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Autore: Carillioon    20/07/2015    0 recensioni
Può una semplice donna risvegliare la fiamma in un uomo che è restato congelato per così tanto tempo?
Ambientato dopo Avengers: Age of Ultron
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Steve Rogers, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
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Sofia apre la dispensa con l'intenzione di prepararsi un tè nero con latte. Non ha ancora esplorato tutto il suo nuovo appartamento, così non sa dove trovare né la tazza né la bustina. In quella città gigantesca, piena di stranezza, hamburger e qualsiasi altra americanata, moriva dalla voglia di assaporare quel momento totalmente british.

E' pomeriggio ed è appena tornata dalla presentazione del suo corso. Il professore che li ha accolti era un tipo abbastanza strano. Rispecchiava tutti gli stereotipi sullo scienziato medio: capelli bianchi, occhialuto, gobbo e grassottello. In ogni caso le stava simpatico. Ha incontrata gli amici di Lauren con i quali è uscita ieri sera. L'hanno guardata un po' male perché li ha abbandonati uscendo con Steve, però alla fine l'hanno salutata e sono stati gentili.

Mette dentro alla tazza l'acqua bollente e la bustina che ha trovato nel frattempo. Si accovaccia sul divano in pelle nera e si appoggia sulle ginocchia il computer. Digita su Google “Steve Rogers”. Vuole scoprite chi è quel ragazzo che l'affascina tanto. Le ispira sicurezza, ma sa anche di dover essere prudente: a parte che è un militare non le ha detto nient'altro! Se sabato si incontreranno vuole essere preparata.

Trova una pagina su Wikipedia intitolata “Captain America”. Incuriosita ci clicca sopra e la apre.

“Captain America, (nome vero Steve Rogers ) è un eroe americano che ha combattuto durante la Seconda Guerra Mondiale e sconfitto l'organizzazione segreta tedesca, l'Hydra. Congelato nel 1945, dorme per 70 anni finché non viene trovato nel Mar Glaciale Artico” legge Sofia “Grazie ad un esperimento di laboratorio è riuscito ad ottenere forza, velocità, agilità, sopportazione del dolore fuori dal normale”.

“O mio Dio..” si lascia fuoriuscire. E' stata a contatto con un super soldato restando a quello che dicono. Come ha fatto a non accorgersi? A parte il fisico scolpito, Steve non aveva niente di strano, sembrava un ragazzo normale. Adesso non sapeva cosa fare. Doveva uscirà lo stesso oppure scappare via? Da quello che ha letto, non è cattivo, anzi ha salvato un sacco di vite e lo sta ancora facendo. Ha voglia di rivederlo, ma ha paura che si riveli qualcosa di strano. Come ha fatto poi ad adattarsi ai giorni nostri dopo settant'anni, si chiede. Per lei è difficile aver cambiato paese, lui invece ha cambiato epoca! Prova un po' di compassione per Steve, deve aver sofferto tanto per aver perso tutte le persone che ha amato. Si alza dal divano e si affaccia alla finestra. Guarda i taxi neri che passano nella grande strada e i passanti indaffarati. Ha deciso. Uscirà con lui. Magari sarà lui stesso a parlarle del suo passato, altrimenti ne farà cenno lei.

 

Cap è seduto sul divano con in mano il suo palmare. Odia quell'aggeggio. Non riesce a capire come usarlo. Sta armeggiando per aggiungere il numero di Sofia in rubrica. Si è promesso che sabato sarà l'ultima volta che la vedrà, non vuole causarle problemi. E poi non è ancora sicuro di riuscire ad affrontare una “relazione” con una donna. L'uomo che cercava stabilità e una famiglia è caduto nel ghiaccio più di settant'anni fa. Adesso non sa cosa vuole di preciso. Forse ha ragione Stark, senza una guerra non riesce a vivere. Non è abituato alla vita normale, in qualunque epoca.

Finalmente riesce ad aggiungere un nuovo contatto. Dove potrà portare la ragazza? Che cosa fanno i giovani adesso? Dove le portano al primo appuntamento? Decide di cercare su internet quali sono i monumenti e posti che uno straniero deve visitare a Washington. Lilcon Memorial, National Museum of Natural History, Casa Bianca, National Mall...

Si segna alcuni luoghi ed esce di casa. Questa sera deve recarsi allo S.H.I.E.L.D. per una missione notturna.

 

 

Natasha lo aspetta davanti alla porta dell'enorme edificio. È la sua prima uscita dopo la sconfitta di Ultron. Lo saluta con la mano e con un sorriso smagliante stampato in faccia.

