'equilibrio del mondo ... 
Mi ripresi da questi pensieri con la constatazione di essere al centro dell'attenzione generale. 
"Non ri ricordi niente neanche questa volta di quello che hai visto?" stava chiedendo Carter. Sua sorella gli mollò una gomitata. 
Io scossi la testa. "No, mi sono accorta solo di essere svenuta"
 "Ma le parole ce le ricordiamo tutti, no?" intervenne Chad, mi auguro con l'intento di togliermi da quella situazione poco gradevole.
 "Sì, qualcosa a proposito di qualcuno da fermare e non fermare nello stesso tempo" ricordò Jason. "Non è molto facile trovare un'interpretazione"
 Ne azzardavo una io: Setne. Il Campo Mezzosangue avrebbe voluto che lavorassimo per fermarlo, come tutti gli altri, e naturalmente lo stesso Setne ci avrebbe detto di non partecipare così attivamente, se non di sabotare proprio le operazioni. Ma avevo la lieve impressione che non avrei potuto spiegare le mie stesse parole ... limiti della preveggenza.
 "Parlava anche di qualcosa di peggiore di un dio che sarebbe uscito dalle porte, di una guerra sorta dalle messi, e di una parte avversaria che si sarebbe distrutta da sè" ricapitolò Sadie. "Tante belle cose carine!"
 "Per 'messi'  forse si intende Gaia" intervenne Miranda Gardiner, figlia appunto di Demetra. "Avete presente ... la nostra sorella che è nel suo esercito" 
A giudicare dal tono, sembrava che conoscesse bene Gaia. Chissà se la ragazza era stata al Campo, prima di passare dal lato di Setne? Miranda non sembrava comunque felice di parlarne ... e ci credo, una sorella nella fazione che stai combattendo non è il massimo per quanto riguarda i legami familiari. 
"Sarebbe in perfetto stile Oracolo" commentò qualcuno tra la folla.
 "E la parte avversaria che si distruggerà da sè?" fece notare Travis Stoll.
 "Se tutto quanto sopra era riferito a Setne, allora si tratta di noi" concluse Percy. "Non è una bella cosa, ma i motivi per uno scontro interno ci sono tutti, come ai tempi della guerra contro Gea" 
"Ma noi ci siamo alleati tra noi, no?" obiettò Carter. "Saremo anche diversi, apparterremo a culture che si sono scontrate tra loro, ma quello è il passato. E il presente comprende un fantasma che ci vuole tutti morti. Non dobbiamo permettere che semini zizzania tra noi, a nessun costo" 
Uh, ma che bel discorsetto pacifista stava venendo fuori. E in effetti, non mi era capitato poche volte di sentire al Campo commenti poco simpatici sugli egizi o i Romani, sebbene fossero i nostri alleati. Se Setne avesse voluto creare una lotta intestina, probabilmente ci sarebbe riuscito benissimo, in barba alla situazione di emergenza. Mi augurai che Percy e Carter avessero sufficiente carisma, all'interno delle rispettive fazioni, da tenere a bada i vari razzismi. 
"Sono perfettamente d'accordo con voi" annunciò Jason, dell'unica fazione che non si fosse ancora pronunciata in materia. "Roma non si tirerà mai indietro quando ci sarà un alleato da aiutare" 
"E infatti si è visto quando i giganti hanno attaccato" bofonchiò a bassa voce qualcuno alla mia destra. Per l'appunto.
 "Sì, insomma, scusate il pragmatismo, ma a parte rimanere uniti cosa possiamo fare con questa profezia?" intervenne Sadie. Sensibilissima ai grandi discorsi sulla pace tra i popoli, la mia amica! 
"Cercare di capire a quali porte si riferisca" replicò Annabeth. "Le Porte della Morte? O le porte D'Oriente e Occidente egizie?"
