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Autore: Alice_Jackson    28/07/2015    2 recensioni
I nostri eroi dieci anni dopo la guerra contro Gea, hanno figli e una famiglia.
Dal primo capitolo:
"Prima di andare a svegliare i figli, la figlia di Atena andò a preparare la colazione: una montagna di pancake fumanti, del colore originale per lei e molti blu per la sua famiglia, insieme ai vari succhi di frutta e sciroppi preferiti dei figli."
Dal secondo capitolo:
"Jason aveva chiesto di sposare Piper a ventitré anni e un paio di anni dopo BOOM, la figlia di Afrodite era rimasta in cinta. Per i primi due anni di matrimonio avevano vissuto tra Nuova Roma e il Campo Mezzosangue, ma con la nascita della bambina hanno preferito andare a vivere in una città moderna."
Dal terzo capitolo:
"La figlia di Plutone sbuffò sonoramente mentre cercava di svegliarlo ancora una volta. Vivevano insieme da anni ormai, ma lei non aveva ancora trovato un modo efficace per svegliare il marito, e quasi niente riusciva a svegliarlo."
Dal quarto capitolo:
"Will guardò i due figli dallo specchietto retrovisore, poi prese la mano del figlio di Ade, lui guardò le due mani intrecciate e poi si girò a guardare Will che gli sorrise."
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altro personaggio, I sette della Profezia, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Tan-tan-tan-tan...!! Ecco finalmente dopo anni, no forse erano mesi, il quinto capitolo!! 
Ci ho messo una vita ad aggiornare e chiedo umilmente perdono, ma sapete con le vacanze mi sono persa un po' via.
Fatemi sapere cosa ne pensate, è molto utile nella mia situazione di semi-blocco dello scrittore.
Hope you like it!
Alice ;)

 
Nascondino e cene con parenti

Gwen guidò gli altri bambini verso la spiaggia. Quando arrivarono Luke e Zoe si guardavano intorno affascinati, così come gli altri, anche se di meno di Bianca, Gwen e Sammy alternavano lo sguardo soddisfatto dagli altri bambini alla spiaggia.
–A cosa giochiamo?– chiese Mary.
–U-u io lo so!– Sammy alzò la mano come se fosse a scuola e aspettò che qualcuno gli facesse un cenno, prima di continuare. Era in prima elementare, si poteva capire. –Possiamo giocare a nascondino!–
–Siiii!– gridarono i gemelli Jackson con un tono di voce talmente acuto che fece tappare le orecchie a tutti i presenti.
–Io avrei...– Michael cominciò ad allontanarsi ma venne di nuovo bloccato da Zoe.
–Fermo lì tu!– lo blocco. Il bambino alzò gli occhi al cielo in una perfetta replica di suo padre Nico prima che Zoe aggiungesse –TU. Giochi con noi!– lui la guardò impaurito dagli occhi della piccola che mandavano occhiatacce come quelli della madre.
–Ci sta!– trillò Gwen tutta contenta.
Mary annuì e disse –Perché no?–
–Ci può stare– valutò Bianca che era abituata da sempre a giocare con i bambini piccoli.
–Conti tu!– urlò Luke e tre secondi dopo tutti e sei i bambini erano scomparsi dalla spiaggia.
Bianca alzò gli occhi al cielo e cominciò a contare ad alta voce –Uno, due, tre...–

Michael non sapeva dove andare. Era stato in quel posto per circa dieci minuti e ora si doveva pure nascondere, gli altri bambini erano già schizzati via tutti. Decise di nascondersi banalmente dietro il primo albero che trovò e si mise a sbirciare la ragazza che contava con le mani sugli occhi "Ventinove, trenta, trentuno! Arrivo!". Il bambino cercò di confondersi il più possibile tra le ombre, affinché Bianca non lo vedesse.
La vide guardarsi intorno interrogativa per qualche minuto e urlare il nome di Gwen, poi Zoe, Sammy, Luke e Mary, gli ultimi due furono gli unici a salvarsi.
Appena Bianca si girò verso la sua parte, dopo un bel po', incrociò lo sguardo con il suo, pronta a gridare anche il suo nome, ma Michael scomparve. Ricomparve sul retro di un edificio nero e si addormentò rannicchiandosi su se stesso.

