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Autore: kia17    29/07/2015    1 recensioni
Se Frigga non avesse accettato Loki nella sua famiglia cosa sarebbe successo? La vita del dio degli inganni sarebbe stata sempre la stessa?
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Frigga, Loki, Odino, Thor
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Loki ha circa 15 anni e Thor 18

Era una calda mattina d'estate e Loki dormiva tranquillo sotto il lenzuolo verde smeraldo quando Thor gli saltò addosso schiacciandolo con il suo peso di diciottenne asgardiano in ottima forma. Thor era solito svegliare l'amico in quel modo tanto per farlo innervosire di prima mattina e poi appena il moro apriva gli occhi gli rotolava a fianco e iniziava a parlare di tutti i vari progetti che avrebbero fatto insieme.
"Thor spostati. Così mi schiacci!!!" urlò il moro dimenandosi per sfuggire alla presa del biondone.
"Sei pronto?" disse l'altro.
"Pronto per cosa se posso chiederlo."
"Pronto per cosa? Per venire con me e padre nella sala delle armi."
"Mi dispiace, ma tua madre mi ha chiesto di sistemare la biblioteca dopo il disastro che abbiamo combinato ieri."
"Oh, giusto... Mi dispiace, dovrei riordinarla io visto che il casino lo fatto tutto da solo."
"Farei volentieri a cambio solo per vederti fare le pulizie." disse iniziando a ridere.
"Simpatico, ma comunque prima devi venire con me a fare colazione. Ordine del padre degli dei."
"Verrei volentieri se una montagna di muscoli senza cervello non mi stesse soffocando con il suo peso."
"Carino come sempre vedo. Ora cambiati. Io ti aspetto fuori." disse scendendo dal letto.
Dopo un paio di minuti i due si presentarono a colazione. Odino e Frigga li stavano già aspettando.
Frigga era sempre bellissima. Aveva un caldo sorriso sul volto che si illuminò appena i ragazzi entrarono in tutta fretta nella sala dei banchetti. Odino al contrario della moglie aveva in volto sempre il solito sguardo serio e duro che non mutò minimamente alla presenza dei due giovani.
"Buon giorno dormiglioni." disse la regina sorridendo.
"Buongiorno madre" disse il dio del tuono.
"Buongiorno..." disse titubante il dio degli inganni.
"Loki, non avere paura. Vieni qui accanto a me. Non ti mangiano mica sai." disse la regina.
Loki si sedette nella sedia accanto alla regina e iniziò a mangiare una fetta di pane con burro e marmellata, mentre Thor si sedette di fronte alla donna e iniziò a mangiare qualsiasi cosa gli capitasse a tiro.
Il moro non era abituato a passare la colazione con i reali. Solitamente accadeva solo per il suo compleanno o quando doveva fare compagnia alla sovrana e come sempre mangiava quello che bastava per placare i crampi della fame. Tutto al contrario di Thor che non si curava del livello della sua fame, non si alzava da tavola se non aveva mangiato ogni cosa. Molto speso il moro lo paragonava a Volsagg. Gli sarebbe piaciuto vederli sfidarsi ad una gara di mangiate anche se sapeva chi dei due avrebbe vinto.
Il padre degli dei rimase a guardarli mangiare e vedere che mentre il figlio si ingozzava come sempre, il moro mangiava appena per tirare avanti fino all'ora di pranzo.
"Mangia Loki. Qui ce n'è in abbondanza per tutti." disse Frigga sorridente.
"Io non ho molta fame..." rispose il ragazzo.
"Sei così magro. Mi chiedo come tu faccia a non avere mai fame." disse Thor con un cosciotto di cinghiale in bocca.
"Figliolo ognuno mangia quello che vuole. E poi nessuno ha sempre il tuo appetito." disse l'uomo.
Loki se ne stava con la testa bassa a sfregolarsi le mani come se non si sentisse a suo agio tra di loro.
"Thor se hai finito noi dobbiamo andare." disse infine Odino
"Certo padre." disse alzandosi e allontanandosi col padre.
"Allora io vado a sistemare la biblio..." disse Loki.
"Mangia qualcosina per favore" chiese dolcemente la regina interrompendolo.
"Io sono apposto mia regina. Lo giuro." rispose guardandola sorridendo.
"Prendi almeno un pezzo di pane." disse prendendone una fetta e la rotolo in un panno.
"Grazie..."
"Andiamo. Ti accompagno." disse alzandosi e porgendo una mano al Loki.
