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Autore: bookslikedrug    24/07/2015    3 recensioni
Alfred F. Jones è uno dei ragazzi più popolari della Hetalia Accademy,
perciò non trova strano che moltissimi ragazzi e ragazze gli chiedano ogni giorno di uscire.
Nonostante all’inizio fosse divertente avere tutta quell’attenzione,
Alfred si ritroverà presto a desiderare di non averla.
Cosa succederebbe se il suddetto americano chiedesse al suo migliore amico inglese
di fingersi il suo ragazzo per allontanare le altre persone?
L’inglese accetterà?
***
Principalmente usuk ma ci saranno altre coppie, High School!AU, nomi umani.
Ispirata (e si capiva) a Faking It.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: America/Alfred F. Jones, Francia/Francis Bonnefoy, Inghilterra/Arthur Kirkland, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Per farle brillare.

 





Ora, miei cari lettori e lettrici, dovete sapere una cosa importante sulla Hetalia Accademy di Rose City –il nome della città dove è situata la HA-. Essendo una scuola internazionale, essa risulta avere i più brillanti studenti del mondo. Questi studenti, come ogni altro della loro età, amano riunirsi in club dove più persone possano coltivare i loro hobby in compagnia. In particolare uno tra questi è importante al fine della nostra storia, in quanto entrambi i nostri protagonisti ne sono partecipanti. Questo club, denominato Hetalia History, accetta persone che provengono da ogni diversa nazione. Se, ad esempio, un ragazzo francese vorrebbe unirsi non lo accetterebbero nel club, in quanto c’è già un francese tra i partecipanti. I ragazzi che compongono questo club sono tutti appassionati di storia, quindi può capitare che li ritroviate a litigare tra i corridoi su chi aveva ragione e chi torto in una delle innumerevoli guerre capitate sulla Terra. Quando questo succedeva, gli altri ragazzi della scuola avevano imparato a starsene in disparte e a lasciarli fare. Capitava anche che i partecipanti si dividessero in gruppi, ed ecco formati i Nordici, l’Asse, gli Alleati, l’Europa, la Commonwealth, a volte anche il G8, G7, G20... Insomma, questi studenti si divertivano a personificare la propria nazione e gli altri studenti si divertivano a trovare nuovi nomi ai gruppi che si formavano. Premesso questo, torniamo a dove avevamo lasciano il nostro americano.
 

Alfred ci aveva davvero provato. Tutta la lezione di ginnastica l’aveva spesa cercando di trovare una ragazza adatta al suo piano, ma nessuna era risultata idonea al suo test. O perché fossero troppo giovani, o perché troppo vecchie, ma soprattutto perché non abbastanza intime, l’americano non trovò nessuna ragazza cui chiedere. Affranto, decise di spendere un po’ di tempo con i suoi amici dell’Hetalia History Club in biblioteca.
“Alfred, ci chiedevamo appunto dove fossi finito!” Si sentì salutare appena entrò nella sala. A chiamarlo era stato il suo migliore amico, Kiku Honda, che qui rappresentava il Giappone in tutto e per tutto.
“Che succede Al? Sembri pensieroso.” A parlare questa volta era stato Gilbert, un altro suo migliore amico. Nell’Hetalia History Club rappresentava la Prussia, infatti si definiva un “fantastico prussiano” e non un “poco fantastico tedesco”, frase con cui di solito definiva il fratello. Inoltre i ragazzi del HHC avevano bisogno di qualcuno che rappresentasse quella nazione, per problemi storici s’intende, sicuramente non per il fatto che Alfred e Mathias –un altro loro grande amico- avevano convinto gli altri ad ammetterlo, assolutamente.
“Niente di importante, ero perso nei miei pensieri come sempre.” Alfred pensò che raccontare l’idea di Arthur anche a loro non fosse il piano migliore, così sorpassò i suoi amici e si sedette vicino al suddetto inglese, perduto da tempo tra le pagine di un romanzo.
“Arthur!”
 L’inglese non alzò nemmeno gli occhi dal libro e rispose con un “Cosa vuoi?” alla chiamata.
“Dirti che gli alieni ci stanno attaccando e che l’apocalisse è iniziata! Scappiamo!”
“Interessante.” L’atteggiamento del compagno stupiva sempre l’americano: passava da “sono incazzato e incolpo mezzo mondo” a “non m’importa di nessuno” in pochi secondi. Inoltre se stava leggendo un libro abbastanza interessante da catturare la sua attenzione, poche cose riuscivano a distrarlo. Una di queste, sfortunatamente o fortunatamente, era proprio Alfred. Infatti, dopo qualche minuto speso a rileggere sempre la stessa frase, l’inglese volse lo sguardo verso l’americano, il quale ormai cercava di catturare la sua attenzione in qualunque modo gli venisse in mente. In quel momento stava cercando di costruire un enorme castello con carte da gioco trovate chissà dove, però appena Arthur alzò la testa, le carte furono dimenticate.
“Hai trovato qualche ragazza per il tuo piano malefico?” Chiese l’inglese ironicamente, cercando di nascondere una sincera curiosità.
“Ahimè, Inghilterra, temo di non aver trovato la ragazza perfetta!” Dovete sapere che a volte i ragazzi dell’HH Club si divertivano a chiamarsi con il nome della nazione che rappresentavano, così come Arthur è Inghilterra, anche Alfred è America.
“Peccato, dovrai sorbirti ogni giorno tutte quelle ragazze che ti cadono ai piedi, povero Alfred!”
“Non infierire anche tu!”
“Come vuoi, io torno a leggere.”

