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Autore: callistas    23/01/2009    8 recensioni
Ciao a tutti! Sono tornata con un'altra storiaccia malefica! E' la classica favola del brutto anatroccolo rivisitata da me. Ovviamente, credo la si conosca e non servono ulteriori dettagli. Ma per chi non la conoscesse è la storia di un anatroccolo che quando è nato è bruttissimo, ma alla fine diventa un bellissimo cigno. In questa storia non ci sono animali ma persone. So che è un obrobrio di presentazione, ma spero di avervi dato l'idea. Commentate!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Io voglio te BEDDE! BEDDISSIME! SUPERBEDDISSIME! CIAOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!
Mi scuso per il disastro che ho combinato. Per sistemare il capitolo nr. 9 ho cancellato le vostre recensioni e vi ho illuso di un aggiornamento. Il fatto è che devo ancora capire come si fa a sistemare i capitoli senza rischiare il linciaggio. Sono aperta ai consigli. Per le recensioni mi sarei mangiata le mani per la rabbia, ma per fortuna le avevo salvate e quindi posso comunque rispondervi. Prometto che farò più attenzione.

Come sono contenta di rivedervi, ma soprattutto…di vedere che c’è un nuovo nome tra di voi!
Ringrazio innanzitutto Mary_loveloveManga che mi ha fatto notare una cosa. Nel capitolo nr. 9 ho scritto due volte la stessa cosa. Adesso è tutto a posto.
Passiamo al capitolo e a ciò che ho lasciato bastardamente, ma volutamente, in sospeso. Adesso…ho capito che sono stata assente per un po’, ma questo non significa assolutamente che vi debba dare la pappa in bocca…hehehe…me bastardamente bastarda…
Prima di passare al capitolo, ci tengo a ringraziarvi personalmente, pro-capite.

Kaggy_Inu91: figurati…tu almeno hai una giustificazione valida per il ritardo, io invece…credo proprio che metterò la connessione internet tramite il telefono fisso…la chiavetta è una chiavata…se mi si passa il gioco di parole. Comunque…bando alle lamentele e vediamo di ringraziare a dovere! Scusa, perché non posso interrompere il capitolo sul più bello? Essendo la scrittrice posso fare ciò che mi pare, no? Hehehe…l’ho detto…me bastardamente bastarda…sono contenta che la storia ti piaccia come spero ti piaccia questo capitolo. Ti aspetto a fine capitolo! Besitos!

Vale728: ciao new entry! Me felice di vedere il tuo nome e che la storia ti sia piaciuta! Comunque adesso ti lascio a questo capitolo, che spero non ti deluda. Besitos anche a te!

Kagome19: ciao bedda! Anch’io sono felice di essere tornata! Sono contenta che questi capitoli ti siano piaciuti così come spero ti piaccia questo. Ti aspetto in fondo al cappy!

Mikamey: bedda!!!! Come stai? La squola procede bene? E gli esami? Trenta e lode, immagino…specialmente in italiano, immagino…ma stai sempre a preoccuparti di non recensire il capitolo…CATTIVA!CATTIVA!CATTIVA! No scherzo…no rabiarti…però sappi che se vuoi fare un commento cumulativo di tre capitoli, mi sta bene sai? Sono contenta anch’io che Hojo sia stato messo al proprio posto, non lo sopportavo più…però se ci fai caso, anche nel manga non è poi tanto diverso. Riempie Kagome di regali (inutili) e le chiede appuntamenti ai quali lei però partecipa, ma con la mente da un’altra parte…chissà a cosa pensa…comunque, quando masticherai un chewing-gum…mastica forte, pensando di avere Hojo in bocca. Besitones!