“Ehilà fossile. Come stai?” lo abbraccia e gli bacia la guancia maliziosamente.

“Tutto bene e tu piuttosto?”

“Non posso lamentarmi”

Si avviano verso l'ascensore e salgano all'ultimo piano dove li aspetta Nick Fury.

“Salve Agente. Capitano” gli stringe la mano “La missione di oggi consiste nel riprendere alcuni armi che sono state rubate in un magazzino. Niente di che, ma lo stesso non è da sottovalutare. Vi daremo a disposizione una decina di uomini, ecco i nomi” gli consegna una cartellina verde “Si trovano in una casa apparentemente disabitata, ma è piena di trappole e uomini armati fino ai denti, li dentro c'è anche la mappa, la studierete dentro l'aereo. Tutto chiaro?”

I due annuiscono “Molto bene. Buona fortuna”

Una donna con l'uniforme blu dell'organizzazione li accompagna ognuno al proprio camerino come se fosse la prima volta che si trovano qui. Steve entra in questa stanza dove sul fondo della parete si trova appeso il suo costume. Gli ritorna in mente la prima volta che ha indossato il vestito blu a strisce bianche e rosse, non era lo stesso, ma gli somiglia molto. All'inizio lo odiava perché gli ricordava il ridicolo ruolo che gli era stato assegnato: ballare su un palco mentre c'erano soldati che morivano al fronte. Non era quello lo scopo per il quale era stato “potenziato”. Adesso invece gli piace indossarlo. Sia perché i materiali usati sono molto più leggeri e comodi di quelli del '44, sia perché gli piace il ruolo da eroe.

 

Entra sull'aereo e vede la Romanoff già seduta nei sedili. Si accomoda di fianco.

“Non guidi tu?” le chiede.

“No. Sono qui per agire sul campo”

“Non ci sono più notizie di Bruce?”

“No..” risponde in un sospiro tale che Steve deve tirare l'orecchio.

Tira fuori la cartellina che gli ha dato Fury ed elabora un piano insieme alla sua squadra: Rogers entrerà per la porta principale mentre una metà gli guarderà le spalle e gli altri si caleranno sul tetto.

L'aereo si ferma poco distante dalla casa. Il primo gruppo di agenti afferra il paracadute, Steve prende il suo scudo e si lancia. Atterra piegando le ginocchia e si guarda attorno. E' tutto buio e non sembra ci sia anima viva nei paraggi. Sente dietro di sé i primi uomini che sono scesi. Si gira e quando tutto sono arrivati gli fa segno di seguirlo. Dopo una trentina di metri vede la struttura e va verso l'entrata. Guarda un'altra volta la squadra per essere sicuro e si precipita contro la porta proteggendosi con lo scudo, sfondandola. L'ancia l'arma contro le persone che riesce scrutare e si fa strada verso le scatole in fondo alla sala. Non c'è luce, ma da quel poco che riesce a vedere si tratta di un unica grande stanza. Intanto gli agenti sono entrati tutti e stanno sparando ai nemici. Alcuni si calano dal soffitto lasciando le corde appese, serviranno poi per portare nel veicolo gli armamenti. Cap raggiunge le casse e sconfigge con dei calci le guardie che stavano sorvegliando. Afferra le corde e le attacca con i moschettoni di ferro e le tira leggermente con la mano per farle elevare dal suolo.

“Non è stato così difficile” pensa ritornando sull'aereo. Nat gli salta sulle spalle e lui si gira di scatto.

“Mi mancava uscire. Ero stufa di quel noioso lavoro d'uffico”

“Sono contento” sale e afferra la mano della ragazza per aiutarla a salire. Sembra rinata.

“Allora dimmi Capitano. Hai chiesto all'infermiera di uscire?”

“Sì, ma non ha voluto. Ha detto che preferisce non uscire con i colleghi”

“D'avvero? Questo non me l'aspettavo. Non ti sei arreso vero?”
“E' stato piuttosto chiara. E poi ho già in programma un altro appuntamento?”

“Ma d'avvero? La conosco?”

“Non credo proprio”

“Dimmi chi è allora! Dimmi assolutamente chi è! E' un ordine!”
“Sono io il capitano qui” le infila un dito nei fianchi facendola ridere.

“Va bene. Però promettimi che me lo racconterai. Adesso buona notte, io vado a dormire sulla barella d'emergenza”

“Notte” la saluta sorridendole.
 

NOTA DELL'AUTRICE
ciaooo ed ecco il secondo capitolo (anche se un po' in ritardo). è un po' di passaggio ma restate pronti all'appuntamento! ringrazio come sempre chi segue la storia, recensisce o la legge. Grazie mille <3

   
 
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