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Autore: Stella Di Mezzanotte    23/01/2009    3 recensioni
AGGIORNATO CAPITOLO 7 Harry serpeverde ed Hermione grifondoro, due caratteri diversi e dopo sette anni di rapporti contradditori e difficili cosa succerà? ..."con un breve inchino seguito da uno sguardo beffardo, se ne andò. Prima, però, si voltò di qualche grado verso di lei per sussurrarle: - Principessa … - come fosse un saluto. Come al solito si sentì rispondere nello stesso tono. - Principe … - ..."
Genere: Romantico, Azione, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Daphne Greengrass | Coppie: Draco/Ginny, Harry/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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                      ℓєzισиι є ѕσяρяєѕє


Il vociare allegro degli studenti e lo stridere delle posate sui piatti lo destarono dai suoi pensieri. La Sala Grande era come al solito affollatissima e per un attimo si svegliò dal suo stato fantastico , ritornando con i piedi per terra.

Con un sospiro più lungo degli altri si avvicinò alla sua casata. Avevano da poco cominciato a mangiare, dato che Tiger e Goyle avevano ancora il piatto pieno, altrimenti sarebbero stati già vuoti. Non a caso erano sempre i primi a finire nell’intera scuola.

Harry sbuffò una risata e si sedette al suo solito posto. Draco in quel momento stava parlando, fittamente, con Pansy Parkinson. Li osservò con un sopracciglio inarcato, fin quando non si decise a non interromperli e incominciare a mangiare.

Erano passati pochi minuti e lui ancora non smetteva di rigirare con la forchetta il pasticcio di carne, nel suo piatto. Era troppo preso dai suoi pensieri, anche mangiare lo infastidiva.

Alzò appena gli occhi verso Draco. Non era abituato a non discutere, continuamente, con lui durante la cena, quindi sembrava che il tempo passasse più lentamente.

Pensò di parlare un po’ con Dafne, ma si rese subito conto che il posto accanto al suo era occupato, da un'altra ragazza bruna.

Strano. Non ci aveva fatto caso. Con la coda dell’occhio aveva visto quella chioma bruna accanto a sé, quando si era seduto, e non aveva neanche fatto caso se fosse lei o meno.

Evidentemente no.

La sua occhiata richiamò quella ragazza dal suo chiacchiericcio, con le altre compagne. Harry si girò velocemente, quando vide il suo sorriso radioso. Non aveva voglia di essere adulato da qualche altra ragazzina sciocca.

Per fortuna incrociò lo sguardo del biondino. Lo stava fissando. Inarcò un sopraccigliom, non gli aveva mai visto quell’espressione stanca sul viso.

Sembrava indeciso su qualcosa, mentre lo guardava. Come se stesse pensando se dirgli o meno qualcosa di importante.

Decise di provare.

<< Come mai quella faccia?  >>

<< Non ti piace? Eppure la vedi ogni giorno >>  sorrise sardonico ed Harry rispose altrettanto.

<< Adesso ti riconosco. Non so, sembri… stanco? >>

Draco cancellò del tutto il suo sorriso.

<< Sì, ma non preoccuparti >>  lasciò la frase in sospeso ed Harry notò quel rapido cambiamento.

C’era qualcosa che Draco non voleva dirgli? Preferì non chiedere altro. Era sicuro che prima o poi il compagno gli avrebbe rivelato qualcosa.

<< Tu piuttosto, hai qualcosa da dirmi? >>

Harry fece finta di non capire.

<< Cosa dovrei dirti? >>

Sicuramente la notizia che Hermione si trovava in infermeria era circolata. Naturalmente era sicuro che quei pochi imbecilli che lo avevano incrociato, mentre portava la Grifondoro da Madama Chips, avevano già sparso la voce.

Un occhiata al resto dalla sala gliene diede conferma. Cominciò a rendersi conto che, in effetti,  parecchi sguardi erano rivolti verso di lui. Molto più del solito. Un  gruppo di ragazzi Corvonero lo guardavano attentamente e si voltarono solo quando lui diede conferma di avere incrociato i loro sguardi , così come molti studenti di Grifondoro, tra cui riconobbe anche Raif, lo guardavano truci.

