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Autore: LadyKo e Brucy    25/01/2009    3 recensioni
Una vita passata a leggere manga. Fratelli gemelli per non dire siamesi, doraemon in libertà, grembiulini rosa, orsi vaganti, teppisti masochisti e oche formato parassita... ma di che manga stiamo parlando?!
L'Italia incontra il Giappone.

Da LadyKokatorimon & Brucy.
Genere: Romantico, Commedia, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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*WARNING*

 

*WARNING*

Lady e Brucy vi informano che ciò vi apprestate a leggere è altamente nocivo per chiunque possieda un cervello, e per chiunque si ritenga sano di mente. Per coloro invece che sono affetti da malattie celebrali non sarebbe sconsigliata un'accurata visita psichiatrica.

Fine trasmissione.

 

 

I sei personaggi seduti ad un piccolo tavolino di legno stile giapponese, con delle tazze di tè fumanti davanti alla faccia, s’inchinano cortesemente al pubblico.

Lady,  vestita di giacca, cravatta e cappello stile jazz a falde larghe, afferra un microfono a carbone anni trenta, posizionandosi sopra il tavolino.

-Bene lettori e lettrici! Benvenuti al primo strabiliante omake di NIHON NI SHIMEI! Io sono Lady Ko’, che nella fic interpreta Vittoria!-

-E io sono Brucy, alias Elettra-

-Cari lettori e Lettrici buonasera, e benvenuti al primo insensato quanto inutile estratto speciale di Nihon ni shimei, anche detti omake…-

-Già, molto inutile- coro dei personaggi.

Sguardo poco gentile di Lady –Zitti o vi facciamo schiattare tutti-

Tutti tacciono.

-Ma passiamo subito a presentare gli ospiti della serata, qui con noi abbiamo, dal lato sinistro, il ragazzo che veste sempre di pelle nera strappata, dalla lingua più biforcuta di un serpente a sonagli affamato, la cui unica occupazione giornaliera è stare attaccato al mio culo come un koala al suo ramo…-

-Se.. ti piacerebbe… se non fossi costretto per copione…-

-È qui con noi… IKKI SUMERAGIIII!-

Ikki si riscuote dalla sua missione di ostruire il più possibile le vie respiratorie di Taro per porgere i propri saluti al pubblico, con un'inopportuna rosa rossa in bocca.

-Ragazze sono vostro! Prendetemi, amatemi, possedetemi, spupazzatemi come e quanto volete alla modica cifra di ***** yen (la cifra era troppo alta perché potessi lasciare che vi rovinaste gli occhi), tutti i giorni, 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Contattatemi al mio call center…-

-Si si playboy abbiamo capito.. forse del mio culo non te ne interessa poi molto!-

-Vedo che hai capito..- sorride alzando la maglia in modo osceno.

-Rimetti a posto Tobi, che continuiamo su!-

-Ma quale Tobi! Il mio compagno di tante battaglie si chiama Pochi!-

(estendiamo un velo pietoso)

 Lo ignora –Al lato sinistro andiamo colui che può vedere la luna e le stelle di giorno senza ubriacarsi, colui che è già tanto se riesce a morsicarsi la lingua per dire soggetto, verbo e complemento.. e.. siccome ho la fantasia di un criceto rincoglionito.. ecco a voi.. TAROEMON ARAI!-

Breve inchino di Taro.

-Eccheppalle Sis, ma perché devo presentarli io?-

Sis s’ingozza di Dango –Eh?-

-Ok, sono stata ufficialmente abbandonata al mio destino…-

-Ti ricordo che l’iniziativa delle presentazioni è stata tua!- ribatte Sis sputacchiando pezzi di Dango da tutte le parti.

-Ed è stata tua l’iniziativa degli Omake!-

Sis dorme sugli allori, cosa che di solito fa Lady.

-E sti altri due sono quella specie di masochista che fa la corte a Elettra e il buddha vivente fratello del maniaco amico del pene… to, i nostri personaggi non saranno un pochino stereotipati?-

-Problemi esistenziali Sis, Problemi esistenziali- ultimo slancio d’interessamento di Brucy.

Stranamente Shuuhei, dopo un breve momento di ribellione, si attacca al tavolo come se lo amasse alla follia –Bene, dato che sti Omake sono sfiancanti da scrivere io direi di arrivare subito al punto della faccenda e poi andarcene tutti a casa propria-

-Non farli proprio no eh?- obiezione respinta.

