- Draco Lucius Malfoy, vuoi ora prendere parte alla setta dei Mangiamorte, restando fedele al Signore Oscuro? - Un uomo con un lungo mantello nero e la faccia nascosta dal cappuccio tirato fino a sotto gli occhi, teneva la bacchetta all'altezza dello stomaco del ragazzo.
Biondo, alto e forse un pò troppo magro. Vestito interamente di nero, il colore che contrastava molto con la sua carnagione chiara e gli occhi di ghiaccio. Annuì leggermente e si sollevò la manica del braccio sinistro.
Tutta la gente incappucciata che gli stava attorno sembrava respirare l'impazienza del giovane in mezzo al cerchio.
Il signore che aveva parlato prima, prese ben saldo fra le mani l'avambraccio del ragazzo e premette la bacchetta magica sul suo polso. Una scia argentata scaturì dalla bacchetta e, come se fosse stato un filo scintillante, si propagò sul polso del biondo ed iniziò a diventare un semplice teschio. Dopo pochi secondi, dalla bocca del teschio uscì un serpente che si arrotolò su se stesso.
Ora Draco Lucius Malfoy faceva parte della setta dei Mangiamorte.

26 Luglio, Sherwin Street, London.
Harry James Potter si mise la camicia bianca con una lentezza impressionante. Era ancora mezzo assonnato per la notte in bianco che aveva passato.
Lui, Hermione, Justin e Padma avevano fatto festa grande la sera prima e si erano addormentati tutti a casa di Potter.
Come al solito, Harry ed Hermione avevano dormito insieme, nella loro stanza. Diversamente da ciò che si potrebbe pensare su una coppia, si erano chiusi in un silenzio tombale e avevano aspettato che il sonno calasse su di loro.
Mentre gli ospiti si erano messi dove meglio potevano.
- Vai di già? - chiese la ragazza con quei stupefacenti boccoli castani che catturavano gli occhi della gente. Hermione.
- Marvin mi vuole in ufficio e non credo proprio che sarebbe una buona idea arrivare in ritardo.. tu che dici? E non aspettarmi stasera. - le rispose lui, estremamente freddo e senza alcuna espressione, se non una vagamente irritata.
- Sì, vattene.- sibilò Hermione, alzandosi e andando in bagno.
Quando si mise allo specchio si guardò attentamente e vide soltanto la traccia di una persona molto, ma molto trascurata e infelice.
Già, Hermione Jane Granger era una persona molto trascurata e infelice.
Si lavò velocemente la faccia e si buttò nella doccia fredda. Unico modo per svegliarsi completamente.
Dopo essersi riscossa dal brutto risveglio di quella mattina, andò in camera da letto e cominciò a vestirsi.
Notò che non c'era già più nessuno in casa e ne fu estremamente felice. Corse giù dalle scale e al piano inferiore, in cucina, si preparò una tazza di caffè, mangiando anche una piccola fetta di pane tostato. Fece quella che si può chiamare colazione e, dopo aver preso la giacca dall'attaccapanni, si scaraventò fuori di casa.
Era a metà tra Sherwin Street e Lastly Street, quando sentì un rumore alquanto famigliare.
Si girò di scatto, con la mano nella giacca, dove stringeva la bacchetta magica. Cercava di vedere chi si era Materializzato così vicino a lei, ma non vide nessuno.
Allora si rimise a camminare, apparentemente tranquilla, ma con i sensi all'erta.

- Non ha fatto una piega, mio Signore. - sussurrò un uomo basso e grassoccio che tremava incontrollatamente.
- Cosa gli hai detto di preciso, Owhser? - sibilò il Signore Oscuro, rivolto al mago che stava inginocchiato davanti ai suoi piedi. Gli sfuggì una smorfia divertita, vedendolo in quello stato impaurito.
- Gli ho detto di trovarla e gli ho dato l'indirizzo di dove abita. -
- Bene. Non ho più bisogno di te. - e senza un'altra parola puntò la bacchetta sull'uomo inginocchiato ed esclamò - Avada Kedavra -
L'uomo cadde a terra, morto.

Hermione si girò nuovamente di scattò, conscia di avere una bacchetta puntata addosso.
Quando finalmente vide l'uomo che l'aveva iseguiva finora, credette di cadere sulle gambe.
Non poteva essere.. Non poteva essere..
- Granger. - Quella voce. Sapeva a chi apparteneva e ciò non le permetteva di calmarsi. La persona che l'aveva maltrattata durante tutti gli anni di scuola. Colui che non si era fatto alcun problema nel vederla inerme e fragile davanti alle sue minacce. Ora la guardava negli occhi.
Non credette a ciò che vedeva, ma si ricompose, mettendo in mostra uno dei suoi ghigni migliori. - Malfoy. -
Lui la fissò, la fissò tanto da consumarla e lei fece lo stesso, notando quanto lui era diventato alto e apparentemente potente.

Il Signore Oscuro si leccò disgustosamente le labbra, soddisfatto. E così avrebbe preso quella lurida mezzosangue, pensò tra se e se.
Bene, molto bene.
Finalmente sarebbe stata sua e nessuno gliel'avrebbe più portata via. Era una chiave molto preziosa per lui e non gli sembrava il caso di farla girare nelle tasche altrui.
Si voltò, sentendo che qualcuno bussava alla porta. Sibilò un avanti appena percettibile e la porta si aprì da sola, all'istante.
- Signore, le ho portato la donna che voleva. - disse Draco Malfoy.
Il Signore Oscuro osservò il ragazzo che aveva scelto.. lo vedeva tanto sicuro di se stesso. Nessun altro suo servo era mai stato tanto sicuro davanti a lui, davanti a Lord Voldemort.
Draco Lucius Malfoy era sì un servo, ma era anche molto di più. Era la mente dei Mangiamorte e la persona di cui il Signore Oscuro si fidava maggiormente. Era il suo braccio destro.
- Ben fatto, Draco. Dammela. - Il biondo buttò malamente Hermione sul pavimento, ai piedi del suo capo.
Lui le si avvicinò pericolosamente e si accovacciò accanto a lei. La guardò attentamente e in lei vide tutto ciò che cercava da tempo e che, finalmente, aveva.
- Prendila e portala nella Stanza. - ordinò.
Draco la prese dal braccio e la tirò su con fare brusco.
Hermione cercò di non lamentarsi e di non farsi vedere debole, non davanti a loro, anche se temeva che una lacrima solitaria avrebbe infranto quella forza che dimostrava. Ma in fondo qualcosa le diceva che non sarebbe stato niente di piacevole e, con un'espressione impaurita, permise a quella lacrima di farsi strada lungo il suo volto.






Spazio autrice
Salve personcine, rieccomi con una storia tutt'altro che del mio genere. Non è molto allegra, ma mi piace. Questa storia conta dieci capitoli, già tutti scritti, ma che devo pian piano rivedere. L'avevo scritta e pubblicata circa due anni fa, con il mio vecchio account, ma è ora di rivisualizzarla e di renderla migliore. Ogni cosa può migliorare e, riguardando il modo di scrittura che adoperavo a 14 anni, mi sono detta "Qui urge un cambiamento!", così ho pensato che sarebbe stata una bella idea ristrutturarla. Come trama non mi dispiace e spero che la pensiate allo stesso modo! Non preoccupatevi di criticare o semplicemente di darmi un vostro parere, bello o brutto che sia. Accetto qualcunque cosa, a patto che sia costruttivo. Per quanto riguarda l'aggiornamento, penso che lo farò circa una volta a settimana.
OCEAN.