"Oh ok!" Frigga e Loki si diressero alla biblioteca. Durante il viaggio il ragazzo stringeva la mano della regina sempre più forte ogni volta che i servitori o le guardie li guardavano perplessi. La regina dal canto suo si limitava a sorridergli. "Eccoci arrivati" disse Frigga davanti alla porta della biblioteca.
"Grazie per avermi accompagnato." disse Loki sorridendo alla donna.
"Grazie a te per avermi tenuto compagnia."

Loki stava sistemando la biblioteca da ormai 2 ore quando Thor gli salto addosso iniziando a raccontargli tutto quello che suo padre gli aveva detto e mostrato.
"Thor...Thor..." disse il moro cercando di farlo stare zitto. "Io sto lavorando. Questo cose non puoi raccontarmele dopo?"
"An... OK. Quindi... Posso aiutarti?" chiese il biondo.
"Il grande e potente Thor Odinson che vuole aiutarmi a sistemare?!? Vuoi per caso far piovere?"
"No che non voglio far piovere. Che domande fai? E poi cosa centra?"
"Ni... Niente. Tu sta seduto là che ho quasi finito."
"Che è quello?"
"Un bastone..."
"Sbagliato. È una spada! In guardia" disse il dio del tuono lasciandogli l'arma.
"Thor no! Ho appena sistemato!" disse prima di parare il colpo dell' amico.
I due si misero a giocare facendo tornare la biblioteca al punto di partenza se non ridotta peggio. Quando Aidr, il consigliere di Odino, entrò e trovò i due ragazzi giocare sui tavoli e tutte le carte volare per la stanza e libri sparsi ovunque si infuriò terribilmente.
"Come osate ridurre la biblioteca in queste condizioni?" urlò "non avete rispetto per nulla. Thor, un principe della tua età non si comporta così. Dovresti essere saggio e non comportanti come un'infante. Tu." disse guardando Loki "Tu, sporco jotun non dovresti nemmeno avvicinati a lui e ai reali. Dovresti essere rinchiuso in una gabbia come l'animale che sei. Pulisci!" disse prima di picchiarlo con frustino sulla faccia.
Il biondo gli si scagliò contro picchiandolo e urlandogli addosso. Le sue urla arrivarono fino alle orecchie dei genitori che si precipitarono da lui. Quando entrarono trovarono il figlio che tirava pugni a destra e a manca in faccia al consigliere e il piccolo Loki che era impietrito con le lacrime agli occhi. Frigga corse dal ragazzo abbracciandolo. Odino andò da Thor e lo prese alla vita togliendolo dall'uomo a terra.
"Thor calmati! Cos'è successo?" chiese il padre degli dei.
"Ho solo insegnato una lezione a quei due mio re." disse il consigliere alzandosi.
"Lasciaci soli" ordinò il padre degli dei.
Quando l'uomo uscí, Odino stava per dare una bella punizione al figlio, ma venne distratto dalla voce di Frigga.
"Loki, ma... Ma chi ti ha fatto questo?" chiese preoccupata tenendo il volto del ragazzo tra le mani. Il moro aveva ancora il segno rosso sulla guancia dovuto al colpo che aveva preso qualche minuto prima.
"L'idiota che è appena uscito madre." disse furioso il biondo.
"Modera i termini!"
"No. Gli ho fatto anche un complimento dopo quello che ha detto a Loki."
"E cosa mai gli avrà detto per scatenare la tua furia?" chiese Odino.
"In sostanza? Che devrebbe stare rinchiuso in una gabbia come un animale." rispose il biondo.
"Avrai capito male."disse il padre degli dei.
"Loki, è quello che ha detto?" chiese Frigga.
Il ragazzo annuí. Il dio degli inganni non aveva ancora smesso di piangere stretto dalla regina.
"Non posso credici!" disse basito il re.
"Dai Loki non piangere. Vieni con me che andiamo a metterci un pò di ghiaccio." disse Frigga avvicinandosi con il ragazzo sottobraccio alla porta. "Spero che darai una bella punizione a quell'esaltato." disse infine rivolta al marito.
In cucina il moro era seduto sulla sedia con del ghiaccio sulla guancia. Non aveva detto un parola dall'accaduto. Scosso e triste per quelle parole al ragazzo tornarono in mente tutti gli insulti e le lacrime che aveva dovuto subire e versare in tutti quegli anni. In fondo lui era un ragazzo come gli altri ma nessuno eccetto il biondo e la regina, a volte anche il padre degli dei, lo capiva. Vedevano solo lo Jotun e non quello che c'era dentro. Nessuno vedeva il ragazzo dolce e gentile che si celava dietro a quei grandi occhi verdi e i suoi lunghi capelli neri.