–Ero sicura di...– Bianca scosse la testa, aveva appena visto un bambino di cinque anni scomparire nel nulla. –Avete visto Michael?– 
I bambini scossero la testa e Mary disse –Potrebbe essere scomparso con un viaggio ombra... Gli capita a volte...–
–Un che?!– esclamò Luke con una smorfia.
–Non ha importanza cosa è adesso. Dovete solo sapere che è scomparso, deve essere andato... In qualche posto a cui pensava o legato a qualcuno a cui pensava in quel momento.– disse la ragazza più grande.
–Non lo so... Direi che sarebbe meglio andare a cercarlo...– Mary sembrava molto preoccupata per il fratello.
–Tranquilla. Lo troveremo. Non può essere andato molto lontano. Dividiamoci, Gwen tu conosci già un po il campo, no?– la bambina annuì con un sorriso –Allora tu vai con Sammy e Zoe, io con Mary e Luke.– spiegò velocemente –Se per l'ora di cena non lo troviamo andate dai vostri genitori, tutti e inventate qualche scusa che possa coprire anche me, avete capito?– aveva preso a parlare con la voce da 'ho un piano' uguale a quella della madre.
I bambini annuirono meccanicamente e poi si separarono.
Entrambi i due gruppi setacciarono il bosco vicino alla spiaggia e poi andarono verso il campo. Bianca non sapeva più dove guardare, non era all'arena, alle case e in mensa, senza contare che anche gli altri bambini stavano guardando dappertutto. Vide una ragazza dall'aria familiare, ma era più che sicura di non averla mai vista. Capelli e neri occhi elettrici blu, era identica a sua zia Thalia, solo che aveva al massimo 13 anni.
–Ehi!– le gridò da lontano correndo verso di lei con i due bambini appresso –Aspetta!– la ragazza si girò dalla sua parte –Ciao, io sono Bianca, hai per caso visto un bambino alto così biondo, cinque anni... Scusa, che maleducata... Tu sei?–
–Piacere di conoscerti, Delia, figlia di Zeus– le porse la mano che Bianca strinse forte e nervosa –E mi dispiace, ma no. Non ho visto altri bambini così piccoli oltre a loro due e Gwen– disse dispiaciuta lei facendo un cenno ai due bambini vicino a Bianca.
–Ah, ok... Se dovessi vederlo fammi un fischio!–
–Ma certo!– Mary attirò l'attenzione di tutti i presenti e si sbatté una mano sulla fronte –Mike quando è nervoso pensa sempre a papà! Come ho fatto a non pensarci prima!?– vedendo gli sguardi interrogativi si spiegò meglio –Sarà andato alla casa di papà.–
–E chi è vostro padre?– chiese la figlia di Zeus curiosa.
–Nico di Angelo– rispose la bambina tranquilla –E Will Solace– 
Delia parve non capire, ma alla fine annuì –Oh miei dei! Tutti i più grandi semidei qui!– disse con tono sognante. Poi guardò negli occhi Bianca e disse con uno strano tono –E i tuoi genitori, adesso saranno quel Percy Jackson e quella Annabeth Chase– 
–Beh, si. Come l'hai capito?– 
–C'è una foto nella casa grande. Sei identica a tua madre.–
–Me lo dicono in molti.– la conversazione venne interrotta da un forte suono, la cena.
–Sarà maglio che vada... Se volete vi copro, per la cena, con Jason e Piper.– 
–Sarebbe una bella idea. Grazie mille, Luke va con lei.– e dopo questo schizzarono via, verso le case.
–Ade, Ade, Ade... Là!– Mary indicò un casa tutta nera e cominciò a correrci incontro, ma si bloccò quasi subito –Papà!– esclamò saltando in braccio ai papà. –Dovevo andare in bagno, e Bianca mi sta accompagnando–
–Tuo fratello?–
Mary cominciò a sudare freddo a quella domanda, ma per fortuna intervenne Bianca –È già la.– fece un gran sorriso.
–Va bene, ma sbrigatevi.– raccomandò Will e subito dopo se ne andarono.
–Mary tu entra dentro, io faccio un giro qui intorno.– 
La bambina si precipitò dentro e cercò ovunque ci potesse stare il corpicino minuto del fratello, ovvero quasi ovunque. Ma niente, non c'era.
Bianca invece ebbe più fortuna. Trovò il bambino dietro l'edificio, addormentato. Lo scosse e lui si svegliò.
–Che...?–
–Tranquillo. Ora sbrigati, dobbiamo andare in mensa.– la ragazzina alzò la voce –Mary! È qua!–
La bimba uscì di corsa dalla casa e abbracciò il fratello, tanto forte da strozzarlo quasi, mentre lui non capiva neanche cosa fosse successo.
–Ma che...–
–Ricordati solo di non raccontare ai tuoi di quello che è appena successo, ok?–
–Va bene. Ma...– non riuscì a continuare perché Bianca si era alzata in piedi e aveva preso a correre verso una meta imprecisata tenendo i due bambini per mano.
Gliel'aveva insegnata Piper quella strada quando era piccola ed erano in ritardo per la cena, una strada che non conosceva quasi nessuno e passava per metà nel bosco.
Dopo qualche minuto arrivarono alla mensa. Bianca tirò un sospiro di sollievo, erano arrivati prima di Nico e Will. Accompagnò i due bambini al tavolo di Ade, dove trovarono Hazel e Frank che discutevano con Sammy, che però appena li vide smise di parlare.
–Bianca!– la figlia di Plutone si alzò dal tavolo per andare ad abbracciare la ragazza. Poi si staccò e la donna andò ad abbracciare i due nipotini –Venite qui piccole pesti!– Mary su lanciò letteralmente sulla zia, mentre Michael si scostò un po', ma poi venne stretto per bene anche lui tra le braccia della zia.
–Hazel, Frank!– Nico andò ad abbracciare la sorella e a salutare il figlio di Marte con una pacca sulla spalla. 
In quel momento Sammy spuntò da dietro i genitori e saltò in braccio al figlio di Ade, che barcollò di qualche passo con il bambino aggrappato al collo. 
–Sammy! Anche per me è un piacere rivederti!–
–Mi siete mancati un sacco!– Sammy saltò giù da Nico per poi fare lo stesso con Will e poi sedersi al tavolo di Ade insieme ai genitori, gli zii e i cugini.

