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Autore: AmeliaRose    21/07/2015    5 recensioni
È passato un anno esatto dalla sconfitta del branco di Alpha e dalla partenza silenziosa da parte di Derek.
Stiles non si sarebbe mai aspettata un cambiamento così radicale della sua vita, cambiamento fatto di addii amari e amicizie ricucite nel dolore. Ma una visita inaspettata da parte di una vecchia conoscenza travolgerà nuovamente la sua vita e di quella dei suoi amici.
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Tratto dal ventiquattresimo capitolo:
[...] «Possiamo vederla?», domandò John in lacrime. Finalmente, ora che aveva il quadro completo della situazione, poteva fare quella fatidica domanda. Sapeva che se lei lo avesse portato a vederla subito non avrebbe ascoltato una minima parola uscire dalla sua bocca, sarebbe stato troppo occupato a guardare sua figlia, ad abbracciarla e baciarle la fronte. [...] Esme prese la maniglia della porta e guardò John negli occhi. «È pronto?», domandò dolcemente. «Si.», rispose, non stando più nella pelle nel rivedere finalmente, dopo tanto tempo, la sua amata figlia. [...]
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Genere: Commedia, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Derek Hale, Isaac Lahey, Lydia Martin, Stiles Stilinski
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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"Teen Wolf e tutti i suoi personaggi non sono di mia proprietà, tutti i diritti sono dei legittimi proprietari a cui ho venduto l'anima, il mio è solo un divertimento"

08. Ottavo Capitolo

 

Il primo mese di scuola passò velocemente, con grande gioia di tutti, e Stiles non aveva ancora ricevuto una nota di detenzione, un record visto che quando c'era Scott lei era in punizione un giorno si e l'altro pure. Le prime verifiche e interrogazioni andarono benissimo e persino Isaac aveva preso dei buoni voti, cosa che accadeva di rado. Harris smise persino di prenderla di mira durante le sue lezioni e, da quando aveva cambiato modo di vestirsi, ogni tanto lui le lanciava qualche occhiata che faceva infuriare Isaac.
Ethan e Aiden furono accettati a far parte del branco due settimane dopo la loro conversazione e Derek non si pentì della scelta. Erano forti, veloci e ubbidienti. Si stupì del loro autocontrollo durante la prima luna piena che condivisero come branco, durante la quale, a parte Isaac che aveva combinato un pasticcio sradicando un albero, nulla di grave era accaduto.
Il giorno dopo la sfuriata che fece prendere paura al povero Isaac, Derek si presentò nella stanza della propria compagna e le regalò la sua giacca di pelle, dicendole che doveva indossarla quando doveva andare in giro da sola o quando andava a scuola. Stiles rimase in silenzio per qualche secondo, guardando la giacca che il ragazzo le porgeva, ma la prese subito quando Derek, spazientito, le disse ad alta voce di obbedire per una buona volta.
Il rapporto con lei non cambiò di una virgola; Stiles pensava che dopo avergli disobbedito lui l'avrebbe trattata in modo freddo e distaccato, ma fece tutt'altro, sembrava, al contrario, più protettivo nei suoi confronti e tutti notarono le occhiate omicide che lanciava a suo zio quando si avvicinava troppo a lei. Gli allenamenti si svolgevano ogni giorno puntualmente – tranne il sabato e la domenica – e Stiles si accorse che aveva più affinità con i coltelli che con l'arco o la pistola, così scelse quelle armi con infinita gioia. Derek era soddisfatto della cosa: i coltelli erano affilati, veloci e, visto che erano imbevuti di aconito, per i licantropi erano un'arma letale. L'unica cosa che Stiles non aveva ancora imparato era l'uso corretto della cenere di montagna e della polvere Wolfsbane, poiché Derek come punizione decise di eliminare momentaneamente le simulazioni e Stiles si era lamentata parecchio.
In compenso il branco passava la maggior parte del tempo assieme anche dopo gli allenamenti, ma, visto la scuola e la quantità di studio che i professori davano loro, non avevano ancora avuto l'opportunità di dormire nelle loro nuove stanze – a parte Stiles che, durante la luna piena, si era chiusa in casa Hale per sicurezza - e fare i pigiama party che la ragazza tanto aspettava. Tranne quella sera, quando, appena la ragazza avesse terminato il proprio turno lavorativo da Deaton, avrebbe raggiunto il branco e avrebbero iniziato il pigiama party, o come lo chiamava lei: il wolf party. 
A Derek non andava giù il fatto che dovesse lavorare, sebbene ella non fosse ancora a conoscenza del suo grado all'interno del branco – perché sì, lei credeva di essere solo una specie di Beta umana – la femmina Alpha di fatto non doveva occuparsi di portare a casa del denaro, ma solo di occuparsi della casa e del proprio branco e, in futuro, dei loro cuccioli. Stiles diceva che le servivano i soldi per i college e si infuriò quando Derek si propose insistentemente di pagarle tutti gli anni di studi che doveva fare. 
Un'altra delle cose che a Derek non andava affatto era che la ragazza, da circa una settimana, tornava da scuola avvolta dall'odore soffocante di Connor. Più volte aveva interrogato i suoi Beta e i suoi Omega per sapere se loro due avevano cominciato a frequentarsi seriamente fuori da scuola o se passassero più tempo durante la pausa pranzo o in biblioteca, ma loro avevano sempre negato. Stavamo assieme solo durante le lezioni e, di tanto in tanto, si imbatteva in lui nei corridoi durante il cambio di lezione. Poi Lydia, durante una sessione d'allenamento, disse all'Alpha che avevano fatto un'uscita a quattro e che la serata era andata benissimo. Jackson e Isaac ne stanno pagando ancora le conseguenze, dato che Derek li punì con allenamenti ancora più pressanti e faticosi.
Stiles entrò in casa con la borsa a tracolla tra le braccia e la faccia sconvolta, abbandonò la borsa all'entrata e si gettò di peso sul divano, di fianco all'Alpha.
«Turno stressante?» chiese Isaac mettendo in pausa un video che stava guardando su Youtube.