Mary_loveloveManga: beddddddaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Ciao!!!! Mi sono mancante tanto anche le tue storie, specie “Tutto si può dimenticare…tranne l’amore vero…” non che l’altra sia da cestinare, ovviamente, ma questa mi ha preso la mano. La trovo fantastica e Kagome! Poveretta…sai ti devo fare i complimenti (ma poi magari te li rifaccio quando ti deciderai ad AGGIORNARE) perché non immaginavo proprio che Kagome avesse subito una cosa del genere. Hai descritto così bene il malessere fisico e interiore della ragazza che non riuscivo proprio a capire cosa potesse esserle successo. Complimenti!
Mi permetto solo di dirti una cosa…non fare la pazza per casa, altrimenti ti portano in clinica e io non potrò leggere le tue storie quindi, se riesci, comportati normalmente…   :p. Ovviamente mi fa piacere sapere che una psicolabile ama le mie storie…hehehe…sono anche contenta che Hojo ti stia sulle “gioie di famiglia”, ho cercato di farlo apparire più inutile di quanto non fosse già e la cosa mi è riuscita, a quanto pare. Ma dimmi…che lingue conosci? Anche quelle morte?
Ma che pretendi? Che ti dica tutto e subito? Eh no, cara mia…nella vita bisogna soffrire e anche tu soffrirai esattamente come me quando sono stata lontana dal pc e dalle tue storie. Ben ti sta!
(callistas si guarda con circospezione le spalle…) davvero vuoi farmi del male? E poi…come faccio ad aggiornare? Stavi scherzando, vero eh? vero eh? vero eh? vero eh? vero eh? vero eh?
Grazie, grazie per il proseguo dei complimenti…e poi l’ho inserita perché anche a me sarebbe piaciuto andare al mare come gita scolastica, ma non si poteva. Piccola fantasia personale…per la storia della profe, mi sono detta “Ma si, dai…”. Beh, io Inuyasha non so dove l’avrei nascosto…forse l’avrei buttato giù dal balcone, tanto…è un mezzo demone, no? Ma non so se sarei stata in grado di fargli una cosa simile…sono troppo innamorata di lui…beh, scusa…non sarai originale su certe cose, ma ti assicuro che quando ti ci metti mi lasci senza parole (vedi fic Tutto si può dimenticare…tranne l’amore vero…di cui mi sono follemente innamorata…).
Per quanto riguarda lo sfogo di Kagome della sua madre naturale, non credo che lo inserirò. Magari deciderò di fare un seguito di questa storia, o forse no. Vediamo come mi gira.
Ma lo sai che i tuoi commenti kilometrici io li adoro! Sono super arci mega stra contenta di vedere che la storia ti piace tanto da commentare come un poeta.
Ah, grazie ancora per avermi fatto notare l’errore. Mi sembrava fosse un po’ troppo lungo, ma si sa…l’effetto vacanze non era ancora finito.
Besitones!

Ryanforever: sono contenta che anche per te sia un motivo di irritazione, questa cosa. L’ho fatto apposta…ma scusa, chi è che ti impedisce di sfogare la tua rabbia su Hojo? Potevi farlo, no? Ma adesso, spero ti possa godere questo capitolino, che sarà un po’ cortino…che rima del cavolo…

Okkiverdi: bebba! Felicissima di vedere che ti piace il capitolo! Fammi sapere se ti piace anche questo, ok?



Per tutte!!!

Per chi desiderasse torturare Hojo anche nella vita reale, vi consiglio di masticare chewing-gum a nastro!
Questo capitoletto sarà un po’ più corto rispetto agli altri, ma almeno vedrete cosa è riuscito a fare Inuyasha.
Vi aspetto in fondo!









