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Autore: SomeoneNew    23/07/2015    1 recensioni
"Paul?" Si volta sorridendo nel buio.
"Si, miss Golightly?"
"Credi che io ti appartenga?"
"Esattamente, proprio cosi." Sospiro.
"Lo so, lo credono sempre tutti, ma il guaio è che tutti si sbagliano."
Silenzio.
"Buonanotte, Rosy."
"Buonanotte, Zayn."
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 5.

No feelings.

 

8/07/14 (Un anno fa..)

La luce che filtra attraverso la sottile tenda del balcone mi risveglia del tutto dal mio dormiveglia, eppure non riesco ad aprire gli occhi a causa del forte mal di testa che mi dà il buongiorno. Mi volto a fatica verso il piccolo comodino color nocciola di fianco al letto, concentrando ogni mia forza nello spostare il braccio destro verso il cellulare posato su di esso. Nel momento in cui lo schermo si illumina il mio mal di testa aumenta notevolmente nello scoprire che sono le undici, e non ho nessuna intenzione di alzare la testa dal cuscino visto che probabilmente la forza di gravità avrebbe la meglio su di me e mi ritroverei sdraiata sul pavimento. Credo proprio che non avrei dovuto prendere quel settimo drink, forse a quest’ora starei molto meglio. Quando trovo il coraggio di sollevarmi, sedendomi sul bordo del letto la stanza inizia a girare vorticosamente, e mentre tento di fermare la giostra intorno a me noto di essere in intimo e che Elisa non è nel suo letto, fantastico. Mi alzo lentamente dal letto, e scorgo il vestito che indossavo la sera prima appoggiato malamente sulla sedia arancio della scrivania. Seguendo il profilo del muro mi dirigo, sempre molto lentamente, verso il bagno di fianco alla stanza. Una volta entrata in esso chiudo la porta alle mie spalle e apro il getto freddo della doccia, evitando appositamente lo specchio, mi basta sentirmi uno schifo, quindi al momento posso anche evitare la visione celestiale della mia faccia e dei miei capelli. Mi libero degli ultimi due pezzi di tessuto che indosso, e mi infilo nel box doccia quando la temperatura dell’acqua sembra essere tiepida. Il getto dell’acqua è forte sulla mia pelle, alzo il viso verso di esso e mi sembra di ritornare a respirare, risvegliandomi del tutto dai ricordi confusi di ieri sera.

Aspetta un attimo…
Ieri sera…
NO.
OH MIO DIO.
IO NON… MERDA.

Okay, va tutto bene, abbiamo solo fatto sesso, non è la prima volta che le mie notti estive finiscono in questo modo, l’unico problema è che… DIAMINE NON CON LUI. NON DOVEVA ACCADERE CON LUI. Niente panico, eravamo entrambi ubriachi, è stato solo sesso da ubriachi, del buon sesso da ubriachi, okay, continua a respirare.

 


Non ho avuto il coraggio di utilizzare il phon e così ho lasciato i capelli bagnati, sciolti sulle spalle, e tento di prepararmi mentalmente alla ramanzina che mi farà Elisa per questo.  Il caldo oggi sembra essere opprimente nonostante indossi dei miseri pantaloncini di stoffa ed una canottiera, e mentre entro in cucina mi viene da pensare che sarebbe ora di aprire il condizionatore.

“Rosy hai i capelli bagnati? Ti farà male Dio mio, poi non venirmi a starnutire intorno!” Ecco appunto. Sbuffo mentre mi avvicino al piano cottura cercando la mia tazza. Lancio una veloce occhiata verso il tavolo al centro della piccola stanza dove sono seduti Liam che mi fa un cenno con la mano in segno di saluto, Elisa che continua a guardarmi male, e Zayn che… mi fissa le gambe nude…  Faccio finta di niente, apro lo sportellino in alto nel mobiletto di fianco al frigo, e prendo la mia tazza. Nel momento in cui mi volto il suo sguardo è ancora lì, giuro che se non la smette potrei lanciargli da un momento all’altro la tazza che mi ritrovo tra le mani. Mi avvicino al tavolo trascinando fastidiosamente la sedia a terra, provocando un orribile stridio, e finalmente scosta lo sguardo dalla mia pelle fino al mio viso con un espressione in volto al quanto infastidita.