-Il motivo per cui ci siamo riuniti qui stasera è…-

-È?-

-…è….-

 -È?-

-… è…-

-… raccontare storie del terrore-

-Banale-

-Stupido-

-Idiota-

-Non avevate nient’altro da fare che scriver ste cazzate?-

-EHI VOI! Non vi sentiate in diritto di dire quello che vi pare solo perché non mi va di scrivere chi dice cosa eh! Sono sempre la scrittrice io qui!-

-UNA scrittrice-

-Fondamentale appunto, Sis-

Lady si assesta la giacca dello smoking con la sua invidiabile, irraggiungibile, inesplicabile, incommensurabile eleganza, per poi accingersi a cominciare a far sul serio dopo tante minchiate… anche perché è stata interrotta proprio mentre si faceva di yaoi…

Mai interrompere Lady quando si sta facendo di yaoi.

-Bene, prima che Sasuke si scopi Naruto finiamo sta cavolata…-

-Sis, è una doujinshi… non credo rispetti la cronologia temporale…-

Brucy evita un calcio volante, rotante, super mega devastante di Lady.

-Raccontate una storia del terrore- semplice, diretto e conciso.

-Che tipo di storia del terrore?- domanda inutile dello spilungone Taro.

-Oh, ma allora non ti sfugge niente-

-Una storia che mette paura- interviene Sis, annuendo mentre inghiotte una serie di dieci dango extra- large in meno di un millesimo di secondo.

-Taro? Ikku? Dove scappate?-

La voce dolce ed ovattata della divina Lady interrompe l’improvvisata fuga dei due sfortunati ragazzi, precedentemente impegnati a strisciare sul pavimento in modo molto poco virile verso la più vicina via d’uscita.

-Io ho paura Lady san!- velo pietoso sull’uscita neanche lontanamente virile di Taro.

-Io andavo un attimo al bagno- come si fa a non credere a cotanta santità?

-Bene, Bobby, Johnny, picchiate lo spilungone a sangue e procuratevi un saio da Padre pio-

-E chi sono Bobby e Johnny?!-

-Le mie guardie del corpo personali, ovvio!-

Comincia ad esserci un'inflazione di veli pietosi, in questa fic.

-Bene, allora comincio io- interviene Ikki con in testa un grosso gocciolone, che ritiene probabilmente di poter concludere la faccenda in fretta per poi fuggire a gambe levate.

Povero illuso.

-C’era una volta…-

-Non è una favola- coretto generale.

Nell’ignoranza generale di questa obbiezione intelligente, ci addentriamo nelle atmosfere oniriche della mente perversa d’Ikki Sumeragi, a causa delle tendenze filo- psichiatriche della Lady che ama particolarmente “farsi” delle pippe mentali dei suoi personaggi, nonché torturarli neanche fossero condannati nell’era dell’Inquisizione…

Ok va bene che la si smetta… che si diceva?

C’era, c’era una volta…

 

 

Un giovane, ordinario, comunissimo impiegato giapponese di venticinque anni di circa un metro e novanta, single, sottopagato, depresso, frustrato, mezzo balbuziente e con problemi di stitichezza acuti, camminava saltellando allegramente tornando dal suo appagante lavoro di leccatore di francobolli, intonando una gioiosa canzoncina.

 

-Scrittrici… non vorrei sembrarvi come dire… cinico, ma questo inizio fa veramente cagare-

-Oltre ad essere particolarmente insensato… con tutti i problemi che ha saltella cantando?!-

Commentano spassionatamente Ikki e Brucy da studio.

-Ma sei tu che stai raccontando la storia idiota!-

-Ma sei tu che la scrivi- ribatte saggiamente l’attuale narratore annuendo brevemente con la testa alla Lady un poco alterata.

-Non guardare me! Ha scritto tutto lei..- conviene Sis, bevendo una tazza di tè misteriosa che non si ha idea da dove sia venuta fuori tutt’ad un tratto.

-ZITTI E TU CONTINUA STA CAZZO DI STORIA!-

 

Per allietare la sua serata, oltre ad esser naturalmente passato dal suo personale rivenditore di caramelle gommose, aver dato un'occhiata a qualche libro di gnoseologia in una libreria vicino al suo ufficio, ed essersi rifornito di latte alla fragola al suo discount di fiducia, aveva pensato di comprare una scatola di dango dal chiosco di una dolce vecchietta incontrata sulla strada del ritorno.

 

-Le caramelle gommose son canne-

-I libri di gnoseologia son manga sconci…-

-…manga sconci yaoi-

-Il latte alla fragola è una citazione da Gintama-

-E la vecchietta è un demone antropofago venuto fuori dalle fogne sotterranee della tetra Tokyo-

-Scusate se interrompo i vostri commenti così competenti…-

Il gruppo di commentatori non richiesti si volta verso Lady, con ampi sorrisi sulle facce da schiaffi.

