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Autore: Yuffietheninja    20/07/2015    1 recensioni
Una notte insonne, due tazze di camomilla e due cuori che battono all'unisono... Una ninja esuberante e uno spadaccino riservato, soli nel cuore della notte con un dolce aroma fiorito.
L’ex-SOLDIER non riusciva a chiudere occhio, e avendo sentito la ninja aggirarsi nei corridoi dell’Highwind come se fosse pieno giorno aveva pensato di uscire per avere un po’ di compagnia notturna. Mai aveva avuto un’idea peggiore in tutta la sua vita.
[Clouffie]
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cloud Strife, Yuffie Kisaragi
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: FFVII
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E se ti dicessi … che ti amo?

 

“Yuffie, sta uscendo vapore dalla teiera”.

“Yuffie, mi stai ascoltando?”.

Dannazione, vuoi spegnere quella maledetta teiera?”. La ninja scrollò la testa, si era fatta trasportare dai suoi pensieri. Talmente forti che avevano placidamente sovrastato il per-niente-delicato fischio della teiera, che a quanto pare stava infastidendo non poco il poveretto che era seduto con lei al tavolo della cucina, tentando di leggere un libro in santa pace.

“W-Waaaah, mi ero dimenticata dell’acqua!” gridò la ninja scattando in piedi e volando verso il fornello. Ormai la temperatura era troppo alta per fare un buon infuso di camomilla. Sospirò sonoramente, per poi svuotare la teiera nel lavandino e riempirla con nuova acqua corrente.

“Si può sapere quanto ci vuole per preparare una camomilla? Poi mi spiegherai perché ti ostini a non voler usare quella nelle bustine” commentò spazientito l’altro.

“Dai, Cloud, tanto hai detto che non riesci a dormire, che differenza fa dieci minuti in meno di sonno?”. Yuffie sfoggiò uno dei suoi migliori sorrisi, se non altro come tentativo di farsi perdonare per l’eccessiva attesa che Cloud doveva sopportare. L’ex-SOLDIER non riusciva a chiudere occhio, e avendo sentito la ninja aggirarsi nei corridoi dell’Highwind come se fosse pieno giorno aveva pensato di uscire per avere un po’ di compagnia notturna. Mai aveva avuto un’idea peggiore in tutta la sua vita. Fortunatamente si era portato un libro, intuendo che i “pochi secondi” che nella testa di Yuffie ci sarebbero voluti per preparargli una camomilla sarebbero diventati eterni. Certe volte si chiedeva come avesse fatto in tre mesi a sopportare la ragazzina senza l’istinto di prenderla a schiaffoni e, beh, tutte le volte si era risposto che era merito della sua pazienza. Forse.

In un certo senso, la presenza della ragazza, anche se era decisamente troppo esuberante, ormai era diventato qualcosa di abituale nella sua vita. Yuffie era sempre lì, allegra e sorridente, con la battuta pronta, a prenderlo in giro per la sua serietà. A dirla tutta, era una delle poche persone che di tanto in tanto riusciva a strappargli una risata, e ogni volta che accadeva la ninja ridacchiava osservando che era una cosa da fine del mondo. Guarda caso, Meteor era in procinto di abbattersi sul Pianeta, ironia della sorte. Da quando si erano incontrati per caso (un po’ meno per caso dal punto di vista di Yuffie) nelle foreste vicino Junon erano sempre stati in squadra insieme, inizialmente perché Cloud la riteneva utile grazie alla sua agilità … e poi perché aveva cominciato ad affezionarsi a lei. Anche se la ragazzina era il suo esatto opposto, il fatto che riuscisse sempre a tirarlo su di morale l’aveva fatta diventare una persona importante.

