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Autore: SAA89    28/07/2015    0 recensioni
Allora, manca meno di un mese ad Avengers: Age of Ultron, ma abbiamo visto tutti la scena nei titoli di coda del primo film. Sappiamo che il prossimo avversario dei Vendicatori sarà Thanos. E sappiamo anche che non lo metteranno a nanna prima del 2019, e ci vorranno la bellezza di UNDICI FILM!
Quindi, se non vi va di aspettare così tanto, questa è la mia idea su come potrebbe svolgersi la storia. Questa fic inizia dopo Iron Man 3: Loki è sotto chiave ad Asgard, ma il suo fratello adottivo ha già notato che qualcosa in lui è cambiato. Nel frattempo, gli altri Avengers continuano le loro vite a New York. Ma forze oscure cospirano contro i nostri eroi...
(a proposito, Romanogers a partire dal capitolo 2. Perché? Perché sì.)
Genere: Avventura, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Natasha Romanoff/Vedova Nera, Steve Rogers/Captain America, Thor, Un po' tutti
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Era stata indetta l’ennesima riunione. Loki si era chiesto cosa diamine ci fosse ancora da discutere: avevano bisogno di agire, non di star lì a chiacchierare. Subito dopo, si rese conto che quello era esattamente il modo di ragionare di Thor: attaccare frontalmente e a testa bassa senza pensare alle conseguenze...

No, era un’idea stupida. Gli serviva un piano. Forse era meglio fare un’altra riunione.

Si diresse in sala conferenze, scortato per via precauzionale da un paio di agenti dello SHILED di tenuta antisommossa e armati con fucili calibro 50, oltre naturalmente alla carissima Lady Sif, che non gli aveva staccato gli occhi di dosso neanche per un secondo, da quando Thor e i Tre Guerrieri erano tornati ad Asgard. Possibile che ancora nessuno si fidasse di lui? Per una volta che non stava facendo il doppio gioco!

Quando arrivarono, l’unica che ancora mancava all’appello era Natasha. Probabilmente era ancora fuori combattimento, pensò Loki. Sapeva bene qual era il potere dello scettro, e con la gemma libera da esso l’effetto doveva essere stato esponenzialmente più forte.

Steve lo interpellò subito: < Allora, ho parlato con Natasha, e Loki aveva ragione: il tizio che ha trafugato la gemma si chiama Corvus Glaive. Pare che sappia teletrasportarsi > disse.

< Beh, questo sarà un problema... > commentò Tony.

< Come sta Natasha? > chiese Pepper a Steve. Prima che il capitano potesse rispondere, proprio Natasha entrò nella stanza: < Guarda tu stessa. Come ti sembra che stia? > disse con il suo solito sorrisetto enigmatico, rivolta a Pepper.

Loki la osservò stupefatto: Che razza di oscuro potere le permetteva di essere già in piedi dopo quello che le era capitato?

Ci fu un breve attimo di silenzio. Poi Steve parlò: < Sei sicura di stare bene? >

< Certo. Non sarà qualche trip mentale a mettermi fuori gioco > rispose lei risoluta, sedendosi. Lei e Steve si scambiarono una rapida occhiatina complice: la sera prima, le loro vite erano cambiate completamente. Ma questo, per il momento, era il loro piccolo segreto.

Fury cambiò discorso: < Sentite, c’è una cosa che non capisco: è stato Thanos a dare lo scettro a Loki perché recuperasse il Tesseract, no? Perché invece non ha estratto la gemma subito e non ha mandato questo Corvo-come-si-chiama ad attaccarci per prendere il cubo? >

Fu proprio Loki a rispondergli: < E’ pericolosissimo maneggiare le gemme senza protezione. Thanos sperava che la potenza dello scettro mi sarebbe stata sufficiente per recuperare il cubo e aprire il portale ai Chitauri. È uno abbastanza pieno di sé; non riteneva che le forze della Terra sarebbero state una minaccia... >

Steve ebbe come un’illuminazione: < Ecco perché ha estratto la gemma dallo scettro... > disse. Tutti si voltarono verso di lui.

Steve alzò lo sguardo verso gli altri: < Le difese della Terra non sarebbero state una minaccia... ma adesso il Tesseract si trova su Asgard... >

Lady Sif finì il discorso per lui: < Il Tesseract è chiuso nella Camera delle Armi di Odino... per arrivare ad esso Thanos intende usare la gemma al suo massimo potere... >

< Attaccherà Asgard con tutto quello che ha a disposizione... gemma compresa > aggiunse Loki.

Steve si alzò in piedi: < Dobbiamo avvertire Thor >.

Periferia di Annapolis

Sin era riuscita ad uscire dalla sua Porsche distrutta e a sgattaiolare via dal porto prima che Steve se ne accorgesse. Aveva provato a contattare Rumlow, ma senza riuscirci.