 "Io sospetterei la prima" intervenne Ziah. "Non so che genere di cambiamento potrebbe effettuare, all'interno della Duat. Mentre, se non sbaglio, attraverso le Porte della Morte potrebbe tornare in vita"
 "Eccome se potrebbe" fu la risposta di Chirone. "Ma dovrebbe prime strapparle al controllo di Thanatos. E non credo che il fantasma di un essere umano abbia poteri paragonabili a quelli di Gea"
 "Ma è sveglio, è pieno di risorse e ha il libro magico più potente e pericoloso dell'intera civiltà egizia" replicò Carter. 
"Dici poco" fu il commento di Percy. "Bisognerà allertare gli Inferi, chiedere ad Ade di intensificare i controlli ..."
 "Metodo sicuro per farvi mandare a quel paese, ha già un sacco da fare con la sicurezza" borbottò Nico, seduto tra i gradini più bassi. Non avevo visto che ci fosse anche lui, e il suo solo intervento mi fece sentire in colpa. 
Quando ero arrivata al Campo e avevo scoperto che l'attacco era già iniziato, la mia prima reazione era stata correre verso il mare, per controllare se ci fosse il mostro marino. Ero riuscita a intercettarlo quasi subito: un enorme bestione dalle squame marroni e la facoltà di parlare, cosa, quest'ultima, che le permetteva di dimostare una personalità da adolescente in crisi ormonale. Tra l'altro, con una vocetta acutissima e irritante, con cui si era immediatamente dedicata a proferire allegre minacce di morte nei miei confronti.
 Avevo risposto augurandole di essere mandata nel Tartaro da Hazel Levesque e Nico Di Angelo, per poi filarmela di corsa e non essere vista dai due che sarebbero presto sopraggiunti. Mi ero nascosta per seguire lo scontro e accertarmi che andasse tutto bene, e per qualche istante avevo temuto che così non sarebbe stato. 
Nico e Hazel ce la stavano chiaramente mettendo tutta per far sprofondare quel mega serprnte, ma forse era troppo grosso o troppo potente, perchè resistette molto bene ai loro tentativi di aprire il suolo. Ma alla fine tutta la sabbia sotto di lei era crollata, facendola precipitare in un'acuta minaccia di morte rivolta ad un generico 'mezzosangue'. Me, probabilmente.
 Quanto a Nico e Hazel, erano crollati svenuti prima ancora che il mostro sprofondasse del tutto, e qui veniva la parte che originava i miei sensi di colpa. La mia prima reazione al vederli svenuti, infatti, era stata correre ad aiutarli, ma poi mi ero trattenuta. L'incendio era ancora in corso da un'altra parte, e non potevo rimanere all'oscuro di ciò che stava succedendo. 
Però Nico e Hazel potevano essere messi veramente male, e non sarebbe stato giusto mollarli così ... ma c'era della gente che stava arrivando alla spiaggia, arebbero potuto occuparsene loro. A me non conveniva perdere troppo tempo. 
Era stato per quello che me ne ero andata, ma continuavo a sentirmi dispiaciuta ... loro erano sempre stati amichevoli nei nostri confronti, non era stata una bella cosa lasciarli senza prendersi la briga almeno di controllare come stessero. Okay, okay, la chiudo subito qui, o finisce che a forza di urlare che razza di ipocrita io sia rimanete senza voce.
 L'obiezione di Nico era stata reputata ragionevole, ma dare sui nervi ad Ade era stato  comunque considerato un prezzo ragionevole pur di scongiurare l'intrusione di Setne negli Inferi.  Ritenuto concluso, in un modo o nell'altro, questo argomento, e prese le debite precauzioni, si passò al seguente:porca miseria, l'esercito di Setne aveva creato un varco nella Duat, allora i confini del Campo non erano così sicuri! 
Invece lo erano eccome, ma lo reputai un dettaglio trascurabile che potevo tranquillamente omettere. Comunque, suppongo vi ricorderete tutti che la decisione di organizzare ronde notturne fu presa in quell'occasione. Non sarebbero servite a nulla, se non a rovinare le notti di sonno dei ragazzi del Campo, e anzi, per quanto riguardava noi, avrebbero potuto esserci d'ostacolo. D'ora in avanti, avremmo dovuto fare tutti i viaggi necessari nella capanna di Ermes, con il rischio di teletrasportarci direttamente addosso a qualcuno che dormiva. Movimenti altamente top secret, certo. 