Rispose ai loro sguardi con un sorriso beffardo, alzando automaticamente il proprio boccale verso di loro, come fosse un brindisi. Raif scosse la testa, voltandosi disgustato.

Si ritrovò a pensare, con un moto di soddisfazione, che l’orario di visite in infermeria era già terminato. Se quello sciocco di Raif  avesse voluto vedere Hermione, avrebbe potuto farlo solo l’indomani mattina, mentre lui l’aveva preceduto.

Ripose il suo boccale al suo posto e, con un sorriso appena accennato, si rivolse nuovamente a Draco.

<< Hai capito da solo cosa dovresti dirmi. >> gli disse in tono lugubre quest’ultimo.

Guardò attentamente il biondino, davanti a lui. Non poteva dirgli la verità, oppure si?

<< L’ho trovata svenuta sulle scale, così l’ho portata in infermeria. Fine della storia. >>

Non sentiva ancora di potersi fidare. Meglio aspettare.

<< Ah si? Svenuta sulle scale eh?! >> Il suo tono la diceva lunga, ma Draco allora sapeva? E come aveva fatto?

Per un momento pensò alla facile soluzione di quel quesito. Ridusse gli occhi a due fessure.

<< Hai forse qualche dubbio Draco? Forse dovrei chiedere a te se hai qualcosa da dirmi… >>

Si aspettava un sorriso in risposta, ma si sorprese quando vide un lampo di indecisione passare sul suo viso. Il suo sguardo si spostò su Pansy, che lo ricambiò, e di nuovo su di lui.

Harry non perse quell’impercettibile scambio di sguardi.

<< Non ho nulla da dirti, Harry. La mia era soltanto sorpresa. >>

Si guardarono a lungo, fino a quando non sentì una mano picchiettare sulla sua spalla. Riluttante si voltò ed incrociò un paio d’occhi scuri, che lo guardavano esitanti.

Era la ragazza seduta al posto di Dafne. A proposito perché mancava?

<< Sì? >> il suo tono era chiaramente scocciato e vide la ragazza accorgersene e arrossire di colpo.

<< Scusami. Mi chiedevo se ti dava fastidio il fatto che io mi fossi seduta al posto della tua ragazza >>

Harry inarcò un sopracciglio. Invece che rispondere si voltò verso Pansy, che non smetteva di fissare un punto fisso sul tavolo.

<< Sai perché Dafne non è venuta a mangiare? >>

La Serpeverde sembrò risvegliarsi da un lungo sogno. Sbattè un paio di volte le palpebre prima di rispondergli.

<< Mi ha detto che aveva molto da studiare. >>

Harry stentava a crederle. Era la prima volta che mancava e il suo istinto gli diceva di non credergli. Poteva di certo capitare, ma Dafne gli aveva detto di aver finito tutti i compiti quel pomeriggio. Cosa doveva studiare ancora?

Decise di non pensarci. Chissà cosa doveva fare e lui non voleva entrare nel merito.

Si voltò verso la ragazza, che lo guardava adorante.

<< Figurati. Non mi importa nulla. >>

Per fortuna la preside interruppe quel momento assurdo e li mandò tutti nelle loro case.

 Lui e Draco camminarono affiancati, senza rivolgersi la parola.

Era sempre più convinto che c’era qualcosa che gli stava nascondendo.

Nonostante la confusione nei sotterranei, non ci mise molto a capire che Dafne non si trovava lì. Dove diavolo si era cacciata?

Si voltò per cercare Draco o Pansy, ma entrambi si erano dileguati.

Non gli piaceva per nulla quella situazione. Tuttavia preferì terminare quell’interminabile giornata, così si diresse verso i dormitori.

Neanche lì trovò Draco e la cosa lo insospettì ancora di più. Eppure era accanto a lui quando avevano varcato la soglia della Sala Comune.

Draco, Pansy, Dafne… eclissati.

Si cambiò e si mise a letto. Cercò di dare un senso a quella strana situazione. Sembrava che Draco sapesse esattamente cosa fosse successo con Hermione. Che anche lui sapesse dell’esistenza di quella finestra magica? Assurdo. Gliel’avrebbe senz’altro detto. Per quale motivo non avrebbe dovuto?