Aveva rubato un furgone ed era tornata all’aeroporto, trovandolo pieno di agenti dello SHIELD, addirittura con quella gigantesca portaerei volante che levitava sopra l’hangar 11B. A quel punto, aveva scorto due degli agenti che scortavamo Hammer in manette verso un Quinjet. A quanto pare, gli Avengers avevano vinto il primo round. Poco importava.

Quello che importava era sapere che fine aveva fatto la gemma. Di Hammer, di Lukin, di Rumlow e di tutti i suoi uomini le importava meno di zero. Le dava molto più fastidio aver distrutto la sua Porsche.

L’importante era che la consegna fosse avvenuta. Era per questo che, senza perdere tempo, era ripartita, dirigendosi verso la più vicina delle sue basi secondarie, in periferia.

Era una piccola casa a schiera ai confini della zona industriale di Annapolis. Parcheggiò il furgone a due isolati di distanza, giusto per non ritrovarsi la polizia a suonarle il citofono, e si chiuse in casa.

Perse poco più di due minuti per medicarsi le ferite che aveva riportato nell’incidente. Aveva riportato solo graffi superficiali nonostante la violenza del botto, e grazie al siero del super soldato in poche ore sarebbe stata come nuova. Ora, doveva assolutamente capire che ne era stato dello scettro.

Prese uno strano dispositivo da un cassetto, simile ad un vecchio floppy disk. Premette un bottone su un lato e il dispositivo si illuminò, creando un ologramma. Era Corvus Glaive.

< Avete lo scettro? > chiese Sin all’ologramma.

< Credo che tutti i tuoi uomini siano morti, ma ho estratto la gemma. Hai fatto un buon lavoro, Synthia Schmidt. Ti faremo sapere se avremo ancora bisogno dei tuoi servizi >, rispose l’orripilante alieno, pronto a chiudere la conversazione.

< Ehi, aspetta un secondo. Quella dannata pietruzza mi è costata più di sessanta uomini. Se pensi di lasciarmi fuori proprio sul più bello, ti sbagli di grosso. So che state organizzando qualcosa... e voglio partecipare >

< Non giocare col fuoco, umana. Ci stiamo preparando per un attacco al Regno Eterno di Asgard. Sarà Ronan a condurlo. Una piccola terrestre come te non ci sarebbe di nessun aiuto >

< Davvero? Ti fidi più di quello schizzato samurai blu che di me? Interessante, visto che ha già fallito una volta... >

La sicurezza di Corvus si incrinò: < Che cosa vuoi dire? >

< Loki è ancora vivo >

< E’ impossibile! Ronan ci ha assicurato- >

< E io invece vi assicuro che è ancora vivo. Si è alleato con gli Avengers. Era all’aeroporto e ha cercato di impossessarsi dello scettro >

Corvus emise un ringhio di rabbia. Sin insistette: < Senti, non mi importa dei problemini coniugali tra te e Ronan. Siamo nella stessa barca. Non intendo farmi tagliare fuori. Se attaccherete Asgard, voglio esserci anch’io > disse, con un tono che non ammetteva repliche.

Corvus sbuffò: < “Se attaccherete Asgard, voglio esserci anch’io”? Quale sarebbe il tuo tornaconto, partecipando all’attacco ad Asgard? In che modo questo dovrebbe portarti più vicina alla conquista del tuo mondo? >

Sin sorrise malefica: < Allora non hai capito proprio niente... Conquistare il mondo era un’idea di mio padre. Un’idea che ormai è obsoleta. Vedi, io non voglio affatto conquistare il mondo. Il mio obiettivo è la distruzione. La distruzione totale. Vedere la devastazione che posso portare, soprattutto con una delle gemme, mi da una sensazione di potere assoluto... e vedere la cosiddetta “casa degli dei” bruciare fino alle fondamenta sarà uno spettacolo indimenticabile. Quindi, voglio essere della partita >

Corvus ci mise un attimo a rispondere: < Così sia... >

SHIELD Helicarrier 64, Washington D.C., Triskelion

< Preparatevi. Andiamo ad Asgard >.

Queste erano state le ultime parole di Steve, e poi la riunione era stata subito conclusa.

Loki era nervoso come non mai. Con che coraggio avrebbe affrontato nuovamente il Padre degli Dei, dopo la sua evasione?

Chissà quali conseguenze aveva subito Thor, per averlo fatto evadere. Forse Odino lo aveva imprigionato, visto che esiliarlo senza poteri su un altro pianeta evidentemente non era servito a mettergli un briciolo di sale in zucca. Anzi, ne era quasi sicuro. Che ironia: Thor in gattabuia e lui libero come l’aria.

Forse, Odino avrebbe rispedito anche lui in cella senza neanche dargli modo di illustrargli la situazione. E questo non potevano permetterselo.

Avevano bisogno di un piano d’emergenza. Doveva discuterne con qualcuno di cui poteva fidarsi. E c’era una sola persona, su quella portaerei, di cui poteva fidarsi.

