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Autore: Stella cadente    01/08/2015    4 recensioni
"Odiava quando era così.
Così ... debole.
Così vulnerabile.
Non doveva esserlo ... e invece lo era."
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Harry Styles è un ragazzo alla deriva. Un ragazzo di vent'anni che si sente perso, vuoto, incompleto.
Vive la vita senza entusiasmo, lasciando che le cose gli scorrano addosso, totalmente indifferente a più o meno tutto ciò che lo circonda.
Finché una sera – una come tante, in realtà – non farà un incontro che, a poco a poco, rappresenterà una svolta ...
Genere: Drammatico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Quarta lettera
 


 
17 Settembre 2015
 
Claudia,
mi sento così solo. Specialmente la notte, quando sono nel mio letto completamente inerte.
Ho cominciato ad alzarmi, di recente. Quantomeno per mangiare.
Ma mangio sempre fuori pasto e mai in maniera decente.
La notte è il momento peggiore. È il momento in cui sento i pensieri accavallarsi gli uni sugli altri e non posso fare nulla per scacciarli. È il momento in cui l’odio verso me stesso si addensa come un’ombra nel mio petto e mi ricorda che è lì e non se ne va mai.
Di notte io urlo. Ma non mi sente nessuno.
A vedermi sono normale, sto fermo, freddo, immobile sotto le coperte, ma dentro, dentro urlo. Ed è un urlo muto, silenzioso. Urlo in silenzio perché non voglio essere sentito.
A volte non riesco nemmeno a piangere. Credo di aver prosciugato tutte le lacrime che avevo.
Scrivo per non sentirmi solo, scrivo perché in qualche misterioso modo, se scrivo ti sento più vicina.
Anche se so che non è così e che le mie sono solo stupide illusioni.
Scrivo perché è l’unica cosa che mi è rimasta, adesso.
Scrivo.
Ormai non faccio più nient’altro.
Continuo a chiedermi perché te ne sei andata, mentre i sensi di colpa mi divorano.
Forse è stata davvero colpa mia.
Lo psicologo continua a dirmi che non è così. Ma come posso non sentirmi in colpa, dopo che l’incidente è avvenuto praticamente a causa di una MIA distrazione?
«Harry, cerca di pensare anche a noi» mi ha detto oggi Louis, in lacrime «ti prego. Non stai facendo niente, non ci stai considerando, ci stai lasciando tutti soli! Ho come la sensazione che non solo Claudia sia morta, ma con lei anche il mio migliore amico. E io non posso accettarlo, okay? Non posso! Non voglio perdere anche te, Harry».
Louis piangeva.
In quindici anni che lo conosco non l’ho mai visto piangere.
Vederlo in quello stato è stato come se qualcuno mi avesse trafitto con mille coltelli, oltre a farmi sentire come la persona peggiore del pianeta.
Eppure dovevo riconoscere che, effettivamente, era proprio quello che stava accadendo.
Louis mi aveva perso.
Tutti mi hanno perso, adesso.
Perché da quando sei morta tu, Claudia, sono morto anche io.
È come pensavo. Anzi, è anche peggio.
Lo psicologo mi dice che un giorno si rimetterà tutto a posto, ma non ci credo.
Forse con i ragazzi si rimetterà tutto a posto. Ma io?
Io non andrò mai a posto. Non sarò mai più lo stesso.
Sono incompleto senza di te, Claudia. Come ho fatto a non accorgermene prima?
Sei tutto ciò che ho sempre desiderato.
Quando ti ho detto che eri quella che aspettavo, subito dopo che quelle parole sono uscite dalla mia bocca, ho pensato fossero idiozie che avevo detto così, sul momento.
Invece no.
Non era affatto così. Non lo è mai stato, sin dal giorno in cui ti ho conosciuta.
Solo ora mi accorgo di quanto realmente ci tenessi a te. Solo ora che ti ho persa mi rendo conto di amarti, di amarti per davvero.
Mi dispiace di avertelo detto soltanto una volta, quella volta. Sai io sono fatto un po’ così, non mi lascio mai andare, ma con te un po’ l’ho fatto.
In un certo senso, è come se tu fossi riuscita a sciogliere un po’ l’inverno che c’era dentro di me, quello stesso inverno che ora è tornato più determinato e gelido di prima.
E non si scioglierà una seconda volta, lo sento.
L’ho detto anche allo psicologo, oggi pomeriggio.
«Harry, so che sembra impossibile adesso, ma le cose andranno meglio. Davvero. E, che tu ci creda o no, riuscirai ad innamorarti di nuovo. Magari non sarà come lei, ma ... starai meglio. Ci riuscirai. Ci sono un sacco di persone che credono in te e ce la farai» mi ha incoraggiato l’uomo oggi.
Io ho riso, amareggiato, perché da come parlava mi sembrava quasi di essere un patetico adolescente che è appena stato lasciato. E la cosa mi dava ai nervi.
«Non credo, Alan» ormai lo chiamo per nome «la primavera non tornerà più» .
E ho abbassato lo sguardo, trattenendo a stento le lacrime.

 
 
Eccomi, sono spuntata di nuovo. Scusate se sono sparita, ma volevo lasciarvi un po’ da soli con Harry, in modo che, come dire, entraste ancora meglio nella sua psicologia.
Come sta andando, a proposito?
Spero vi siate immedesimati bene in lui, che vi rendiate conto di come si sente.
Vi anticipo che dalle prossime lettere le cose cambieranno un pochino per questo ragazzo, ma adesso è un momento di morte emozionale da cui sembra non esserci uscita.
Niente, volevo solo fare questa breve anticipazione.
Vi auguro di proseguire bene la lettura,
Stella cadente
 
 
 
  
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