Yuffie, dal canto suo, era piuttosto dipendente da Cloud. Era la persona a cui era più legata nel gruppo degli Avengers, come aveva ironicamente chiamato i compagni, e si divertiva immensamente a punzecchiarlo. Il fatto che certe volte il ragazzo le rispondesse piccato la stuzzicava, le piaceva un sacco fargli perdere le staffe. Oltre ad essere il suo “passatempo”, Cloud le era stato vicino dopo la morte di Aeris, che le aveva lasciato un peso enorme sulle spalle dato che era sempre stata così gentile con lei. Quando era scoppiata a piangere, Cloud non aveva esitato a stringerla e carezzarle la testa, cercando di farla calmare, e anche quando dopo le tornava in mente l’amica Cloud faceva di tutto per tentare goffamente di farla ridere. Stranamente, c’era sempre riuscito, e anche lui si chiedeva come fosse possibile. Quando poi c’era stato l’incidente del Northern Crater, che aveva costretto Cloud in stato comatoso, Yuffie aveva trattenuto a fatica le lacrime. Più di una volta aveva chiesto a Tifa di poter rimanere con lei, ma la barista, per evitare che la ragazzina vedesse il SOLDIER in quella condizione e avesse un crollo psicologico, le aveva sempre detto di no. Solo una volta, fra suppliche e preghiere, era riuscita a convincerla a passare un giorno all’ospedale: aveva dato tutta se stessa per prendersi cura di Cloud. La cosa strana è che, per un qualche motivo, lui se ne ricordava.

Un mese dopo si ritrovavano nella cucina dell’Highwind, entrambi svegli all’una di notte, a preparare camomilla su consiglio di Yuffie. Inutile dire che come al suo solito, Yuffie era chiassosissima e, soprattutto, imbranata. Nel riportare la teiera sul fuoco, per poco non inciampava nel tappetino del lavandino, poi giratasi andò a sbattere su un pensile rimasto aperto … Cloud cominciò seriamente a preoccuparsi della sua incolumità.

“Sai, non sarebbe male tornare a letto viva”.

“Oh, questo non è niente. Una volta sono caduta da un albero. Di testa. E ho giurato vendetta all’albero. No, aspetta, fai finta che io non abbia detto l’ultima parte, è stato davvero imbarazzante. Però ancora mi ricordo dov’era l’albero”. L’entusiasmo e la velocità con cui Yuffie parlava erano invidiabili. Sembrava una mitraglietta caricata a piombini che aveva perso il controllo e non la smetteva più di sparare.

“Ti prego, già ho l’insonnia, non farmi venire pure l’emicrania” commentò sconsolato Cloud poggiando la testa sul tavolo.

“Lo sai Cloudy, hanno inventato della pasticche di roba che si chiama valeriana. Va-le-ria-na. Fa bene per dormire, davvero, le dovresti provare”. Ormai il ragazzo si era abituato a sentirsi chiamare in quel modo, e anche se le prime volte si era dimostrato insofferente, ormai si era quasi affezionato a quel nomignolo. Insieme a tutti gli altri che la ninja gli aveva affibbiato: fra i tanti figuravano “testa a punta” e “Spikes”. Se proprio doveva scegliere, Cloudy era il meno peggio.

Dopo dieci minuti e fortunatamente un solo tentativo, la camomilla era pronta. Yuffie prese le due tazze che aveva preparato e, guardando minuziosamente che sul suo tragitto non ci fossero ostacoli per terra, si diresse verso il tavolo. Preso posto di fronte al ragazzo, gli allungò la sua tazza, aspettando orgogliosa di sentirsi dire che, dopotutto, era stata brava.

“Allora sai cucinare. Lo sai che non farebbe male aiutare Tifa ogni tanto, sai?” commentò Cloud sorseggiando con gusto la bevanda.

“Pff, lo sai che sono pigra. E pasticciona. E che Teef non mi vuole in cucina per paura che potrei dare fuoco ai pensili di legno. Che poi a dirla tutta, quando Cid ha progettato quest’idrovolante-che-sempre-sia-dannato non ha pensato a dei pensili che non fossero di legno?” rispose Yuffie quasi d’un fiato.

“Si vede che Cid non ti aveva contemplato nei suoi piani. È difficile immaginare una combinaguai come te che gira per l’Highwind” ridacchiò il biondo. Yuffie sorrise e lanciò un pugno in aria soddisfatta.

