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Autore: Biohazard    31/07/2015    2 recensioni
Chichi e Bulma, stufe del comportamento dei rispettivi mariti, chiedono al Dragon Shenron di trasformare i due Sayan in comuni essere umani e di privarli dei loro poteri per un mese. Goku e Vegeta costretti ad una convivenza forzata, dovranno cavarsela da soli nella loro nuova e scomoda condizione.
SOSPESA
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Goku, Vegeta | Coppie: Goku/Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Party
 


 
Chichi era agitatissima. Si stava guardando allo specchio per gli ultimi ritocchi e doveva ammettere di essere ancora in splendida forma nonostante l’età. Agganciò gli orecchini in perla, passò il rossetto sulle labbra e voilà, pronta per la serata di raccolta fondi all’università.
“Mamma, sei pronta?” Gohan bussò alla porta della camera.
“Sì tesoro, entra pure.”
“Sono tesissimo, spero che vada tutto…” Gohan rimase di stucco, mentre osservava sua madre. “Sei uno schianto!”
Chichi arrossì compiaciuta.
“Grazie tesoro, anche tu stai benissimo.” Disse, avvicinandosi al figlio per sistemargli il nodo della cravatta.
“Se papà ti vedesse in questo momento…”
La donna non rispose, ma strinse involontariamente il nodo della cravatta talmente forte, che rischiò di soffocare il figlio maggiore. Resasi conto di quello che stava facendo, mollò di colpo la presa.
“Scusa tesoro.”
Gohan tossicchiò, respirando molto profondamente. Chichi si avvicinò al figlio, abbracciandolo.
“Non preoccuparti mamma. Mi spiace solo che tu sia ancora arrabbiata con papà.”
La donna annuì, staccandosi dal figlio con aria addolorata.
“Dai, andiamo. Videl e Pan ci aspettano di sotto, mentre Goten arriverà insieme a Trunks e Bulma.”
Chichi, riconquistato il sorriso, decise di pensare esclusivamente alla splendida serata che le si prospettava innanzi.
 
 
 
*****
 
 
 