Thor e Frigga erano accanto a lui per tentare di tranquillizzarlo.
'Papà mi metterà in punizione?" chiese il biondo preoccupato alla madre.
"No tranquillo. Tu hai solo difeso Loki." rispose la donna.
"Va meglio?" chiese il ragazzo dei capelli dorati all'amico che annuì in risposta.
"Dì qualcosa. Mi stai preoccupando." disse la regina al moro
"Voglio... Voglio andare via. Voglio andarmene a casa!!!" disse piangendo.
"Tesoro questa è casa tua..." rispose la regina.
"Non è vero! Casa mia è Jotunheim in mezzo alla neve dove Odino avrebbe dovuto lasciarmi."
"Non ti avrei mai lasciato morire Loki." disse il padre degli dei abbracciandolo da dietro. Era arrivato dopo aver licenziato Aidr ed essere andato a vedere come stava il ragazzo.
"Perchè? Io sono il nemico."
"Non lo sei e non lo sei mai stato. Tu sei un ragazzo dolcissimo e intelligente che vorrei avere come figlio."
"Da... Davvero?"
"Certo piccolo. Lo abbiamo sempre voluto." disse Frigga.
"E perché non siete i miei genitori allora?"
"Perchè non potevamo...' disse tristemente Odino.
"An... Posso andare a dormire?" chiese Loki in modo molto infantile.
"Certo..."
"Dai che ti accompagno." disse Thor.

Il dio degli inganni rimase in camera sua senza uscire e mangiare un pasto normale per un paio giorni. Frigga lo supplicava di uscire o almeno di mangiare qualcosa. Una notte la sentì piangere fuori dalla porta ed ebbe l'istinto di andarle ad aprire e abbracciarla come faceva lei quando si sentiva triste o lo trattavano male, ma sentì la voce di Odino e decise di restarsene sotto le coperte al sicuro lontano da tutto quello. Lontano dalle bugie e dagli insulti. Lontano dalla sofferenza che lo aveva accompagnato da quando è venuto al mondo.
Dopo un paio di giorni si e l'ennesima suplica da parte della regina si decise ad uscire dalla dua stanza. Stava camminando tranquillo per i corridoi cercando di evitare i reali e Thor quando dalla sala delle armi udì della grida d'aiuto, così prese tutto il suo coraggio ed entrò ma un gruppo di Jotun lo travolse facendogli sbattere la testa e svenire.
Le guardie sconfissero gli intrusi senza troppi sforzi con l'aiuto di Odino e Thor che durante lo scontro notò il corpo privo di sensi del compagno di avventure e si infuriò. Quando anche l'ultimo degli avversari venne distrutto corse da lui cercando di svegliarlo.
"Loki... Loki... Loki svegliati!" disse dandogli qualche schiaffetto sulla guancia.
"Thor..." disse Odino affiancando il figlio.
"Lui... Io... Io sto cercando..." disse visibilmente preoccupato.
Il padre degli dei si inginocchiò accanto al ragazzo e controllò con la magia se stesse bene poi ordinò al figlio di portarlo nelle sue stanze e di andare a chiamare la madre. Il biondo obbedì.
Quando Loki aprì gli occhi si trovo il volto di Frigga preoccupato davanti che gli sorrise.
"Finalmente ti sei svegliato. Stavi cominciando a farci preoccupare."
"Ho sonno..." disse il moro distogliendo lo sguardo.
"Sei ancora arrabbiato lo so, ma almeno puoi dirmi cos'è successo? Odino ha indetto un processo per scoprirlo e io voglio sapere la verità da te senza che quelle serpi distolgano quello che dici e ti confondano."
"Vuole la verità mia regina? Ho sentito gridare aiuto e sono entrato nella sala delle armi per aiutare chiunque fosse in pericolo e gli jotun mi hanno travolto." disse arrabbiato.
"Non hai notato niente di strano?"
"No..."
"OK... Ti lasciato riposare allora." disse la donna uscendo dalla stanza.
L'indomani erano tutti presenti al processo. C'era gente che si urlava addosso, Odino che cercava di calmarli, Frigga esausta nel sentirli e Thor che stava accanto a Loki per farlo sentire al sicuro, ma non serviva a molto. Quando l'ex-consigliere del re entrò trioffante, il cuore del dio degli inganni perse un battito. Il biondo lo strinse di più a se.
"Mio signore, sommo padre degli dei io so chi ha fatto entrare quei mostri nel nostro meraviglioso regno."
