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Autore: Gino94    26/07/2015    2 recensioni
Prendete tutto ciò che sapete di Inuyasha e mettetelo da parte.
Perchè adesso i nostri eroi affronteranno la più ardua delle sfide: la scuola.
Piccole avventure scolastiche e ricordi che rimarranno indelebili.
Genere: Comico, Demenziale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Rin, Sesshoumaru, Un po' tutti
Note: AU, OOC, Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti
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Salve gente! Ok, questa volta ho fatto davvero ritardo e mi spiace! Ma potete gioire, sono in ferieeee! Questo vuol dire che ho più tempo da dedicare a voi, miei carissimi lettori! Spero che anche questo capitolo, nonostante sia stato scitto, a mio parere, un po' a caso, vi piaccia.
Buona lettura!

 


LA FOTO DI CLASSE


 
Ayame sferrò un ulteriore pugno sulla cattedra facendola oscillare: la classe, come sua consuetudine, era immersa nella più totale confusione.
-Fate silenzio!- urlò minacciando i presenti con lo sguardo.
I compagni, che da prima cercavano di ignorarla, cominciarono a zittirsi, piuttosto irritati dai colpi violenti scagliati sul povero tavolo. Non appena vi fu un discreto silenzio, la demone lupo fece un lungo sospiro e parlò: -Bene, ora che vi siete tranquillizzati…-
-Scusa se ti interrompo Ayame…- intervenne Ayumi preoccupata. – Ma se continui a colpire così violentemente la cattedra ci toccherà cambiarla, a spese nostre probabilmente!-
-Sei troppo violenta!- aggiunse Koga meritandosi un’occhiataccia terrificante.
-Non è colpa mia se voi siete indisciplinati!- rispose Ayame a braccia conserte.
-Senti chi parla…- ribatté Tdubaki ma la compagna preferì ignorare.
-Bene, cambiando argomento, vorrei informarvi che dopodomani ci sarà la foto di classe che verrà aggiunta all’annuario scolastico.-
Il caos poco prima placato rinvenne, dovuto al chiacchiericcio insistente dei ragazzi, la foto di classe era da sempre, in molte scuole, un avvenimento importante, un oggetto così innocuo poteva segnare la sorte di una classe per tutto l’anno e anche quelli successivi. Tutti avrebbero potuto ammirare ogni singolo alunno presente nell’istituto e magari, venire a conoscenza di persone mai viste prima d’ora, insomma, quella era la prova che constatava l’esistenza effettiva di un individuo nell’ambiente scolastico!
-Kami! Come mi vesto? E il trucco?!- Kagura cominciò ad agitarsi rendendosi conto di avere a disposizione solo due giorni per rivedere e selezionare il suo guardaroba.
-Anche io non ho idea di come conciarmi…- rispose Sango anch’essa preoccupata. –Ci aiutiamo a vicenda?-
-Direi proprio di sì, senno vado in panico!-
 
Koga chiamò al cospetto i due amici e, cingendo entrambi per le spalle cominciò a dare indicazioni per sfruttare al meglio quell’occasione.
-Ragazzi, nella foto dovremmo uscire più belli e sensuali possibili, dobbiamo scatenare un orgasmo nelle donzelle non appena queste guarderanno i nostri bei visi.-
-Hai ragione!- rispose Bankotsu entusiasta. –Dobbiamo sembrare i più belli della scuola!-
-Così le ragazze vorranno tutte noi!- aggiunse Miroku.
Il compagno, in risposta, si lasciò scappare uno sbuffo divertito.
-Beh, uno di noi mi sembra comunque già sistemato…- disse poi lanciando una chiara e feroce frecciatina.
Miroku, lo fissò minaccioso per qualche secondo ma decise di non controbattere, ignorandolo.
-Ad ogni modo amici…- intervenne immediatamente il demone lupo allarmato dall’improvvisa tensione innescata. –Meglio ci conciamo, più donne conquistiamo!-
 
-Come hai intenzione di sistemarti per la foto?- chiese tutto d’un tratto Kikyo alla sua compagna di banco.
-Come sempre…- rispose semplicemente Yura.
-Ma come? Anche in un giorno così importante?-
Kikyo non era solita a mettersi in ghingheri  eppure, in quei mesi, aveva spesso guardato tutorial di make up su internet, aveva acquistato riviste di moda e cominciò persino ad interessarsi alle nuove tendenze in fatto di acconciature e abbigliamento. Ma nonostante tutto non badò allo strano cambiamento che stava avvenendo in lei, cominciò a percepirlo solo quando le sue amiche, accorgendosi del graduale mutamento del look, glielo fecero notare.
Eppure lei si scoprì davvero interessata a quel mondo che fino a qualche mese prima ignorava, e un po’ disprezzava, in fondo, anche lei era una ragazza e dedicare il proprio tempo alla bellezza non le sembrava nemmeno tanto anormale.
-No…- disse la compagna facendo spallucce. –Perché dovrei?-
-Beh…perché la foto di classe finirà sull’annuario che vedranno tutti?-
-Da quando ti importa di quello che dicono gli altri, eh?- domandò Yura mettendola con le spalle al muro.
-Beh…io…- balbettò l’altra non avendo una risposta da dare.
-Per tutto l’anno sono sempre stata così, con questi vestiti e questo trucco, non capisco il motivo per cui, a causa di una banale foto, io debba cambiare il mio aspetto…-
Kikyo la fissò incuriosita, d'altronde non aveva tutti i torti.
-Pensaci.- continuò. –Se un giorno, tra qualche anno, dovessi riprendere tra le mani l’annuario e ricordare i bei momenti vissuti a scuola, preferirei vedermi come realmente sono, invece di apparire come qualcun’altra, non credi?-
La compagna spalancò la bocca basita.
-Non ti facevo così saggia!- esclamò ridendo divertita.
-Ovvio, mi conosci abbastanza da sapere che lo sono…- affermò l’altra assumendo una postura superba.
-E non ti facevo nemmeno così modesta…- aggiunse in tono sarcastico.
 