E con questo breve scambio di battute calò il silenzio tra i due. Arthur però non sapeva una cosa importantissima: l’americano in quel momento stava pensando a chi poteva chiedere di essere la sua ragazza. Poche erano le cose che cercava nella sua finta fidanzata: doveva essere una sua amica, intima quanto Arthur, doveva essere intelligente, come Arthur, e soprattutto doveva saper cucinare bene, beh questo magari non come Arthur. Questi pensieri potevano portare la mente di Alfred a una sola conclusione: poteva chiedere ad Arthur!

E in quel momento, Afrodite sospirò perché aveva usato tutte le sue forze per far girare le rotelle di quello stupido americano e finalmente aveva capito! Grazie Dei dell’Amore! Che poi sarebbe lei, ma non soffermiamoci troppo, quando vivi troppo a lungo la perdita di alcune rotelle può capitare.
Comunque, lasciamo la Dea dell’Amore a fangirlare e torniamo da Alfred.

L’americano, dopo aver realizzato ciò che tutti aspettavano da tempo, aveva preso l’inglese per un braccio e l’aveva portato nei bagni della scuola. Arthur era parecchio irritato da quel brusco cambio di programma e l’aveva fatto notare con toni non completamente gentili ad Alfred, questo però iniziò a parlare solo dopo essersi assicurato che i due fossero soli.
“Ho un’idea.” Iniziò America. “E tu devi ascoltarmi attentamente.”
“Non potevi dirmela in biblioteca, stupido?”
“Non voglio che gli altri ci sentano!”
“Va bene! Parla!”
Alfred si guardò intorno un’altra volta, come se fossero due spie segrete in procinto di scambiarsi informazioni riservate, e iniziò. “Allora, ricordi di come mi avevi detto di chiedere a una ragazza di fingersi la mia fidanzata?”
“Sì, e allora?”
“Vuoi fingerti il mio ragazzo?”

 


-AA:Angolo Autrice-
Uoo sono tornata, e prima del previsto yay! Prima di fare degli annunci speciali, che ne pensate del capitolo? Finalmente Alfred ha capito cosa doveva fare, ma cosa risponderà Arthur? Gli altri ragazzi capiranno che i due stanno fingendo? Come faranno a rendere pubblica la loro relazione? Riuscirò a farmi un panino o non ho più cibo in cucina? Beh, forse questa non serviva… Seguite la storia per tutte le risposte!

!!Annunci importantissimi!!
1- Da lunedì sarò in vacanza, non so se avrò connessione internet. Proverò in ogni modo ad aggiornare in una settimana, comunque se non avrete notizie è per questo motivo.
2- I titoli dei vari capitoli non sono scelti a caso, ogni titolo è il verso di una poesia di Antonio Fiore. Non ha un titolo, quindi se volete cercarla digitate su google il primo verso e il nome dell’autore. Oppure aspettate la fine della storia per leggerla completamente, a voi la scelta!
3- Il nome della città è importante, e anche la magnolia nel primo capitolo, non li ho scritti a caso sia chiaro. Fanno parte anche di un progetto più grande, vedrete!

Penso sia tutto, alla prossima!
Più recensioni avrà questo capitolo, prima aggiornerò.

 

   
 
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