Will si guardò attorno, il padiglione della mensa non era cambiato per niente dall'ultima volta che ci era stato quando era ragazzo. I tavoli ancora tutti separati erano aumentati di numero, ma ognuno rappresentava perfettamente il dio a cui apparteneva, come i figli di Atena tutti con dei libri sotto il naso oppure quelli di Ipno addormentati e quelli di Ares che gridavano e si sfidavano come dei matti.
Il figlio di Apollo vide da lontano i Jackson da soli al tavolo di Poseidone, i Grace al tavolo di Zeus seduti insieme ad un altra ragazza, Leo e Calipso 'sorridenti adolescenti' al tavolo di Efesto che scherzavano con gli altri ragazzi. Connor e Travis che ridevano insieme agli altri figli di Ermes e Clarisse con la sua famiglia, Chris e la piccola Silena di appena due anni, seduti insieme al tavolo di Ermes, appositamente allungato per l'estate, poi notò anche la famiglia di Reyna seduta tra i figli di Ecate. Will sorrise guardando poi la sua famiglia.
–Che hai?– gli chiese Nico fissandolo.
Will si riprese dal suo stato confusionario –Oh, niente.– sorrise ancora al marito che ricambiò tornando a mangiare.
–Papà? Mi dai l'acqua?– una vocina riscosse ancora una volta il figlio di Apollo che annuì velocemente e versò l'acqua al figlio.