Comunque la riunione finì lì: Chirone ritenne preferibile congedare quel nutrito numero di ragazzi morti di sonno per avere, in rapida successione, domato un incendio, combattuto contro un piccolo manipolo di nemici e atteso a una riunione piena di cattive notizie, rimandando il turno di guardia alla sera successiva. Io e Chad, naturalmente, non ci pensammo nemmeno a dormire: era implicito che saremmo dovuti andare al rifugio di Setne, e discutere degli eventi della serata pure con loro. 
Ci preparammo dunque all'ultima volta in cui avremmo potuto viaggiare nell'ombra fuori dalla capanna in tutta sicurezza; e io lo feci mollando una gomitata a Chad e commentando "Certo che in un modo o nell'altro tu i casini li combini sempre, eh?"
 Per tutta risposta ricevetti un gran sorrisone compiaciuto. Prima che potessi mollargli una nuova gomitata o chiedergli che diavolo avesse da sorridere, lui sparì, e io dovetti fare lo stesso. Non appena l'esercito di Setne concretizzò il nostro arrivo, comunque, gli capitò ben peggio, perchè si ritrovò sommerso dalle urla e dalle imprecazioni di quasi tutti i membri.
 "Ma cosa ti è passato per la testa di distruggere la corona!" strillò un'agitatissima Regina.
 "Perchè l'hai fatto? Ci serviva!" le diede man forte Calvin. 
"Mi dispiace, vi giuro che non l'ho fatto apposta ..." erano i suoi tentativi di giustificarsi.
 "E come diavolo hai fatto a non farlo apposta?!"
 "Lasciate perdere" rispose Dakao a bassa voce. "La magia della morte è facilissima da lasciarsi sfuggire di mano" 
Ahi, e lui ne sapeva qualcosa. La sua affermazione sortì il risultato di allarmare Gaia, che da quel momento si dedicò a difendere Chad come poteva, probabilmente più per Dakao che per lui. In effetti per il nostro povero demone non doveva essere foriera di bei ricordi, quella situazione ...
  "La volete finire, per cortesia?" chiese Luciano, con una tale calma che da sola bastò a riportare l'ordine. Feci appena in tempo a chiedermi perchè non avesse parlato prima, che mi risposi da sola: probabilmente voleva dare loro una valvola di sfogo. Ora forse sarebbero stati meno tesi rispetto a quando era arrivato Chad e avevano da sfogare diversi  minuti di confusione totale e probabilmente trattenuta, non avendo nessuno a cui fare domande. Questo trucchetto dovevo segnarmelo, metti caso che mi capitasse una situazione simile. 
"Non credo che vi convenga più di tanto continuare a chiedere di quella corona" annunciò Hazelle, sopraggiungendo con un gran sorriso. "Setne è nell'altra stanza, e vuole parlare a tutti noi" 
Okay, le ipotesi erano due: o sarebbe partita una mega sfuriata a Chad, o ci sarebbe stato illustrato il nuovo piano. Tra i borbottii di chi non si rassegnava ad assolvere del tutto il mio socio, entrammo nella stanza.
 Setne era seduto all'estremità di un lungo tavolo, e sorrideva sventolando un foglio di papiro. "Okay, ragazzi. Adesso, se non siete troppo stanchi, vi va di sentire almeno i passaggi fondamentali del piano B?"

Non abbiamo intenzione di parlare adesso di quel che Setne organizzò quella sera. Primo, perchè le sue conseguenze le avrete tutte fin troppo chiare, secondo, perchè neppure lui ci disse tutto in quella specifica occasione. Come aveva detto, ci presentò solo le linee generali del piano, e omise quell'insignificante dettaglio che tanti casini avrebbe creato alla vostra fazione. 
