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Autore: DeaPotteriana    27/07/2015    4 recensioni
Quando non sai cosa scrivere, ma senti quasi il bisogno fisico di farlo, beh... Ecco qua.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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(Titolo)



È il 25 aprile 2015 e lei ha appena avuto un attacco di panico.

Proprio così.

La protagonista del racconto ha appena avuto un attacco di panico. So che sembra strano, a dirlo in questo modo, ma credete davvero che io volessi cominciare proprio con questa immagine una storia di cui non conosco niente? I personaggi, le ambientazioni, la trama... Non so nulla, di tutto questo!

È solo che avevo questa voglia impellente di scrivere qualcosa di nuovo, un po' per distrarmi dai numerosi progetti che affollano il mio povero cervello e un po' per semplice esercizio di stile. 

Quindi eccomi qua!

È il 25 aprile 2015 e la protagonista ha appena avuto un attacco di panico. Forse è stata male dopo dubbi esistenziali come il classico "Chi sono io?", il che è comprensibile, considerato che non ha un nome. O una faccia. O una storia.

O un ragazzo no, questo non è rilevante.

Quindi... Chi è 'sta povera ragazza? E prima ancora: dov'è ambientato il tutto? Devo saperlo per capire se darle un nome italiano o meno. Boh, facciamo America? Ma sì, alla fine è sempre tutto in America. 

Okay, ora le serve davvero un'identità, o le verrà un'altra crisi.

Vediamo... Il primo numero che mi viene in mente? Trentasette. Okay, tre più sette fa dieci, che nell'alfabeto corrisponde alla lettera J. Bene.

Jenny? Nah.

Julie? Già usato.

Jane? Come sopra.

A questo ti riduci quando finisci i nomi che ti piacciono davvero. Va beh, ci penserò dopo, quando avrò il colpo di genio. E fisicamente com'è? Il "capelli scuri, occhi ghiaccio" che amo tanto? Ormai è troppo abitudinario. Quindi? Bionda?

Vada per bionda. Mossa? Facciamo così, Janet Juliet ha i capelli biondi corti.

O rasati.

Corti, dai, è meglio. 

(Tanto cosa importa? È come sei dentro, che cont-AHAHAHAH)

Poi, vediamo… Ha un fratell- no, ha una sorella più piccola con cui litiga spesso. I genitori sono tanto presenti, nella sua vita, da risultare soffocanti - e, come abbiamo già appurato, Juliet Johanna soffre di attacchi di panico. Forse ha una fobia che questo fatidico 25 aprile l’ha fatta stare male! O forse è semplicemente stufa che la sua esistenza dipenda dagli scleri di una povera matta che vorrebbe definirsi una scrittrice - povera, nemmeno io la vivrei bene. 

Scommetto che non desidera altro che liberarsi. Ah!, povera illusa.

Sento che sto perdendo interesse. Oh, lo sapevo, finirà come quando, da bambina, giocavo a The Sims e passavo ore a costruire la casa e a creare i personaggi, per poi spegnere la Play Station dopo appena dieci minuti di gioco vero e proprio.

 

Va beh, magari tornerò su Johanna Judith un’altra volta. Ma ora che faccio?

Mmm…

Erik Thomas ha…






Note dell'Autrice-più-o-meno:

Salve. Perdonate questo sclero/questa stupidaggine, ma per qualche assurdo motivo mi sono divertita tantissimo a scriverla.
Spero vi sia piaciuta :)​
:* 
Dea





 

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