«Non proprio, ho solo un debole mal di testa. In clinica c'erano due grossi beagle che non la smettevano di abbaiarmi contro. Mostravano persino i denti!» disse con un sospiro.

«Potrebbe essere la giacca di Derek, no? Magari hanno sentito l'odore e si sono spaventati» ipotizzò il riccio.
Stiles annuì.

«Sicuramente è stato per quello» mormorò la ragazza.
Si guardò attorno pensierosa alla ricerca di qualcosa-.
«Ma gli altri? Non vengono?» chiese lei guardando Derek.

«Stanno arrivando. Sono andati a prendere le pizze, quindi credo che sia il caso che andiate a mettervi il pigiama se volete che questo “party” inizi a dovere» disse Derek, passandosi una mano fra i capelli non molto convinto dalla cosa. «Io vado a prendere i materassini da mettere per terra» disse alzandosi dal divano.
Stiles si alzò assieme a Isaac e, dopo aver recuperato la borsa lasciata all'entrata, salirono le scale fino ad arrivare nelle loro camere. La ragazza indossò la maglietta di Star Trek e dei pantaloncini corti e scese di sotto a dare una mano al padrone di casa. Non si era accorta che lui era già in pigiama, indossando solamente una canotta aderente che metteva in risalto i suoi muscoli ben definiti e dei pantaloni della tuta neri. Guardò il salotto attentamente, Derek aveva già spostato il divano in fondo alla stanza e appoggiato sopra al tappetto diversi materassini uno di fianco all'altro, facendoli sembrare un unico grande materasso. Aggiunse anche dei cuscini per la notte e qualche coperta.

«Hai mai fatto dei pigiama party durante la tua adolescenza?» chiese Stiles, sedendosi su un materassino vicino.
Derek scosse la testa e si andò a sedere di fianco a lei.
«Quindi non hai nessun programma?» chiese incrociando le braccia al petto.

«Pensavo l'avresti fatto tu» ammise lui.
Stiles sorrise.

