Note Autrice: 
Sto prendendo gusto a scrivere su Afrodite e Ares (ne ho scritte altre ma preferisco pibblicare solo questa XD) e devo dire che nel triangolo Efesto/Afrodite/Ares mi piacciono ancora di più...povero Efesto! 
Spero che la storia vi piaccia, l'ho scritta per il Drabble midWeek indetto dal gruppo facebook We are out of prompt,  se vi và lasciatemi un piccola recensione ;) mi renderebbe immensamente felice.
                                                              Blyth

Prompt: 
Afrodite/Ares  ModernAU "Motocicletta."





Motorbike



Una giovane e avvenente bionda fece scoppiare con un sonoro "poop" la cicca.
- Afrodite per favore potresti non sederti sul tavolo da lavoro? Mi ostruisci il passaggio.- la giovane sbuffò scendendo dal tavolo dove il suo ragazzo, gestore dell'officina teneva i regirstri.
- Tra quanto pensi di staccare? Mi avevi promesso di dedicarmi tutto il pomeriggio.- si lamentò, era sempre così lui prometteva di dedicarle per un giorno tutte le sue attenzioni ma alla fine succedeva sempre qualcosa al lavoro che la superasse per importanza. 
- Lo so ho quasi finito.- le rispose da sotto la macchina che stava sistemando.
Afrodite non chiedeva che a ogni suo schiocco di dita lui accorresse ma quello all'essere sempre messa dopo qualche motore difettoso ce ne passava, lui l'avama, questo lo sapeva ma stavano in sieme da ormai due anni e non aveva mai mosso un dito per dimostrarglielo. Perchè ci stava ancora insieme? Dopo tante pessime scelte lui era il suo approdo sicuro, con Efesto aveva la possibilità di sistemarsi e avere una vita dignitosa e sua mamma lo sperava così tanto...
Sentì ad un tratto il rombo di una modo, si girò per vedere chi fosse. 
All'entrata dell'officina si era fermato un centauro guidato da un uomo alto, muscoloso e dalla pelle ambrata. L'uomo si tolse il caso, rivelando un volto dai tratti duri e decisi.
- Salve sono nuovo in città, mi hanno detto che potevo venire qui per la manutenzione veloce della moto.- disse e la sua voce rimbombò nella orecchie della giovane, era bassa, calda e sensuale.
I loro occhi si incontrarono, e lo sguardo che lui le lanciò fu più che eloquente, ebbe la decenza di non fischiare.
- Sì puoi lasciarla già da subito, sarà pronta domani mattina.- disse Efesto.
Afordite lo guardò adirata - E il nostro appuntamento?- 
- Afrodite, il signor...-
- Ares.- 
- Ares ha fretta, domani è già Lunedì non posso mica lasciarlo a piedi per troppo tempo!- si giustificò lui.
- Sì, capisco...- mormorò Afrodite raggiungendolo per dargli un bacio sulla guacia barbuta.
- Ci vediamo domani.- 
- A domani amore.- rispose lui avviandosi verso il bancone.
Afrodite nell'uscire si lasciò sfuggire un languido - Bel mezzo, ho sempre amato le moto.- 
il sorriso che Ares gli lanciò fu tutt'altro che casto - Un giorno vorrei provare a farci un giro.- 
Forse Efesto era il suo porto sicuro, ma questo non le avrebbe impedito di sfidare la tempesta.