-Dicci cara Lady-

-La smettereste di svelare tutti i miei altarini?-

-Non è colpa nostra se sei una ragazza frustrata-

-Pervertita-

-Con poca fantasia-

-E particolarmente tendente al proprio lato oscuro- commentano e annuiscono tutti insieme in una sincronia pressoché perfetta delle teste ciondolanti.

-E a cui soprattutto non va di scrivere chi dice cosa-

La Lady medita il suicidio, dato che nessuno comprende le sue ragionate metafore esistenziali.

Sigh.. sigh sob.

 

 

Dopo il suo consueto turno giornaliero di trentatré ore consecutive, il giovane uomo si sentiva affamato, e decise quindi, una volta fermatosi sotto la luce di un lampione, di assaggiare uno dei dango prima di cena. L’uomo, il cui nome era Taroemon Arai, afferrò la scatola con quanta più decisione gli fosse possibile.

 

-La grande rivelazione-

-Nessuno aveva assolutamente idea di chi fosse il misterioso personaggio-

-Un assoluto massimo esempio di narrativa della suspense, ho ancora i brividi-

-Perdonatemi se vi sembro inopportuna… ma da quando i miei personaggi sono così sarcastici?-

-E da quando io sarei un tuo personaggio, Cara Sis?-

-Quisquilie, cara Sis, quisquilie-

-Certo potresti anche sforzarti di mettere qualche descrizione tra una battuta e l’altra-

-Che narratrice di bassa lega-

-Davvero orribile-

La Lady prepara il cappio per il suicidio.

 

 

Aveva uno strano presentimento addosso, che gli faceva tremare le dita mentre alzava lentamente il coperchio della scatola. Ci sarebbero dovuti essere sei dango ma dalla forma piuttosto strana, che quasi sembravano guardarlo con i pezzetti d’alga come occhi penetranti. Ma quando ebbe contato con più attenzione, s’accorse che ce n’erano solamente cinque.

 

 

Dallo studio del pubblico parlante una gelida brezza di tramontana spira sulle teste dei presenti.

-Per quale arcana ragione quei dango hanno le nostre facce?- Chiede la Sis un pochino perplessa, fissando la propria deliziosa pallina di polpo con insolita perizia.

-Non è un'idea originale?-

La Lady brandisce il bazooka regalatole felicemente da Bin Laden per il suo quinto compleanno (ancora ben provvisto di fiocchetto e carta a fiorellini)

-Originalissimissima- concordano fin troppo velocemente.

-Scusate l’interruzione… ma perché devo essere io il protagonista del racconto? E soprattutto.. come diavolo faccio a lavorare trentatré ore al giorno?-

Con brevi sguardi d’intesa, i presenti convengono che è un tantino troppo tardi per chiedersi certe cose. Il ‘Piccolo’ Taro viene ignorato.

Tanto per cambiare.

 

 

Pensando che la vecchietta avesse evidentemente commesso un errore, vista la sua probabile demenza senile avanzata, Taro decise di passarci sopra, quando improvvisamente venne colpito da uno strano presentimento…

Aveva recentemente saputo dal suo migliore amico una strana storia su dei dango maledetti, ma aveva dapprima pensato che fosse una sciocchezza. In ogni caso la sua mano aveva già richiuso la scatola senza che nemmeno se ne fosse reso conto.

 

 

-Che noia-

-Che barba-

-Che barba-

-Che noia-

-Cortesemente, vi potreste fottere?-

-Lo faremmo volentieri, Lady san- coretto sarcastico generale.

-È Ikki che racconta… che volete da me?-

-Ma sei tu che scrivi- commenta l’ignorato narratore con un breve su e giù della testa.

-Peccato che non bisognerebbe dirlo-

-Direi che in generale non si pensi più alle cavolate che escono dalla tua mente, Sis-

-E com’è che tu non sei più la rompi palle complessata che sei di solito?-

-Forse perché in questo momento sono un tuo personaggio?-

Lady si trattiene dall’infliggersi il colpo finale.

 

 

Era proprio un idiota a spaventarsi tanto per una storia tanto stupida. Il giovane Taroemon si fece coraggio e riaprì di nuovo la scatola ma… stavolta ce n’erano solamente quattro. Con un brivido che gli scendeva giù per la schiena, richiuse di nuovo la scatola, pensando di aver contato male precedentemente. Forse era semplicemente molto stanco.

Prendendo fiato, s’accinse a prendere il suo meritato spuntino… ma stavolta trovò solamente tre dango. Tenendola aperta si guardò intorno nelle tenebre della sera inoltrata, e quasi gli parve il verso potente di un gufo dal ramo di un albero, il lungo e sommesso ululato di un lupo feroce, il fruscio delle foglie dei folti alberi dei dintorni…

Tutto stava a formare un oscuro presagio di morte…

 

Chop .. chop..

