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Autore: LilyLunaWhite    29/07/2015    3 recensioni
Quando ti rendi finalmente conto dei tuoi errori passati, ci rifletti su e ti chiedi: posso avere una seconda possibilità?
Questa piccola One Shot parla di un ragazzo nato e cresciuto in una famiglia di Mangiamorte e del momento in cui si rende finalmente conto che lui è padrone della sua vita e ha la possibilità di scegliere per se stesso. Tuttavia, egli può chiudere il capitolo della sua vita passata e iniziarne un altro? Oppure è destinato a vivere per sempre nel rimorso e nel rimpianto? Una ragazza, una sporca mezzosangue come egli stesso la definiva, sarà la sola a dargli la risposta che cercava da tempo e lo aiuterà ad andare avanti.
Tratto dalla storia:
[...] «Volevo far visita a questa tomba e riflettere su me stesso e sulla vita», disse con voce fioca voltandosi nuovamente verso la tomba [...]
Genere: Fantasy, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Titolo: Choices
Autrice: Lily Luna White
Fandom: Harry Potter
Genere: Fantasy, Introspettivo, Malinconico
Personaggi: Hermione Granger, Draco Malfoy
Coppia: Het
Rating: Verde
Avvertimenti: Spoiler!
Note: La storia è ambientata un anno dopo la caduta del Signore Oscuro.