«Fortuna che mi ero preparata un programmino nel caso tu non l'avessi fatto» mormorò lei con un sorriso. «Ne avevo fatto un sacco con Scott quindi penso non sia tanto diverso ora» disse con un alzata di spalle.
Isaac scese le scale in fretta ed entrò in salotto con un sorriso sulle labbra. Il riccio indossava sempre lo stesso pigiama, pantaloncini rossi e una t-shirt bianca più grande di due taglie.

«Stanno arrivando, sento il motore della macchina di Jackson» disse sedendosi di fianco a Stiles, la ragazza sorrise e gli diede una spallata amichevole.
Derek li guardò, non aveva ancora ben capito che tipo di amicizia ci fosse tra quei due, ma ne era geloso. Si capivano al volo e si trovavano sempre a loro agio insieme. Per loro bastava anche il silenzio per stare bene e Derek voleva la stessa cosa con lei. Non che ci provasse ad avere un rapporto simile, ma, tra l'odore di Connor che gli dava alla testa e il fatto che non si sentiva ancora di dirle chi era lei per lui, non riusciva ad avere quello che tanto bramava. 
Derek si alzò da terra e andò ad aprire la porta per far entrare Jackson, Aiden ed Ethan che erano già arrivati. I tre ragazzi entrarono in casa con una montagna di cibo tra le mani: Jackson aveva le pizze, Aiden le bibite mentre Ethan aveva le patatine e i vari condimenti. Stiles si leccò le labbra in attesa di mangiare tutte quelle prelibatezze. I ragazzi entrarono in salotto e appoggiarono il tutto sul tavolino.

«Quindi che si fa stasera?» chiese Aiden sedendosi di fianco al fratello.

«Per ora mangiamo e chiacchieriamo un po'» disse la ragazza in attesa che Derek le passasse il cartone con la sua pizza ai quattro formaggi.

«E di cosa?» chiese Ethan, guardandola.

«Di tutto?» chiese retorica lei.
Derek, finalmente, le passò la sua pizza e felice ne mangiò un trancio. Tutti quanti mangiavano attorno al tavolino e si comportavano come se facessero parte della stessa famiglia. Si respirava un'aria calda e pacifica e tutti ne traevano beneficio.
«Domenica sera ci sarà la prima partita amichevole della stagione, agitati?» chiese la ragazza dopo aver dato un enorme boccone alla pizza.
Jackson alzò le spalle così come Isaac, ma Ethan e Aiden annuirono felici.
«Nella vostra vecchia scuola giocavate a lacrosse?»

«No, giocavamo a calcio in realtà» confessò Ethan «Ma devo dire che lacrosse è più soddisfacente come sport»
Aiden annuì concordando con il fratello.

«Peccato che Lydia non sia potuta venire stasera» mormorò Stiles triste dopo un po' di silenzio, amava avere l'amica intorno.

«Già» concordò Jackson «Ma è dovuta andare a un compleanno di qualche sua parente a qualche ora da qui» disse il ragazzo continuando a parlare con la bocca piena.

«Pensavo che Peter ci sarebbe stato però» disse Stiles pensierosa.
Le sarebbe piaciuto avere Lydia e Peter nella stessa stanza, non si sopportavano molto e adorava vederli punzecchiarsi a vicenda.

«È meglio che lui stia il più lontano possibile da questa casa quando non serve per gli allenamenti» disse Derek con un ringhio.
Stiles lo guardò stupita, ma rimase zitta, qualsiasi cosa fosse successa tra loro non era affar suo. Non dopo quello che era stata costretta a confessare. 
Finirono di mangiare la pizza tra una risata e l'altra; Isaac era di buon umore ed era più propenso a parlare, e quando parlava lui era tutta una risata. Era molto bravo nell'intrattenere le persone e questo nuovo lato di lui era uscito dopo la faccenda del rifiuto di Scott.

«Quali sono i programmi per la serata?» chiese Isaac addentando una patatina ormai fredda.
Stiles ci pensò un attimo, si era sdraiata a pancia in giù e stava controllando qualcosa al cellulare. Derek cominciò a irritarsi, era una serata dedicata al branco e basta. Gli esclusi non erano ammessi, anche se venivano da un messaggio dal cellulare.