-RAGAZZI PER FAVORE! SILENZIO!- urlò Ayumi cercando di riportare l’ordine e la calma.
-CAZZO GENTE, E’ SOLO UNA FOTO PORCA DI QUELLA….- sbraitò Ayame in procinto di espellere le peggio parolacce esistenti, ma qualcuno attirò la sua attenzione.
Sesshomaru si era appena alzato dal posto con il braccio alzato.
-Che c’è Sesshomaru?- chiese la demone lupo.
-Io avrei una brillante idea.- rispose, avviandosi verso di loro senza che nessuno glielo avesse permesso.
Tossì un paio di volte a gran voce e da lì a pochi secondi, la classe si tranquillizzò incuriosita dal discorso che il demone cane aveva intenzione di fare.
-Stavo pensando che nell’annuario molte classi fanno la stessa identica foto: tutti ben vestiti con i sorrisi falsi stampati in volto così da sembrare uguali a tutti gli altri. Perché invece non ci distinguiamo dalla massa? Perché non facciamo una foto a tema? E’ successo altre volte che degli studenti si fossero vestiti in modo particolare, sfoggiando così la loro unicità e particolarità. Noi siamo una delle classi più strane dell’istituto, lo sanno tutti ed è per questo che dobbiamo farci riconoscere!-
Ci fu qualche minuto di totale silenzio, i compagni stavano ancora elaborando le sue saggie parole, rendendosi conto che, dopotutto, aveva ragione.
-E che tema vorresti scegliere?- chiese Inuyasha sinceramente interessato.
-Pensavo che potremmo vestirci da lavoratori, mi spiego meglio, ognuno di noi sceglie una carriera e indossa l’abito che la caratterizza. Per esempio chi scegliesse il dottore, dovrebbe indossare un camice bianco, portare una cartella clinica e uno stetoscopio.-
-Io voglio fare il gangster!- esclamò Koga provocando l’ilarità generale.
-Ma non è una professione!- ribatté poi Tsubaki.
-E invece sì!- rispose il compagno.
-Io la segretaria!- continuò Eri.
-Anche io!- aggiunse Ayumi.
A quanto pare, tutti gli alunni si rivelarono entusiasti all’idea, uno per uno cominciarono a citare una professione, dalla più comune a quella più assurda, discutendo su come avrebbero potuto interpretarla o dandosi una mano a vicenda prestandosi vestiti e accessori.
-Io non saprei proprio che fare…- se ne uscì poi Jaken demoralizzato.
-Perché non fai il pappone?- suggerì Kagura scoppiando poi in una acuta risata.
-Certo, e come si veste un pappone?!-
-Scommetto che uscirà una vera figata!- esclamò di punto in bianco Inuyasha. –Io farò il pescatore!-
-Questa volta sono d’accordo con te Inuyasha!- affermò Ayame dandogli stranamente ragione. –Pensò che daremo un tocco di originalità a questa noiosa scuola!-
-Allora ragazzi? Siamo d’accordo?- chiese l’ultima conferma il demone cane.
-CERTO!- esclamarono all’unisono gli altri.
Prevedeva già un foto memorabile, che sarebbe rimasta nella storia dell’istituto Osuwari per anni.
 
Nelle ore successive, in classe si creò un clima allegro, tutti quanti non smisero un secondo di discutere su quale carriera avrebbero rappresentato, dandosi suggerimenti a vicenda e consigliandosi quale professione sarebbe stata ideale per ognuno.
-Io farò il calciatore!- affermò Miroku con fierezza. –Ho già tutto l’occorrente!-
-Non avevo dubbi…- rispose Koga. –Io pensò farò il meccanico…-
-Non volevi fare il Gangster?- domandò Bankotsu.
-No, ho preferito cambiare…-
-Pensavo volessi fare il venditore ambulante…- lo schernì Miroku scoppiando a ridere.
L’altro gli diede un forte pugno sulla spalla provocandogli una dolorosa fitta al braccio.
-Io farò il cantante Rap, idolo delle folle!- intervenne Bankotsu dopo essersi scattato l’ennesimo selfie con il suo fedelissimo cappello swag.
-Non interpreti Justin Bieber? O uno dei tuoi cantanti coreani?- domandò Tsubaki divertita.
-Sarò molto meglio di loro! Chiamatemi pure BANKU!-
I presenti, giustamente, non riuscirono a trattenersi dallo sbellicarsi dalle risate.
 
-Avete già deciso la vostra professione?- chiese Kikyo, seduta in cerchio assieme a Yura, Yuka e Tsubaki.
-Io pensò farò la giornalista.- rispose Yura convinta.
-Io la calciatrice!- continuò Yuka.
-Quel ruolo è già stato occupato da Miroku però…- l’avvertì la “demone dei capelli” (Yura).
-E allora? Lui è un calciatore del calcio maschile, io di quello femminile!-
-Io penso che mi unirò a te Yuka , non ho idea di cosa fare…- si rassegnò Tsubaki, dopo un’ora di riflessione.
-Davvero? Io pensavo volessi fare l’infermierina sexy!- scherzò Yuka meritandosi una piccola spinta da parte dell’amica.
-E perché dovrei??!-
-Per fare colpo su Bankotsu forse…- la provocò poi Kikyo inarcando un sopracciglio.
Tsubaki, dopo quella frase tanto schietta, divenne rossa come un peperone e distolse lo sguardo senza proferir parola.
-E tu Kikyo?- chiese poi Yura, cambiando saggiamente discorso.
-Penso che farò la donna in carriera.-
-E come si veste una donna in carriera?- sbottò Tsubaki confusa.
-Non ne ho idea, ma mi inventerò qualcosa…-
 