“Potresti evitare…?” Si lamenta accennando al rumore fastidioso che ho ACCIDENTALMENTE fatto con la sedia, di tutta risposta lo incenerisco con lo sguardo. Mi siedo di fronte Liam, che non perde occasione per ridere dei nostri battibecchi. Credo si siano svegliati pochi minuti prima di me, perché sono ancora tutti intenti nel fare colazione. Inizio a versarmi il caffè, sperando che questo mi aiuti a trovare il coraggio per affrontare la giornata dopo circa quattro ore di sonno, quando la caffettiera mi viene letteralmente rubata dalle mie stesse mani. Cos’ho fatto di male per meritarMI QUESTO?

Mi volto verso di lui imbestialita e credo di potere percepire Liam ed Elisa smettere di respirare per qualche secondo. Zayn rimane tranquillo, con la caffettiera appena rubata stretta nella mano destra, mentre si versa del caffè nella tazza.

“CHE CAZZO FAI?” Okay, forse sto urlando un po’ troppo ma, diamine… nessuno mi toglie il caffè la mattina.
“Mi verso del caffè nella tazza, perché?” Sto per dare di matto, me lo sento, darò di matto.
“BHE’ CONTROLLA CHE IN QUELLA CAZZO DI TAZZA INSIEME AL CAFFE’ NON CI SIA CADUTO ANCHE IL TUO STUPIDO MICROSCOPICO CERVELLO.” Sbraito mentre mi riprendo la caffettiera dalle sue mani.
“E tu vorresti bere del caffè? Sai che effetto fa sul sistema nervoso? Mi pare che stamattina tu sia già abbastanza nevrotica di tuo, lo faccio solo per il tuo bene.” E così dicendo mi sfila nuovamente la caffettiera dalle mani.

Gli lancio un sguardo che credo si avvicini molto a quello di un assassino in procinto di compiere l’atto, mentre lui continua a fissarmi con la sua solita aurea tranquilla e… DIAMINE ADESSO VEDIAMO CHI LA SPUNTA!

“Oh che gentile a preoccuparti della mia salute…” dico riprendendo la caffettiera.
“…allora…” mi alzo facendo il giro del tavolo avvicinandomi a lui, che mi guarda confuso.
“…lascia che io mi preoccupi della tua igiene.” Ed è un istante, una frazione di secondo, che il restante caffè rimasto nella caffettiera si riversa addosso a Zayn in modo copioso.
“Anzi guarda, in omaggio ti faccio anche un massaggio per far in modo che lo shampoo abbia più effetto.” E inizio a massaggiargli i capelli zuppi ormai di caffè. Spalanca la bocca e la sua espressione è indescrivibile quando mi  avvicino al suo volto, chiedendogli se vuole in aggiunta anche una maschera nutriente a base di marmellata, indicando il barattolo di quest’ultima, al centro del tavolo.

“SEI CADUTA DAL LETTO QUESTA MATTINA E HAI SBATTUTO LA TESTA PER CASO?” Urla alzandosi, e sottraendosi alle mie mani. Liam trattiene a stento le risate, penso per evitare di ferire emotivamente ulteriormente l’amico, mentre Elisa scoppia totalmente a ridere osservando come la canottiera di Zayn, bianca fino a qualche minuto fa, sia ora dello stesso colore del caffè.

“Lo prenderò per un no, ma ne sei sicuro? Perché le punte mi sembrano un po’ secche, farebbe bene un po’ di maschera nutrien…  No grazie, io noN NE HO BISOGNOZAYNALLONTANATIDAMEEPOSALAMARMELLATA” Urlo allontanandomi, camminando all’indietro, da lui.
“Tu hai controllato le mie punte, voglio solo restituirti il favore…”
“Zayn no… ZAYN… ELISA FERMALO!” Urlo mentre inizio a correre fuori dalla cucina, entrando nel grande salone, ma dopo pochi secondi mi ritrovo spalle al muro.
“Ti ringrazio per l’interessamento Zayn, ma le mie punte stanno benissimo e i miei capelli sono super idratati.” Dico tutto d’un fiato quando si avvicina sempre di più, e io faccio aderire maggiormente la mia schiena al muro.

