Film > The Avengers
Segui la storia  |       
Autore: Natalia_Smoak    20/07/2015    2 recensioni
Come dice il titolo piccoli momenti tra Steve e Natasha, in ogni contesto possibile
probabile presenza dei vai Avengers
attenzione il terzo capitolo potrebbe contenere spoiler non confermati di Civil War, ma per ora tutti gli altri sono privi di anticipazioni
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Natasha Romanoff/Vedova Nera, Steve Rogers/Captain America, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'Cold war'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Di sindrome post traumatica da stress e confessioni p2

Natasha si alzò di scatto dal letto  e si diresse verso la porta della sua camera, che ci fosse una missione improvvisa?
Cautamente aprì la porta pensando di trovarsi davanti Fury, o al massimo Maria Hill, invece difronte a lei si stagliava l’imponente figura di Steve Rogers. Aveva i capelli arruffati, una maglietta bianca a mezze maniche e un paio di pantaloni del pigiama, il suo sguardo era basso e si stava passando  una mano dietro alla nuca imbarazzato. Dopo alcuni secondi Natasha gli fece un segno con la testa: “Entra, dai”
Se Steve era a disagio prima ora molto probabilmente si sentiva veramente come un pesce fuor d’acqua, pensò la rossa osservandolo mentre si andava a sedere sul letto con le ginocchia al petto
Steve rimase lì al centro della stanza, fermo immobile come un pezzo di legno.
“Steve…” cominciò la donna anche se in realtà non sapeva nemmeno lei bene che dire. Dalla sera prima i due non si parlavano se non era strettamente necessario, sembrava avessero perso la loro sintonia e questo aveva reso gli allenamenti con gli altri parecchio problematici
“Mi dispiace. Non avevo diritto…ero arrabbiato con me stesso e ho scaricato tutto quanto su di te, mentre tu cercavi solo di essermi amica” disse Steve tutto d’un fiato.
Natasha pensò che Steve non aveva nulla da perdonarsi, infondo le aveva solo mostrato la realtà delle cose; aveva fatto cadere i suoi muri, si era fidata ed ora era di nuovo a pezzi, chi lo sa forse Steve aveva ragione, Banner non era stato la persona più adatta con cui confidarsi, ma in quel momento le era sembrato così giusto. Era una brava persona Bruce, lo era davvero, ma forse non era stato in grado di fare pace con i suoi demoni e lei gli aveva scaricato addosso anche i propri.
Per un po’ ci fu uno strano silenzio, poi la rossa parlò: “Steve, perché sei qui?”
“Ricordi quando mi hai detto che avrei dovuto parlare con qualcuno?” disse lui sottovoce
Natasha annuì silenziosamente
“Beh, mi stavo chiedendo se l’offerta era ancora valida…” continuò il capitano
Sul volto di Natasha comparve un piccolo sorriso mentre batteva la mano sul materasso di fianco a lei. Steve con titubanza si sedette, non appoggiato al muro come lei ma con i piedi che toccavano terra e la schiena dritta.
“Hai dormito?” gli chiese la rossa
“No, in questi giorni sembra impossibile farlo” rispose sconsolato lui
“Gli incubi” sussurrò lei comprendendo appieno la situazione. Steve mostrava tutti i sintomi della sindrome post traumatica da stress, una malattia che di solito veniva a i soldati al ritorno a casa, ironia della sorte che l’avesse avuta anche lei, anzi molto probabilmente ogni Avengers  mostrava almeno uno dei sintomi.
“Gli avevo anche prima, ma dopo Ultron sono peggiorati, non so veramente cosa fare, vorrei solo che la mia testa si azzittisse ogni tanto” affermò lui mentre poggiava i gomiti alle ginocchia e prendendosi  il capo tra le mani. All’improvviso sentì un tocco leggero sulla spina dorsale; erano le dita di Natasha, cercava di rassicurarlo mentre le muoveva piano, su e giù.
“Ti va di parlarne?” domandò la rossa sporgendosi con la testa verso di lui.
Steve sospirò:” Sogno il 1945, la guerra, le bombe, le urla dei bambini strappati alle loro madri, i colpi di fucile che rimbombano nell’aria, l’odore della polvere da sparo, ma sai qual è il problema? Questa roba  non è niente in confronto a quando sogno loro”
“Loro?” domandò lei curiosa
“Bucky…il..il soldato d’inverno e Peggy” rispose Steve girandosi a guardarla
“Gli amavi molto, vero?” chiese la rossa assottigliando gli occhi
“Erano la mia famiglia…Bucky, lui era mio fratello e mio padre insieme, si prendeva cura di me quando nessuno lo faceva, mi ha voluto bene quando era ancora…Steve magro, mettiamola cosi” disse Steve strappando un sorriso triste a Natasha.