Ayame prese un cartoncino, ma questa volta non lo usò per creare filtri ai suoi spinelli, bensì cominciò a scrivere varie professioni che le piacevano.
-Mi ci vedresti nei panni di un avvocato?- chiese giocherellando con la penna.
-Assolutamente no.- rispose schietta Kanna.
-La poliziotta?-
-Stai scherzando, vero?-
Quella mozzarellina cominciò a indispettirla.
-Perché no?!-
-Perché la maggior parte delle cose che fai vanno contro la legge!-
-E adesso cosa centra?-
-Cambia!- tuonò la compagna mettendola piuttosto in soggezione.
Analizzò un ultima volta il foglio, rigando le due carriere che fu obbligata a scartare e sbuffò.
-Che palle! Va beh, ci penserò! E tu che fai?-
La compagna sorrise e dopo pochi attimi rispose: -La professoressa.-
-Davvero?- domandò la demone lupo lasciandosi scappare uno sospiro divertito. –Io ti ci vedrei di più a fare la gelataia, sai, sei sempre vestita di bianco come loro…-
Kanna, in risposta aggrottò la fronte offesa eppure, non poteva affatto biasimarla.
-No, questa volta ho deciso di abbandonare questo mio look monotono, voglio vestirmi colorata e più femminile!- rispose improvvisamente.
Non poté che notare l’espressione sbigottita dell’amica, d’altronde, non era solita dire certe frasi, lei, come altre ragazze della classe, si vestiva spesso da maschiaccio e sicuramente non avrebbe mai osato indossare nulla di troppo corto o scollato.
-Oh Kami! Finalmente!- esclamò poi Ayame facendola sussultare. –Finalmente ti sei decisa a vestirti come una vera donna! Farai la professoressa sexy?-
Sembrava molto, anzi, troppo entusiasta della sua proposta, forse sarebbe stato saggio non parlarne.
-Chi farà la professoressa sexy?!- domandò una voce non troppo lontana.
Kagura e Kagome, attirate come mosche dal discorso, si avvicinarono a loro sedendosi di fianco.
Sarebbe stato SICURAMENTE saggio non parlarne.
-Nessuno!- rispose Kanna fulminea, prima che l’amica potesse intervenire.
-Vuoi fare la professoressa zozza, Kanna?- insistette Kagome.
Ecco, ora era in guai seri.
-N-no…io…- balbettò sperando che quelle espressioni tanto gioiose e curiose sparissero dai loro volti.
-Kanna vuole fare la professoressa e ha ben specificato che vorrà vestirsi più femminile! E niente bianco.-
“Grazie Ayame!” pensò in procinto di saltarle al collo.
-DAVVERO?!- urlarono le altre due con gli occhi lucidi dall’emozione.
-No, aspettate io…- fece per rispondere Kanna, ma tutti i suoi sforzi furono vani.
-Allora dobbiamo ASSOLUTAMENTE darti una mano con i vestiti, il trucco e gli accessori!- se ne uscì Kagura, cominciando a parlottare a raffica, discutendo, senza che nessuno le abbia dato il permesso di agire, con l’amica Kagome.
-Voi invece cosa interpreterete ragazze?- domandò poi Ayame.
-Io farò la ricercatrice nella giungla, tipo Jane di Tarzan.- rispose Kagome
-Io l’infermiera…sexy.- la seguì ragazze.
-Ragazze ma io non voglio…- borbottò Kanna con la speranza che l’ascoltassero.
-Niente ma!- la interruppe Kagome con tono autoritario. –Lascia fare a noi e diverrai la più bella della scuola!-
Detto ciò se andarono, senza nemmeno cennare un saluto e continuando a conversare incessantemente.
-Sei contenta ora?- sbottò Kanna indispettita, rivolgendosi alla compagna.
-Sei tu che dovresti esserlo, vedrai, sarai bellissima.-
In fondo, era solo una stupidissima foto di classe e, anche se per una volta si fosse vestita in modo diverso dal solito non sarebbe successo nulla anzi, forse l’avrebbe perfino aiutata a ritrovare la fiducia in sé stessa.
Insomma, cosa avrebbe dovuto indossare poi di tanto assurdo?
 
Circondato da tutte quelle chiacchiere eccitate, il più carico ed euforico era il “perfido trio”, l’ideatore di quella geniale iniziativa. Seduti attorno ai banchi di Rin e Sesshomaru, cominciarono ad esporre le loro carriere ideali, accompagnati da Eri e Nazuna.
-Io voglio fare la bagnina!- affermò di punto in bianco Nazuna con il solito sorrisetto ebete stampato in faccia.
-Stai dicendo che verrai a scuola in costume tipo “Bay Watch”?- domandò Eri perplessa.
-Beh…-
-NON CI PENSARE NEMMENO!- sbottò Jaken cercando di non immaginare alcun che.
-E allora cosa faccio?-
-Perché non interpreti un lavoro in cui sia volto che corpo sono coperti?- suggerì il demone Kappa con un velo di perfidia.
-Allora farò la barista!- rispose, probabilmente non avendo minimamente ascoltato il suggerimento.
-MA COSA CENTRA CON…- Jaken fece per partire per la tangente ma questa volta, decise di lasciar perdere e non terminare la frase.
-Io farò il pugile.- intervenne poi Sesshomaru serio. –Ho già tutto ciò che mi serve.-
-Sarai a petto nudo?- chiese Rin tutto d’un tratto.
-Ovvio.-
-Mi piace!- rispose dando il cinque all’amico.
-Io invece confermo nuovamente di voler fare la segretaria.- continuò Eri. –Tu, Jaken?-
Il piccoletto abbassò lo sguardo sconfortato, dopo tutto quel tempo non aveva ancora deciso cosa fare.
-Non ne ho idea…Non ho nulla a casa che mi faccia sembrare, come dire, professionale…-
-Se vuoi posso prestarti qualcosa io.- gli venne incontro il demone cane.
-MA SE SEI IL TRIPLO DI LUI!- esclamò Rin.
-A casa ho ancora la divisa da Scout di un bambino che seguivo qualche anno fa, credo che a te andrà bene.-
-Kami! Grazie Sesshomaru! Sei il mio eroe!- gioì il demone Kappa stringendo con amore il braccio di quest’ultimo.
-Non credo che fare lo Scout sia una professione…- pensò ad alta voce Eri.
-Vero, ma chissene frega!- rispose Sesshomaru facendo spallucce.
-Invece tu Rin, che vuoi fare?- domandò poi Nazuna, sviando il discorso.
-Ho pensato a molte carriere e non sapevo proprio cosa scegliere, ma alla fine, ho deciso.-
-La schizzata in manicomio?- la schernì Jaken beccandosi una brutta occhiataccia.
-No, l’attrice pornografica sadomaso.- rispose con fierezza.
I presenti, allibiti a dir poco, rimasero muti per svariati secondi, sperando vivamente che stesse scherzando.
-Sei seria?- disse il demone cane spezzando il silenzio.
-Sì, ho già tutto il materiale pronto a casa.-
-La cosa mi preoccupa non poco…- ammise Jaken sgranando gli occhi.
 