“Mmh forse hai ragione…” Dice guardandomi negli occhi, e non mi sembra di potere cantare vittoria di già, così capendo che sta tramando qualcosa cerco di terminare questa storia al più presto strisciando lungo il muro, tentando di allontanarmi da lui, ma è più veloce di me. Mi blocca appoggiando il braccio sinistro al muro, a qualche centimetro dal mio viso.
“Che ne diresti invece di una maschera facciale?” Fa uno dei sui soliti sorrisetti sghembi,  e dopo neanche una frazione di secondo inizia spalmarmi marmellata appiccicosa su tutta la faccia, mentre l’odore acre delle ciliegie è in contrasto con il sapore fin troppo dolce che percepisco leccandomi i lati della bocca.

Inizio ad urlare e ad imprecare mentre lui continua a riempirmi la bocca di marmellata, così poggio le mani sul suo torace nel tentativo di allontanarlo, ma anche questo risulta essere inutile, finché non riesco ad affondare i denti sul lato della sua mano e pestandogli un piede lo spingo facendolo indietreggiare, e liberandomi dalla sua presa. Zayn si lamenta guardando i segni che i miei denti hanno lasciato sul suo pollice.
“Hai delle zanne al posto dei denti?” Sputa fuori, agitando al mano.
“Fottiti Malik.” Sbotto con espressione orgogliosa, iniziando a ridere per la smorfia di dolore che ha sul viso ora. “E smettila di piagnucolare, sembri una femminuccia.”
“Vuoi davvero che ti dica a cosa somigli tu in questo momento?” Risponde riferendosi al capolavoro che ha appena fatto sulla mia faccia, che in questo momento deve avvicinarsi molto ad una ciliegia gigante.
“Per colpa tua ora dovrò andare a fare un’altra doccia.”
“Oh povera piccola Rosy, come sopravvivrà ad una seconda doccia? Se risulta essere un’esperienza così terribile e stancante per te, potrei offrirti il mio aiuto, se vuoi…”
“Non provare a toccarmi maniaco!” Urlo un po’ troppo forte puntandogli l’indice contro.
“Eppure ieri notte non mi è sembrato ti dispiacesse molto che io…”
“SMETTILA.” Lo interrompo di nuovo, “…e abbassa la voce, eravamo ubriachi, soprattutto IO ero ubriaca.”
“Ma abbastanza cosciente da potertene ricordare stamattina…” dice facendo qualche passo verso di me. “Non prendiamoci in giro, eri abbastanza consapevole di quello che stavamo facendo.” Sorride. “Lo volevi anche tu, e ti è piaciuto.”
“Perché, vorresti dire che a te non è piaciuto?” Questa volta sono io ad alimentare il discorso, con un sorrisetto strafottente.
“Non ho mai detto questo, Rosy.” Sussurra, ormai ad un palmo dal mio viso, e rieccomi di fronte a quelle sfumature castane, quanto tempo è passato dall’ultima volta che mi sono concessa di riflettermi in esse.
“Bene.” Esordisco ad un tratto come risvegliandomi e, allontanandomi da lui indietreggiando. “La doccia la faccio prima io e non provare a contraddirmi, mi hai già tolto il caffè stamattina, e non so davvero se riuscirei a rispondere delle mie azioni.”
“Oh che paura.” Dice in modo ridicolo. Sbuffo voltandogli le spalle, diretta verso il corridoio.

“Ah… e Malik…” mi volto verso di lui.
“Mmh…” Alza lo sguardo dal mio fondoschiena, come previsto.
“Smettila di guardarmi come se mi avessi vista nuda.” Termino la frase voltandomi, ed entrando nel corridoio che porta al piano superiore.
“Ma io ti ho vista nuda.” Mormora ridendo, e per tutta risposta alzo il dito medio, mandandolo mentalmente a quel paese.
 


Pov. Zayn

Le gocce d’acqua scendono lentamente lungo la schiena quasi a volere donare per qualche secondo in più una sensazione di sollievo sotto il getto dell’acqua. E mi sembra di potere sentire ancora il suo profumo incastrato fra di esse, sui vetri appannati del box doccia, o forse è solo la mia pelle che profuma ancora di lei dopo la scorsa notte.

