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Autore: Bucky    20/07/2015    2 recensioni
L’incarnazione della morte è quello che sei diventato, non sai se vuoi tornare indietro, sei così confuso e terrorizzato.
Genere: Dark, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: James 'Bucky' Barnes
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ricordi ghiacciati

Te lo ricordi? Quell’urlo che squarciava il silenzio pieno di tensione. Tu lo hai ammutolito con un colpo di pistola. Non ti sono bastate le lacrime calde sulle guance di quel bambino, gli occhi dilatatati dalla paura e la bocca distorta dal terrore. I tuoi occhi gelidi hanno vinto la paura, il terrore, la coscienza di uccidere. Non c’è più pietà nel tuo cuore, il sangue è sulle tue mani. Sei un assassino. Un assassino micidiale.

Cosa vedi negli occhi dell’uomo biondo che ti fissa da pochi metri di distanza? Potresti quasi ritrovarci l’amore di un tempo, quello che provavi per lui. Ma tu non provi niente, sei un vuoto riempito dalla gente che hai ucciso. L’incarnazione della morte è quello che sei diventato, non sai se vuoi tornare indietro, sei così confuso e terrorizzato. Schegge di ghiaccio sono entrate nel tuo corpo, nel tuo cuore e resteranno lì per sempre. Come ti senti dopo aver ucciso? Il tremolio delle tue mani dopo un colpo di pistola non ti provoca nessun rimpianto? Il senso di piacere invade quello che rimane del tuo corpo, non sai che sensazione sia perché è quasi fulminea, è un attimo di pochi secondi, lo hai preso in centro, si proprio come dovevi fare. La missione è stata compiuta.

E quando torni da loro come un cagnolino? Cosa dici? Ma è ovvio, taci. Due uomini ti prendono da dietro sgarbatamente e tu non ti ribelli alla loro presa, ti fai trascinare per le sale macabre delle tue torture e poi arrivi lì. Ed eccoti rallentare, hai per caso qualche ripensamento? Sono stati quegli occhi azzurri che ti fissavano sul ponte a farti fermare? Parla Soldato, ne hai le capacità. Il gelo di quella minuscola cella ti entra nelle ossa e per un attimo ti terrorizza. Avanti, entra lì dentro. Una mano ti spinge verso di essa, il riflesso del tuo volto su quel vetro ti fissa. Chi è? Non lo sai, hai perso tutto quello che eri, non sei che una macchina fatta per uccidere. I tuoi occhi azzurri sono severi e mettono soggezione ma davanti a te si riempiono di interrogativi. Ti scrutano e ti analizzano, il tuo corpo perfetto viene percorso da essi e poi si soffermano su quel braccio di metallo. Non è un po’ pesante? Ormai ci hai fatto l’abitudine. Quando lo alzi milioni di ingranaggi si muovono dentro di te, il luccichio sotto le luci fredde del laboratorio incute timore. Ma tu vuoi spaventare qualcuno? "Smettila di fare l'eroe... seguirò quel piccolo ragazzino di Brooklyn non Capitan America... Bucky no!" Bucky? Chi è? Quel nome che è uscito dalle labbra del biondo, ti ricorda qualcosa Soldato? Bucky… Bucky… Buchanan! Quel ricordo provoca un lampo nei tuoi occhi di ghiaccio.

Ma non hai tempo di ricordare, la cella ti aspetta. Ti spingono dentro come un animale da macello, la pelle scoperta a contatto con il freddo. La porta si richiude con un boato, ti volti di colpo. Sei in gabbia. Allunghi il braccio bionico verso il piccolo vetro che ti permette di vedere il luogo dove pochi minuti prima sostavi, stai quasi cercando di tentare la fuga. Ma è un attimo e sei solo un pezzo di ghiaccio.
   
 
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