…ed è un però molto importante, Kagome non sapeva che nella sua incertezza, nella sua indecisione, nel suo essere così…impacciata, stava eccitando da morire Inuyasha. Il ragazzo sentiva le mani di lei muoversi timidamente sulle sue spalle e la lingua toccare velocemente la sua per poi giocare a nascondino con quella di Inuyasha. Kagome era in preda all’estasi totale, non avrebbe mai immaginato che la racchia, secchiona e fuori moda avrebbe mai un giorno potuto baciare Inuyasha NoTaisho. I respiri non impiegarono molto per farsi pesanti, l’aria tutto attorno era rovente. Inuyasha iniziò a baciarle il collo, mentre piccoli gemiti di piacere uscivano dalla bocca rossa di Kagome. Il ragazzo le tolse la maglia e portò la sua mano dietro la schiena di lei e Kagome, intuite le sue intenzioni, inarcò la schiena, stringendosi sempre sulle sue spalle. Il gancetto si era staccato e il reggiseno era ormai un pezzo di stoffa senza vita, Inuyasha lo prese e lo sfilò con delicatezza e fu in quel momento che Inuyasha potè finalmente…


FINE CAPITOLO…




















SCHERZO…


















TOC TOC
…scattare in piedi per lo spavento. Guardò Kagome, che anche lei era in evidente stato confusionale. Riallacciò istintivamente il reggiseno e s’infilò la maglietta.
“C-chi è?” – chiese Kagome, imbarazzata per quello che era successo e che stava per succedere se non fossero stati interrotti.
“Kagome tesoro…sono la professoressa Tsubaki. Mi apri, per favore?” – Kagome, per sdrammatizzare la situazione, fece finta di strozzarsi con un inesistente cappio al collo, mentre Inuyasha sorrise, per quanto la situazione lo permettesse. Aprì la porta e la professoressa entrò. La presenza di Inuyasha ormai non la turbava più, visto quello che era successo prima.
Kagome era abbastanza scossa. – “Come stai?” – alzò le spalle.
“Abbastanza bene, se consideriamo il fatto che Hojo non ha avuto il tempo di fare niente…” – gli occhi le divennero immediatamente lucidi e la ragazza si trovò stretta tra le braccia della profe.
“Vuoi tornare a casa? Avviso i tuoi genitori?” – Kagome guardò la professoressa e poi diede un’occhiata veloce a Inuyasha, che sembrava attendere il suo verdetto.
“Preferirei finire la gita…” – disse imbarazzata, consapevole a cosa avrebbe portato quella decisione.
“Va bene…vuoi chiamare i tuoi genitori?” – quello era doveroso.
“Si…”
“Va bene…ti faccio liberare la linea della camera così stai tranquilla. Inuyasha, puoi venire con me un attimo? Devo parlarti…” – Inuyasha uscì, capendo che Kagome doveva rimanere da sola e lui doveva ricevere un po’ di scuse dai professori.
Dopo cinque minuti, il telefono della camera di Kagome squillò.
“Pronto?” – rispose Kagome.
“Signorina Higurashi, sono Karim della portineria. Le libero la linea così può chiamare casa.”
“Grazie Karim…” – Kagome agganciò la chiamata e digitò successivamente il numero di casa. Rispose un Naraku alquanto contento.
“Pronto?”
“Papà?” – Naraku sorrise.
“Kagome ciao! Kagura è Kagome!” – Kagome sentì dall’altra parte la voce di Kagura che gli diceva di salutarla. – “Kagome? Kagura ti saluta…”
“Grazie…come sta?”
