GUARDA,
FORSE ACCANTO A TE C’E’ UN ANGELO…
Una vecchia foto, terribilmente ingiallita, mantenuta da mani delicate, ma dalla stretta forte, quasi brutale. Una parte di lei avrebbe voluto strapparla, perché i ricordi che evocava la facevano rattristare. Non avrebbe mai più avuto momenti meravigliosi come quelli vissuti in quel periodo. L’altra parte, invece, non voleva separarsene, perché cancellare quei ricordi sarebbe stato come toglierle una parte di cuore.
Un ragazzo ed una ragazza. Ecco chi erano i due della foto. Entrambi molto belli, due degli studenti più ambiti di tutta Hogwarts, in quel periodo. Lui era alto, biondo, gli occhi grigi brillavano incredibilmente, mentre guardava maliziosamente la ragazza accanto a lui, ignorando chi li stava fotografando. Lei, invece, era un po’ più bassina, i rossi capelli risaltavano incredibilmente, gli occhi azzurri erano allegri e vispi. Sorrideva, era felice. Non era mai più stata così felice in vita sua.
Era depressa, come mai
era stata prima. Si sentiva sola, le amiche più care le si erano rivoltate
contro, sparlando di lei appena, per tre giorni, non le aveva viste perché,
influenzata, era stata costretta a letto, chiusa nell’infermeria, con Madama
Chips come unica compagnia.
*-Il suo modo di fare mi
infastidisce-
-si comporta come una
prima donna-
-crede di essere
superiore a noi solo perché suo fratello è il migliore amico di Harry Potter-*
Pianse. Pianse per ore,
chiusa lì, in quello sgabuzzino, al buio e ignorando la puzza di chiuso e la
mancanza d’aria.
Non riusciva a fermarsi,
le faceva troppo male pensare a quello che era accaduto, e allo stesso tempo
non poteva fare a meno di ricordare le loro parole, le loro voci mentre
dicevano quelle cose orrende. Avrebbe voluto non averle mai conosciute. Già,
sarebbe stato molto, molto meglio. E invece no, le aveva incontrate, ed erano
diventate amiche, o almeno così credeva. E invece si era sbagliata di grosso.
Quelle non le avevano mai voluto bene, appena ne avevano avuto l’occasione
avevano sparlato di lei, e di certo quella non era la prima e non sarebbe stata
l’ultima volta.
Erano così prese nelle
sue tragiche riflessioni che non si accorse che la porta si era aperta.
-Che diamine stai combinando, Weasley?-
Ginny alzò la testa,
andando ad incontrare gli occhi grigi di Malfoy. Avrebbe voluto rispondergli di
andarsene, ma riuscì solo a continuare a piangere, così nascose la testa fra le
mani, sperando che il ragazzo se ne andasse.
Lui, al contrario, le si
inginocchiò accanto.
-Weasley, cos’è
successo?-
-Va…vai via Malfoy. T-ti
prego, voglio restare sola- gli disse, scossa dai singhiozzi.
-Weasley, dai, non fare
così, cosa può esserti successo di così terribile?-
-E’
successo che le mie migliori amiche mi hanno sempre preso in giro, Malfoy, ma
tu questo non lo puoi capire, perché non hai alcun amico- gli urlò contro.
-Secondo te io sono
felice di essere così solo?-
Ginny si trovò a
guardarlo. Era vero, nemmeno lui doveva essere poi tanto felice…E proprio lei,
cose simili non avrebbe mai dovuto dirle, si trovava nella stessa situazione!
–Scusami- mormorò. –Non me la sono presa. Era solo una semplice considerazione-
fece lui, in risposta. –Non pensare a quello che persone così sciocche fanno,
Weasley, è totalmente inutile. Davvero. Pensa che amiche simili è meglio perderle
che trovarle.-
Le accarezzò dolcemente
la guancia con il dorso della mano (che, come Ginny notò, era gelata), poi si
alzò e se ne andò.
Da quel momento, lei non
era stata meglio se non con lui. Doveva andare a cercarlo, e la notte non
riusciva a dormire, tanto che lui dovette cominciare ad incontrarla per dormire
con lei nelle aule vecchie, in disuso da parecchi anni e in cui Gazza non
andava mai a controllare se ci fosse qualcuno. Probabilmente aveva dimenticato
che esistesse quell’ala del castello.
Si stringevano forte, lei
piangeva e lui la consolava. Fino al giorno in cui lei, all’improvviso, gli
aveva detto di amarlo.
Si erano baciati, e si erano promessi amore eterno. Mai avevano voluto bene a
qualcuno quanto se ne volevano reciprocamente.
***
Il ristorante era pieno
di gente, l’aria era allegra ma Ginny non riusciva a godersi quella
meravigliosa giornata. Non riusciva a stare bene, senza avere notizie di Draco.
Era in missione da un mese, e da due settimane non si avevano più sue notizie.
Lei provava ad essere ottimista, ma era praticamente impossibile. Perderlo…non
ci aveva mai pensato permanete, nemmeno quando lui era dovuto partire e lei
aveva cominciato a sentirsi in ansia. Quel terrore, quella tristezza, quel
senso continuo di nausea erano apparsi il terzo giorno che del giovane non si
sapeva più nulla, e non l’avevano più abbandonata.