-Wowow-

chop…chop…

-Com'è che di palo in frasca la storia s’è fatta seria?-

chop… chop…

-“Seria” è ‘na chiacchiera-

Chop…chop…

-Con lo smog che ci sta a Tokyo sai che bella fine che han fatto i gufi e i folti alberi?-

Chop… chop…

-E i lupi? Si stava guardando un documentario mentre scriveva sta roba?-

Chop… chop…

-Or vi ringrazio gentile pubblico parlante, il vostro allegro sgranocchiare m’è rigenerante-

Una serie di punti interrogativi appare sulle teste dei presenti, impegnati ognuno con una busta extra large di pop corn rubate dalla dispensa della Lady a sua insaputa, dato che non hanno capito assolutamente niente di quel che ha detto.

-Eh?-

La Lady sente avvicinarsi la propria morte.

-Niente.. lasciamo stare…-

(Nessuno s’è accorto della rima.. sigh)

 

 

Taroemon deglutì.

Non poteva essere vero.

In alcun modo non poteva esserlo.

Attese di far appello al proprio autocontrollo poi aprì di nuovo la scatola.

Due dango.

Che quella storia sui dango maledetti fosse vera?

Non potendo fare a meno di pensarci, incominciò a tremare convulsamente.

Avrebbe forse dovuto abbandonare il suo agognato pasto e correre al riparo dall’imminente pericolo?

No, non avrebbe mai compiuto un azione di siffatta viltà.

Taroemon Arai non si sarebbe mai abbassato a compiere una tale sconsideratezza. Forse quei dango avrebbero potuto smettere di perseguitare lui, e comunque portare la loro minaccia al resto della povera popolazione innocente.

Non poteva lasciare a piede libero un arma di tale potere distruttivo.

Avrebbe affrontato il pericolo.

Nella scatola rimaneva un solo dango.

 

 

-C’è qualcosa di sbagliato in questo racconto-

-Convengo-

-Convengo-

-Convengo-

-Ed evitaci i tuoi vaneggiamenti suicidi… tanto lo sappiamo che non lo fai-

-ZITTI!!!-

 

 

Terrorizzato, la scatola gli cadde dalle mani.

Lasciando aperto il coperchio… e…

 

-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH-

Momento di silenzio.

-Johnny?-

-Bobby?-

-Okay.. mi sono giocata le guardie del corpo per un racconto di paura-

L’atmosfera generale è indefinibile. I due marcantoni stile buttafuori da discoteca giacciono moribondi sul pavimento, manco avessero subito uno shock da trauma permanente. Il resto dei presenti conserva un'aria indifferente.

-Va be… tanto lo sapevamo tutti come finiva questo racconto- annuncia Ikki sospirando.

-Co.. come lo sapevate?-

-Chi è che non lo conosce, Sis?-

-Io non lo so… come finisce?- intervento naturalmente inutile di Taro.

-Ma non ci credo!-

-Ehi… mi dite come finisce?-

-Ovvio Sis.. sono tutti felicemente giapponesi qui-

-Vi preeeeeego.. voglio solo sapere come finisce!-

-Ma nooooooooooooo! Ma io mi ci sono impegnata!-

-Me lo dite?!-

-Patpat-

-Sigh sigh-

-Bene, passiamo al prossimo racconto-

-DITEMELOOOOOOOOOOO!-

Taro viene tramortito con una trave della porta del bagno.

Dopo che lo spilungone viene portato via in barella, con destinazione finale reparto rianimazione dell'ospedale più vicino, i cinque personaggi rimasti riprendono a sorseggiare in silenzio la propria tazza di tè fumante, anche se a quest'ora non dovrebbe più esserlo, anzi, ma questi sono solo dettagli insignificanti a cui voi non farete caso perché così dico io.

Il silenzio carezza le orecchie dei presenti con la sua dolce melodia, e tutti possono finalmente concedersi qualche attimo di pura quiete.

-Ehm, Sis, hai intenzione di continuare o no questo capitolo?- rompe il silenzio Lady, che osserva Brucy con un sopracciglio alzato, molto alzato, almeno di due o tre centimetri.

-Ma veramente non è che io ne abbia poi..- Brucy s'interrompe osservando curiosamente il cartello che gentilmente ha alzato per lei Lady con su scritto "SE CONTINUI LA FRASE TI CHIUDO IN UNA STANZA PIENA DI BAMBINI". -Cioè, volevo dire, sì, credo sia una buona idea continuare. Prima si inizia prima si finisce-

-Questa te la potevi risparmiare-

-Fai silenzio, insignificante creatura-

-Ma come osi rivolgerti in questo modo all'immaaanso e sublime Ikki, colui che da senso alle vostre storie!! Se non ci fossi io di certo..- Ikki s'interrompe, decidendo anche di non aprire più bocca, dopo aver osservato terrorizzato il cartello che ha gentilmente alzato per lui Brucy con su scritto "FINISCI LA FRASE E TI AFFOGO NELL'ACIDO".

