Faceva un caldo infernale, il sole era alto e le nuvole inesistenti, il mare calmo. Bonney era sul ponte della sua nave, ovviamente accompagnata da una pizza e una coscia di pollo fritto, strappò un morso da entrambe le pietanze e masticò deliziata, se c'era una cosa che adorava era mangiare, avrebbe divorato di tutto pur di sentirsi sazia, e la cosa strana è che non ingrassava neanche di mezzo chilo, restava snella e bella, sempre pronta all'azione, tuttavia sentiva il bisogno di una vacanza per la sua salute, e aveva scelto Alabasta, l'isola tropicale per antonomasia.

Quando giunsero in vista di Anohana si vide fin da subito i benefici della protezione di cui vantava quel regno, infatti non c'era neanche una nave pirata nel porto, tanto meglio, ne aveva visti fin troppi durante il viaggio. Appena mise piede a terra con la sua ciurma, fu circondata da una cinquantina di guardie reali << Questo regno è sotto la protezione di Rufy Cappello di Paglia, uno dei quattro imperatori, se le vostre intenzioni sono ostili, fareste meglio ad andarvene via subito. >> La ragazza alzò le braccia in segno di pace << Tranquilli, sono qui solo per una vacanza >> i soldati abbassarono esitanti le lance << In questo caso benvenuti ad Alabasta >> ma Bonney era già schizzata via.

Corse veloce come una saetta finchè non giunse davanti alla locanda che gli aveva consigliato Rufy l'ultima volta che si erano incontrati, rammentò le sue profondi e filosofiche parole " Mangerai talmente bene da vomitare shishishishishishi " credendo cecamente a quelle parole entrò.

L'oste non faceva altro che portare piatti colmi di cibo ogni cinque minuti, solo due volte nella sua vita aveva avuto simili clienti e in quelle occasioni era scoppiato il finimondo e ora pregava ogni dio che conosceva affinchè ciò non dovesse ripetersi. La pila di piatti cresceva sempre di più e solo dopo tre ore la piratessa si fermò, ruttò soddisfatta e pagò il conto.

Fuori faceva ancora più caldo, cominciò a sudare e ad ansimare, però ancora non aveva voglia di tornare alla nave, così decise di passeggiare per la città: visitò negozi, locali, spiagge e porti, camminò sulla riva del lago e si fermò a contemplare il tramonto dalla scogliera, finalmente potè godersi un pò di fresco, ma come facevano gli abitanti a vivere tutto l'anno così? Bisognava avere una buona resistenza a quelle temperature, e lei non l'aveva di certo, se soltanto avesse potuto farsi un bagno, ma le era impossibile, o no? Continuò a passeggiare finchè non trovò ciò che cercava, una piccola insenatura nascosta che racchiudeva una limpida pozza d'acqua salata, profonda fino all'obelico. La rosa si spogliò e sistemò i vestiti sul bordo di roccia e s'immerse. Le forze l'abbandonarono all'istante, tuttavia riuscì a restare a galla e ad appoggiarsi alle aporgenze rocciose, così non sarebbe colata a picco come un relitto. Non seppe per quanto tempo era rimasta li, ma quando uscì scoprì che era notte inoltrata, ritornò alla nave. I

l giorno dopo il tempo era diverso, c'era una piogerellina leggera e piacevole, che portava seco un fresco venticello e un pò di sollievo dal caldo afoso del giorno prwcedente. Per pranzo ritornò nel locale sopracitato e iniziò ad abuffarsi com'era suo solito. Quando era alla decima porzione di stufato dei re del mare, entrò un'altra persona avvolta da una biaca cappa, l'oste la salutò come una vecchia amica e gli portò una bistecca con del sakè, la ragazza ringraziò.

Al solo udire quella voce Bonney fu attraversata da una violenta vampata di calore, mai aveva udito una voce così, limpida, gioviale, carica d'entusiasmo in ogni cosa che diceva, iniziarono a tremargli le mani. << Stai bene? >> lei si voltò di scatto, la ragazza ora la stava guardando con aria preoccupata < C...ome sc..usa? > balbettò, quegli occhi neri erano talmente belli da far invidia anche al più prezioso dei tesori, iniziaronoba tremargli anche le ginocchia << Stai bene? >> gli chiese nuovamente la ragazza da sotto il cappuccio. << Ce.....certo,,o..ra,:se vuoi scusarmi.... >> e corse via senza pagare, si sentiva costantemente quello sguardo addosso.

Si fiondò nella sua cabina e afferrò il lumacofono << Crrrrrrrrrrrrr, qui Nami, chi parla >> Bonney strinse la coretta e la portò alle labra ancora gocciolanti di sugo << Nami, sono Bonney, si, anch'io sono felice di sentirti, ti volevo chiedere una cosa >> la rossa ascoltò con estrema attenzione senza interrompere, la sorella sembrava piuttosto agitata, stava per rispondere quando sentì degli inconfondibili suoni dalla stanza accanto. << Aspetta, resta in linea >> armando il pugno con l'armatura ( le era servito un intero anno per padroneggiare l'ambizione )uscì dalla camera e sfondò la porta di quella affianco della sua. << Zoro, Monet, se proprio non riuscite a trattenervi, andate in palestra >> urla loro mentre i due si tengono la testa dolorante << Scusaci Nami >> dissero all'unisono mentre la navigatrice faceva ritorno al lumacofono.......che nel frattempo era già stato occupato da Rufy, cosa peggiore non poteva succedere, se quei due iniziavano a parlare non la finivano più << Shishishishishi, e poi una volta l'ho beccata in piscina spalmata addosso a Law, poverino, l'acqua non gli ha fatto troppo bene...... >> una vena prese pericolosamente a pulsare sulla fronte di Nami. Rufy si ritrovò incollato all'albero maestro e Usop e Chopper ridevano come degli imbecilli quali erano.

Esasperata prese in mano lancoretta, la sorella stava ancora ridendo << Bonney, mi senti, penso di aver capito che cosa ti è successo, ti sei beccata una cotta per la nostra Bibi >> ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

Angolo dell'autrice: Ma che finale infame vero? scommetto che molti di voi già o si starano magiando le unghie per la curiosità, oppure vogliono far farmi la fine di Roger, a voi la scelta, sta di fatto che il prossimo sarà il capitolo conclusivo, quindi abbiate un pò di pazienza e saprete l'esito di questa piccola storia.