E quando la tentazione era divenuta ormai troppo forte, quando i nostri corpi si erano sfiorati per la prima volta dopo così tanto tempo su quel divano, quando la sua risata troppo forte e felice da ubriaca aveva invaso le mie orecchie, avevo ceduto. Nonostante il tentativo di andare via e allontanarmi da lei, quando l’avevo guardata negli occhi, così lucidi e vivi, il desiderio di appropriarmi di quella luce, anche solo per così poco tempo aveva ormai iniziato a farmi impazzire. Poi c’era stato quel bacio, e ora devo chiudere gli occhi per tentare di materializzare quelle labbra di nuovo sulle mie. La sua leggera esitazione, il suo “no, siamo ubriachi” soffocato da un altro bacio. Poi quella frase, che di riflesso avevo ripetuto, “Senza sentimenti”,come a volere sigillare una promessa silenziosa. E in quel momento avevo letto, nonostante il luccichio, nei suoi occhi, la paura, e mi era sembrata casa. Perché io nella paura ci vivo ogni giorno, nella paura di perdermi, di perdere, di sprofondare, e vederla riflessa nei suoi occhi, mi era sembrata quasi più leggera, quasi sopportabile, la paura.

E la scansione del tempo si era persa tra un rintocco e l’altro, tra un sospiro e l’altro, e il luogo era divenuto momento, e il momento era divenuto noi. Quel suo leggero movimento del capo all’indietro, abbassando le palpebre, mentre le mie labbra seguivano la linea delle sue clavicole, e i soffi diventavano sospiri, e i sospiri voglie. Non avevo voluto lasciare segni su quella pelle così sua, come a volere passare inosservato, quasi come un ladro. Eppure io di lei non avevo rubato nulla, se non una notte, ieri notte, quando la sua pelle era divenuta fuoco a contatto con la mia. E giurerei di essermi sentito vita, mentre tremava sotto il peso del mio vuoto, che forse  poi, non era più tanto tale.

E qualche volta la sento questa sensazione di completezza, attraverso l’alchool, il sesso, mi  permettono di percepire il mondo, e i vari sentimenti in modo ampliato, permettendomi di afferrarne qualche sfaccettatura, magari solo per pochi secondi, poi ritorna, la paura. Ma ieri, ieri qualcosa era andato al posto giusto, e quel vuoto non ero riuscito a trovarlo più, e quella piccola fitta di paura l’avevo sentita di nuovo, ma era paura di avere perso anche quella sensazione, alla quale, alla fine, mi ero abituato così tanto da averne bisogno, il vuoto. Ma poi la paura era scomparsa, anche lei, e a quel punto ero rimasto solo io, solo io e nient’altro come non succedeva da tanto tempo. E no, questo non era mai successo.

E quando lei si era alzata, scostandomi e aggiustandosi i bordi del vestito, quando quel calore era iniziato a mescolarsi con l’aria che ci circondava, e la pressione delle sue dita sottili stava iniziando a svanire sul mio collo, lei aveva alzato lo sguardo verso di me, ed era stato come se l’avessi guardata per la prima volta, con il battito ancora appena accelerato nel petto, riflesso sul suo. I capelli appena più lunghi dell’altezza delle spalle, di quel colore simile alla luce al tramonto, biondo affogato in sfumature quasi rossicce, gli occhi verdi, ma non quel verde acceso, quasi un verde terra, con pagliuzze dorate autunnali, le labbra piene ancora arrossate, che non accennavano a far trasparire alcuna emozione, e quei lineamenti così delicati, ma allo stesso tempo decisi. Ed era di una bellezza quasi distruttiva, mentre si portava la mano a scostare una ciocca di capelli davanti al viso. Ed io mi ero sentito così piccolo ed impotente mentre lei si avvicinava a me con esitazione, ma senza smuovere gli occhi dai miei, mentre compiva quello scarso metro che ci separava, che aveva risucchiato in pochi secondi i sospiri soffocati da scontri di labbra e il groviglio di emozioni che si era creato fra i nostri corpi. E poi ci aveva ripensato, come risvegliata da un sonno profondo, aveva fatto qualche passo indietro, e si era voltata, interrompendo quel contatto visivo, andandosene, e avevo finto di non seguire la sua ombra mentre saliva le scale, allacciando la cintura dei miei pantaloni. E pochi minuti dopo, seduto su quello stesso divano dove tutto era cominciato, il vuoto era ritornato. Lentamente e quasi impercettibilmente era tornato al suo posto, mentre cercavo di trovare il coraggio di addormentarmi, di abbandonarmi al sonno, come ormai non riuscivo a fare da circa due mesi. E tutto era tornato come prima, quasi inviolato. E quanto avrei voluto in quel momento che lei avesse lasciato dei segni, sulla mia di pelle.