Tutto era semplicemente meraviglioso e lei non poteva essere più orgogliosa di Gohan. Il suo bambino si era trasformato in uno splendido uomo, in un padre e adesso si stava avviando verso una grande carriera piena di successi. Era stata una grande emozione quando l’aveva visto salire verso il palco, accompagnato dal Professor Mihara, e aveva spiegato i dettagli della ricerca e delle sue applicazioni. Era stato un successo. Tra tutti i progetti che erano stati esposti, quello di suo figlio aveva ottenuto il maggior favore del pubblico. Persino Bulma aveva ammesso l’ingegnosità della ricerca, offrendo non solo una cospicua somma di denaro per finanziarla, ma anche la messa a disposizione dei macchinari più sofisticati che la Capsule Corporation aveva sviluppato fino a quel momento.
Adesso erano seduti tutti al tavolo che avevano riservato alle famiglie Son e Brief, a cui si era unito anche il Professor Mihara.
Chichi e Bulma erano sedute una affianco all’altra e parlottavano insistentemente, ridacchiando di tanto in tanto come due ragazzine. Bulma le stava facendo il resoconto degli ultimi pettegolezzi, indicando di tanto in tanto, questo o quel politico presente in sala.
Chichi stava tagliando un pezzo di carne, quando l’amica, splendida nel suo abito rosso, le aveva detto sussurrando “Sbaglio o il Professor Mihara non riesce a toglierti gli occhi di dosso?”
Chichi sussultò, arrossendo, del tutto colta alla sprovvista da quell’affermazione.
“Ma cosa dici?”
“Quello che ho detto, prova a farci caso…” continuò l’amica, sogghignando maliziosa.
Chichi continuò a mangiare, alzando lo sguardo di sottecchi verso il Professore.
Bulma aveva ragione, la stava guardando. Erano sguardi molto discreti, ma se vi si prestava attenzione non passavano inosservati.
L’amica le diede una gomitata sotto al tavolo. La donna si sentì avvampare.
“Mamma, ti senti bene?” le domandò il figlio.
“Sì, sì, ho solo caldo. Vado un attimo in bagno a darmi una rinfrescata.” Rispose frettolosamente.
“Ti accompagno Chichi!” si offrì prontamente Bulma.
Le due donne si alzarono dal tavolo e si avviarono verso la toilette.
“Visto? Che ti avevo detto?”
“Mi sento in imbarazzo. Non avresti dovuto farmelo notare.” L’accusò Chichi.
Bulma si lasciò scivolare via quella frecciatina, mentre estraeva dalla pochette fard e rossetto.
“Non vedo che cosa ci sia di male.”
“Sono sposata Bulma! Mi sembra una motivazione più che sufficiente!” rispose, rassettandosi nervosamente il vestito.
“Io, invece, credo che dovresti prenderla meno seriamente. Divertiti e cerca di non essere sempre così rigida. Non ho mica detto che dovete andare a letto insieme.”
Chichi avvampò.
“C-cosa?”
“Non dirmi che ci hai già fatto un pensierino?” le domandò l’amica, maliziosa, stuzzicandola ancora di più.
“M-ma cosa dici!?! N-non sono mica una donna di facili costumi.”
“Abbiamo la coda di paglia?” continuò imperterrita Bulma, passandosi un bel fard rosa pesca sulle gote nivee. Guardò l’amica nel riflesso nello specchio e si lasciò andare ad una risata cristallina. Poi si avvicinò a Chichi e le strinse una mano.
“Coraggio amica. Un po’ di flirt non ha mai ucciso nessuno. Non fraintendermi, Goku è il mio migliore amico, ma ammettiamolo, da donna a donna, come seduttore presumo sia uno schifo, vero?”
Chichi non rispose, guardando basso.
“Beh, neanche Vegeta, se per quello. Credo sia una prerogativa dei Saiyan saltare i preliminari e andare direttamente al sodo. E per preliminari parlo di corteggiamento, flirt e frasi sdolcinate, insomma tutti quei gesti che accendono il fuoco in una donna. Non sentirti in colpa se per una sera desideri divertiti. Il Professor Mihara mi sembra un uomo d’onore, non preoccuparti.” E le fece l’occhiolino. “Forza, torniamo al tavolo. Si staranno chiedendo dove siamo finite.”
Chichi annuì, forse Bulma aveva ragione, non aveva senso preoccuparsi in maniera così spropositata. Tuttavia, se doveva essere veramente sincera, almeno verso se stessa, alla fine della questione era rimasta compiaciuta ed elettrizzata dalle occhiate del Professore, ma allo stesso tempo si sentiva incredibilmente in colpa verso Goku. Già, il suo Goku, l’unico uomo che avesse mai desiderato e voluto al suo fianco per tutta la vita. Suo marito, il padre dei suoi figli, ma anche la persona più sconsiderata ed irresponsabile che ci fosse sulla terra. Era quasi passata una settimana da quando non era più a casa ed inizialmente ne aveva avvertito la mancanza con forza. Niente più disordine, ne pile di piatti infiniti dopo pranzo e cena, niente più grida o litigi per una bistecca con Goten.