Il comportamento di Pansy era strano, ma non poteva di certo avere la certezza che anche lei fosse coinvolta in qualcosa insieme a Draco. Probabilmente quell’occhiata era stata puramente casuale, dato che poco prima stavano parlando.

Per quanto riguarda Dafne … gli era sembrata piuttosto agitata quando l’aveva incontrata. Anche quando parlavano di Hermione sembrava molto presa dalla discussione, mentre di solito tendeva del tutto ad ignorare qualsiasi cosa la riguardasse.

Improvvisamente, le parole di Raif, scambiate quel pomeriggio in biblioteca, riaffiorarono nella sua mente.

…sono stanco di vedere quella Serpe che si adopera per dare fastidio ad Hermione, non fa altro che offenderla di continuo, crearle problemi con i professori e la sai l’ultima? Piuttosto che fartelo dire da me, perché non lo chiedi alla tua… ragazza?

Si alzò di botto dal letto, poggiando la schiena sul cuscino.

…se non credi a me perché non chiedi al tuo caro amico Draco? Sono sicuro che lui saprà darti risposte esaurienti su questo discorso, sempre che non dimostri di essere una vera Serpe, proprio come voi …

Strinse la mano sulle lenzuola. Cosa diavolo c’era che lui non sapeva? Adesso quei discorsi non sembravano più senza una logica. Evidentemente c’era qualcosa che avrebbe dovuto sapere.

Gettò uno sguardo al letto di Draco. Non era ancora tornato.

Il nervosismo di Hermione quel pomeriggio non era casuale?

Scosse la testa, stancamente. Non sapeva più cosa pensare. Di certo non era uno stupido e quelle non sembravano solo coincidenze. Continuò a ragionare sugli stessi pensieri per molte ore, fino a quando non arrivò l’Alba e la stanchezza, che aveva cercato di ignorare, si fece sentire, facendolo cadere tra le braccia di Morfeo.

Gli sembrò che fossero passati pochi secondi, quando si sentì scuotere leggermente. Disturbato, cercò di riprendere sonno e scivolò ancor più disteso sul letto, dato che si era addormentato appoggiato con le spalle al cuscino.

Si sentì scuotere, nuovamente, e sospirando si passò una mano sugli occhi, cercando di svegliarsi. Alzò lo sguardo e incontrò quello scocciato di Draco.

<< Vuoi rimanere a dormire fino a stasera? >>

Harry innervosito si voltò, nascondendo la testa sotto il cuscino.

<< Cosa vuoi… Vattene via… >>  mormorò, non del tutto lucido.

La sua voce arrivò soffocata al compagno, che rimase imperterrito nella stessa posizione.

<< Va bene. Dirai tu alla McGranitt il motivo per cui non ti sei presentato oggi che abbiamo l’ interrogaz… >>

Non riuscì a finire la frase, che Harry era già in piedi.

Sospirò di frustrazione. Si stava per dimenticare che c’era quella dannata interrogazione!

Si stava dirigendo verso il bagno della stanza, quando si voltò improvvisamente verso il biondino.

<< Dove sei stato per tutta la notte? >>

Tornato di colpo attento e vigile portò la sua attenzione sul suo compagno, che lo guardava disorientato.

<< Come? Non sarai rimasto sveglio ad aspettarmi, per tutta la notte… >>

Il suo tono malizioso lo fece sorridere appena. Stava per ribattere quando Draco, riassumendo l’espressione corrucciata, lo precedette.

<< Stavo studiando in Sala Comune e lì mi sono addormentato, fino a questa mattina. Ci vediamo in classe. >>

Se ne andò senza più dire una parola. Harry rimase qualche attimo a guardare lo stesso punto, in cui pochi secondi prima si trovava il biondino.

 << Anche tu? >>

Sussurrò quasi a sè stesso. Di solito non si prodigavano tanto per lo studio. C’erano gli esami alle porte, ma non li aveva mai visti così preoccupati. Le precedenti interrogazioni le avevano affrontate con meno ansia. Era sempre lui quello che si preoccupava maggiormente e non loro. Si riscosse da quei pensieri e si diresse nuovamente verso il bagno, per sistemarsi velocemente e raggiungere la classe.

Dopo poco camminava nervosamente per i corridoi della scuola, nella speranza di non arrivare esageratamente in ritardo. Infatti lo era già da qualche minuto. Era in prossimità della classe, quando vide dall’altra parte del corridoio la McGranitt, camminare, di gran carriera, verso la sua stessa meta.