L’acqua scorre, e insieme a lei i miei pensieri, e come a volere porre fine anche ad essi chiudo il rubinetto della doccia. Mi avvolgo un asciugamano in vita ed esco dal bagno, trovando Liam sul mio letto mentre utilizza il mio portatile.

Alza lo sguardo accorgendosi della mia presenza nella stanza.
“Capisco che hai quei bei pettorali da potere mettere in mostra, ma non vorrai rendere la situazione ancora più calda con Rosy…”
Quasi mi strozzo con la mia stessa saliva. “Liam, di cosa diamine stai parlando?”.
“Voglio solo sire che…” inizia, mettendosi seduto sul sottile lenzuolo bianco, mentre chiudo la porta alle mie spalle e mi appoggio ad essa, “… insomma, i litigi tra di voi sono sempre più frequenti, e sappiamo entrambi che tu non sei un tipo attaccabrighe, a meno che...” Lo guardo sempre più confuso, e lui sembra capire, sospira alzando gli occhi al cielo. “…A meno che non ci sia qualcosa sotto, qualcosa che ti interessa davvero, ecco.”
Sbuffo sonoramente, e lascio andare pesantemente le braccia lungo i fianchi. “Liam…”
“No Zayn.” Mi interrompe prima che io possa dire qualcosa. “Non tentare di prendermi in giro, non tentare di prendere in giro ME, ci conosciamo da fin troppo tempo.”
“Smettila. Ed esci dalla mia camera, dovrei vestirmi.” Gli dico abbastanza scocciato da questa situazione, scostando lo sguardo da lui e dirigendomi verso il comodino della biancheria intima.
“Ma insomma Zayn, era davvero necessario rubarle la caffettiera stamattina?! O fare quella sciocca battuta sui tacchi e… perché per una volta non ti lasci andare a ciò che provi.” Dice a voce un po’ troppo alta, alzandosi dal letto e dirigendosi verso la porta, mentre tento di ignorare le sue parole.
“Come al’asilo, quando avevi preso una cotta per quella bambina, quella con i capelli ricci che portava sempre le fasce per capelli…Jase…Jane…”
“Jade.” Lo interrompo, chiudendo in modo brusco il cassetto e alzandomi da terra. “Si chiamava Jade.”
“Si ecco lei. Continuavi a farle i dispetti per attirare la sua attenzione… Bhé, la storia si ripete.” Dice aprendo la porta e uscendo dalla stanza.
“Fottiti Liam.” Sbuffo, prima che si chiuda definitivamente la porta alle spalle, lasciandomi andare sul letto.

Senza sentimenti.
Ripeto a bassa voce chiudendo gli occhi, quasi come a volere essere un promemoria.

Senza sentimenti.




SBAAM! HOW ARE YOU?
Si sono viva, se questa è la domanda che vi state ponendo in questo momento lol. So che è passato probabilmente un mese dall'ultima vlta che ho aggiornato, ma purtroppo per svariate ragioni non ho potuto pubblicare prima. Non ho avuto molta voglia di scrivere in queste ultime settimane, ma ora le cose vanno meglio, e tenterò di recuperare il tempo perduto, I promise.
Ringrazio come sempre tutte le persone che mi stanno sostenendo nel corso di questa mia avventura, soprattutto @/hughimismydream e @/ssweetpandicorn, grazie mille di tutto.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, o per lo meno spero sia decente, e mi raccomando lasciate una piccola recensione e fatemi sapere cosa ne pensate, in tal modo aggiornarò ancora più velocemente, e mi farebbe infinitamente piacere :)
Vi ricordo che potete contattarmi anche su twitter (@/DaisyYrral) per QUALUNQUE cosa.

A presto,
Daisy.
 
  
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