Ed ecco i nostri amici, pronti più che mai a rendere pubblica tutta la loro originalità. Eppure, il giorno seguente, tutto sembrò essere tornato alla normalità, più nessuno accennò alla foto di classe o ai costumi da indossare.
-A quanto pare tutti hanno già deciso cosa fare e hanno già trovato il costume.- suppose Rin guardandosi attorno.
-Come fai a dirlo?- chiese Jaken sospettoso.
-Più nessuno parla più della foto di classe…-
-Forse non sono più interessati…-
-Adesso non essere negativo!- sbottò la ragazza. –Erano tutti entusiasti ieri, non si può cambiare idea da un giorno all’altro!-
-In questa classe, tutto è possibile.-
Oh, Jaken, quanto cazzo hai ragione.
 
Il giorno seguente gli alunni della quarta C erano ben pronti per la foto di classe tanto attesa.
Kagome, Kagura e Sango, appostate fuori dal corridoio, commentarono a vicenda il proprio abbigliamento.
-Kagura sei davvero bella! Dove li hai trovati quei Jeans?- domandò Kagome entusiasta.
-In un piccolo negozietto, ti piacciono? Sono un po’ troppo aderenti ma nonostante tutto non ho potuto non comperarli.-
La donna del vento, per l’occasione, aveva deciso di indossare un paio di Jeans nuovi di zecca, una camicetta bianca e dei sandali a tacco basso.
-Anche tu Kagome sei stupenda!- la complimentò Sango  con gli occhi lucidi.
-Ti ringrazio, non hai idea di quanto abbia impiegato a piastrare i capelli!-
Kagome invece, indossava un paio di leggins neri aderenti, una canottiera verde e delle All-star bianche, oltre al leggero trucco sugli occhi e il rossetto, aveva deciso inoltre di lisciarsi i capelli.
-Secondo voi gli altri se la prenderanno se non abbiamo rispettato il tema della foto?- chiese poi Sango con un velo di preoccupazione.
-Assolutamente!- rispose Kagura. –Hai notato che nessuno alla fine ha voluto seguire l’idea di Sesshomaru?-
-In effetti, ora che ci penso, sono tutti vestiti normalmente…-
In quel preciso momento “I Tres Amigos” avanzarono verso di loro con fierezza, come se volessero mostrare al mondo tutta la loro bellezza.
-Hey bellezze!- le salutò Koga facendo l’occhiolino.
-Ciao…- salutarono tutte e tre senza troppa euforia.
-Come stiamo? Non siamo irresistibili?- chiese tutto d’un tratto Bankotsu portando le mani ai fianchi.
Le ragazze squadrarono i compagni osservando il loro abbigliamento: nonostante la loro vanità non sembravano essere cambiati un gran che, Bankotsu era sempre vestito con i suoi jeans larghi, una felpa colorata e il suo immancabile cappello nero, Koga, come al solito, indossava abiti esclusivamente neri e Miroku invece, con jeans di marca stretti e una t-shirt color violetto.
-Ma siete vestiti come sempre!- affermò Sango confusa.
-Esatto!- rispose Koga sorridendo soddisfatto. –Ci siamo resi conto, dopo varie riflessioni, che l’unico modo per conquistare le donne è vestirsi alla moda ed essere magnifici, ma noi lo siamo già, non abbiamo alcun bisogno di sistemarci in modo differente!-
-Wow…- esclamò Kagura inarcando un sopracciglio. –Invidio davvero tutta la vostra sicurezza…-
-Anche voi alla fine non avete aderito alla foto a tema…- disse poi Kagome.
-Beh…- esordì Miroku. –Inizialmente volevamo vestirci scegliendo una professione, ma ci siamo accorti che rimediare tutto l’occorrente e cambiarci durante le lezioni era troppo impegnativo, così abbiamo lasciato perdere.-
Le compagne scoppiarono a ridere divertite e poi Sango aggiunse: -Anche noi abbiamo rinunciato per lo stesso motivo.-
-Scommetto che nessuno si è vestito da lavoro, tutti avranno indossato vestiti normali.- idealizzò Kagura.
-Già credo proprio che…- Sango non riuscì a finire la frase, con la coda dell’occhio, inaspettatamente, guardò verso il corridoio e davanti a sé si prostrò una scena a dir poco assurda.
-PER TUTTI I KAMI!- esclamò ad occhi sgranati, con lo sguardo fisso in un punto.
Gli altri, incuriositi, la imitarono e la loro reazione fu la medesima.
Tre figure ben note stavano avanzando verso di loro, camminando in mezzo al corridoio spediti, sotto gli occhi increduli dei passanti.
Sesshomaru, Jaken e Rin, aveva rispettato i patti in tutto e per tutto e difatti si erano vestiti a tema, sicuri che anche i compagni avrebbero fatto lo stesso.
Il demone cane, indossava dei pantaloncini rossi e neri, una decina di medaglie al collo, dei guantoni da boxe e occhiali da sole con il petto era completamente nudo.
Jaken invece, portava una divisa verde scuro, piena di simboli ricamati sulla giacchetta e un foulard rosso accesso.
Infine Rin, nonostante fosse vestita presso che normale, era quella conciata peggio di tutti: i polsi erano intrappolati in un paio di manette pelose rosse, sugli occhi portava una mascherina da notte rosa pelosa e al collo un collarino con appeso un sonaglio a cui poi era stato agganciato un guinzaglio che il demone Kappa teneva saldamente.
 -Ma come vi siete conciati?!- esclamò Kagome dopo che questi furono davanti a loro.