“E Peggy?” sussurrò la  rossa
“Peggy..lei è..era la donna più bella che avessi mai visto, dolce come una mamma, ma forte e fiera come un soldato. “ mentre parlava gli occhi di Steve si illuminarono
“Il primo amore di Captain America” proruppe Natasha per stemperare la tensione
“Già. Sai, se fossi rimasto nel 1945 avrei voluto lei al mio fianco, avrei voluto che fosse la madre dei miei figli” disse lui amareggiato
“Allora anche tu hai un lato tenero”  gli disse la rossa guardandolo con un piccolo sorriso
“Tutti ne hanno uno. Non dirmi che tu non sogni mai una vita…normale” le rispose lui guardandola negli occhi
“La normalità è un concetto molto relativo, pensavo lo avessi capito Rogers” 
“E tu…cos’è che ti tiene sveglia la notte?”
Natasha lo guardò senza parlare; se quella domanda gliela avesse fatta chiunque altro molto probabilmente avrebbe pensato che la persona volesse ficcare il naso nelle sue faccende, ma Steve no. Quello era solo il suo modo per ringraziarla, lei lo aveva aiutato e ora lui stava ricambiando il favore.
Vedendo che la donna non accennava a dare una risposta Steve capì di aver  esagerato; certo, erano amici, ma lui aveva imparato nel corso del tempo che con Natasha certi limiti personali non andavano superati, e lui lo aveva appena fatto. Fece per alzarsi e andar via, quando si senti tirare per il retro della maglia.
Natasha lo stava trattenendo. Con un sospiro Steve si risedette sul letto, il materasso attutì il suo peso.
“è il mio passato. Quello che mi viene a cercare la notte, quello che non mi fa dormire è il mio passato; è il sangue delle persone che ho ucciso e il pianto dei bambini che ho fatto rimanere orfani.” Confessò neutra la donna.
“Natasha, anche io ho ucciso delle persone…” rispose dolcemente lui.
“è diverso; tu eri in guerra! Io ho agito esclusivamente per un tornaconto personale, o per meglio dire per il personale tornaconto dei capi della Stanza Rossa”
“Non puoi biasimarti per quello che altri ti hanno costretto a fare. Ora sei una persona diversa, voglio dire sei qui con noi Avengers e combatti i cattivi, direi che ti sei ampiamente riscattata” la rassicurò lui
“Rogers, io non sono una redenta ma una peccatrice. Sono sporca dentro, un mostro” rispose lei con una risata amara
“Perché dici questo?”  chiese Steve allarmato
“Tu avresti voluto una vita normale, vero? Un matrimoni, dei figli…beh, diciamo che a me hanno negato questa possibilità”
“Natasha, tutti possono essere amati , basta solo trovare la persona giusta, poi il matrimonio e figli verranno col tempo” disse in un sussurro sapendo chela persona giusta lui l’aveva lasciata andare settant’anni fa.
“Steve, io sono sterile” affermò Natasha con un tono neutro
Steve si voltò a guardarla sorpreso, aprì la bocca per dire qualcosa, ma non riuscì ad emettere alcun suono.
La donna continuò senza guardarlo negli occhi: “Sono stati loro, quelli della stanza rossa, un bambino sarebbe stato solo un impiccio per le loro allieve, senza contare che il rischiare di rimanere incinta durante  una missione avrebbe complicato notevolmente le cose”
Il ragazzo sapeva bene che ogni parola sarebbe stata inutile in questo caso, avrebbe solo voluto rassicurarla dirle che  andava tutto bene, ma questo non avrebbe cambiato nulla. Timidamente si avvicinò a lei e le poggiò la mano sulla spalla. La donna si girò a guardarlo e fece un debole assenso con la testa, segno che aveva capito cosa lui volesse fare.  Gli aveva dato il permesso, gli aveva dato il permesso di scavalcare quei confini.
Steve si avvicinò a lei e l’abbracciò. E per un breve momento entrambi sembrarono dimenticarsi dei loro demoni.
 
 
Spazio autrice:
Ok, la festa dell’oc questi due capitoli….sigh, volevo qualcosa di emozionante e tenero tra loro, ma per  farlo ho dovuto divergere un po’ dal canon, spero comunque che i personaggi  assomiglino vagamente a Stev e Nat.
Ah ovviamente come tutto quello che scrivo l’idea di partenza era diversa, poi le mie dita hanno fatto tutto da sole.
Non escludo di fare una versione rossa di questi due capitoli che ovviamente pubblicherò in maniera autonoma dalla raccolta, anche perchè nella mia testa il fatto che nat sia sterile significa che l’unica possibilità che lei ha di avere un bambino sia rappresentata da Steve dal suo super siero…come vorrei che la marvel mi desse retta !! ehhh
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > The Avengers / Vai alla pagina dell'autore: Natalia_Smoak