“Non a caso sono una maestra in questo!”. Cloud le avrebbe volentieri risposto che non c’era da vantarsene, ma si disse che in fondo andava bene così. Vederla così entusiasta lo aveva messo di buonumore. Forse seguirla non era stata poi una cattiva idea. I due continuarono a chiacchierare per una buona mezz’ora, quando finalmente il sonno cominciò a giungere. Yuffie voleva tentare di lavare i piatti; il SOLDIER la guardò contrariato, avevano già fatto abbastanza rumore e voleva evitare che Yuffie si facesse una doccia in cucina, soprattutto sapendo che sarebbe toccato a lui portarla in camera se avesse cominciato a lamentarsi come al suo solito. Le mise le mani sulle spalle, spingendola delicatamente fuori dalla cucina. La ninja aveva messo su una goffa faccia di disappunto, gonfiando le guance e guardando Cloud come se fosse arrabbiata. Puntellò i piedi a terra e si girò verso di lui, sbraitando sul fatto che, per una volta, voleva rendersi utile. Cloud la osservò e sbattè un paio di volte le palpebre. Gli occhi dei due si erano incontrati, azzurro-verdastri da una parte, viola dall’altra. Pochi istanti dopo, Yuffie spalancò gli occhi e velocemente distolse lo sguardo, diventando vagamente rossa in viso. La spadaccino, invece, aveva timidamente abbassato la linea del suo sguardo … cominciando a fissare le labbra della ninja, che si sentiva tremendamente a disagio. Specialmente perché era lui che la stava fissando con uno sguardo da ebete. Con la coda dell’occhio lo guardò in volto: a occhio e croce era più rosso di lei.

Il cuore pompava a più non posso, come se volesse uscire dal petto. Per la prima volta in vita sua, si sentiva terribilmente imbarazzata. Anche se non aveva mai avuto il coraggio di ammetterlo a se stessa, nel profondo sapeva benissimo che per lei Cloud non era solo l’amico che l’aveva sempre sorretta. E in quel momento erano loro due, da soli, con Cloud che le fissava con sguardo perso le labbra. Se nei cinque secondi a seguire non fosse svenuta per il vortice di emozioni che sentiva, probabilmente avrebbe fatto qualcosa di avventato. E non si sarebbe limitata al bacio sulla guancia che aveva dato allo spadaccino di cui sopra quando erano usciti insieme al Gold Saucer, guarda caso una notte in cui nessuno dei due riusciva a dormire. La situazione era fin troppo familiare e, al contempo, decisamente più emotivamente instabile.

Sentì qualcosa che le sfiorava la mano. In un istante si sentì avvampare, mentre le lunghe dita affusolate del ragazzo, che finalmente aveva distolto lo sguardo da lei cominciando a fissare il pavimento, le avvolgevano la piccola mano. Per un attimo, presa dal furore della situazione, aveva dimenticato di quanto Cloud fosse timido, e che non avrebbe mai preso l’iniziativa … Non per fare qualcosa come baciare una ragazza senza preavviso. La sua mano quasi tremava; era la prima volta che Yuffie riusciva a sentire la sua pelle sfiorarla senza avere i guanti neri ad intralciarlo. Lei gli strinse la mano di rimando, intrecciando le candide dita con quelle del SOLDIER. Aveva spento il cervello. Puf, vedeva nero. Non un pizzico di buonsenso. Non un pizzico di razionalità. Si fece coraggio e alzò lo sguardo, cercando gli occhi azzurri che fuggevolmente cercavano riparo. Il divario fra la sua altezza e quella del ragazzo le sembrava più grande del solito: si mise in punta di piedi, cercando istintivamente le sue labbra. Ormai, tutto ciò che voleva era lasciare liberi quei sentimenti che aveva represso nei tre messi che aveva passato con lui. I loro occhi si incontrarono di nuovo, le loro mani si strinsero più forti. Come due magneti, le loro labbra si toccarono. Un bacio dolce, pieno di timidezza, che durò pochi istanti. Cloud rimase come paralizzato: non sapeva più che cosa fare, che cosa dire …

“Sei terribile”. Cloud la guardò sbigottito. Voleva quasi risponderle, urlarle contro come avrebbe forse fatto in un qualunque altro momento, ma le parole gli erano morte in gola. Riusciva solo a balbettare, un po’ per l’emozione e un po’ per la repentinità dei fatti.

“C-Che ho fatto?”.

“Baci davvero male. Seriamente, non ho parole. E dire che mi aspettavo qualcosa di gran lunga migliore …”. Mentre lei parlava, lui la chiamava sommessamente, cercando di farla smettere. Quando finalmente attirò la sua attenzione, sussurrò qualcosa che non riuscì a giungere alle orecchie di Yuffie. Quando gli chiese di ripetere, lui sbottò.