«Ho portato alcuni giochi in scatola, lego, carte da gioco, DVD di vario genere... abbiamo l'imbarazzo della scelta» disse lei continuando a guardare il telefono con un sorriso.

«Io vorrei giocare a poker!» disse Jackson con un sorriso malefico «Potremmo puntare soldi, giusto per rendere la partita più interessante».
Ethan e Aiden si guardarono e sorrisero annuendo alla proposta mentre Derek alzò le spalle, andava bene anche per lui a quanto pare.

«Io non ho soldi da buttare» disse Isaac.

«Neppure io. Ma se vuoi ho la Morte Nera da fare con i lego, sono tipo tremila pezzi. Me l'hanno regalata i colleghi di papà al mio compleanno, ma non ho mai avuto il tempo di aprire la scatola» disse la ragazza con un sorriso. «Oppure possiamo giocare a qualche gioco alla play» disse indicando con il mento la console che stava di fianco al televisore.

«Vada per la play, non mi va di impazzire perché non trovo un mattoncino da incastrare da qualche parte» disse soddisfatto. «Posso scegliere io il gioco?» chiese Isaac facendo uno sguardo supplichevole.
La ragazza annuì e l'amico andò davanti alla pila di confezioni per scegliere il gioco della serata. Derek si avvicinò di più a lei e la guardò.

«Potresti mettere via il cellulare?» chiese forse un po' troppo rude.
Stiles alzò gli occhi verso di lui.

«Dovevo solo rispondere a un messaggio di un mio amico» disse lei mettendolo via.

«È solo che è il nostro primo pigiama party e vorrei che tu stasera parlassi solo con il branco, nessuno escluso» disse lui gentilmente.

«Okay» rispose soltanto un po' sconfortata.
Stiles gattonò fino al fianco di Isaac e prese il Joystick che lui le porgeva con un sorriso sulle labbra mentre il televisore proiettava il videogioco: Tekken Revolution. Derek seguì Jackson e gli altri in cucina per iniziare a giocare a Poker, sorrise quando poco più tardi sentì Stiles e Isaac divertirsi e a imprecare su quale personaggio fosse il più forte.
La serata in compenso passò tranquilla per tutti e andarono a dormire con un sorriso sul volto, eccetto per Jackson e il suo portafogli alleggerito di almeno trecentoventicinque dollari.



Derek venne svegliato verso le tre del mattino da Ethan che non faceva altro che scuoterlo un po' troppo violentemente per i suoi gusti, lo guardò con gli occhi tinti di rosso e attese una rapida spiegazione sul perché lo aveva svegliato. Immaginò persino la sua punizione se non fosse per un buon motivo.
«Mi dispiace svegliarti ma... Stiles si sta comportando in modo inquietante» disse a bassa voce.
Derek si alzò con il busto per vedere la propria compagna che, prima di addormentarsi, ricordava che si fosse addormentata di fianco a Isaac, ma non la trovò. Il ragazzo si alzò del tutto e guardò l'Omega.

«Dov'è?»

«Sul portico» disse lui indicando la porta di casa semi aperta.
Derek uscì di casa a passi spediti e trovò la ragazza in piedi e immobile davanti ai scalini. La notte aveva portato un violento vento e la temperatura era calata di molti gradi. I capelli di Stiles si muovevano frenetici andando a sbattere sulle sue spalle e sul viso sbattendo il suo odore addosso a Derek.

«Stiles?» la chiamò l'Alpa.
La ragazza non rispose e non si voltò verso di lui. Si avvicinò a lei fino ad arrivarle di fianco e la guardò. I suoi occhi erano chiusi e il suo battito cardiaco lento.
«Chiama Isaac, ora!» ordinò Derek senza guardare l'Omega.
Ethan entrò in casa velocemente per tornare pochi secondi dopo con un Isaac traballante.

«Che succede?» chiese il riccio con uno sbadiglio.

«Stiles è sonnambula?» chiese l'Alpha senza guardarlo.

«Non che io sappia» rispose avvicinandosi alla ragazza sospettoso.

«Stiles o Scott non ti hanno mai accennato la cosa?» chiese insistente.
Isaac scosse la testa.