Inevitabilmente si incontrarono sulla soglia dell’aula. Notò che la professoressa era di umore nero, infatti avevo lo sguardo più corrucciato del solito. Solo in quel momento la McGranitt sembrò accorgersi di lui. Harry fece per dire qualcosa per giustificare il ritardo, quando l’ insegnante lo precedette.

<< Non ora, Potter. Entri e basta. >>

Non se lo fece ripetere due volte ed entrò in classe. Non fece in tempo a ringraziare la sua buona sorte, perché con un gemito sofferente si accorse che quel giorno dividevano la lezione con i Grifondoro. Gettò un rapido sguardo in cerca di eventuali posti liberi, ma tutti sembravano essere occupati. Individuò Draco, seduto accanto a Tiger. Anche lui era arrivato in ritardo , probabilmente per svegliare lui, perché non si sarebbe mai messo accanto a Tiger.

Questo lo sconfortò, enormemente. Evidentemente non era rimasto nessun posto libero e lui sarebbe stato costretto a sedere alla cattedra , affianco alla professoressa.

Proprio in quel momento la voce della McGranitt arrivò chiara e minacciosa alle sue orecchie.

<< Potter, cosa ci fa ancora in piedi? >>

Stava per rispondere, quando notò che proprio vicino alla cattedra c’era un posto libero. Si diresse a passo svelto verso il banco in questione. Non appena si sedette vide con la coda dell’occhio una ragazza dai lunghi capelli color miele, con  l’uniforme di Grifondoro, ma non ci fece caso. Sempre meglio che sedersi accanto alla professoressa. Mise i suoi libri sul tavolo, sospirando.

C’è l’avrebbe fatta a passare almeno discretamente l’interrogazione?

Si sarebbe ricordato ciò che aveva studiato il pomeriggio prima con Hermione ?  

A proposito di Hermione, chissà come stava. Non sapeva se quel giorno la sarebbe andato a trovare. Sicuramente i suoi ammiratori le avrebbero tenuta molta compagnia.

La sera scorsa aveva agito d’istinto, ma era certo che le cose non sarebbero cambiate molto tra loro. Adesso aveva qualche motivazione in più, per cercare di conoscerla veramente. Non poteva ignorare quella strana attrazione che provava per lei.

Improvvisamente sentì una mano poggiarsi sul suo braccio. Si voltò e sgranò di poco gli occhi, quando incrociò quelli color nocciola di Hermione. Possibile che non si fosse accorto della sua presenza? Non sapeva che era stata rilasciata, così presto, dall’infermeria.

La vide sorridergli, appena, e il suo cuore ancora una volta mancò qualche battito. Non si sarebbe mai abituato a quella strana emozione, che lo prendeva quando incrociava i suoi occhi. Notò con sollievo che non era molto pallida, ma stava lentamente riprendendo il suo solito colorito. Nonostante il sorriso che le incurvava le labbra si accorse che era molto stanca. Probabilmente non si era sentita bene durante la notte.

<< Allora? >> gli disse con uno strano tono. Come se stesse aspettando da un po’ la sua risposta.

Lui la guardò interrogativo. Cosa si era perso?

<< Allora cosa Granger? Ah! Scusami… Buon giorno anche a te. >>

Le sorrise sornione e lei scosse la testa, sorridendo.

<< Buon giorno Potter, si vede che ti sei appena svegliato. Mentre eri preso dai  tuoi pensieri, ti ho chiesto: hai ripassato ieri sera? >>

Sorrise, ricordando le parole che gli aveva detto in infermeria, prima di salutarla.

“ …se puoi, anche se ne dubito, cerca di rivederti qualcosa stasera prima di andare a dormire…

In quel momento, però, la preside richiamò l’attenzione di tutti gli alunni, per cominciare l’interrogazione.

Sospirò, tornando a guardarla. Sorrise, poi si abbassò lentamente verso di lei.

<< No. Non ho ripassato. >> le sussurrò all’orecchio.

Sentì la stretta della sua mano sul suo braccio. Non si era accorto che non l’aveva ancora spostata. Quel gesto bastò a farlo rimanere nella stessa posizione.