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Choices

Era passato esattamente un anno dal giorno in cui Lord Voldemort era stato definitivamente sconfitto da Harry Potter dopo innumerevoli battaglie durate anni. Ora, finalmente, il mondo magico era stato liberato dal terrore che il mago oscuro aveva trasmesso in tutti i maghi purosangue e mezzosangue, ma soprattutto paura che egli infondeva nei nati babbani del Regno Unito, i quali a causa sua avevano subito un vero e proprio inferno. Durante il periodo in cui Tom Orvoloson Riddle era stato al potere, erano morti numerosi babbani innocenti e moltissimi maghi coraggiosi. A questi ultimi in particolare, in onore al loro coraggio dimostrato nella seconda guerra magica, era stato edificato a Londra un cimitero magico, dove tutti avevano ricevuto una degna sepoltura con una cerimonia solenne. I babbani passando davanti a quel complesso vedevano un semplice cimitero situato nell’estrema periferia della città, mentre i maghi riuscivano a vedere quello che il luogo rappresentava davvero: un pezzo della storia magica, forse la più violenta e atroce, ma non per questo andava dimenticata, anzi doveva essere insegnata alle generazioni future affinché esse potessero imparare dal loro passato e cercare, in questo modo, di evitare in futuro una situazione simile. Eppure tutti lo sapevano: il male non lo si poteva estirpare del tutto, ma questo non voleva dire che i maghi dovevano arrendersi in quella continua battaglia.
In quel due maggio del 1999, tutto il mondo magico si trovava riverso nelle strade o per i locali a bere, mangiare e festeggiare quell'importante ricorrenza. Agli alunni della prestigiosa scuola di magia e stregoneria di Hogwarts era stato concesso un permesso speciale per tornare a casa o per festeggiare a Hogsmeade. Quella data era diventata un giorno di festa per ricordare l’ultima grande battaglia avvenuta nel mondo magico contro il mago più potente e oscuro che l’intero mondo della magia avesse mai visto.
A Hogwarts, quindi, tutto taceva.
Solo una persona stava vagando per l'immensa distesa verde che era il prato esterno della scuola, diretto verso una meta ben precisa: la tomba bianca. Era la seconda volta che faceva visita al preside e al mago più grande e benevolo della storia. Dopo la caduta del Signore Oscuro, Harry aveva raccontato la verità degli avvenimenti che erano accaduti in quegli ultimi anni: dalla morte di Silente alla storia di Severus Piton, uno dei professori della scuola di Hogwarts. Tutta la storia relativa al bambino che è sopravvissuto era stata raccolta in un libro dedicato alla storia moderna e in particolare alla seconda guerra magica.
Con un sospiro, la persona avvolta nel mantello nero raggiunse la tomba dove riposava Albus Silente. Aveva scoperto come egli aveva voluto proteggerlo, lasciando che la sua anima non si macchiasse di un omicidio che lo avrebbe segnato per sempre. Quel preside gli aveva insegnato che tutti hanno la possibilità di fare delle scelte e che lui si sbagliava a credere di non averne la possibilità. Lui era padrone del suo destino e non era riuscito a comprenderlo, lasciandosi comandare da altri e dalla sua famiglia ma, soprattutto, facendo di continuo scelte sbagliate.
Sfiorò con una mano la lastra di marmo bianco e chinò il viso, perso nei propri pensieri.
«Chi siete voi?», domandò una voce femminile alle spalle della figura incappucciata.
Prima di voltarsi, il ragazzo impiegò un paio di secondi per riprendersi dalla sorpresa: nonostante non la vedesse da circa un anno, aveva riconosciuto la sua voce.
Quando finalmente si voltò, si calò il cappuccio del mantello nero che indossava e fissò gli occhi della ragazza che, nel comprendere chi fosse colui che si trovava presso la tomba di Silente, rimase sorpresa.
Gli occhi caldi e castani di lei furono attirati in quelli freddi e grigi di lui.
Hermione Jean Granger e Draco Lucius Malfoy erano l'uno di fronte all'altro.
Nessuno dei due voleva rompere quel silenzio imbarazzante, tuttavia, dopo una lunga attesa, Hermione lo fece, ponendogli una domanda dettata dalla curiosità.
«Cosa ci fai da queste parti invece di essere là fuori a festeggiare?»
«E tu perché sei qui?», rispose il ragazzo sulla difensiva.
«Cercavo un posto tranquillo e ti ho visto dal castello così, curiosa di sapere chi fossi, mi sono avvicinata».
Draco, dopo aver ascoltato la risposta di lei, valutò se essere sincero o meno e, alla fine, optò per la verità.
«Volevo far visita a questa tomba e riflettere su me stesso e sulla vita», disse con voce fioca voltandosi nuovamente verso la tomba, «Ho fatto molte scelte sbagliate nella mia vita perché mi consideravo un ragazzo il cui destino era già segnato, un futuro già designato per me e non avevo, quindi, la possibilità di scelta. E da un po' di tempo che vivo con alcuni rimorsi e rimpianti. Tuttavia, il passato non lo posso cambiare, così come non posso cambiare ciò che sono. Posso solo imparare e andare avanti. Credo che fosse questo l'insegnamento che dovevo apprendere sin da subito».
Una risata amara riempì il silenzio creatosi tra i due ragazzi. Una risata che si era scaturita dal giovane ragazzo che, nel rimembrare i suoi sette anni in quella scuola, non era riuscito a trattenere quella risata che non aveva nessuna sfumatura di allegria, ma solo di rimpianti per ciò che sarebbe potuta essere la sua vita se avesse fatto le scelte giuste, se avesse scelto di allontanarsi dalle scelte sbagliate della sua famiglia, scelte dettate solo dalla paura.
La ragazza lo ascoltò con attenzione, sorprendendosi dell'insolita eloquenza del ragazzo. Quando egli terminò di parlare, lo affiancò e tenne lo sguardo fisso sul lago che ospitava diverse creature marine, tra cui le sirene.
«Tutti noi, da quando abbiamo messo piede in questa scuola, siamo irrimediabilmente cambiati. In modo differente abbiamo dovuto imparare diversi insegnamenti da parte della vita: alcuni hanno avuto insegnamenti duri, come il vedere le persone a noi care morire; altri hanno dovuto fare scelte difficili che le hanno distrutte emotivamente. Ognuno di noi, alla fine, ha dovuto affrontare innumerevoli prove. Il tuo percorso di Hogwarts è realmente terminato nel momento in cui hai compreso che puoi scegliere, perché la vita è tua».
«Ormai è troppo tardi».
Hermione si voltò verso Draco e gli sorrise gentilmente.
«Non è mai troppo tardi, ricordatelo».
Dopo quella frase, Hermione si voltò per lasciare il ragazzo da solo a riflettere.
«Granger, aspetta un attimo».
Lui, d'istinto, le afferrò una mano e la strinse dolcemente per fermarla.
Quel contatto inatteso tra i due ragazzi scosse entrambi, i quali abbassarono gli sguardi sulle loro mani, finché Draco cercando di nascondere l'imbarazzo, le lasciò la mano farfugliando delle scuse.
Hermione pensò nuovamente che Draco, quel giorno, fosse strano. Non si stava comportando come al solito, ma in maniera differente, più umana e senza quel velo di disprezzo che accompagnava ogni sua azione.
«Dimmi», sussurrò lei incerta.
Draco la fissò negli occhi e si prese un paio di minuti prima di riuscire a trovare le parole giuste per parlare.
«Una cosa di cui provo rimpianto è quello di non essere mai stato sincero con te e di aver provato vergogna nel constatare che ti amavo e, Hermione, ti amo tuttora. So che ormai è troppo tardi, ma volevo che lo sapessi, prima che anche io, come tutti voi, riesca a chiudere questo capitolo importante della mia vita. Grazie per avermi ascoltato, nonostante ciò che ho fatto in passato, e spero tu possa perdonarmi un giorno. Arrivederci, Hermione!»
Dopo quelle parole, il ragazzo biondo si allontanò, lasciando la ragazza sorpresa e senza parole. Non si aspettava una confessione simile e soprattutto da lui. Inoltre, contro ogni sua previsione, l'aveva chiamata per nome e con un'insolita gentilezza. Osservò la figura di lui diventare sempre più lontana, fino a scomparire oltre i cancelli della scuola.
Volse lo sguardo verso il castello che, dopo l'ultima battaglia, era stato ricostruito e riportato al suo antico splendore. Si domandò quali altre sorprese serbava la vita per lei però, per ora, Hermione voleva solo pensare al presente. La vita da studentessa di Hogwarts stava ormai per terminare anche per lei. Ella, a differenza di altri, aveva scelto di terminare i suoi studi ad Hogwarts e ora, finalmente, stava per conseguire i M.A.G.O..
Scosse leggermente la testa e si accorse che, nonostante le parole di Malfoy, in quel momento la sua mente le impresse la figura di un altro ragazzo: Ron Weasley. Il destino e le sue scelte l'avevano portata ad amare quel ragazzo dai capelli rossi e le lentiggini sul viso e aveva compreso che Malfoy avesse intuito i suoi sentimenti e per tale ragione non avesse preteso nulla da lei, ma aveva solo espresso il muto desiderio di essere ascoltato.
Forse, se entrambi avessero fatto altre scelte, si sarebbero amati e avrebbero avuto un lieto fine insieme. Nessuno poteva affermare che non sarebbe potuto succedere. Nessuno poteva perché la vita era imprevedibile.
Con quei pensieri e con la decisione di tenere per se quell'improvviso incontro, Hermione si incamminò verso Hogsmeade dove i suoi amici la aspettavano per festeggiare insieme quel primo anno di pace.
Una cosa era certa: il futuro non è scritto. L'unico destino è quello che ci creiamo con le nostre mani.
   
 
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