"Allora illuminano." disse alzandosi in piedi Odino. "É stato quel ragazzino, Loki!" disse indicandolo "Lui ci ha ingannati tutti. Vi ha ingannati tutti soprattutto voi mia regina. Lui è uno jotun e come quelli della sua razza tramano nell'ombra e così ha fatto. Ha aspettato tutti questi anni e poi ha rivelato il suo vero aspetto da traditore e ha complottato contro di voi e ha fatto entrare i suoi complici ad Asgard e gli ha ordinato di ucciderci tutti." disse fiero di sè.
Il dio degli inganni per tutto il discorso era stretto a Thor che senza accorgersene aveva iniziato ad abbracciarlo per proteggerlo da tutti e il moro aveva iniziato a piangere contro il petto dell'amico. Non li sopportava più. Tutti ciechi e troppo stupidi per accorgersi di quanto anche con una sola frottola o chiaccera si convincevano che quello che sentivano era la verità.
A quelle parole Frigga corse dai ragazzi e cercò di calmare il minore dei due. Odino dal canto suo non sapeva cosa fare. Avrebbe volentieri disintregato quel pazzo e avrebbe detto a tutti che dovevano lasciare stare il suo piccolo Loki perché era il suo bambino e sarebbe stato suo figlio tra un paio di giorni come deciso con la moglie. D'altro canto tutti i presenti concordarono con Aidr e non poté far altro che ordinare alle guardie di prendere il ragazzo e portarlo in cella senza fargli male, cosa che gli spezzò al cuore soprattutto quando il dio degli inganni si aggrappò a Thor per non farsi portare via supplicando il suo aiuto .

Quella sera le urla di Frigga mentre si scagliava contro il marito si propagarono per tutto il regno. Thor dava man forte alla madre cercando di obbligare il padre a trovare un modo per far uscire il moro dalle prigioni.
"Ora smettetela!!! Io non posso farlo uscire senza un pò di prove." disse il re urlando esasperato dalle insistenze della famiglia.
"Come faccio a trovare prove se tutti ce l'hanno con lui padre? Non c'è un solo asgardiano che lo aiuterebbe." urlò il dio del tuono.
"Io sto già facendo tutto ciò che è in mio potere per aiutarlo, ma non posso infrangere le leggi di Asgard."
"Non mi importa cosa puoi o non puoi fare! Io voglio nostro figlio fuori da quella stramaledetta cella hai capito!" urlò a quel punto la regina.
"Aspettate un attimo. Loki non è vostro figlio." disse il biondo perplesso.
"Lo sarebbe stato tra un paio di giorni. Io e tua madre abbiamo deciso che forse non è troppo tardi per dare una famiglia a quel ragazzo."
"Non state scherzando vero? Oddio è meraviglioso! Finalmente Loki sarà mio fratello." disse Thor pieno di gioia.
"Bene, ora va a cercare qualcosa per far uscire tuo fratello da quella lurida cella. Hai 2 giorni, poi dovrò condannarlo per alto tradimento e di conseguenza a morte."
"Tu provaci e a morte ti ci mando io mio caro!" disse Frigga "e visto che il tuo bambino dormirà in una cella, tu questa notte dormirai sul divano."
"Ma... Amore mio io..." disse il re.
"Vuoi discutere con me?!"
"No... No... Prendo il cuscino." disse Odino alzando le mani in segno di resa.
"Loki si divertirebbe come un matto se fosse qui." disse Thor uscendo. Il dio del tuono con l'aiuto di Sif e dei tre guarrieri cercò per tutto il palazzo qualcuno che avesse visto qualcosa per scagionare il giovane dio degli inganni. Alla fine Sigyn si fece avanti.
"Mio principe, so che..." disse lei titubante.
"Hai visto qualcosa Sig?" chiese il biondo.
"È stato il consigliere. Io..."
"Ti va di dirlo a mio padre? Voglio tirare fuori Loki da quelle prigioni" disse interrompendola.
"Certo. Tengo tanto a Loki anch'io mio principe."
"Ottimo. Allora andiamo. L'udienza dovrebbe essere appena iniziata.

L'udienza con Odino era iniziata da un paio di minuti quando tra urla, insulti, schiamazzi e quant'altro le guardie portarono dentro il ragazzo. La vista di quello che sarebbe stato suo figlio fece quasi venir un colpo ai reali. Loki si reggeva appena in piedi. La faccia era ricoperta di lividi e ferite. La camicia era sporca di sangue e i suoi occhi erano spenti e tristi. Le guardie lo avevano torturato contro l'ordine del padre degli dei e per questo avrebbero pagato. Nessuno tocca il figlio di Odino, anche se aadottiv, contro il suo permesso
"Loki..." iniziò il padre degli dei. "Sei stato tu a far entrare gli Jotun ad Asgard?" chiese in maniere molto paterna.