“Era il mio primo bacio, dannazione! Sempre a lamentarti, a fare l’acida, mai una volta che ci sia qualcosa che ti va bene! Finiscila di comportarti come una principessina vi…”. Quando si rese conto che Yuffie lo stava guardando decisamente confusa smise di gridare.

“P-Primo … bacio? COME SAREBBE A DIRE PRIMO?!”. Il biondo si gettò a tapparle la bocca prima che svegliasse tutti gli altri.

“Cosa c’è di strano? Era il primo anche per te, no?” domandò preoccupato. In quel momento si sentì come se avesse avuto paura di non averla più potuta avere per sé.

… Per sé?

“Cloud, hai 21 anni, come potevo pensare che non avessi mai baciato una ragazza, seriamente?”. Non c’era niente da fare, a quel punto l’unica cosa che lo spadaccino poteva fare era arrossire. Dalla testa ai piedi.

Per un po’ fra i due ci fu il silenzio totale. Ormai l’orologio segnava le due meno un quarto. Entrambi si sentivano troppo imbarazzati per parlare. Si erano baciati, e per entrambi era stato il primo bacio. Per di più, e questo lo aveva dovuto ammettere con amarezza anche Cloud, nonostante l’atmosfera fosse decisamente romantica, il bacio in quanto tale non era stato esattamente memorabile. E anche Yuffie ci aveva messo la sua parte. Finalmente si decisero a parlare. Solo che esordirono con un “senti” sincronizzato. Entrambi si misero a ridere imbarazzati, finchè Yuffie si gettò fra le braccia di Cloud, che dopo un attimo di esitazione la cinse timidamente.

“Ma allora, quella camomilla ha fatto effetto o no?” chiese lei ridacchiando.

“Hm, forse. Sarà che sono quasi le due, ma ho un sonno tremendo”.

***

La luce che entrava dalle persiane della finestra andò a piazzarsi sui suoi occhi, inevitabilmente sulla traiettoria dei raggi solari. Aprì le palpebre a fatica, per poi accorgersi del braccio che la stringeva. Alzò lo sguardo, vedendo il volto angelico del ragazzo che amava ancora addormentato. Sorrise dolcemente al pensiero di aver dormito con lui. La notte che aveva vissuto non l’avrebbe mai dimenticata. Quella notte, si era innamorata ancora di più.

“Che fai, già sei sveglia?”.

“Hnn … Ho il sole negli occhi” fece Yuffie stringendosi nel petto di Cloud.

“Vedi di dormire, stanotte abbiamo fatto le ore piccole” commentò Cloud stringendola.

“Ehi Cloud … E se ti dicessi … che ti amo?”. Lui la baciò sulla fronte.

“Ti risponderei che ti amo anch’io”.



Angolo dell'autrice: Devo ammetterlo, dopo così tanto tempo di assenza da EFP cominciavo quasi a sentire nostalgia dei tempi in cui scrivevo fanfic, forse per il fatto che mi sono fatta una stupenda sessione full-immersion di cose più... "importanti" (aka scuola, esami d'inglese, tentare di imparare un minimo a gestire RPG Maker e cimentarmi in qualcosa di un tantiiino più complesso delle fanfiction). Perciò, ho deciso di rientrare, ovviamente non a tempo pieno perchè ho anche una vita sociale (lol), se non altro per pubblicare qualche one-shot e magari portare a termine (meglio dire continuare dato che il mio piano era di farla bella lunghetta-) la mia altra fanfic Clouffie...
Ma passiamo al vero angolo, basta convenevoli! Ho finalmente deciso di scrivere una one-shot in cui giungo a quella che per me è l'essenza della Clouffie: la dolcezza. Non me ne vogliano i fan della CloTi e della Clerith, ma sono convinta e sempre lo sarò che questa coppia ha molte più cose da dare di quanto non si possa credere. Che Yuffie sia innamorata di Cloud è PALESE, che lui ricambi un po' meno, anche se qualche piccolo hint c'è e a me piace vederne ovunque... *coffcoff* E niente, spero vi sia piaciuta la fanfic, l'ho scritta abbastanza di getto, è venuta da sè e sinceramente sono abbastanza soddisfatta! Recensite numerosi e magari seguitemi che ho anche altre cose in serbo *^* *coffcoff RinLen e HaruTaka coffcoff*
Ah, non mi sembra necessario dire che il titolo sia il nome latino della camomilla, che alla fine è l'incipit di tutto (?) u.u
  
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