-Autrice, non credi di essere stata troppo dura?-

-Mi sono anche trattenuta, a dire il vero-

-Se noi autrici non vi teniamo sotto controllo potrebbe anche venirvi in mente di ribellarvi al nostro volere, e questo ci darebbe molto fastidio-

-Il vostro controllo?-

-Molto fastidio?-

-Sì sì-

-E da quando saremmo sotto il vostro controllo?-

-Ma tu non avevi deciso che saresti stato zitto?-

-Sì ma questo non m'impedisce di dire la mia quando mi pare e piace!-

-Su questo avrei miei dubbi-

-Idem-

-Fratello, non è che loro abbiano poi tutti i torti-

-Ma tu da che parte stai??-

-Ehm..- Ikku osserva gli occhioni sbarluccicosi di Lady, attivati per irretirlo, e quelli omicidi di Brucy, attivati per minacciarlo, per poi rivelare al gemello la sua decisione finale. -Dalla loro-

-Ma brutto infame!!-

-Bene, se non ci sono altre questioni io passerei la parola a quella specie di masochista che mi fa la corte-

-Guarda che io ho un nome sai?!-

-Ah sì?-

-Certo che sì!! Me lo hai anche scelto tu, dannazione!!-

-Sis?-

Lady s'ingozza di dorayaki -Eh?-

Brucy guarda intensamente Sis, Sis risponde con uno sguardo ancora più intenso.

-Me ne dai uno?-

Crollo al terreno dei presenti, con aggiunta dei cameraman e degli addetti alle impalcature.

-Quali impalcature?-

-Che?-

-Hai scritto gli addetti alle impalcature. Quali impalcature?-

-Fa più scena, cara Sis. Fa più scena-

Lady guarda leggermente perplessa Brucy, pensa sul da farsi mentre s'infila un altro dorayaki in gola, per poi prendere la sua decisione. -Hai ragione fa più scena-

Altro crollo generale.

-Ora basta tergiversare che siamo qui per lavorare non per fare la pedicure ai mammut!-

-O a fare fitness con le marmotte!-

-O a  ballare il cancan con gli alligatori!-

-O a contare i peli delle scimmie!-

-O a rubare dorayaki alla povera gente che se li è guadagnati con il frutto del proprio sudore!-

-Ma se li hai trafugati dal frigo di Taro-

-Toglierli da quel frigo è frutto del mio sudore. Non puoi nemmeno lontanamente immaginare cosa ci ho trovato dentro-

-Grazie ma non lo voglio sapere, e comunque visto che non sono tuoi non vedo perché dovresti avanzare diritti sulla proprietà-

-Autrici..-

-Non è che hai tutti i torti, dici che non posso farlo? Neanche su cosa altrui?-

-Proprio l'altro giorno la prof di diritto ha parlato di qualcosa a questo proposito.. non che ci abbia capito molto.. sì, ok non stavo ascoltando, però sono sicura che non lo puoi fare. Fidati del mio istinto-

-Autrici!!-

-Bhà, in fondo non li ho pagati quindi in effetti non dovrei comportarmi come se fossero miei-

-Veramente puoi farlo senza problemi, basta che però accetti di dividerli con me-

-AUTRICI!!-

-COSA??- Lady e Brucy si voltano a guardare, con sguardo scazzato, i presenti, il pubblico, i cameraman e gli addetti alle impalcature.

-Ancora sti addetti alle impalcature?!-

-Zitto, e dicci immediatamente il motivo che ti ha spinto a interrompere la nostra importantissima conversazione. Prega che sia importante-

-Potreste finirla di cincischiare e arrivare al sodo?-

-Cosa ti fa pensare che questo non lo sia?-

-La vostra discussione sul cibo rubato da frigo altrui non può essere il sodo!-

-Sì perché di sodo ci dev'essere per forza dell'altro!-

-Ikku da te questa non me l'aspettavo!- Lady guarda contrariata Ikku, che sbarra gli occhi incredulo.

-Ma non sono stato io a dirlo!-

-Ah no?-

-Se Brucy si decidesse a scrivere ogni tanto chi dice cosa saremmo tutti più contenti-

-Non l'ha fatto Lady, perché dovrei disturbarmi io?- Brucy guarda Ikki con sufficienza.

