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Autore: kamy    16/07/2015    1 recensioni
Se fosse Bulma a cominciare a trattare male l'orgoglioso principe dei sayan? Vegeta si ritroverà a credere di aver perso la sua donna. Il problema e che i guai non colpiranno solo lui, ma anche un innocente Goku. I due saiyan si ritroveranno a essere trascinati nelle tenebre tra specchi, rimorsi e combattimenti solo per trovarsi faccia a faccia con un avversario come mai ne hanno incontrati o immaginati.
Scritta a quattro mani con TheBlueMusketeer. Elly appartiene a lei.
[Remake del precedente Specchi e Ricordi].
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: 18/Crilin, Bra/Goten, Bulma/Vegeta, Chichi/Goku, Pan/Trunks
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ringrazio anche solo chi legge.



Cap.36 La risoluzione di Goku

“Siamo alla decima stanza, ne mancano altre tre” disse Goku. Vegeta socchiuse gli occhi e raggiunse la botola. Spalancò gli occhi vedendo che era disegnata.

“Ci hanno ingannati” mormorò. Il Son si voltò verso di lui e sbatté gli occhi.

“Urca, che hai detto?” chiese. Vegeta scattò e spinse il più giovane oltre il passaggio della nona stanza che si stava richiudendo.

Vegetaaa!” gridò il Son, rimanendo bloccato nella nona stanza. Una serie di raggi si dipanarono dal soffitto e dalle pareti della decima stanza. I raggi verdi colpirono tutt’insieme il Briefs che si lasciò sfuggire un ululato di dolore. Una serie di ferite si aprirono sulla sua pelle abbronzata, lasciandogli anche delle bruciature da cui si alzavano dei filamenti di fumo. Il principe dei saiyan perse i sensi e cadde a faccia in giù sul pavimento con un tonfo. Uno specchio dalla cornice dorata scese dal soffitto, mentre i raggi si spegnevano. Una figura ne uscì, raggiunse Vegeta e s’inginocchiò accanto a lui. Con una mano pallida e affusolata gli accarezzò la coda delicatamente, ridacchiando sentendolo gemere e mugolare a bassa voce.

****************

“Vegeta!” urlò Goku. Aveva sentito il grido del Briefs. Tempestò il passaggio chiuso con una serie di pugni e di calci. Lo raggiunse con delle spallate e gli diede una serie di testate. Si graffiò la fronte facendola sanguinare e cadde in ginocchio. Ansimò e diede due pugni con tutta la sua forza al passaggio. Abbassò le mani e strinse gli occhi. Rimase immobile, sentiva i muscoli intorpiditi e il suo respiro era irregolare.

Digrignò i denti e si rialzò in piedi, avvertiva delle fitte al petto. Sentì i rintocchi di un orologio che segnavano la mezzanotte. Sgranò gli occhi e ghignò. Raggiunse l’orologio che segnava l’ora e lo mandò indietro all’orario in cui si era aperto il passaggio. Si spostò e un raggio raggiunse la porta che si aprì. Saltò dall’altra parte e si guardò intorno. Alzò lo sguardo e vide uno specchio dalla cornice dorata. Rabbrividì, incisi nell’oro c’erano dei volti dalle bocche spalancate e dagli occhi incavati. Raggiunse la botola e vide che era disegnata, andò fino all’orologio vedendolo smontato e si girò, guardando il passaggio della nona stanza richiudersi. Strinse i pugni, aggrottò le sopracciglia e sporse il capo verso lo specchio.

“Se qualcosa esce, qualcosa può entrare” mormorò. Spiccò un salto ed entrò nello specchio, chiuse gli occhi sentendo il metallo aderire come acqua gelida al suo corpo, percependolo come una specie di gel nelle parti lasciate scoperte dai vestiti. Le ciocche di capelli neri a cespuglio larghe quattro dita gli aderirono al viso. Cadde in ginocchio su un terreno liscio, riaprì gli occhi alzando il capo e spalancò la bocca.

**********

- Che mal di testa… D-dove sono? - pensò Vegeta. Mugolò, la testa gli pulsava e boccheggiò. Una figura seduta davanti a lui sorrise, guardandolo rabbrividire.

“Ben svegliato. Ti chiederai cosa è successo? Sarai travolto da un fiume di colori e suoni, un puzzle di ricordi a cui non riesci a dare un senso” mormorò una voce femminile. Il principe dei saiyan socchiuse gli occhi, sbatté le palpebre un paio di volte e vide delle figure in ombra. Si deterse le labbra secche, avvertiva le ferite su tutto il corpo pulsare. I suoi polsi e le sue caviglie sanguinavano, degli anelli di metallo erano penetrati nella sua pelle ferendola. Sentiva dietro le spalle sudate un muro di pietre. Dimenò la sua coda, la sentì pesante e abbassò lo sguardo. Strinse gli occhi abbagliato da delle lucine che emanava un marchingegno agganciato ad essa. La figura in ombra si alzò e avanzò verso di lui.

“E’ solo una precauzione, nel caso cercassi di usare i tuoi poteri, quello te lo impedirà” spiegò.

Vegeta sentì lo scalpiccio dei passi della donna. Il principe dei saiyan alzò lo sguardo, la figura della carceriera era in ombra, illuminata dalle gambe in giù dalle lucine del marchingegno.

“Stammi lontana” sibilò Vegeta. La donna si sporse in avanti e sorrise.

“Perché mai tieni lontana la tua dolce mogliettina? Sono solo felice che finalmente tu ti sia svegliato” disse in falsetto. Vegeta aggrottò le sopracciglia e digrignò i denti.

“Posso anche esserci caduto come un fesso all’inizio, ma ormai è ovvio” ringhiò. I suoi occhi si abituarono al buio e vide gli occhi gelidi dell’altra fissarlo.

“Sono stufo di essere preso per idiota” sibilò. La donna scoppiò a ridere, coprendosi la bocca con la mano. La sua risata risuonò nella prigione.

“Io so chi sei” disse Vegeta, alzando la voce in modo da coprire la risata di lei.


  
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