«Che si fa ora? La svegliamo?» chiese lui incerto.
Derek scosse la testa.

«Potrebbe essere rischioso, almeno credo» disse incerto.
Non aveva mai avuto a che fare con un umano sonnambulo. Cora da piccola aveva avuto qualche episodio del genere e una volta che aveva tentato di svegliarla l'aveva aggredito facendogli molto male.
«Dobbiamo guidarla verso il letto» disse deciso.
Derek mise una mano sulla sua pancia e spinse piano, la ragazza fece un passo indietro. Mise una mano anche sul suo fianco e la fece voltare verso la porta, per poi guidarla con una mano dietro la schiena dentro casa. La adagiò sul materassino fino a farla distendere.
«Se dovesse succedere ancora quando non ci sono, fatelo. Piano e non cercate di svegliarla. Ho letto da qualche parte che se si sveglia un sonnambulo rischia qualche problema al cervello»

«In realtà molti medici dicono che non succede niente. L'unica cosa che bisogna fare è cercare di non farli andare per strada» disse Jackson che nel frattempo si era svegliato.

«Non importa, cercate di non svegliarla. Okay? Potrebbe anche essere un caso isolato, ma limitiamo i danni»
Il branco annuì tornando a dormire nei loro rispettivi posti. Derek andò a chiudere a chiave la porta di casa e prese in prestito il Mac di Stiles e navigò per quasi un'ora in vari siti di medicina.



«Ho avuto sul serio un caso di sonnambulismo?» chiese la ragazza dopo aver appreso la notizia.
Derek annuì e prese dal piatto un pancake alla banana che Stiles aveva cucinato per il branco quella mattina.
«Non mi sono accorta di niente» disse «Beh certo, impossibile accorgersene se sei tu il soggetto!» aggiunse subito dopo.

«Non è una cosa da prendere alla leggera, Stiles» disse severo l'Alpha.

«Non farla tanto tragica, Derek! Ed è stato così tanto inquietante come Ethan ha detto?» chiese frenetica.

«Sembravi la protagonista di quel film, Paranormal Activity» disse Isaac.

«Forte!»

«No, non è forte Stiles. È una fortuna che Ethan si sia svegliato e che ti abbia trovata. E se nessuno si fosse svegliato? E se fossi andata in strada e qualcuno ti avesse investito?» chiese Derek appoggiando rumorosamente la forchetta sul tavolo.

«Chi vuoi trovare per strada alle tre del mattino per Beacon Hills?» chiese retorica. «E poi, voi non avete un udito finissimo? Come avete fatto a non sentirmi aprire la porta di casa?»
Il branco rimase in silenzio.

«Forse eravamo tutti stanchi dalla serata» ipotizzò Aiden.

«Certo, giocare a Poker sfiacca parecchio» disse roteando gli occhi.

«Il punto è, Stiles, che è stato pericoloso» disse Jackson, versandosi del succo nel bicchiere.

«Hai mai avuto degli episodi del genere prima?» chiese Derek guardando la ragazza.
Stiles scosse la testa.

«Mio padre non mi ha detto nulla. Però nell'ultimo periodo mi sveglio parecchio stanca» disse pensierosa.

«Dovrò parlare con tuo padre della cosa» annunciò Derek prendendo il cellulare.

«Potrei farlo io, sono sempre sua figlia. No?»
Derek la guardò per qualche secondo prima di uscire di casa per parlare con lo Sceriffo.

«Capisco che è il mio Alpha ma non si sta preoccupando un po' troppo? Non è strano che mi dedichi tutte queste attenzioni?» chiese Stiles guardando il suo piatto.
Il resto del branco rimase in silenzio e la ragazza ne ebbe la conferma.



Ritornare a scuola il lunedì seguente fu una delizia, la squadra di Lacrosse aveva battuto i sui avversari con un grande margine di punti e tutti ne erano entusiasti, persino il coach.
«Bilinski» la chiamò una volta entrata nella struttura.

«È Stilin... lasciamo perdere» mormorò scuotendo la testa.

«Hai visto Isaac e i gemelli?» chiese guardandosi attorno.
Stiles guardò l'insegnante per qualche secondo in silenzio.
«Allora?»