"No..." rispose il moro con tono molto flebile.
Odino si avvicinò al ragazzo e si rese conto di quanto, contro i suoi ordini, i carcerieri lo avevano torturato.
"Puoi ripetere?"
"No... Non gli ho..."
"Fermi tutti!!!" urlò Thor entrando bruscamente nella sala. "Thor! Ci sono altri modi per entrare." disse Odino.
"Ho le prove padre. Ho le prove che il mio fratellino è innocente!" a quelle parole il dio degli inganni sorrise. In quell'istante gli venne in mente la prima volta che il biondo lo aveva chiamato in quel modo senza troppi problemi. Gli venne in mente quella gita al lago e come si erano divertiti.
"Allora mostramele."
"Sig di quello che hai visto."
"Padre degli dei... Io...." iniziò la ragazza.
"Vai avanti. Non aver paura."
"Io stavo camminando nel corridoi quando ho visto il consigliere Aidr entrare nella sala delle armi e poco dopo qualcuno chiese aiuto e Loki... Loki ha aperto la porta per andarlo ad aiutare ma gli jotun lo hanno travolto e sono corsi via... Poi... Poi ho visto lui" indicando il vero colpevole " uscire con il sorriso sulle labbra e dire che finalmente lo aveva incastrato e che poteva venticarsi..."
"Prendetelo!!!" disse Odino prima di sentire un tonfo alle sue spalle. Quando si girò vide il moro a terra.
Frigga e Thor si precipitarono ad aiutarlo e da lì iniziò il finimondo. Il consigliere sbaraglio con la magia tutte le guardie, Frigga e Sigyn portarono Loki al sicuro, Thor e Odino rimasero a combattere contro il nemico fino a sconfiggere lui e tutti coloro che aveva soggiogato.
Quando arrivarono nelle stanze della regina videro il piccolo jotun steso sul letto con la madre che gli curava le ferite inferte con la frusta e la serva che gli applicava il ghiaccio sulla faccia.
"Hai visto che gli hanno fatto?" chiese la donna al marito.
"Io non l'ho ordinato. Sono andati contro il mio volere e per questo pagheranno." disse il padre degli dei.
"Come sta madre?" chiese Thor.
"Si rimetterà..."
"Deve soffrire parecchio..."
"Sigyn mia cara andresti a prendermi altro ghiaccio?"
"Certo mia regina" disse la ragazza e uscì dalla stanza.
"Serve sul serio del ghiaccio?" chiese il dio del tuono.
"Sì. Dobbiamo sistemargli un pò i lividi sulla sua faccia..."
"E la schiena?"
"A quella penso io." disse prima che le sua mani si circondarono di verde e le appoggiò sulla schiena del ragazzo. Pochi secondi dopo le ferita si rimarginarono e scomparvero.
"Ecco fatto tesoro mio." disse infine baciandogli i capelli.
"Ha portato il ghiaccio come ordinato mia regina" disse la giovane entrando dopo pochi minuti.
"Ottimo." disse Frigga avvolgendolo con un panno e porgendolo delicatamente sulla faccia del figlio adottivo. "Puoi andare Sygin."
"Buona notte mia signora." disse uscendo.
"Aspetta Sig, devo parlare con te." disse Thor seguendola.
"Cosa volete chiedermi?"
"Tu e mio fra... Cioè Loki. Come vi siete conosciuti?"
"Ci siamo conosciuti quando sono arrivata qui e ho iniziato a lavorare per vostra madre. All'inizio non capivo perché tutti ce l'avessero con un ragazzo tanto dolce poi mi hanno detto che era uno jotun ma non l'ho visto in modo diverso. Lui per me è sempre stato lo stesso..."
"Lui ti piace vero?"
"Co... Cosa?" chiese stupita, ma il rossore delle sue guance la tradì.
"Si vede lontano un miglio... Loki crede che io sia uno stupido ma per queste cose..."
"Non dirglielo Thor ti prego."
"Tranquilla. Il tuo segreto è al sicuro."
"Thor"
"Si?"
"Proteggilo."
"Non aver paura. Ora nessuno oserà più fargli del male."




N.A.: Bene. E anche questa è finita e per un pò lasciero il mio piccolo Loki in pace. Spero vi sia piaciuta la storia anche se non è un granché lo so. Grazie a quelli che hanno recensito e letto questa cosa. Ci vediamo alla prossima...Forse. ;)
  
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