-Perché forse si capirebbe qualcosa ogni tanto?-

-Ma cosa vuoi capire tu! Se ogni tanto al posto dei giornalini porno leggessi qualche libro allora sì che capiresti di più!-

-Ma stai zitto tu che fino a ieri mi chiedevi il numero uscito questo mese!-

-Scusa ma se leggi i giornalini porno perché mi fai la corte?-

-E a me lo chiedi?! Lo hai deciso tu, mica io!-

-Sis, l'ho deciso io che mi fa la corte?-

Brucy guarda Lady, Lady guarda Brucy -Bò-

-Ecco appunto!-

-Appunto cosa?!-

-Appunto! Diamo la linea alla pubblicità!-

-Sis?-

-Eh?-

-Non c'è la pubblicità-

-Non c'è la pubblicità?-

-Non c'è mai stata la pubblicità-

-Oh-

-Quindi se proseguissi..-

-A fare che?-

-Brucy guardami- Lady la prende per le spalle nell'esatto momento in cui un miserabile dorayaki le sta andando di traverso -Per cosa siamo qua noi oggi?-

-Coff Coff..-

-Siamo qui per la gara delle storie dell'orrore!!-

-Guarda che.. coff.. lo sapevo-

-Sì come no, avanti prosegui con la scena. E smettila di sputarmi addosso!!-

-Pardon, comunque è giunto il momento della seconda storia che vi verrà narrata da.. da.. dal masochista che mi fa la corte-

-SHUUHEI!!! Mi chiamo Shuuhei!!- sbatte i piedi per terra osservando Brucy, che a sua volta sbatte gli occhi con aria accigliata.

-Guarda che lo sapevo-

-E allora perché continui a chiamarlo così?-

-Fa più scena, signori miei. Più scena-

-Sì, come no. Lasciamo stare, iniziamo va-

 

 

Prima che quell’edificio diventasse un hotel era una residenza privata, in vecchio stile occidentale, di quando andava di moda l'atmosfera ottocentesca, con i murales a coprire tutta la facciata, i lati e il retro. Tuttavia, per quanto le si contassero, mancava una stanza al terzo piano.

Il secondo piano, che si estendeva sulla stessa superficie, era suddiviso in sei stanze, eppure al terzo ne risultavano solamente cinque.

 

 

-Come inizio stavolta non è male-

-Con questo che vorresti insinuare?-

-Che in due riuscite almeno a fare qualcosa-

-Se vuoi arrivare alla fine del racconto sano e soprattutto vivo ti conviene non fare più commenti simili-

Ikki, osservando attentamente gli sguardi omicidi delle due convincenti autrici, decide, molto ragionevolmente, di chiudersi la bocca e ascoltare in silenzio il seguito della storia.

 

 

Tutti coloro che vi pernottavano facevano sempre gli stessi discorsi, oltre allo spettegolare sugli inciuci dei camerieri e delle scappatelle della moglie del direttore. Avevano l'impressione che vi fosse un'altra stanza accanto a quella dove trascorrevano la notte. La loro era la stanza posta all'estremità del palazzo, ma nonostante ciò, osservando dalla finestra, si poteva notare che il muro si estendeva per un bel pezzo.

 

 

-Sis, potevi almeno evitare di sputtanare così il direttore-

-Ho ritenuto il fatto molto importante per la storia-

-E a cosa dovrebbe..- Ikki s'interrompe ricevendo per la seconda volta lo sguardo omicida delle due sempre più convincenti autrici, e decide ancora di chiudersi la bocca votandosi al silenzio meditativo.

-Possiamo andare avanti o dovete aggiungere altro?-

-Abbassa la cresta tu, che se non fosse per me non staresti neppure qui-

-Se ti aspetti che ti ringrazi per questo ti sbagli di grosso-

Brucy imbraccia un fucile di precisione e lo avvicina al viso di Shuuhei -Dicevi?-

-Che ti sono grato immensamente per questo tuo onorevole gesto-

-Così va meglio, forse dovresti metterci un po’ più di entusiasmo e magari qualche elogio in più sul mio conto-

-Ora chiedi troppo da lui-

-Forse hai ragione-

-Sis, abbassi l'arma prima di infilarla nell'occhio di qualcuno, preferibilmente non il mio?-

-Se proprio devo-

 

 

Poi giunse quella notte.

Oltre il muro divisorio della stanza occupata, quella parete oltre la quale chiunque avrebbe giurato ci fosse un'altra stanza, si udì uno strano rumore.

Uno scricchiolio, come il rumore di qualcosa che graffiava.

Colui che lo udì per primo non ci dette grande importanza, ma il mattino seguente, parlandone con le altre persone, dopo aver ovviamente scommesso sulle torture a cui avrebbe sottoposto il direttore la moglie se avesse scoperto i suoi tradimenti, venne alla luce che tutti avevano sentito lo stesso rumore. Un rumore di qualcosa che graffiava.