<< Non mi deludi mai, Potter. >>

Sorrise nel sentire le stesse parole che le aveva rivolto quando la stava raggiungendo sulle scale, dopo il litigio in biblioteca. Sentì il suo respiro infrangersi sul suo viso. Chiuse appena gli occhi, avvertendo ancora il suo autocontrollo vacillare. Strinse le dita della mano, che teneva ancora sopra un libro e si risollevò, puntando lo sguardo verso la professoressa.

Si impose di non guardarla più e concentrarsi solo sull’interrogazione. Nonostante la sua presenza accanto a lui lo disorientasse, non poco, riuscì a rispondere a tutte le domande che gli vennero poste e ascoltò, senza voltarsi, le risposte date dalla Grifondoro. Più che altro si concentrava sul suono della sua voce, così dolce e sensuale allo stesso tempo.

<< Allora Ragazzi, direi che per oggi può bastare. Come al solito la maggior parte di voi sono del tutto insufficienti e continuando di questo passo non arriverete a superare i M.A.G.O. Tra tutti, quello che più mi ha sorpreso è stato proprio lei, Potter. >>

Stava giocando distrattamente con la sua piuma, quando quelle parole lo colpirono improvvisamente.

<< Si vede che ha studiato molto e con attenzione, per questo mi sento di darle una meritata E di “Eccellente”. >>

Non si aspettava un risultato simile. Aveva risposto piuttosto bene, ma questa era la prima volta che prendeva un voto simile su Antiche Rune. Non aveva mai sopportato questa materia, eppure il pomeriggio scorso Hermione era riuscita a fargli capire qualcosa.

 << Ovviamente lo stesso voto và anche a lei, signorina Granger. >>

Non potè farne a meno e, andando contro tutti i suoi propositi, si voltò a guardarla. Anche lei fece lo stesso e gli rivolse un sorriso, carico di compiacimento e soddisfazione. Lui fece lo stesso, schiacciandole l’occhio.

Rimase ad ascoltare tutti gli altri voti e rimase sorpreso, quando sentì quelli deludenti dei suoi tre compagni Serpeverde, soprattutto quello della sua ragazza. Mentre Draco e Pansy avevano preso una S di “Scadente”, Dafne aveva preso una T di “ Troll” , il voto più basso che si potesse prendere.

Ma non aveva studiato per tutto il giorno? Questo non fece altro che alimentare ancor di più i suoi dubbi. In quel momento la campanella suonò, decretando la fine della lezione. Raccolse le sue cose e si alzò.

Incrociò lo sguardo della ragazza di Hermione, che si era alzata a sua volta.

<< Ci vediamo alla prossima lezione. Oggi purtroppo dividiamo tutte le lezioni. >>

Harry sorrise al suo sguardo provocante.

<< Hai ragione, Granger. Vedrai che riusciremmo a sopravvivere. >>

Si separarono e lui vide che Raif e un altro ragazzo Grifondoro si avvicinarono subito a lei, abbracciandola a turno con gioia. Soprattutto Raif. Decise di non fare caso all’irritazione profonda che tutto ciò gli causava, e si diresse verso l’uscita in cerca dei suoi compagni.

Questa avrebbero dovuto spiegargliela. Come avevano fatto a rimanere svegli tutta la notte e prendere quei voti? Era decisamente un controsenso. Per non parlare di Dafne. Da quanto aveva studiato avrebbe dovuto avere un voto eccellente , invece aveva preso un voto peggiore per sino di Draco e Pansy.

Si guardò in giro, ma i corridoi erano troppo affollati e non c’era l’ombra di nessuno dei tre. All’improvviso si sentì prendere la mano. Abbassò un poco lo sguardo e incrociò lo sguardo acceso della mora Serpeverde.

La prima cosa di cui si rese conto era che non provava nulla verso Dafne, tranne un affetto profondo. Sospirò afflitto.

<< Ti rivedo finalmente. >>

Il suo tono era piatto, senza alcuna emozione, ma evidentemente non arrivò alla giovane, il cui sguardo si accese ancora di più.