“Abbastanza bene, dai…vedessi che pancia che si ritrova!” – Kagome sorrise, mentre sentiva sotto gli insulti di sua madre. – “Beh? Come va li?”
“Abbastanza bene…”
“Kagome stai bene? Hai una voce…” – disse l’uomo. Kagome si trattenne dal piangere. Nonostante non fosse li con lui, suo padre sapeva sempre cosa passava per la testa di sua figlia.
“No, no…tutto bene…volevo solo sapere come stavate. Mi mancate tanto…” – Naraku sembrò tranquillizzarsi.
“Stiamo bene…comunque divertiti. Ora devo scappare…ho l’ultimo appuntamento del corso pre-parto.” – Kagome rise. Non ce lo vedeva sua padre a uno di quei corsi.
“Certo…allora va! Vi voglio bene!”
“Anche noi, tesoro!” – la comunicazione fu chiusa e Kagome si buttò a peso morto sul letto.
“Ma porca…miseria…” – guardò l’ora e vide che erano le sette e mezzo. Avvertì il brontolio dello stomaco e si cambiò per la cena, ma prima optò per una seconda doccia, rivelatasi un toccasana e quando uscì, si sentì meglio. Indossò il vestito che aveva messo al matrimonio dei suoi genitori con i relativi sandali e scese per la cena. Notò subito che i suoi compagni la guardavano troppo insistentemente e capì che la voce di Hojo si era già sparsa in giro. Girò l’angolo e vide Inuyasha seduto al tavolo da solo, con il mento appoggiato sul dorso delle mani e con lo sguardo perso nel vuoto.
“Ciao.” – salutò lei. Inuyasha fu come sbalzato dalla sedia per lo spavento. Guardò Kagome e la salutò alzandosi in piedi.
“Ciao…” – disse lui non aspettando di vedersela li davanti. – “…come mai qui?”
“Era ora di cena e avevo fame.” – Kagome si accomodò e attese che il cameriere arrivasse per prendere le ordinazioni.
“Come stai?” – azzardò lui. La ragazza era abbastanza tranquilla. La doccia l’aveva rimessa a nuovo e Hojo sembrava distante anni luce da li.
“Oh, adesso va un po’ meglio, grazie…” – disse con un bel sorriso, lasciando interdetto Inuyasha.
“Mi fa piacere.” – parlarono del più e del meno, cercando di evitare accuratamente il discorso di prima che venissero interrotti dalla profe. Cenarono con calma e poi Kagome uscì per fare un giro, accompagnata da Inuyasha. La ragazza fece una scorta, debitamente pagata dal ragazzo, di caramelle, mangiandole tutte senza ritengno.
“Buone…” – disse gettando il sacchetto nel cestino. Svoltarono a destra e si ritrovarono in spiaggia. Kagome si tolse le scarpe e iniziò a passaggiare con Inuyasha mano nella mano. Ad un tratto lui si fermò e l’attirò tra le sue braccia.
“Kagome…” – la ragazza inghiottì pesantemente. Ma perché ogni volta le faceva quell’effetto?
“Si?”
“Cosa sarebbe successo se Tsubaki non ci avesse interrotto?” – Kagome sgranò gli occhi. E adesso che gli avrebbe detto? Abbassò lo sguardo, ma Inuyasha prontamente lo riportò sul suo. Era bellissima con le guancie imporporate per l’imbarazzo.
“Ti serve proprio la risposta?” – chiese lei, meravigliandosi per il coraggio. Inuyasha si chinò su di lei e la baciò. E fu bellissimo essere travolti di nuovo da mille brividi di piacere. Rispose al bacio con la sua solita timidezza.
Inuyasha la voleva. Voleva che quella ragazza diventasse sua in ogni senso. Rimasero in spiaggia per un po’, scambiandosi effusioni e poi tornarono in hotel, salutandosi con un bacio.