Quel rumore continuò a propagarsi ogni notte, finchè qualcuno non si stancò e andò a reclamare alla reception. Il direttore, sobbalzando, disse che non poteva essere vero, affermando che chiunque dormisse in quella stanza, di notte, sentiva quei graffi.

Disse che, oltre la stanza occupata, pare che ne esistesse un'altra, ma quando aveva acquistato la locanda dal proprietario precedente, aveva trovato al suo posto un corridoio murato.

 

 

-Com'è che in sala nessuno sta masticando pop- corn o risucchiando coca cola?-

-Noi lo stiamo facendo- coretto delle autrici, che oltre di pop- corn, si stanno anche facendo di panini farciti di Nutella.

-Mi sarei stupito del contrario, in effetti-

-Comunque intendevo perché non volasse una mosca fra il pubblico.. fino cinque secondi fa ognuno si faceva gli affari propri-

-Veramente quello che non prestava attenzione eri tu- lo riprendono gli spettatori, con sguardi accigliati e contrariati.

-Se lo dite voi..-

 

 

Visto che i reclami da parte dei clienti non accennavano a diminuire, il direttore decise di abbattere la parete per verificare cosa vi fosse oltre, quindi interpellò dei muratori. Anche i clienti decisero di prolungare di una notte il soggiorno per poter vedere cosa vi fosse oltre la parete, anche se in realtà avrebbero preferito vedere anche come il direttore si sarebbe vendicato della moglie.

 

 

-Ma la smetti di sputtanare il direttore?! Poverino, avrà pure lui diritto alla privacy!-

-Visto che sono l'autrice decido io a chi concedere tale diritto, e il direttore non compare fra questi-

-Basta, io mi ribello!-

-Non puoi perché ti abbiamo inventato noi-

-E quindi?-

-Quindi non vedo come tu possa ribellarti al volere delle tue creatrici-

-E cosa vi fa pensare che..- terzo sguardo omicida delle due, ormai professioniste nel convincere il prossimo, autrici. Ikki torna in silenzio, ponderando su un eventuale taglio della lingua o cucitura delle labbra.

-Quando hai deciso sappi che noi siamo specializzate anche in questo tipo di mansioni, e ovviamente in cambio di un corrispettivo-

-Chissà perché la cosa non mi stupisce-

-Zitto tu, e continua il racconto-

 

 

Il giorno seguente vennero i muratori e sfondarono la parete. Come previsto il corridoio continuava, e vi era una stanza attigua a quella occupata dai clienti, del tutto simile alle altre.

Tuttavia, la porta era priva di maniglia, ed era completamente sigillata da pannelli di legno, comprati all'Ikea, quelli resistenti a qualsiasi catastrofe naturale e che hanno il libretto d'istruzioni in tutte le lingue tranne quella locale, e che ovviamente costano alla modica cifra del doppio del vostro stipendio quindi, signori miei, che cosa state aspettando? Correte all'Ikea e non perdetevi le offerte del mese!!

 

 

-Sis, mi spieghi che cacchio c'entra l'Ikea con il racconto?-

-Fa più scena, Sis. Più scena-

-Se non la finisci di ripetere sta frase ti chiudo in quella stanza!!-

-NO!!! Tutto ma non quella stanza!!!-

-E allora non dire più quella frase-

-Giurin giurello!-

-E dopo questo sdegnoso spettacolino, posso finalmente annunciare che la storia si sta avviando alla sua conclusione, che sollievo-

-Come se fossi tu a scrivere-

-E poi come si fa a lavorare con qualcuno che ti mastica direttamente nelle orecchie??-

-Di chi stai parlando?- chiedono all'unisono le autrici, trangugiando marshmallow farciti di cioccolato e ricoperti di caramello.

-No, il caramello no!-

-Va bene, correggo. Farciti di cioccolato e ricoperti di Nutella-

-Ora va meglio-

-Ovviamente-

-Ma non avete un po’ di ritegno?-

-Sei tu quello senza ritegno! Smettila di infastidirci!-

Ikki medita il suicidio, e Lady lo avvicina per fargli pat-pat, memore di essere stata al suo posto qualche paragrafo più in su.

 

 

Persino gli spiragli erano cementati, in modo che non si potesse aprire per nessun motivo.

Spinti dalla curiosità i muratori sfondarono la porta, e all'interno videro..

 

 

-Sis, sbaglio o mi stai copiando il finale?-

-La struttura del finale-

-Ok, la struttura-

-Sì, non sbagli-

-Non ti vergogni neppure a confermarlo?-

-Quisquilie, andiamo avanti-

 

 

Dicevamo, spinti dalla curiosità i muratori sfondarono la porta, e all'interno videro..

