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Autore: jun22    19/07/2015    0 recensioni
Cloud è un ragazzo tanto bello quanto solo, ha un segreto da mantenere e per questo ha deciso di vivere in completa solitudine e indifferenza anche se questo vuol dire soffrire dentro, ormai è rassegnato al suo destino ...e se improvvisamente qualcosa sconvolgesse la sua vita, fino a far breccia nel suo cuore, fino a fargli rivedere tutto il suo modo di pensare e agire?
Spero di avervi incuriosito almeno un pò con questa introduzione, è la prima storia originale che pubblico e spero vivamente che possa essere di gradimento a chiunque decidesse di leggerla, spero inoltre che sarete così gentili di lasciare dei commenti , sarebbero decisamente ben accetti! Grazie in anticipo e buona lettura.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Sovrannaturale
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Cloud era un ragazzo che all'apparenza mostava avere circa 17 anni, era di una straordinaria bellezza, infatti il suo essere slanciato e con un corpo atletico, i suoi capelli color del miele , la sua pelle chiara come la neve e i suoi occhi grigi non passavano inosservati ovunque andasse. Sin da piccolo però si era mostrato timido e leggermente scostante, aveva provato varie volte a fare amicizia ma per via del segreto che doveva mantenere non era riuscito a creare rapporti con gli altri, per questo motivo lentamente aveva cominciato a vivere isolato e aveva preso a mostrarsi freddo con tutti. Alla sua famiglia doleva vedere, nei primi anni ,la sofferenza in quei magnifici occhi che man mano si era trasformata in fredda indifferenza, ma sapevano che rivelare al mondo la loro diversità era troppo pericoloso. <<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<< Fu proprio in una sera dal cielo limpido abbellito da poche stelle ,che potevano essere notate solo da un occhio attento per via dei vecchi lampioni che emettevano una luce flebile , che Cloud camminando senza meta per le strade meno trafficate della sua città, riflettendo su come passare quell'ennesima sera senza problemi e ammirando con sguardo triste e rassegnato il cielo sereno, udì un urlo lontano che lo destò dai suoi pensieri. Inizialmente rimase fermo , come in allerta, indeciso se andare a vedere cosa stesse succedendo e a chi appartenesse quell'urlo straziante che aveva appena sentito, oppure se continuare la sua passeggiata ignorandolo. Ma quando si levò un secondo urlo ancora più forte e straziante del precedente , come se fosse stato il suo proprio istinto a spingerlo a correre a perdifiato per quei vicoli freddi e maleodoranti, scattò verso la fonte di quel suono terribilmente doloroso.Arrivato in un vicolo, ad altri tre di distanza da dov'era quando sentì le urla ,che odorava di escrementi si trovò davanti a una scena terribile. A poca distanza da un vecchio lampione, la cui lampadina emetteva una tremula luce ad intermittenza, vi era un ragazzo steso a terra sanguinante e con evidenti segni di percosse su entambe le braccia e se ne potevano intravvedere anche sul costato dove la maglia che doveva essere in origine di un bel color celeste ed ora macchiata di sangue ed era strappata in vari punti, sul viso vi era un rivolo di sangue che colava dalle carnose labbra da dove si udivano singhiozzi e lamenti, mentre difronte vi era l'aggressore , abbastanza alto che mostrava avere circa cinquant'anni dalla corporatura flaccida, che anasante teneva tra le mani un lungo bastone e con voce roca continuava a inveire contro la povera vittima , urlandogli contro tutta la sua rabbia , dicendogli che era un essere inutile e immondo che non meritava la vita e visto che lui era così magnanimo da tenerlo con sé allora lui doveva ripagarlo, ed ancora continuava dicendogli che invece era un ingrato. Cloud solo quando abbassò lo sguardo si rese conto di stare tremando violentemente scosso da mille brividi che gli percorrevano il corpo per intero, dentro di sé era come se un dolore sordo si spandesse fino a farlo vibrare nel profondo,un dolore a lui conosciuto ma allo stesso tempo estraneo gli annebbiava la mente, sentiva il suo cuore battere furiosamente , il suo sangue ribbolliva nelle vene, e un turbinio di emozioni gli esplose nel petto.Sentiva tristezza per tutta quella crudeltà , indignazione per via di quel l'ingiustizia che si stava consumando proprio davanti ai suoi occhi , e in infine una rabbia furiosa che gli montava dentro come una belva gli faceva contorcere le viscere.Non riusciva a capacitarsi