Il mattino successivo, Kagome era spalmata sul suo materassino a prendere il sole, non accorgendosi che una nuova minaccia si stava avvicinando pericolosamente a lei. Si stiracchiò quando sentì qualcosa di duro batterle sulle nocche delle mani. Scattò sul materassino spaventata, allibita per quello che le stava di fronte.
“M-ma…m-ma Inuyasha! Mi hai fatto venire un’infarto!” – esclamò Kagome con la mano sul cuore. – “Che ci fai li sopra?”
“Ti va di fare un giro?” – chiese il ragazzo.
“Ok…” – Kagome prese il suo materassino e si avvicinò al pedalò del ragazzo, l’aiutò a salire e inziarono a pedalare in mezzo al mare. Si fermarono in un punto dove non c’era nessuno nel raggio di cinque chilometri in tutte le direzioni. Avevano preso un pedalò con lo scivolo, in modo da potersi tuffare in acqua. Passarono la prima metà della giornata così, a giocare con l’acqua e prendendo il sole sul materassino di lei. Venne anche il mezzo giorno, ma nessuno dei due aveva la voglia di alzarsi e andare a mangiare, anche perché non avevano fame.
“Hai chiamato i tuoi ieri sera?” – Kagome tirò un enorme sospiro.
“Si…”
“E…?” – chiese Inuyasha.
“…e non gli ho detto niente…” – Inuyasha fece leva con il braccio e guardò Kagome, preoccupato.
“Perché?”
“Inuyasha…mia madre è agli sgoccioli…non ho intenzione di farla preccupare. E poi Hojo non è riuscito a fare niente, quindi…glielo dirò quando avrà partorito e mio fratello avrà diciotto anni.” – disse Kagome ridendo. Inuyasha rise, ma si fece serio immediatamente. Mise una mano sulla pancia della ragazza con fare sensuale iniziò ad accarezzargliela. Si fece subito seria. Inuyasha si abbassò su di lei e la baciò. S’insinuò tra le sue gambe e riprese da dove avevano interrotto la sera prima. Ma prima di poter sbandierare ai quattro venti che lei era ormai sua, aveva voglia di vederla imbarazzata un’ultima volta.
“Kagome?” – mormorò lui ad un soffio dal suo orecchio. Il fiato caldo di Inuyasha le provocò la pelle d’oca. Rise, cercando di sottrarsi a quella dolce tortura. Quando fu certa che lui non avrebbe tentato ulteriori sensuali mosse lo guardò.
“Dimmi…” – la guardò intensamente negli occhi, cercando di rimanere serio il più possibile.
“Perché hai voluto finire la gita?” – la ragazza prese un enorme respiro e andò in apnea. Ecco si…perché era rimasta?
Nella sua testa cercò mille risposte, assolutamente inutili, da dare al ragazzo.
- questo era ciò che voleva rispondergli, ma a nessuna di queste risposte venne data voce. Kagome sapeva che la risposta era una sola e non riguardava di certo la bellezza dei siti archeologici…
Inuyasha era fermo di fronte a lei che si crogiolava nel vederla così insicura. Chissà che gli avrebbe risposto.
Ma mai si sarebbe aspettato la disarmante verità.
“Perché volevo fare l’amore con te…” – ammise lei.
Ora, quello imbarazzato, era lui e in quattro e quattr’otto rivide la sua vita con in un film.
Kagome il primo giorno di scuola…sé stesso che la prendeva in giro per tre anni senza mai ricevere risposte indietro…lei dopo la sua trasformazione…lui che tentava di conquistarla…lei che rideva con gli altri ragazzi…lui che avrebbe voluto essere al loro posto…lei che voleva fare l’amore con lui.
Alla fine, si era dimostrata migliore di tutte le persone che lui conosceva e di lui stesso e ora, gli chiedeva quell’unica cosa che lui non avrebbe mai avuto il coraggio di chiedere a lei, a Kagome.
Era lei.
Era Kagome.
Era con lei che voleva stare, senza tanti giri di parole.
Le sorrise, in un modo così indescrivibilmente dolce, che Kagome non potè non sorridergli a sua volta. Si chinò e la baciò,  ridendo di sé stesso e di come quella ragazza lo avesse smaccato anche quella volta.
Kagome gli graffiava dolcemente la schiena, mentre sentiva che il ragazzo si stava scaldando. Allora Inuyasha le passò la mano dietro la schiena e le slacciò il reggiseno che finalmente volò via. Si perse a guardarla negli occhi, mentre con le dita della mano sfiorava il turgido capezzolo. Gli occhi di Kagome si fecero immediatamente lucidi per il piacere, finchè la ragazza non lo vide scivolare lentamente verso il basso. Chiuse gli occhi, intuendo le intenzioni del ragazzo. Sgranò gli occhi quando sentì Inuyasha prenderlo in bocca e succhiarlo. Kagome stava vedendo le stelle, la temperatura del corpo era vicina a quella del sole, mentre sentiva la lingua di lui scendeva lentamente, passando sullo stomaco, sulla pancia e le sue mani che le stavano sfilando lo slip. Il corpo di lei fu alla mercè dello sguardo di Inuyasha che si ripromise di non prendere mai più in giro nessuno. Si sfilò i boxer e nuovamente s’infilò tra le gambe di lei, che però lo bloccò.