–Papà ti prego dille qualcosa...– supplicò Bianca sfoderando degli occhi da cucciolo ferito.
Annabeth aveva cominciato infatti a descrivere un qualche edificio che aveva fatto costruire in passato all'innocua domanda del marito "Cosa abbiamo fatto quell'estate?".
–È colpa tua infondo...– insistette la ragazzina.
Il figlio di Poseidone sospirò e provò a parlare –Già Annie, quell'estate ci eravamo divertiti un sacco a Parigi, non è vero Bianca?– 
Lei annuì, se la ricordava benissimo quella era stata l'ultima vacanza che aveva passato da sola con i genitori, prima che nascessero i gemelli.
La figlia di Atena lanciò un'occhiataccia al marito –Non ti permettere mai più di chiamarmi in quel modo!– lo minacciò, ma poi gli concesse –È vero è stata magnifica. Parigi era così bella... La Tour Eiffel, poi...– e prese a descrivere il monumento di Parigi.
Percy e Bianca alzarono gli occhi al cielo e dopo la figlia mandò un'occhiataccia degna di sua madre al padre che cercava di farsi piccolo piccolo, mentre la moglie continuava a parlare.
–Lo mangi quello?– Luke indicò qualcosa nel piatto della gemella e poi prese un pomodoro senza aspettare risposta e se lo mangiò in pochi morsi.
Zoe roteò gli occhi e gli tirò un coppino sulla nuca, per poi sospirare e puntare gli occhi verdi altrove.

–Gwen!– Piper era saltata in aria al tocco della piccola. Le aveva dato una scossa tremenda su braccio.
–Scusascusascusamamma!– disse velocemente la figlia abbracciando la madre, peggiorando però la situazione e trasmettendole tante altre piccole scosse alle quali la figlia di Afrodite tratteneva degli urlettini.
Intanto Jason e Delia se la ridevano come se fossero stati Travis e Connor dopo uno scherzo andato a buon fine. Stavano riproducendo la scena. Delia interpretava Gwen e Jason Piper.
–Ahah... Lei ha... Ha fatto così!– la figlia di Zeus toccò con un dito il braccio di Jason trasmettendo una scarica elettrica e ridendo.
–Ahah... Oh dei...! E poi lei ha fatto... Ahhhh– il figlio di Giove tentò di riprodurre la scena della moglie che saltava in aria con scarsi risultati, ma lui e la sorellina continuarono a ridere a voce alta.

In quel momento di 'pace' Chirone si alzò in piedi e batté lo zoccolo a terra più volte per richiMare il silenzio –Eroi! Sono felice di annunciarvi che anche le ultime ospiti di questa estate sono finalmente arrivate! Le Cacciatrici!– ci fu un enorme applauso e un gruppo di ragazzine con vestiti militari argento e munite di archi e frecce entrarono nella mensa –Vi ricordo che domani pomeriggio ci sarà la caccia alla bandiera organizzata in onore delle nostre ospiti– l'applauso che ne seguì fu molto meno entusiasta, d'altra parte da quanto tempo non vinceva il campo contro le cacciartici, secoli?

–Thalia!– Annabeth si alzò dal tavolo di Poseidone e corse incontro all'amica, seguita poi anche dalla figlia maggiore e da Percy.
–Faccia di Pigna!–
–Bianca! Come stai? Percy, Testa d'Alghe!–
–Zia Thalia! Non ti vediamo da anni!– esclamò Bianca abbracciandola.
–E non saluti il tuo fratellino, sorellina?– intervenne Jason da dietro. La luogotenente di Artemide corse ad abbracciarlo.
–Thalia, ti presento la tua fotocopia, Delia, figlia di Zeus– una ragazzina si alzò dal tavolo di Zeus e si avvicinò saltellando verso il gruppo di persone che si era formato.
–È un vero piacere conoscerti! Chebellochebellochebello!– disse saltellando.
Dopo di che si avvicinarono anche Piper, Hazel, Frank, Nico, Will, Reyna, Clarisse e Travis e Connor. E tutti presentarono alla ragazza le loro famiglie. E tutti saltarono praticamente la cena. E tutti si diressero al falò per cantare delle, stupide stando al parere di Nico, canzoncine dei figli di Apollo. 
   
 
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