 

-Uno zombie!-

-Una mummia!-

-Jack lo squartatore!-

-Il coniglio assassino!!-

Silenzio in sala.

I presenti, i cameraman e gli addetti alle impalcature si voltano a guardare Ikku, che sentendosi osservato s'ingobbisce e inizia a fare cerchietti sul pavimento col dito.

-Ma Ikki mi ha sempre detto che esisteva!-

Il silenzio impervia.

I presenti, i cameraman e gli addetti alle impalcature si voltano a guardare Ikki, che prende a dare testate a un muro per la disperazione.

 

 

Ripeto, e spero per voi che questa sia l'ultima volta. Spinti dalla curiosità i muratori sfondarono la porta, e all'interno videro dei caratteri vergati in rosso, che riportavano ripetutamente la stessa frase: "Direttore, sei proprio un cornuto".

 

 

Il silenzio sussiste sui presenti.

-Che schifezza di storia-

-Come osi, microbo?? Vogliamo parlare di quella che hai deciso di raccontare tu e che non ti sei neppure degnato di finire per la troppa fifa?-

-Non ti rispondo nemmeno-

-Non sei degno di assumere questo atteggiamento nei confronti di un tuo superiore-

-Giusto!-

-Ma quale superiore?!-

-Poverino, non riesce neanche a realizzare di esserci inferiore-

-Già, in fondo gli esemplari come lui sono i più penosi-

-La smettete di parlare come se non fossi presente?-

-Concordo, fanno una pena assurda-

-Soprattutto quando gli rendi noto qualcosa che non si sarebbero mai aspettati-

-Pronto???-

-E poi diciamocelo, anche se lo hai inventato avresti almeno potuto farlo più intelligente-

-Ce l'ho messa tutta ma questo è quello che sono riuscita a fare-

-SILENZIOOOOOOOOOOOOOO!!-

Il silenzio persiste insistentemente sull'intera sala.

Cameraman, addetti alle impalcature e il pubblico guardano Ikki con aria perplessa. Due conosciutissimi sguardi, invece, adocchiano il suddetto esemplare di sesso maschile con aria per nulla amichevole.

Due minuti dopo il poveraccio viene portato via in barella con destinazione finale il letto vicino a quello di Taroemon nel reparto rianimazione dell'ospedale più vicino.

Ora, la domanda che si pongono tutti è una sola.

Chi sarà il prossimo?

A voi il beneficio del dubbio.

 

 

 

 

 

 

SPAZIO AUTRICI

Brucy: Visto che abbiamo parlato per tutto il capitolo saremo brevi e concise, giusto Freud?

Lady: Con piacere, Dottor Jekyll e Mister Hyde U-U *trangugia tè verde stile bonzo*

Brucy: Non capisco perché questi soprannomi v.v Comunque per chi non lo sapesse l'omake è un capitolo, una scena o quel che volete che non c'entra assolutamente ai fini della storia.. e spero ve ne siate accorti XD

Lady: delle robe che, detto in senso puramente pratico, sono schifosamente difficili da concepire in modo decente U-U comunque devo rispondere io ai commenti, n’est pas?

Brucy: Credo di sì non ricordo ma vadi pure V.V

 

Elly chan: *porge aspirina in ritardo* massalve, o novella masochista commentatrice! xD sono altresì lieta che tu abbia apprezzato quell’umile capitolo nonché questa umile fic. T’informiamo che hai guadagnato un punto nell’iniziativa “santifichiamo il commentatore”! se commenterai assiduamente riceverai direttamente a casa tua un santino con la tua faccia (che grazie alla nostra telepatia naturalmente conosciamo già!) e una un certificato di santificazione! xD va buo, alla prossima e grazie ancora! *fine*

Joanie: Joanie saaaan, benvenuta su efp su cui t’ho trascinato praticamente a forza! xD che dire, sappi che ti voglio bene! xD mmmmhhh… tu dici che Taro ha trovato il coraggio di farsi valere? E che ci voleva, bastava premere i tasti giusti e far uscire la suo lato oscuro! *O* infinite grazie per il commento, ed aspettati una statua a tua immagine e somiglianza a breve! xD owari.

Rinoagirl89: Senpaaaaaaiiiiiii! *abbraccia* hai riso? Hai riso? Ma davvero, davvero, davvero, DAVVERO hai riso?! E andiamo *danza della vittoria* va buo, questo è l’importante aldilà della mia follia! xD grazie come al solito per il commento, a te stiamo costruendo un santuario dove pregare la tua infinita indulgenza! Bye.

  
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