<< Ti sono mancata così tanto? >>

Preferì non rispondere, per non deluderla e decise di arrivare al nocciolo della questione, senza inutili preamboli. Tra l’altro mancava poco all’inizio della prossima lezione e lui voleva sapere prima alcune cose da lei. Riprese a camminare nel corridoio, ormai quasi vuoto, lasciandole la mano.

<< Harry non ti arrabbiare. Ieri sera ho dovuto studiare molto, per questa interrogazione. >>

<< I risultati, in effetti, si sono visti >> il suo tono era decisamente ironico.

<< Io ho studiato quel che ho potuto. Sono stata in piedi tutta la notte, ma non sono riuscita a concludere, dato che ero stanchissima. Avrei dovuto studiare molto più di pomeriggio, ma quella maledetta Mezzosang… >>

<< Basta così Dafne. Non cambiare discorso. Tu oggi hai preso un brutto voto, perché ieri sera non hai studiato. >>

<< Ti sbagli. Ieri sono stata tutta la notte in Sala Comune a studiare, infatti non ho neanche cenato. >>

<< Non eri in Sala Comune, quando sono tornato dalla cena. >>

Quella risposta, seguita dal suo tono deciso, sembrò prenderla in contropiede.

<< Sì, perché… di pomeriggio quando ci siamo divisi sono andata a sbrigare alcune cose e poi sono rimasta a studiare in un aula vuota. >>

Harry inarcò un sopracciglio. Non aveva molto senso quel discorso.

<< Che senso ha studiare in un aula vuota? Non potevi andare in Sala Comune? >>

Dafne si guardò per un attimo intorno, in difficoltà.

<< Beh, volevo evitare la confusione che si sarebbe venuta a creare, quando tutti i nostri compagni sarebbero ritornati in Sala Comune, dopo la cena. Mi avrebbero distratto. >>

Continuava a non esserne convinto. Ormai era certo che ci fosse qualcosa sotto. Se pensava di convincerlo con così poco, si sbagliava di grosso.

<< Suppongo che tu abbia studiato insieme a Draco e Pansy. Complimenti un bel lavoro di gruppo. >>

Dafne sembrò offesa del suo commento.

<< Sì hai ragione. Faccio anche a te i complimenti. Hai preso un ottimo voto, anche se hai studiato da solo. >>

Harry acutizzò lo sguardo.

<< Non ho studiato da solo, Dafne. >>

Lei lo guardò confusa.

<< Con chi hai studiato? >>

<< Non vedo perché dovrei dirtelo, dato che tu non intendi dirmi dove realmente hai passato il pomeriggio e tutta la notte. >>

Si fissarono per molti secondi, fino a quando non la vide sorridere.

<< Ti ho detto la verità Harry. Adesso andiamo dai … non possiamo arrivare tardi alla lezione. Tornerà di nuovo il professor… >>

S’interruppe di colpo ed Harry la vide portarsi una mano alla bocca, per poi passarla velocemente sui capelli.

Perché quel comportamento?

<< Cosa stavi dicendo? >> le domandò indagatorio.

<< Nulla. Dai andiamo adesso. >>

Lo superò e cominciò a camminare lungo il corridoio, per raggiungere l’aula. Harry non voleva dargliela vinta. Gli nascondeva qualcosa ed era sicuro che questo era legato anche agli altri due Serpeverde.

La seguì, sempre più arrabbiato.

Avrebbe scoperto tutto quel mistero, questo era poco ma sicuro.

 

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Stefy89 : Ciao! Il segreto della stanza è abbastanza complesso, anche per me! Si scoprirà presto cosa nasconde. Harry comincia a capire qualcosa però … un bacio , ciao!

Fatina_g : Ciao Giada! Ma non è vero che è una recensione stupida! Mi hai fatto ridere con il fatto di Ron! Eheheh, neppure io lo sopporto poi tanto… povero, mi ci metto pure io a dirgliene!^^ Comunque mi fa piacere che stai seguendo questa storia, spero che questo capitolo ti piaccia, ciao!

Lights : Carissima! Sono contenta che l’andamento della storia ti piaccia, sul serio. Spero di non averti deluso con questo capitolo. Un bacione, ciao^^

Ceres88 : Ciao, bè si il segreto della stanza si scoprirà presto. E’ abbastanza complicato, questo si! Vedrai che presto verrà fuori qualcosa, un bacio, ciao

 

  
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