-Come vi siete conciati voi piuttosto!- rispose Jaken astio. –Perché non vi siete ancora cambiati?-
-Beh…ecco…- balbettò cercando una scusa decente, ma sembro tutto inutile.
-Non abbiamo trovato i vestiti adeguati…- intervenne Kagura senza troppi convenevoli.
-TRADITORI!- urlò Rin indicandoli. –Ora come facciamo con la foto?!-
-Non so se ve ne siete accorti, ma qui, a parte voi tre, nessuno si è vestito a tema.- affermò Koga in tutta sincerità.
I tre, guardandosi attorno, constatarono le parole del compagno: Yuka, Tsubaki e Bankotsu indossavano i loro soliti indumenti larghi e comodi, Shippo le sue enormi magliette da metallaro, Ayumi la felpa con Puffetta e lo stesso tutti gli altri.
-Come avete potuto?- domandò Sesshomaru offeso. –Fino a due giorni fa eravate tutti così entusiasti all’idea…-
-Scusaci Sesshomaru…- lo pregò Sango abbassando il capo.
-Ci siamo cambiati per nulla…- si lamentò il demone Kappa. –Ma proprio nessuno ha rispettato i patti?-
-Noi sì!-
Una voce cristallina fece eco nelle loro orecchie e “il perfido trio” si voltò notando due figure alle loro spalle.
Eri e Nazuna, li salutarono con la manina sorridendo divertite e, non potettero fare a meno di notare il loro strano abbigliamento.
-E voi cosa sareste?- chiese Jaken confuso.
Anche loro, a quanto pare, avevano rispettato la promessa, travestendosi, o almeno, cercando di travestirsi da qualcosa.
-Io sono una segretaria!- rispose Eri sghignazzando.
I vestiti non sembravano molto rispecchiare la sua scelta: indossava una semplice giacca bianco avorio, un paio di jeans, una maglietta grigia e degli orrendi occhiali da sole.
-Cosa centrano gli occhiali da sole?- fece Rin inarcando un sopracciglio.
-Non lo so.-
-Io invece sono una barista!- si intromise Nazuna sfoggiando il suo splendido costume.
Si era limitata ad infilarsi una camicia nera sbiadita, dei jeans scuri, scarpe da ginnastica e una orribile cravatta blu elettrico.
Rin alzò l’indice e aprì le labbra per poterla sfottere come meglio poteva ma poi, rendendosi conto che anch’essa era conciata in modo assurdo, preferì non parlare.
-Nazuna, ascolta…- Jaken invece non riuscì a trattenersi. –DA QUANDO IN QUA UNA BARISTA SI VESTE COSI’??!-
-Le bariste si vestono come vogliono!- ribatté lei offesa.
-SI MA SE SI VESTISSERO TUTTE IN QUESTO MODO NESSUNO VERREBBE NEL BAR!-
-E come puoi dirlo?-
-Io per primo non ci metterei piede se vedessi una conciata così!-
-Ma…-
-Ma cosa avete tanto da urlare?!-
Inuyasha interruppe, con la gioia di tutti gli altri, il litigio dei due, avanzando verso di loro con un’asta sotto il braccio.
-Cos’è?- chiese subito Miroku osservando lo strano oggetto.
-Oh, questa? E’ una bandiera!- rispose osservandola con orgoglio.
-Di cosa?-
-Del Giappone! Visto che nessuno ha voluto aderire alla foto a tema ho pensato di portare qualcosa di un po’…originale…-
-Sarebbe stato più figo fare la foto a tema.- affermò Sesshomaru offeso.
-Aprila, vogliamo vederla!- esclamò poi Rin curiosa.
Inuyasha sciolse gli elastici che la tenevano chiusa e con uno strattone l’aprì rivelandone il disegno.
-MA CHE CAZZO…- si lasciarono sfuggire tutti i presenti, all’unisono.
Sulla tela bianca era disegnato un cerchio, mezzo blu e rosso, che rappresentava il simbolo dello Ying e dello Yang e, ai lati, quattro gruppi di tre linee nere, spezzate in alcuni punti.
-MA QUELLA NON E’ LA BANDIERA DEL GIAPPONE!- sbottò Jaken allibito.
-Inuyasha, è quella della Corea…- aggiunse Bankotsu scuotendo la testa indignato.
Lui, a primo impatto, pensò fosse uno scherzo ma, non appena la osservò, notò che effettivamente avevano ragione.
-Ma come cavolo hai fatto a confonderti?!- domandò Kagome scoppiando a ridere di conseguenza.
-Io l’ho comprata già sigillata, ho semplicemente chiesto al tizia del negozio di darmi la bandiera del Giappone e lui mi ha consegnata questa…-
-Sei un idiota! Potevi almeno aprirla per controllare!- lo riprese Rin a denti stretti.
-Io mi sono fidato! Non è colpa mia se il venditore è un inetto…- cercò di giustificarsi il mezzo demone, sventolando l’asta.
-Non avrai intenzione di fare la foto con quella?- chiese poi Sesshomaru, sperando che accantonasse l’idea. –Poi penseranno che siamo deficienti!-
-Non mi interessa!- tuonò il compagno. –L’ho comprata e ora la uso!-
-Siamo fottuti.- sbuffò Kagura, con l’appoggio di tutti gli altri.
-Oh cavolo!- esclamò di punto in bianco Kagome, controllando l’ora sul cellulare. –Kagura, dobbiamo raggiungere Kanna e sistemarla!-
Anch’essa verificò l’orario e sussultò:  -Dobbiamo muoverci!-
-Che volete fare a Kanna?- chiese Eri sospetta.
-Ragazzi, quest’oggi vedrete di cosa io e Kagome siamo capaci di fare!- esordì Kagura.
-Faremo diventare quella mozzarellina una splendida demone sensuale!- continuò l’amica.
-Kanna? Non farmi ridere!- gracchiò Jaken tra le varie risatine.
-Vedrai piccoletto, rimarrai a bocca aperta!-
 