Una lacrima le scese
lungo una guancia, quella stessa guancia che Draco aveva accarezzato, la sera
che lei stava male e lui l’aveva consolata. La asciugò lentamente, chiudendo
gli occhi, nella speranza di riaprirli e trovarselo di fronte. Ma, ovviamente,
quando li riaprì lui non c’era. In compenso, però, c’era Harry. E aveva il
volto serio ed un’espressione stranissima, tra il timoroso e l’addolorato. Non
dovette nemmeno aprire bocca, la rossa aveva già compreso tutto. Avevano avuto
notizie di Draco. Notizie di quelle che non si vorrebbero mai avere.
***
Era bellissima nel suo
abito bianco, elegantissimo. Hermione continuava a farle complimenti,
guardandola con occhi brillanti, probabilmente immaginando come dovesse essere
stare per sposarsi. Be’, per come si stavano mettendo le cose con suo fratello,
l’avrebbe sicuramente scoperto presto.
Entrò in chiesa
delicatamente, come un angelo…non sembrava camminare. Sembrava anche felice,
almeno da quello che le avevano detto. Invece non lo era, non nel vero senso
della parola. Amava Harry, certo, altrimenti non avrebbe mai avuto una storia
con lui e non ci sarebbe mai arrivata al matrimonio…solo che quel momento l’aveva
sempre immaginato con Draco. E invece, ora si trovava di fronte all’altare con
il peggior nemico del ragazzo che aveva amato più di ogni altra cosa al mondo.
Si voltò un’ultima volta
verso l’entrata, come se aspettasse di vederlo arrivare all’improvviso, dicendo
che solo lui aveva il diritto di diventare suo marito, ma ovviamente non
accadde nulla. Sospirò. Ormai doveva rassegnarsi, Draco faceva parte del
passato. Un passato meraviglioso, stupendo, bellissimo, ma sempre e solo
passato. Era Harry il presente, e lei lo amava, aveva amato di più solo ed
esclusivamente Draco. E in quel momento desiderava diventare la moglie di
Harry.
-Ginny! Dai, vieni che è tardi!-
Ginny chiuse gli occhi, per riaprirli però immediatamente,
per non rischiare di trovarsi ancora immersa nei ricordi.
-Arrivo, amore!-
Rimise la fotografia al suo posto, nel cassetto del
comodino, sotto una montagna di roba, come per nasconderla. Da chi, poi? Lei
non aveva mai detto ad Harry di aver tenuto tutti i ricordi di Draco, nonostante
avesse più volte voluto separarsene per evitare di soffrire, ma era certa che
lui sapesse tutto. D’altro canto, non era un segreto, era naturale che lui
pensasse che lei provasse ancora qualcosa per il biondo che tanto aveva amato,
no?
Uscì dalla stanza, sorridendo. A chi? A Harry e ai loro tre
figli, Draco, Matt e Miky.
Era una serata speciale, quella: Draco compiva sei anni. Era
bellissimo, come il bel Malfoy, anche se non gli somigliava affatto…più che
altro era la fotocopia di Harry. Effettivamente, era strano. Ma forse, era
stato proprio il ragazzo a volere così, dal cielo. Una volta, le aveva detto “
tu meriteresti un ragazzo come Potter, non come me”.
Non era vero. Però, era andata a finire così.
Uscirono di casa, e Ginny, fuori dalla porta, sentì una mano
sulla sua spalla. Si voltò, ma non c’era nessuno. Chiese a Harry se lui avesse
visto qualcuno. Lui le rispose –guarda bene nel tuo cuore, Gin. Forse, accanto
a te c’è un angelo. Un angelo biondo, come quello della foto.-
Lui sapeva tutto. Ma sapeva anche che lei lo amava. Perché era
vero, immensamente: Ginny Weasley amava Harry Potter. Ma amava anche Draco
Malfoy.
Ciao a tutti! Spero che questa one-shottina non vi sia
dispiaciuta. A me piace, anche se è MOLTO triste. Prima di tutto, devo dire che
la prima parte dei ricordi di Ginny è presa dalla mia vita reale, anche se di
me le mie “amiche” sparlavano per altri motivi e a tirarmene fuori non è stato
un ragazzo, ma mia madre. È per questo che le dedico con tutto il mio cuore
questa storia, ringraziandola per le notti insonni passate a cercare di
tranquillizzarmi, per i consigli, per aver sopportato pazientemente le mie
crisi di pianto, che tanto le davano sui nervi, e per essersi tanto occupata di
me e di avermi tanto amata e di amarmi tanto. Io provo per lei esattamente le
stesse cose e vorrei dirglielo anche così, pubblicamente, sul web, dove
chiunque, da ogni parte del mondo, può leggerlo. Mamma, ti amo da impazzire! So che pensi che non sia così, ma io
provo per te lo stesso affetto smisurato che tu provi nei miei confronti. Ti
adoro!
Ora che ho fatto la mia dedica, vi saluto, sperando che qualcuno recensisca… per le risposte alle recensioni, non dovete fare altro che andare a controllare alla fine del tredicesimo capitolo della mia fanfic “for eternity” (che sarà on-line la settimana prossima, dato che è già quasi finito, stranamente ^_^). Risponderò a tutti singolarmente! Kiss Kiss
àSammyß