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Autore: Natalia_Smoak    13/07/2015    2 recensioni
Tratto dal testo del primo Prompt:
Felicity agì d’istinto, ancora dolorante si alzò finché non si trovò dietro di loro e allungando le braccia diede una spinta ad Oliver/Arrow che precipitò al di là della scogliera finendo dritto in mare.
Nb: metto arancione per ogni evenienza, dicimo nel caso in cui mi proporreste qualcosa di più pepato, ma questo primo capitolo è verde
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Arrow promtps'
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Prompt bonus
Dagli autori di “Arrow”
:  allora iniziamo col dire che questo delirio nasce da un tweet  che i nostri cari autori hanno scritto; in pratica una fan aveva chiesto se potevamo avere una battuta di Felicity dalla 4x01 e gli autori le hanno risposto inserendo una battuta che non è nel copione ma è stata tagliata. La battuta tradotta in italiano fa più o meno così: “Siete contenti che Oliver sia tornato perché viene con le mie dita”
Ora in teoria credo che qualcuno abbia fatto casino con i computer e Felicity li stia sistemando e senza farlo volontariamente se ne esca con questa esclamazione ambigua. Ovviamente la mia mente malata non poteva non scriverci qualcosa. Ecco a voi.
 
 
Felicity si guardò intorno sospirando .  Erano a casa, finalmente dopo quattro lunghissimi mesi erano tornati a Starling City. Non che il suo idillio romantico con Oliver non le fosse piaciuto, anzi, tutt’altro, aveva passato i giorni più belli della sua vita, sempre in viaggio, non fermandosi mai in un posto preciso, facendo l’amore ogni notte, però dopo tanto tempo cominciava ad avvertire la mancanza di casa, per questo era stata felicissima quando aveva ricevuto una chiamata di Dig.
Peccato che il motivo della telefonata fosse connesso a degli strani fatti che  stavano accadendo in città. Senza pensarci due volte la ragazza  aveva chiamato Oliver, ma poi la voce di Dig l’aveva fermata dicendole che avevano bisogno anche di lei  e che le avrebbe spiegato tutto una volta arrivata a Starling City
“Secondo te perché ci hanno fatto venire fin qui?” domandò Oliver guardandosi intorno; erano davanti ad una casa mal ridotta nel quartiere di “The Glades”
“Bho, eppure l’indirizzo che mi ha dato Diggle è  questo… dovremo essere nel posto giusto” mormorò Felicity osservando la casupola malandata e con le spranghe alle  finestre.
Proprio in quel momento la porta si aprì e la figura di Diggle fece capolino.
“Dig!” esclamò la ragazza abbracciandolo con slancio
“Anche io sono contento di vederti Felicity” rispose l’uomo di colore, mentre lui ed Oliver si scambiarono un cenno del capo come saluto. I due erano ancora ai ferri corti dopo tutti gli eventi dell’anno precedente
“Forza entrate” fece strada Digg
Quando Felicity ed Oliver arrivarono nel soggiorno della casa rimasero basiti: la casa era stata trasformata in una sorta di sala d’allenamento. Non mancava proprio nulla; c’erano i pesi, i sacchi da box e l’immancabile salmon ladder.
I quel momento  Oliver individuò Thea e Lauerl, le due si stavano esercitando in un corpo a corpo
“Però, sei migliorata molto Speedy” le disse sorridendole
“Ollie” rispose incredula Thea  interrompendo il combattimento e correndo ad abbaracciare io suo fratellone
“Mi sei mancata così tanto” le sussurrò il ragazzo all’orecchio
“Anche tu. Perché sei qui?” domandò confusa la ragazza
“In realtà vorrei saperlo anche io” rispose lui scoccando un’ occhiata a Diggle
“Venite con me, vi spiegherò tutto” disse l’uomo mentre li guidò in un’altra stanza
“Oh mio Dio!” esclamò Felicity appena i ragazzi misero piede in quella che si sarebbe potuta definire una vera e propria centralina elettrica. Su di un lungo tavolo di marmo stazionavano tre monitor ultra sottili di ultima generazione con tastiere wireless. Attaccato al muro vi era un mega televisore 3D con tanto di occhialini attaccati alla parete vicino.
“Dig, ma come…”
“Gentili concessioni di Mr. Palmer, ci ha anche rifilato questi suoi orologi…” rispose Diggle mostrando il polso
“Ok, tutto questo è grandioso, ma ciò non spiega la nostra presenza qui” disse Oliver riportando tutti con i piedi per terra
“Beh, ecco, avremo bisogno di aiuto con questo” affermò Diggle  mostrando a Felicity un computer portatile. “Vedi, l’altra sera stavamo inseguendo un pericoloso truffatore di banche, pare che operi on-line e che nel giro di pochi mesi abbia sottratto illegalmente alla banca nazionale di Starling City più di mezzo milione di dollari senza che loro se ne fossero praticamente resi conto.. è come se i depositi dei loro clienti fossero svaniti nell’aria. Questo è uno dei computer con  cui il tizio in questione lavora, lo ha perso durante l’inseguimento, ma è completamente bloccato, noi non abbiamo idea da dove cominciare…dice che ci vuole una password e…”
“Tranquillo, ci penso io!” rispose la ragazza mettendosi al lavoro
“E così, rieccoci qui, noi tre contro il mondo” sospirò Oliver
“Già” affermò Diggle, nonostante fosse arrabbiato con il ragazzo non poteva negare che gli fosse mancato in quei mesi e che sicuramente quando lui era in giro le cose erano più facili per la squadra
Circa una decina di minuti dopo in cui la conversazione tra Oliver e Diggle era risultata pari a zero Felicity cacciò un urletto:
“Yeee! Ci sono riuscita” disse la ragazza  tirando un pugno in aria
Thea e Laurel entrarono in quel momento nella stanza
“Che succede?” chiese la seconda
“Ho trovato il vostro amico; al momento sta operando dal “Strling’s Hotel, è a venti minuti da qui”
“Allora, Oliver, hai intenzione di unirti a noi?” domandò Diggle mentre da un cassetto tirava fuori un arco nuovo di zecca e lo porgeva al ragazzo
“Però, proprio come ai vecchi tempi” mormorò il biondo
“Sapete una cosa; sono convinta che il vero motivo per cui Oliver qui è che  viene con le mie magiche dita” mormorò Felicity sovrappensiero
Per un secondo nella stanza ci fu un silenzio imbarazzante,  Oliver, Digg, Laurel e Thea si guardarono tra loro, poi scoppiarono tutti a ridere.
“Adesso si che siamo tornati veramente come ai vecchi tempi"
  
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