Kagura e Kagome, in meno di quindici minuti, riuscirono a truccare, sistemare e agghindare Kanna, con la più assoluta accuratezza.
-Se fossimo così brave anche a scuola saremmo noi le secchione!- canzonò Kagome provocando una risata generale.
Terminato il make up e l’acconciatura, le due lasciarono che la demone si cambiasse in tutta tranquillità nel bagno delle ragazze, con i vestiti che loro stesse avevo scelto meticolosamente negli armadi.
-Kanna hai finito?- la chiamò Ayame, offertasi di farle da “spalla” in tutta quella assurdità.
-Vattene! Lasciami qui!- mugugnò la compagna aldilà della porta.
-Ma che stai dicendo? Hai finito di cambiarti?-
-Sì…Ma non ho intenzione di uscire da qui!- piagnucolò battendo i piedi a terra.
-Perché?-
-Perché sembro una prostituta! Hanno esagerato!- sbottò con la seria intenzione di strappare quei vestiti troppo succinti.
-Dai, nono fare storie ed esci, voglio vederti!-
-NO!-
-Allora vengo a prenderti io!- la minacciò la demone lupo spingendo la porticina rossa ma, Kanna la precedette e, con imbarazzo, si decise a varcare la soglia.
-Wow…- si lasciò sfuggire Ayame non appena la vide.
Indossava un vestito azzurro pastello piuttosto corto e aderente, in vita portava una grande cintura nera, sandali del medesimo colore con una punta di tacco e calze nere quasi trasparenti. I suoi capelli erano stati raccolti in un elegante chignon, un leggero tocco di ombretto azzurro le colorava le palpebre e le ciglia erano accentuate dal mascara.
-Sembri una bambolina, però stai molto bene!- la complimentò la demone lupo.
-Io mi sento solo una cretina, adesso mi svesto e…-
-OH KAMI!!!!!-
Ben due voci acute, quasi assordanti fecero eco nel corridoio, Kagura e Kagome si precipitarono nella loro direzione dopo aver visto il capolavoro.
-SEI STUPENDA!- gioì Kagura guardando con soddisfazione ogni centimetro del suo corpo.
-Ragazze a me non va di…- cercò di spiegarsi Kanna.
In fondo lei, fino ad ora, non aveva avuto il coraggio di dire ciò che pensava, ovvero che lei odiava vestirsi in quel modo, che le sarebbe piaciuto solamente indossare una maglietta di un colore diverso dal solito e che le dava davvero fastidio che quella due continuassero ad interromperla e fare di testa loro fregandosene altamente della sua opinione.
-Su Kanna, non fare storie, tra cinque minuti arriva il fotografo! Noi andiamo in classe e diamo un’ultima sistemata al trucco, ci vediamo nella libreria al secondo piano, dove si terranno le foto, a dopo!- la interruppe Kagome parlando come un treno.
-Ma…io…-
-A dopo! Ciao Ayame!-
E sparirono in men che non si dica.
La demone lupo, dopo aver fatto un cenno di saluto, si voltò verso l’amica, che si era rannicchiata al pavimento disperata.
-Non riuscirò mai in cinque minuti e cambiarmi e togliermi il trucco…- si lamentò , con il viso nascosto tra le braccia che raccoglievano le ginocchia unite. –Dovrò farla conciata così…-
-Se proprio non ti andava potevi anche dirlo apertamente ed evitare tutto ciò.- affermò l’amica colpendo nel segno.
-Lo so ma…non volevo deluderle…-
Lei sbuffò alzandosi la piccola frangetta rossa: non poteva obbligare Kanna a fare la foto con vestiti che a lei non piacevano affatto, avrebbe dovuto trovare una soluzione, ma cosa?
-Mh, vediamo cosa possiamo fare per risolvere il problema.- disse poi, pensando a voce alta.
Si guardò in giro, osservando attentamente il piccolo atrio quando, improvvisamente, si accorse del misterioso armadio situato accanto al lettino d’ospedale.
La demone bianca, dopo quella frase così ambigua, alzò il capo e notò l’amica avvicinarsi con interesse all’armadio grigio metallico.
-Che stai facendo?- chiese per poi alzarsi in piedi.
L’altra fece per aprire le ante ma si fermò: -Questo armadio non è mai stato aperto da nessuno, chissà cosa contiene?-
-Non farlo!- urlò l’altra.
-Perché?-
-Non lo sai? In giro si dice che  sia maledetto, se qualcuno oserà aprirlo, sbloccherà il passaggio per l’inferno!-
Da come raccontava sembrava crederci realmente.
-E questo chi te l’ha raccontato?- domandò la demone lupo inarcando un sopracciglio.
-Beh…Rin…- rispose Kanna abbassando lo sguardo.
-Ah ecco.- detto ciò aprì le ante e, insieme all’amica, scorse ciò che vi era all’interno.
Questo conteneva ben tre scaffali, sul più alto erano state messe delle vecchie e polverose videocassette, insieme ad un videoregistratore anch’esso sporco e rovinato, al di sotto si potevano trovare dei libri ingialliti dalle copertine logore, un vocabolario che sembrava provenire dall’antico impero Giapponese e cartine geografiche strappate. Infine, nell’ultimo scaffale più in basso era stato sistemato un pallone da calcio stranamente gonfio  e un lenzuolo bianco.
Toccò quest’ultimo e notò, con stupore, che era più pulito rispetto al resto e così le venne un idea geniale.
-Indossa questo.- le ordinò di punto in bianco.
-Cosa? Dovrei mettermi quel coso addosso?- sbottò l’amica osservando l’oggetto con disgusto.
-Se non ti vuoi coprire con questo viene conciata così, decidi tu.-
Odiava i compromessi, ma quella volta non vi era scelta, o il lenzuolo dimenticato da Dio, oppure il vestito da zoccola.
-Dammi qua!- tuonò stizzita strappandole il tessuto dalle mani, per poi metterselo sulle spalle. –E’ Lunghissimo!-
-Così però sembri ancora più deficiente…- le fece notare Ayame.
-Hai ragione e adesso? Dovrei coprirmi completamente per non fare la figura dell’idiota!- mugugnò in un lamento la povera demone in preda ad una crisi di pianto.
La rossa si toccò il mento pensierosa e poi il suo sguardo si posò involontariamente su un oggetto, vicino ai libri antichi: una forbice.
-Kanna, ho trovato la soluzione a tutti i tuoi problemi!-
 
Nel frattempo, al secondo piano, accanto alla porta della libreria, InuTaisho, aspettava i suoi alunni con impazienza.
-Oh eccovi qui!- esclamò riconoscendo alcuni di loro in fondo al corridoio. –Muovetevi, quella della terza B hanno già finito!-
Non appena giunsero davanti a lui, cominciò a contarli nella speranza che nessuno fosse rimasto indietro.
-Bene, siete tutti e ventuno, complimenti per l’abbigliamento ragazzi! Ora entrate.-
Li osservò entrare in fila indiana, borbottando e sghignazzando eccitati, quando, tra i vari ragazzi, notò qualcosa di particolare.
-Sesshomaru, Jaken, Rin, ma come vi siete vestiti?- chiese accorgendosi degli abiti particolari.
-Volevamo fare una foto a tema ma alla fine siamo stati gli unici a travestirci seriamente.- rispose Jaken sbuffando.
-Da voi me lo sarei aspettato, su entrate!-
Ma le stranezze non erano terminate, di seguito al trio, sbucò Inuyasha, con un’enorme bandiera sotto braccio.
-E questa?- fece inarcando un sopracciglio.
-E’ una bandiera papà, cercherò di inserirla nella foto.- rispose il figlio sorridendo.
-Perché hai comprato quella della corea?-
-Storia lunga…- dettò ciò superò l’insegnante e raggiunse i compagni.
 