Si alzò dal tavolo delle riunioni, avviandosi nel corridoio che portava al ponte inferiore, ancora con Sif che gli stava col fiato sul collo. Ma non appena furono scesi di livello, la guerriera notò che non si stavano dirigendo verso la sua cella.

< Dove stai andando? > volle sapere.

< Devo conferire con una persona... > rispose laconico lui. Sif rimase allerta, ma decise di non ostacolarlo, per il momento.

Quando arrivarono a destinazione, il mistero fu svelato: sulla porta c’era scritto il nome del capitano Rogers. Quello era l’alloggio di Captain America.

Loki bussò due volte, prima che Steve aprisse la porta. Il capitano fu sorpreso di trovarsi davanti i due asgardiani: < Che c’è? > chiese.

< C’è che mio padre forse non vi ascolterà. È orgoglioso, e si sente imbattibile. Potrebbe pensare di riuscire a sconfiggere Thanos e i suoi scagnozzi da solo, ma io so che non ci riuscirà mai. Non sono sicuro che abbia dato ascolto nemmeno a Thor. Scommetto anzi che mi farà imprigionare non appena metterò piede ad Asgard, e subito dopo vi farà ritornare a casa senza sentire ragioni. Quindi vorrei che tu ed io discutessimo di questa eventualità >.

< Steve era indeciso, ma Loki sembrava piuttosto convinto. Tra l’altro, lui non conosceva affatto Odino, ed effettivamente, perché mai il re di Asgard avrebbe dovuto dare udienza ad un gruppetto di mortali che annunciava l’apocalisse?

< Entrate > disse soltanto, spostandosi dall’uscio perché Loki e Sif potessero entrare. Guardò un attimo nel corridoio, e poi richiuse la porta dietro di sé.

Sanctuary, spazio dei Chitauri

< Hai fallito, Accusatore! > berciò Corvus con la sua voce gutturale.

< Modera il tono! > rispose a tono Ronan, infuriato.

< La nostra alleata sulla Terra dice che Loki vive ancora! Ha quasi impedito che la gemma ci venisse consegnata! Se ciò fosse successo sarebbe stata soltanto colpa tua! >

< Io non ti permetto- >

< Basta! > ordinò una terza voce.

I due litiganti si azzittirono all’istante. A pochi metri da loro, girato di spalle, era il loro capo. L’essere più potente dell’universo. Thanos, il Signore Oscuro.

< Loki non ha alcuna importanza, ora > continuò egli.

< Ma... se dovesse avvertire la sua gente ad Asgard... > iniziò Corvus.

< Sono più che certo che nessuno gli darebbe ascolto > lo interruppe il Signore Oscuro, alzandosi dal trono. Era un essere gigantesco, alto almeno tre metri e mezzo, e avvolto in un’armatura dorata che gli donava un aspetto imponente ed inquietante al tempo stesso.

< E comunque non fa differenza, se Asgard è a conoscenza o meno di ciò che l’attende. Non riusciranno mai a fermarci. Ci occuperemo di Loki in un secondo momento. Ora... – disse Thanos, voltandosi finalmente verso di loro – ...andate a prendere ciò che mi appartiene. Ci occuperemo di Loki quando sarà il momento > comandò.

Corvus e Ronan si inchinarono, allontanandosi.

Thanos sogghignò. Presto il Tesseract sarebbe stato suo. Allora niente e nessuno avrebbe potuto più fermarlo.

Aveva atteso questo momento per migliaia di anni. Finalmente, il suo sogno si stava avverando. L’universo intero sarebbe caduto sotto il suo comando, e avrebbe avuto potere di vita o di morte su ogni essere esistente, fino alla fine dei tempi.

Avrebbe avuto il potere assoluto.





...Ebbene, le cose si stanno scaldando. Non sentite anche voi questa elettricità nell'aria? Come la quiete prima della tempesta?
Secondo voi che cosa stanno confabulando Loki e Steve? (chiedete a Sif, c'è anche lei lì con loro. Oppure aspettate semplicemente che lo scriva nella storia). Per quanto riguarda invece Synthia Schmidt, la mattacchiona farà ancora parecchi danni, questo è poco ma sicuro. E il suo discorsetto non me lo sono inventato: nei fumetti è davvero una maniaca della distruzione. Del resto la D di RAID sta per Destruction...
Per finire, piccolo richiamo ai Guardiani della Galassia, nella diatriba tra Corvus, Ronan e Thanos. Colui che finora non ha fatto niente se non starsene seduto sulla sua seggiola volante nei film entrerà in azione tra qualche capitolo in questa fanfiction.
P.S. Notizia non correlata: me ne vado in vacanza, quindi questo sarà l'ultimo capitolo, per un po'. Tornerò a fine agosto/inizio settembre. Alla prossima!
  
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