“In-Inuyasha…aspetta…” – era tremendamente imbarazzata per la confessione che stava per fargli in quel momento e aveva la sottile paura che quella fosse tutta una messinscena per prenderla in giro nel modo peggiore possibile. Il ragazzo, stravolto per il tornado di emozioni che si era scatenato dentro di lui, non capì quel cambiamento di direzione, guardando un po’ stordito la ragazza. – “Io…non…non l’ho mai fatto…” – le sorrise e si chinò sull’orecchio di lei.
“Ti fidi di me?” – Kagome annuì e sentì pian piano Inuyasha spingere per entrare dentro di lei. Cercò di rilassarsi, ma nonostante tutto, avvertì dolore. Si aggrappò violentemente alle spalle di lui con gli occhi sgranati e il respiro pesante. – “Rilassati…sarà bellissimo, vedrai…” – il solo sentire quella voce roca, a Kagome cedettero tutte le possibili resistenze. Si rilassò pian piano, mentre Inuyasha, con una spinta più decisa entrò dentro di lei. I due corpi si muovevano all’unisono fino al raggiungimento del massimo piacere.
Fecero l’amore per la prima volta li, su quel pedalò in mare aperto. Si coprirono con i teli mare e rimasero abbracciati fino a sera, dato che il giorno successivo sarebbero tornati a casa.