E come abbiamo premesso all'inizio della registrazione (così mi pare di ricordare) qui si parlerà solo di come la corona sparì dal Campo. E tutti starete pensando alla nostra versione che sfoderammo dopo, quella che in realtà al Campo fosse stata portata una normalissima corona, potentemente incantata per farla confondere con quella vera di Tutmosi, e che quella autentica fosse ancora nascosta in Egitto, pronta ad essere ritrovata.
 In realtà, era una bugia anche quella: la corona rubata al museo e quella delle rovine di Alessandria erano la stessa. Come questo sia possibile, ve lo spiegherò ora. 
Non appena riapparimmo davanti alla capanna di Ermes, stanchi morti per tutto quello che era appena successo e pensierosi per le notizie appena ricevute, mi voltai verso Chad. 
"Temo che adesso ci toccherà andare pure da Thoth" borbottai. 
"Sicuro" mi rispose lui con uno sbadiglio. "Ma prima dobbiamo fare un salto in soffitta ... sai, dobbiamo recuperare la corona" 
Stravolta com'ero, ci misi qualche secondo a concretizzare cos'avesse appena detto. "Cos ... ma tu la corona l'hai distrutta!" 
Lui mi rivolse lo stesso sorriso che aveva fatto prima di andare da Setne. "E' quello che ho detto. Ma, sai ... nessuno ha badato al fatto che ero da solo, quando sono arrivato in soffitta. Ero riuscito a battere tutti sul tempo, credo che avesse fatto questo collegamento anche Luciano e qualche figlio di Atena, ho dovuto mollare un bel po' di gomitate per passare in pole position" 
"Viva la discrezione" riuscii a borbottare. 
"Zitta, ascolta e ammira. Quando sono arrivato lì, ho fatto un piccolo gioco di destrezza. Ho infilato la corona in un cassetto, e ho polverizzato il primo oggetto che mi è capitato sottomano. Quelli che sono arrivati lì mi hanno trovato con un'espressione da cane bastonato e le mani sporche di cenere, pronto a confessare l'incidente" 
Ero sbalordita. Non so se più dal fatto che Chad avesse dimostrato un barlume di intelligenza, o dal fatto che io fossi rimasta all'oscuro di tutto, quando avevamo già concordato che avremmo dovuto essere sempre  conoscenza dei rispettivi movimenti.
 "Ma cos ... ma perchè non me l'hai detto prima!" sbottai.
 "Non c'era tempo per farlo prima della riunione nel Campo. E per quanto riguarda la riunione da Setne ... be', avevo visto la tua splendida espressione in stile funerale, e mi sono detto che, se tu fossi stata all'oscuro di tutto, non avresti dovuto recitare e saresti stata molto più credibile. Adesso mi pare che tu abbia sclerato abbastanza, quindi inizia pure ad ammirarmi per l'acume dell'idea e la velocità di ideazione ed esecuzione del piano, visto che Luciano è entrato pochi secondi dopo di me"
 Io ero semplicemente sbalordita. Cioè, questo tizio prendeva inizative a mia insaputa, le manteneva tali di proposito (sapeva benissimo che recitavo bene almeno quanto lui, se non di più!) e poi pretendeva pure i complimenti?! 
"Chad, ma vai all'inferno!" fu il mio complimento.





Ladies & Gentlemen,
quanti di voi, a inizio capitolo, si sono lasciati fregare dallo stratagemma di Chad? Be', checché ne dica Penelope, in fondo è anche stato bravo. Qualcuno avrà capito, però, che con questa storia siamo quasi al termine: con il prossimo capitolo sarà chiusa. Ma non preoccupatevi: ci saranno ben due sequel, e se riuscirete a sopportarli, saprete nel dettaglio tutte le avventure dei nostri eroi e cos'abbiano fatto, di preciso, per farsi tanto odiare dagli eroi riordaniani. E ora, spoiler su quest'ultimo capitolo: la corona troverà una collocazione, e verrà svelata almeno parte del piano B di Setne.

  
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