-Bene ragazzi!- urlò il fotografo sistemando l’obiettivo. –Al mio tre, dite OSUWARI!-
La classe si mise in posizione.
-Uno, due…tre…-
-OSUWARI!-

 
Tre giorni dopo:
 
-RAGAZZI SONO ARRIVATI GLI ANNUARIII!- gridò Ayumi con la sua flebile vocina.
Senza perdere un secondo di più, gli altri si fiondarono sulla povera ragazza che teneva tra le braccia una pila di piccoli quaderni colorati.
-Eccoli qua.- sospirò poggiandoli sulla cattedra.
-Apriamone uno e vediamo come siamo usciti.- consigliò Inuyasha, cominciando a sfogliare l’annuario.
-Eccoci qui!- esclamò Jakotsu.
-OH PER TUTTI I KAMI…-
 
La foto rappresentava la magnifica quarta C suddivisa in tre livelli: un fila seduta sul pavimento, quella sopra seduta sulle sedie e l’ultima, più in alto, in piedi.
A terra vi erano Sesshomaru, Jaken e Rin che mascherati rispettivamente da Pugile, Scout e attrice pornografica sadomaso assumevano pose degne di un servizio fotografico; nell’ultima fila, in piedi, vi erano Ayame, Yura,Yuka, Kikyo, Tsubaki e Jakotsu che, abbracciate, sorridevano pacificamente, i “Tres Amigos” invece, uno di fianco all’altro assunsero la stessa identica posa sfoggiando il loro sguardo più sensuale, di fianco a loro Shippo, con la stessa espressione apatica di sempre, fatta eccezione per un flebile sorriso che gli illuminò il viso e infine, Inuyasha che, come promesso, teneva ben salda la bandiera della Corea, con lo stemma in bella vista, oltretutto; gli ultimi rimasti erano quelli seduti in centro, ovvero Eri, con i suoi inutili occhiali da sole, abbracciata a Ayumi, seguita da Sango, Kagura e Kagome, di fianco la mitica Nazuna intenta a sorreggere un foglio su cui originariamente ci sarebbe dovuta essere scritta una frase ma che, nella foto, non uscì, ed infine, con stupore di tutti i presenti, rimase un individuo sospetto ricoperto da un telo bianco con due buchi in prossimità degli occhi.
No, non era un fantasma, quella era Kanna.
 


QUESTION TIME!
 

Shippo poggiò, con svogliatezza, la busta sulla cattedra.
-Leggetela, io non ho voglia.-
Che caso.

 
Aury scrive:
 
1-“Ragazze e ragazzi come trovare il nuovo professore?”
Rin e Ayame: MAGNIFICOOO!
Jaken: Lo adoro!
Jakotsu: E’ un bell’uomo.
Inuyasha: E’ mio padre.
 
2-“Qual'é l'abbreviativo di Penelope?(hihihi)”
Nazuna: PENE! Ahahahaha! Dai, non è difficile!
Jaken: NAZUNA, KAMI, NON HAI CAPITO UN CAZZO COME AL SOLITO!
Sesshomaru: Eeeh…il ritardo…
 
3-“Ragazze ma perché non decidete anche voi un giorno in cui fate come i "tre amigos"?(oddio)”
Rin: Hai proprio ragione…
Yura: Neanche morta! Ma siamo impazziti?!
Ayumi: Quoto Yura.
Kagome: Quanto siete pudiche.
Bankotsu: SI RAGAZZE PALPATECIIII!
Kagome: No, forse avete ragione voi.
 
4-“Sesshomaru come ci si sente ad essere paragonato meno bello a Inuthaiso?(secondo me sei rimarrai il più bello)”
Sesshomaru: Tsk, non mi interessa, io sono più bello, punto.
InuTaisho: E’ tutta mattina che starnutisco e mi fischiano le orecchie, cosa sta succedendo?
 
5-“Rin ma mica ti piaceva Sesshomaru?”
Kagome e Kagura: GIA’ RIN! NON TI PIACEVA SESSHOMARU?!
Rin: MAMAMAMAMA NON E’ VERO!
Sesshomaru: Sesso?
 
6-“Yura dove trovi tutti quei capelli? XD”
Yura: Li ho ereditati da mia madre, ma ho paura che appartengano essere umani uccisi in passato…che schifo!
 
7-“Eri ma ti diverti così tanto a studiare?!?”
Eri: No, ma a me piace la storia e approfondire argomenti interessanti, il problema è che, nonostante tutto,  ho voti piuttosto scarsi…
Jaken: Questo perché in realtà stai su siti porno tutto il giorno e non lo ammetti.
Eri: NON E’ VERO!
Jaken: Sì che è vero!
Eri: NO,NO E NO!
Jaken: Sì al quadrato!
Eri: No al cubo!
Jaken:  Sì all’infinito e oltre!
 
8-“Nazuna si io faccio equitazione e ho un cane (Carlino)”
Nazuna: CHE BELLO! VUOI ESSERE LA MIA AMICA DEL CUORE?!
Jaken: FUGGI!
 
9-“Inuyasha ma se vai male a scuola fatti dare ripetizioni da tuo padre;)”
Inuyasha: Non sarebbe giusto e poi io me la cavo a scuola!
Ayame: Io invece ne avrei bisogno…
Rin: anche io…
Kagome: Idem e anche Kagura.
Inuyasha: No, voi avete bisogno di sbavare dietro a mio padre!
 
