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Autore: Fenix_    16/07/2015    2 recensioni
[La storia partecipa al contest "Ombre del passato - Quando dimenticare è impossibile]
Un duplice caso di omicidio e un rapimento, la squadra di analisi comportamentale del FBI è di nuovo impegnata sul campo.
Però questo caso toccherà da vicino Spencer Reid.
Dal testo: «Cosa c’è?» chiese il giovane. «Sono preoccupato per te, secondo me dovresti tornare immediatamente a casa, non ti fa bene stare qua» disse Morgan mentre seguiva da dietro il giovane genietto che si stava dirigendo verso la macchinetta del caffè.
«Tu non sai cosa è giusto per me» lo interruppe Spencer voltandosi verso l’amico.
«E invece insisto, penso sia meglio per te se per questa volta lasci perdere il caso. Hotch capirà.» «No» lo interruppe Spencer […]
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Derek Morgan, Spencer Reid, Un po' tutti
Note: Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Attenzione, questa Fan Fiction si colloca come periodo di tempo durante la quarta stagione di Criminal Minds (quando Spencer aveva i capelli lunghi per intenderci)
N.B. essendo la quarta stagione, l’episodio del rapimento di Reid (Raphael episodio 1 e 2) è già avvenuto.
Detto questo, buona lettura.
 
- Prologo -
 
La fronte bagnata dal sudore, i capelli ambrati e ricci gli incorniciavano il viso stravolto e arrossato.
«Hei piccoletto, sei già stanco? Avremmo fatto si e no solo tre giri di campo» lo richiamò una voce in lontananza,
Spencer Reid era seduto per terra con le mani appoggiate al suolo rosso della pista da corsa, per mantenere il peso del suo corpo sfinito tentando di regolarizzare il respiro.
Stava mentalmente maledicendo il giorno in cui aveva chiesto al suo amico, non che collega Derek Morgan, di dargli una mano per passare il test fisico annuale del FBI.
«Sai che non sono fatto per gli sport, io sono un tipo da libri e divano.» riuscì a dire tra un respiro e l’altro «L’unico sport che pratico sono gli scacchi» aggiunse.
«Lo so piccoletto» rispose Derek accennando un sorriso e passando la mano sui ricci del dottore scompigliandoglieli.
Ad un tratto il cellulare del maggiore iniziò a squillare.
Derek estrasse dalla tasca il cellulare, ma prima di rispondere lesse il nome sul display.
«Pronto capo». Spencer alzò lo sguardo verso il collega e si alzò in piedi tentando di assumere una posizione pressoché normale.
«C’è stato un rapimento a Denver. Partiamo tra un’ora, chiama Reid. Vi aggiorneremo sul jet.» la voce dell’agente Hotchner risuonò nelle orecchie di Morgan.
«Arriviamo immediatamente» rispose chiudendo la chiamata. «Dobbiamo andare, il dovere ci chiama. Riprenderemo con gli allenamenti appena torneremo a casa» aggiunse voltandosi verso Spencer.



Il jet privato del FBI volava sui cieli degli USA.
Spencer era seduto accanto al finestrino, al suo fianco era seduta J.J. mentre di fronte si era seduto l’agente Rossi.
Hotch era in piedi, semi seduto sul bracciolo di una delle poltrone del jet.
«Lucy Evans ventisei anni. Trovata morta un mese fa in un vicolo malfamato di Denver. La causa della morte è soffocamento per strangolamento. I genitori di Lucy ne avevano denunciato la scomparsa esattamente una settimana prima del ritrovamento del cadavere.» Disse porgendo ai colleghi le foto della prima vittima, «La seconda vittima si chiamava Mary Mcgee, ventidue anni, lavorava part-time in un caffè per permettersi di potersi pagare gli studi di medicina. Il cadavere è stato ritrovato esattamente sette giorni dopo che fu vista per l’ultima volta a lavoro. Causa della morte, soffocamento per strangolamento.»
«Quindi dobbiamo dedurre che S.I. rapisce le sue vittime e le tiene prigioniere per una settimana, le tortura prima di ucciderle strangolandole» intervenne Prentiss, che era seduta accanto a Rossi.
«Esatto.» affermò Hotch. Morgan prese i fascicoli con i dettagli sulla morte delle due vittime sfogliandoli velocemente «Allora perché la polizia di Denver ci ha chiamato proprio ora se le due vittime sono state uccise un mese fa circa?» chiese.
«Perché ieri è stata denunciata la scomparsa di Annie Johnson. Una ragazza di ventiquattro anni.» rispose Hotch porgendo a Morgan la foto dell’ultima ragazza scomparsa.
Reid prese le foto delle vittime che erano state appoggiate sul tavolino e le osservò attentamente.
Lucy era una ragazza bionda, alta e snella dalla carnagione chiarissima. La foto però la ritraeva sdraiata per terra, con dei lividi su braccia, collo e gambe. La ragazza era stata ritrovata solo con una vestaglia bianca addosso, senza scarpe, calze od oggetti personali. L’identificazione era stata possibile grazie al confronto delle impronte dentali e dal riconoscimento da parte dei parenti.
Mary, la seconda vittima, aveva i capelli castano chiaro. Anche lei era stata ritrovata con addosso solo una vestaglia bianca. Sulle braccia, sul collo e sulle gambe portava i segni di lividi.
Spencer strinse leggermente le due foto tra le mani e assorto nei suoi pensieri continuava ad osservarle accarezzando le foto con il pollice della mano destra.
Ormai era passato un’ anno da quando era stato rapito e torturato da Raphael, ma rivedere le foto di quelle ragazze, i loro lividi sul corpo a causa delle torture gli faceva risvegliare ricordi dolorosi. Spencer sapeva come si erano sentite quelle ragazze, la paura, il panico di una nuova tortura, il sapere di essere soli e abbandonati al triste destino della morte. Avere la consapevolezza di essere in mano ad un pazzo killer disposto a tutto pur di appagare i suoi piaceri.
Il senso di disgusto, la paura, le lacrime versate nel tentativo di cercare un briciolo di pietà, ed infine le botte, le torture. Il dolore sulla pelle.
Jennifer vedendo lo sguardo assente di Reid, lo scosse un po’ per il braccio interrompendo così il flusso di pensieri che affollavano la mente del dottore riportandolo alla realtà.
«Tutto bene?» chiese J.J. sfoggiando uno dei suoi più bei sorrisi, «S…si» rispose Reid accennando un sorriso e appoggiando le foto sul tavolino di fronte a lui. Morgan che nel mentre era rimasto in piedi appoggiato al sedile di Prentiss assistette alla scena.


 
SPAZIO AUTRICE:
Mi scuso in anticipo se questo primo capitolo è corto, ma essendo un prologo dovevo introdurre un'attimo la storia. Il prossimo capitolo sarà più lungo.
Grazie per aver letto e commentate se vi va :D
A presto, baci
Fenix_
  
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