«Io pensavo fossero già qui» disse guardando l'orologio.
Mancavano cinque minuti al suono della prima campanella.

«Invece no. Ora devo andare in classe, ma se li vedi informali di raggiungere i spogliatoi un'ora prima dell'allenamento. Okay?»
La ragazza annuì e guardò l'insegnate andare via. Raggiunse la classe di biologia e non li trovò, si andò a sedere di fianco a Jackson.

«Isaac e i gemelli?» chiese al suo compagno.
Il ragazzo alzò le spalle in risposta. Stiles tirò fuori dalla tasca dei jeans lo smartphone e inviò un messaggio al proprio amico mentre la campanella suonava.


Per: Isaac. (07:56)
Dove sei?
Il coach ti cercava.


Guardò verso la porta e vide che il professore non era ancora entrato e decise di mandare un messaggio uguale anche a uno dei gemelli.
Jackson le diede una gomitata e le indicò il professore appena entrato e riluttante nascose il cellulare.

Isaac e i gemelli raggiunsero il resto del branco durante il cambio della lezione con in volto uno strano sguardo.
«Dove diavolo vi eravate cacciati?» chiese Stiles appena li vide senza dare tempo a loro di aprire bocca.

«Io mi sono addormentato» disse Isaac alzando le spalle. «È stata una settimana dura e la partita di ieri sera è stata la ciliegina sulla torta» disse con un sorriso.

«E voi due?» chiese Jackson, fissando i gemelli.

«Non guardare me» disse Ethan «È stata tutta colpa di mio fratello»
Danny, con delle occhiaie spaventose sotto agli occhi e un abbigliamento alla “mi sono vestito al buio”, li raggiunse con un sorriso sulle labbra.

«Ciao ragazzi, il coach vi ha già informato che avremo un'ora in più d'allenamento oggi?» chiese guardandoli uno per uno.
Jackson annuì mentre gli altri tre scossero la testa sorpresi, Isaac sospirò rumorosamente accasciandosi al primo armadietto.

«Andiamo Isaac, un po' di allenamento in più non fa mai male» disse Ethan guardando Danny con uno strano ghigno. Stiles guardò Danny e vide che lo guardava con quell'aria che riservava solitamente quando filtrava con qualcuno.

«Santo cielo!» mormorò Jackson entrano nell'aula di letteratura seguito a ruota da Isaac e Aiden. Stiles guardò l'Omega e il suo amico entrare in classe sbigottita, raggiunse velocemente l'amica che le aveva riservato un posto vicino a lei.

«Perché Jackson e gli altri sono entrati in classe imprecando?» chiese la ragazza scrutando il suo ragazzo.

«A quanto pare ieri sera due membri della squadra di Lacrosse hanno fatto molto tardi» disse a bassa voce facendo un cenno verso i due diretti interessati.
Lydia, compiaciuta, prese un fogliettino e ci scrisse sopra “Mi devi dieci dollari” e l'appallottolò per poi lanciarlo in testa ad Isaac.



Lydia e Stiles uscirono da scuola assieme al resto del branco, Isaac non faceva che parlare con Jackson e Aiden delle nuove tecniche di Lacrosse appena apprese mentre Ethan e Danny parlavano di qualche nuovo film uscito al cinema che già nominare il titolo provocava in Stiles uno sbadiglio di noia.
«Ci sentiamo stasera?» chiese Lydia una volta arrivate davanti alla Jeep.
Stiles annuì e salutò l'amica con un sorriso. Mise lo zaino nel baule e si accorse di aver dimenticato la sacca con gli abiti puliti per l'allenamento giornaliero.

«Isaac, potresti andare con Jackson? Ho dimenticato la sacca a casa» disse chiudendo il baule e guardando l'amico. Il riccio annuì.

«Non ti preoccupare, avviso Peter e Derek per te» disse dirigendosi verso l'auto del Beta.