10-“Sesshomaru ti ricordi quel contratto che hai fatto firmare a Rin? Sfruttalo bene.”
Sesshomaru: PER FORZA!
 
11-“Nessuno di voi é vergine?”
*Si sentono dei grilli provenire da chissà dove, la classe è assente*
Kagome: IO NO!
 
 12-“Di chi sono i peggior voti?(se sono delle femmine fatevi dare SERIAMENTE ripetizioni da Inuthaiso eheh)”
TUTTI: Nazuna!
Ayumi: Insieme a Kikyo e Jakotsu.
 
13-Yura e Yuka ma non scambiano mai il vostro nome?
Yura: A volte succede e devo dire che è molto esilarante!
Yuka: E’ successo anche più volte che chiamassero il mio nome ma ci girassimo entrambe nello stesso momento!
Yura: Hai proprio ragione, che tonte!
Yuka: Ti voglio bene Yu
Yura: Anche io Yu alla seconda!
 

Milla chiede:
1-“Rin, ma come si fa a non amarti? Grazieeeeeeeeeee... Anche perché non avevo la benché minima idea di dove fossi... Spero che ti piaccia la panna cotta :)”
Rin: PANNA COTTA CON I FRUTTI DI BOSCO A MEEEEEE!
 
2-“Sesshomaru, (prima una risposta) l'ho fatto perché mi hanno rapita gli alieni e sinceramente non ne potevo più di un panorama tanto monotono... Postdiché... Com'è avere il proprio capo clan come insegnante?”
Sesshomaru: Non che io non lo apprezzi, anzi, ma già comanda al clan, ci mancava solamente che lo facesse negli orari scolastici…eh, vabbe!
 
3-“Inuyasha, com'è avere il padre insegnante nella propria classe? Penso che a me non piacerebbe...”
Inuyasha: Inizialmente ero preoccupato, ho cercato perfino di fargli cambiare idea, ma alla fine, non è poi così male!
 
4”-Jakotsu, come va? Spero che ci siano delle evoluzioni delle quali l'autrice (per discrezione) non ci informa *blink*”
Jakotsu: Q-Quali evoluzioni?
Yuka: Ti sei portata a letto Bankotsu sì o no?
Jakotsu: MA NO! SIETE IMPAZZITE?! *sussurra* Magari…
 
5-“Bankotsu: allora ti sei accorto? (continuerò a tartassati finché non darai la risposta "giusta", rassegnati)”
Bankotsu: ACCORTO DI COSA?!CHE QUEL BASTARDO DI MIROKU MI STA PORTANDO VIA LA DONNA? SI’, L’HO NOTATO!
 
6-“Tsubaki: come stanno andando le partite di calcio?”
Tsubaki: In questi ultimi tempi siamo un po’ scarse, ma io ce la metterò tutta! Vero ragazze?
Yuka e Jakotsu: SIII’!
 
7-“Nazuna: che differenza c'è fra un ragno e un'arachide?”
Nazuna: Non sono la stessa specie?
Jaken: Nazuna, quelli sono gli aracnidi, non le arachidi!
Nazuna: ihihihihih!
 
8-“Tres amigos: farete pace prima o poi?”
Koga: Dipende tutto da quei due idioti…Io vorrei fare qualcosa ma non posso…che situazione di merda.
 
 
Nekiny chiede:
 
1-“Inutaisho, qual'è il tuo alunno preferito a parte tuo figlio e Sesshomaru?”
InuTaisho: A me non piace fare preferenze, non lo trovo giusto, ma se proprio devo scegliere, credo opterei per il piccolo Jaken. Non farne parola con nessuno però, capito?
 
2-“Rin, tu vorresti essere un demone o rimanere umana? E, conosci il manga di Tokyo Ghoul? Se sì, qual'è il tuo personaggio preferito?
Rin: No, mai sentito, mi spiace… Comunque, io  preferirei essere umana, però non lo sono, perché sai, io sono un alieno.
 
3-“Sesshomaru,ti ricordi di A-Un? Tu hai Pokèmon Zaffiro Alpha? Se sì, un giorno vieni a casa mia e te lo regalo il drago!”
Sesshomaru: Non conosco nessun Ah-Uh…Comunque, Zaffiro Alpha?! Intendi zaffiro vero? Perché Alpha?
Autrice: L’anno in cui è ambientata la storia è precedente all’uscita persino di Pokémon X e Y.
 
4”-Rin,ma il tuo codino come fa a trasmettere segnali nell'interspazio?”
Rin: CERTO! COME FAI A SAPERLO?! SEI UNA SPIA RETTILIANA PER CASO?!! O UNA MIA SUDDITA?

 
Kiwettina chiede:

1-“Sesshomaru, mi spiace per la spada te la meritavi proprio e secondo me tu sei meglio di Inutaisho, comunque come pensi di farla pagare a Rin? Ma soprattutto mi fai una ventina di contratti?"
Sesshomaru: Grazie che almeno tu, A DIFFERENZA DI QUALCUNO DI FIANCO A ME CHE MI LECCA GRATUITAMENTE, mi sostieni! Sinceramente non ho ancora deciso la sua punizione, ma sta pur certa che la pagherà! Una ventina di contratti? Ne basta uno in cui viene specificato che possiamo fare sesso quando vogliamo, senza limiti!
 
2- “Rin, sei fantastica, ti stimo tantissimo ma hai offeso Sesshomaru non potevi essere più delicata?"
Rin: Kami! Quanti complimenti! Vi amo tutti miei fan! A dopo gli autografi! Ma non ho offeso Sesshomaru, ho detto solo la verità! E poi lo sa che lo ritengo bello e quindi che non si lamenti!
 
 
-Anche oggi è finita…- sospirò Shippo mezzo addormentato. –Alla prossima, buona notte.-
-Un ultima cosa...-
aggiunse poi, il demone volpe, sfregandosi il mento. -Qual'è il vostro personaggio preferito della storia? Aldilà dei personaggi già esistenti, fate finta che non siano loro, chi vi piace di più?-
-RISPONDETE DAIII!-
incitò Kagome.
Heeeey, piaciuto il capitolo?! Mi raccomando, rispondete all domanda di Shippo, eh! Grazie per seguirmi ad ogni capitolo!
Alla prossima!
  
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