per ciò che stava provando, non era da lui ,ma in quel momento tutto il suo essere gli stava urlando di intervenire in difesa di quel piccolo sconosciuto. Senza riflettere ulteriormente avanzò velocemente e silenziosamente come una pantera che si apprestava a saltare sulla preda, agguantando fulmineo il bastone, che proprio in quel momento stava per scagliarsi nuovamente sul giovane stesso a terra. Non appena fu vicino all'aggressore, notò le evidenti occhiaie e il puzzo d'alcol intenso. L'uomo rimase sorpreso da quell'intervento ma per nulla intimorito si divicolo' e senza pensarci neanche un secondo incominciò ad attaccare Cloud che schivo' prontamente i suoi colpi, guandolo con sguardo infuriato cominciò a chiedergli con voce rabbiosa perché mai si fosse intromesso e che comunque non ne aveva diritto, che la persona stesa a terra meritava tutto quello che lui gli aveva fatto, che era solo un inetto e quindi nessuno si sarebbe mai preoccupato per quella feccia , poi improvvisamente tacque e le sue iridi color del cielo, che fino a quel momento erano come spente , si riempiono di muto orrore, il suo corpo prese a vibrare tanto che perse la presa sul bastone e cominciò ad indietreggiare verso il muro, perché proprio davanti ai suoi occhi era accaduto qualcosa di veramente impressionante, anche se solo per un attimo gli occhi color del ghiaccio del suo avversario erano diventati come tizzoni ardenti e lui non aveva potuto far altro che indietreggiare spaventato. Cloud allora con un colpo secco al collo lo fece svenire per poi concedersi di osservarlo velocemente facendo vagare il suo sguardo sulla giacca nera e lucida come anche la sua camicia , che doveva essere stata candida ma che recava varie macchie di vino , e i pantaloni che ad occhio e croce dovevano valere una discreta somma , comparando quell'abbigliamento con quello del giovane che consisteva solo in sua semplice maglietta e dei jeans sgualciti e si chiedeva che rapporto poteva esserci tra i due. A risvegliarlo dalle sue riflessioni fu il rumore di qualcosa che sbatteva contro il lampione alle sue spalle, quando si voltò si trovò ad incrociare il suo sguardo con due occhi verdi come le foglie a primavera che erano incorniciati da dei bei capelli color della notte e ne rimase colpito. Il ragazzo che prima era steso a terra anche se con fatica era riuscito a rialzarsi e guardava stranito e colpito colui che lo aveva soccorso. Cercò di fare un passo avanti ma le gambe gli tremavano talmente tanto che stava per cadere a terra se non fosse stato per l'intervento tempestivo di Cloud che sorresse per poi farlo sedere con la schiena poggiata al muro, poi con voce ferma profonda e baritonale disse: "attento! Siediti e fatti controllare". Il ragazzo che fino ad allora lo aveva osservato con sguardo preoccupato e intimorito sobbalzò al suono di quella voce che lo aveva impressionato e con voce tremante e intimorita , non riuscendo a guardarlo in faccia per via del disagio che quello sguardo così penetrante gli provocava disse :"grazie per..per essere intervenuto...."poi prese a tremare nel momento in cui Cloud gli poggio'delicatamente la mano sotto il suo mento per osservare con cura il taglio al labbro inferiore, permettendosi di osservare con attenzione quel viso sottile ma a graziato , quel naso così graziosamente piccolo, per soffermarsi a fissare rapito gli occhi che così tanto lo affascinato, e che ora erano velati dalla fatica e dal timore, poi lentamente portò il suo sguardo su quelle labbra non potendo esimersi dal pensare che quel vilto fosee molto bello . Il ragazzino a quel suo gesto tremo ' ancora di più , inconsciamente timoroso per via di quel contatto, e si ritrasse impercettibilmente. Nel sentirlo ritrarsi Cloud si riscosse e disse:"forse è meglio che ti porti in ospedale". A quelle parole il giovane alzò di scatto la testa posando il suo sguardo pieno di disperazione e terrore negli occhi di ghiaccio del più grade, che si sorprese di vedere in quegl'occhi così belli un così grande disperato terrore, per poi prendere a tremare convulsamente, con la respirazione accellerata, con il fiato corto e voce sottile disse:"ti...ti prego...non portarmi li....farò quello che vuoi... ma non liiii!" Dopo queste poche parole svenne tra le braccia di un Cloud confuso da mille emozioni e sentimenti, ancora meravigliato da tutto quello che era capitato e dal suo istinto, ma in quel momento solo una domanda gli vorticava nel cervello:"e ora che faccio?".
  
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