Rientrarono in albergo alle sette, rossi come pomodori per la prolungata esposizione al sole, ma anche per quello che era successo. Entrarono nelle proprie camere per rifare i bagagli e dopo un’ora di preparativi scesero per cenare. A tavola, nessuno dei due proferì parola. Non osavano nemmeno guardarsi in faccia, finchè Kagome non si mise a ridere, catturando l’attenzione di Inuyasha, che sorrideva a sua volta, non capendo il motivo di tanta ilarità.
“Che c’è?” – chiese alla fine.
“C’è che ora siamo nella fase dell’imbarazzo totale…” – disse, soffocando con le mani una risata più sonora. Inuyasha rise, grato per quel diversivo. Kagome bevve dell’acqua con il viso tutto rosso.
“Sei bellissima, lo sai?” – Kagome per poco non si strozzò con l’acqua.
“Gra-grazie…” – disse lei imbarazzata.
Passarono la serata a fare un ultimo giro per la città e verso le undici ritornarono in albergo.

Erano fermi davanti alla porta della camera di lei.
“Beh…buona notte Kagome…” – disse Inuyasha, sperando che il loro incontro non si fermasse li.
“Buona notte, Inuyasha…” – Kagome entrò in camera sua e chiuse la porta. Inuyasha rimase un po’ deluso, ma se ne andò in camera sua. Si spogliò, rimanendo in boxer, si buttò sul letto a pancia in giù, ripensando al pomeriggio passato con la sua ragazza. Si mise a ridere da solo. Per la mente gli passarono tutti i tre anni, quattro ormai, passati in classe con quella “cozza”. L’aveva presa in giro, l’aveva umiliata, ma lei non si era mai lasciata intaccare da quegli sfottò. Poi, l’impensabile: Kagome, fasciata nel suo abito rosa da matrimonio, usciva dalla scuola, vendicandosi in una sola volta di tutte le prese in giro che aveva dovuto subire e poi, ciliegina sulla torta, durante la gita avevano fatto l’amore in mezzo al mare. Ripensò a quella mattinata così magica, e al suo imbarazzo quando gli confessò di essere ancora vergine. Quando aveva visto il suo viso imbarazzato per quella confessione, la voglia di averla tutta per sé aveva toccato i massimi storici, motivo per il quale Inuyasha fu molto attento quando entrò dentro di lei. Non le voleva far male, e quando la sentì rilassarsi sotto di lui, anche lui aveva ceduto.
Il primo rapporto che Inuyasha aveva avuto con una ragazza, fu in prima superiore, con una ragazza di un altro istituto, di cui non ricordava neppure il viso. Si erano conosciuti per caso in un bar e fu attrazione a prima vista. Presero a frequentarsi assiduamente finchè non concretizzarono quell’attrazione. Passò un anno e poi i due si persero di vista perché lei aveva dovuto trasferirsi all’estero per il lavoro del padre. Inuyasha non si scompose più di tanto, ne aveva tante nella sua scuola che gli morivano dietro…ne avrebbe sicuramente trovate delle altre. Fu così che iniziò la scalata del successo di Inuyasha, ogni ragazza era un nuovo traguardo, ogni traguardo ne costituiva un altro e un altro ancora, finchè non si era fermato alla fermata di Kagome. Lei non lo venerava, non lo idolatrava come metà dell’istituto. A lui non faceva né caldo ne freddo questa cosa, anche perché allora Kagome era ancora “nascosta” nel suo bozzolo. Ma quando il bozzolo si era schiuso, rivelando la vera identità di Kagome, i ruoli avevano iniziato ad invertirsi: era Inuyasha che faceva di tutto per attirare la sua attenzione. Sotto gli occhi increduli di tutto l’istituto, avevano iniziato a parlarsi civilmente, erano passati allo stadio di conoscenti, poi a quello di amici, buoni amici e infine amanti. Quella era la parte che gli piaceva di più.
Fu destato dai suoi pensieri da un lieve bussare alla porta. Si alzò scocciato per vedere chi aveva osato disturbare il suo flusso di pensieri. Aprì la porta e sgranò gli occhi.
“K-Kagome?” – la ragazza era ferma davanti alla porta con una gamba che dondolava per l’imbarazzo. I capelli erano lasciati liberi e le incorniciavano quel viso di porcellana che si ritrovava.
“Posso stare con te stanotte?” – chiese, come se avesse paura di una qualche sorta di rifiuto. Inuyasha annuì e Kagome entrò. Non appena fu dentro e la porta rigorosamente chiusa a chiave Inuyasha l’attirò a sé, convinto di sognare. Si baciarono, senza perdere altro tempo e finirono sul letto. Inuyasha le sfilò la maglia velocemente per non perdere altro tempo. Volarono via anche i pantaloni e la ragazza rimase solo con gli slip, dato che di notte non dormiva mai con il reggiseno. Kagome sfilò i boxer di Inuyasha e lui fece altrettanto con le sue mutandine. Si amarono di nuovo quella notte, con la stessa intensità di quella mattina sul pedalò. Non si concessero un momento per dormire anche perché avrebbero recuperato il sonno perduto o sul pulman o sul treno. Rimasero svegli a coccolarsi dopo aver raggiunto il loro momento di felicità.

“…Woo?”
“Presente!”
“Perfetto…salite sul treno e mi raccomando! Non fate gli incivili!” – Inuyasha e Kagome , come all’andata, si recarono in una carrozza vuota, misero le borse su uno scompartimento e non persero un momento, si baciarono subito. Le ore del viaggio furono trascorse interamente a parlare di come si sarebbero comportati una volta tornati a scuola. Kagome temeva di aver vissuto un sogno durante quella settimana, ma fu rassicurata da Inuyasha che quel sogno sarebbe durato ancora per molto…






Bedde! Allora?
È stato un capitolo proficuo? Soddisfatte o rimborsate?
Mi raccomando…fatemi sapere cosa ne pensate, ne?
Mi scuso se la scena hot non è stata una delle migliori, ma ho cercato di sfornare un'idea decente e una descrizione che le assomigliasse. Spero di non aver fatto una brutta figura.
Besitones!
  
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