Chissà come se la stava cavando insieme a Vegeta. A volte si sentiva in colpa per essere stata così dura, però, accidenti, se l’era meritato!
Non era mai presente in casa, pensava soltanto ad allenarsi e a mangiare. Mai un gesto di attenzione o di riguardo verso di lei. Oddio, magari così lo stava dipingendo come un mostro dispotico.
Probabilmente la cosa che la imbestialiva più di tutte, era il fatto che lui non pensasse che lei potesse aver bisogno della sua presenza. Era stato lontano per sette anni, in cui aveva cresciuto da sola un adolescente e allevato un bambino in fasce.
Gohan era stata la sua salvezza in quel periodo, l’aveva aiutata in tutti i modi possibili e ogni giorno ringraziava il cielo per averle donato un ragazzo tanto assennato. Poi Goku era tornato in vita e lei si era sentita la donna più felice del mondo: la famiglia Son era di nuovo al completo. Finalmente, Goten avrebbe avuto un padre che lo avrebbe seguito e allevato, e lei avrebbe avuto aiuto e supporto. Invece, non era cambiato nulla. Goku era sempre fuori casa, tornava giusto per i pasti e per il pisolino pomeridiano, mentre lei puliva, lavava i panni e cucinava le stesse porzioni di un ristorante.
Goku era un uomo meraviglioso, ingenuo e leale, ma sembrava che pensasse e prestasse aiuto a tutti, tranne che a lei.
Basta!
Si sedette al suo posto, finendo l’antipasto. Poco dopo, i camerieri in livrea portarono via i piatti vuoti, mentre in sala l’orchestra prese a suonare un valzer.
“Uffa, che noia!” borbottò Goten, afflosciandosi sul tavolo.
“Goten!” lo ammonì Chichi dall’altro lato del tavolo “Non è educato.”
Il ragazzo si alzò di scatto, sotto lo sguardo divertito di Trunks.
“S-scusa mamma!”
“Vedo che avete impartito un ottima educazione ai vostri figli.” Si complimentò il Professore. Chichi ne fu molto compiaciuta.
“Quando mi sono sposata, mi sono ripromessa di allevare i miei figli all’insegna dello studio e della responsabilità.”
“Beh, devo dire che avete ottenuto grandi risultati.” Continuò l’uomo “a proposito, se posso essere indiscreto, come mai vostro marito non è venuto?”
Il gelo scese sul tavolo. Gohan e Goten trattennero il fiato, mentre osservavano la forchetta vibrare pericolosamente tra le mani di Chichi.
Chichi stava per rispondere, quando una vocina cristallina lasciò tutti spiazzati.
“La nonna ha litigato con nonno Goku e l’ha spedito a vivere con il papà di Bra. Anche se a me manca molto, la nonna non ne vuole assolutamente sapere di…”
“Pan!” La bambina si girò verso sua madre, che la stava osservando con severo rimprovero.
Chichi dall’altra parte del tavolo era avvampata di vergogna e le tremavano le mani.
Si alzò da tavola, con sguardo nervoso.
“Vado un attimo a prendere una boccata d’aria. Vogliate scusarmi.”
“Mamma!” Gohan, mortificato, vide sua madre allontanarsi a grandi passi. Si alzò per raggiungerla.
James Mihara si avvicinò al suo pupillo.
“Mi dispiace avere causato questa situazione. Se non ti dispiace, vorrei parlare io con tua madre e scusarmi personalmente per essere stato così indelicato.”
Gohan soppesò le parole dell’uomo con un moto d’apprensione. Videl gli sfiorò la mano per tranquillizzarlo.
“Ok…”
“Grazie ragazzo.” E James lasciò la sala sulle orme di Chichi.
Goten nel frattempo era rimasto in silenzio e fissava truce la schiena del professore.
“Ehi, c’è qualcosa che non va’?” gli domandò Trunks.
“Mi sembra che quel tipo stia ronzando attorno a mia madre e la cosa non mi piace per niente.”
Trunks rimase sorpreso: poche volte gli era capitato di vedere l’amico così arrabbiato. Bulma, dal canto suo, si versò un bel bicchiere di vino rosso, osservando la scena serafica, quando una mano grande e calda le si posò sulla spalle. Si girò di scatto, strabuzzando gli occhi.
“Goku?!?”

 
 
 
 
To Be Continued…
 
 
NdA://Oggi le note dell’autrice le mettiamo a piè di pagina. Non c’è un motivo preciso, mi andava di fare così! Volevo ringraziare tutto voi, che nonostante i miei aggiornamenti discontinui continuate a seguire la fic, siete diventati tantissimi. Tra seguite/preferite/ricordate siete più di 100!!! Senza contare che il primo capitolo ha raggiunto oltre 2700 letture! Vi ringrazio tantissimo. Siete meravigliosi! *sparge boccioli di rosa*. Se ne avrete voglia lasciate un segno del vostro passaggio, vi posso garantire che un elemento importante per gli scrittori, sono proprio le recensioni che lasciate e EFP ci ha offerto questa grande opportunità (sì, la considero proprio così) per fare sapere agli autori che cosa pensiamo. Vi pare poco?
Un bacio grande e spero di avervi lasciato un po’ sulle spine.
A presto. *fugge dalla finestra, scordandosi che si trova al secondo piano*
  
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