«Grazie» urlò lei, entrando nella Jeep.
Guidò al limite consentito verso casa, una cosa che aveva imparato da Peter è che odiava i ritardi. Una volta aveva ritardato di un quarto d'ora, a causa di un ingorgo a metà strada, e allungò l'allenamento di cinquanta minuti con il risultato di essersi addormentata letteralmente a cena mentre mangiava un po' di pasta.
Parcheggiò la Jeep nel vialetto e appena scese dal veicolo si accorse di una presenza davanti alla porta di casa.
«Chris» mormorò lei facendo un passo in avanti.

«Stiles» la salutò lui con un sorriso. Scese i gradini e si avvicinò velocemente a lei guardandole il collo scoperto.

«Che ci fai qui? Non sei il benvenuto» disse a denti stretti.
Chris sorrise e le mise apposto una ciocca di capelli che le erano scivolati da dietro l'orecchio e, velocemente, le annusò il collo. Stiles si scansò velocemente da lui come se avesse ricevuto una scossa elettrica.

«Sono venuto a prendere alcune cose a casa e ho pensato di fare un salto da te. Sai, è da tanto tempo che non ti vedo» disse lui posando una mano sul fianco, sicuramente aveva una pistola a giudicare dal gonfiore.

«Non devi che ringraziare Allison e Scott» mormorò con rabbia.

«Loro hanno fatto la loro scelta, certo. Chiamiamola selezione naturale, i più forti stanno con i loro simili e non con i più deboli» disse lui con un alzata di spalle.
Stiles ghignò.

«Vattene» disse Stiles infastidita dandogli una spallata forte per salire i gradini di casa.

«Oppure chiami il tuo Alpha?» chiese lui, deridendola prendendola per un braccio.
La presa si fece ferrea e Stiles strinse le labbra per non far uscire nessun lamento.

«Ho sentito dire che Derek è ritornato in città e che ha riformato il vecchio branco» disse avvicinandosi al suo orecchio. «E, da quanto ho capito, tu ne hai fatto parte per prima. Allontanati da Derek, Stiles. Allontanati da lui prima che sia troppo tardi».
Stiles riuscì a liberarsi dalla sua presa e ad allontanarsi da lui di qualche centimetro. Era spaventatissima, ma non l'avrebbe mai confessato e mostrato davanti a Chris. Gli Stilinski non hanno mai paura.
«Il carattere di Derek è instabile, Stiles. Una parola sbagliata nel momento sbagliato potrebbe scatenare in lui comportamenti aggressivi e potrebbe farti molto male» aggiunse senza spostarsi dalla sua posizione.

«Derek non mi ha mai fatto del male, non fisicamente almeno. Certo, mi ha sbattuto di qua e di là in qualche muro e porta, ma mai così forte da farmi male» annunciò lei guardandolo negli occhi.
Chris la guardò divertito.

«Spero che tu non accetterai mai il morso» disse lui, tornado serio. «Oppure sarò costretto a ucciderti».
Stiles rimase in silenzio a scrutare il cacciatore che, nel frattempo, aveva tolto la mano dalla fondina.
«Credo che sia il caso che io vada ora. Vuoi un consiglio? Leggiti qualche libro sui lupi, alla fine non sono così tanto diversi. Capirai perché temo per la tua vita» si voltò e attraversò la strada raggiungendo la macchina. L'aprì e si girò verso di lei.
«Prima che mi dimentichi, Scott ti manda i suoi saluti»
Salì in macchina e se ne andò con un sorriso sul volto.

 


Angolo Autrice:
Ed ecco il nuovo capitolo della storia.
Come vi è sembrato? Vi è piaciuto?
In questo capitolo vediamo una vecchia conoscenza, Chris Argent! E, oltre a questo, Stiles ha avuto un caso di sonnambulismo. Sarà un comportamento anomalo oppure qualcosa di più "grosso" e grave?
Ringrazio come sempre la mia bravissima beta: YoungRevolverOcelot.
Ringrazio tutte le persone che hanno messo la storia tra le seguite/ricordate/preferite, tutte le persone che hanno recensito la storia e tutti i lettori silenziosi.
Al prossimo capitolo, spero
.

Ps. Scott sta per tornare!
Video trailer ff:
 https://www.youtube.com/watch?v=QESs4mZzQPc

   
 
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