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Autore: olly_bubu    01/08/2015    0 recensioni
[...] Avevo ancora molto sonno ma con gran fatica mi alzai dal letto.
[...] Stavo per uscire ma mi resi conto di non aver portato con me il giubbotto e fuori faceva davvero molto freddo.
- Tieni, mettitelo tu - disse porgendomi il suo golfino blu con il simbolo della scuola e con il suo cognome ricamato.
- Ma è tuo -
- Indossalo, cosí tutti sapranno che sei mia - ridacchió un po' per poi bacirmi nuovamente la fronte.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altro personaggio, John Lennon, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fassarono ben tre mesi dal magnifico Natale che fece ritornare me e John insieme, l'anno nuovo era arrivato e la nostra relazione filava come l'olio. Io e John passavamo molto tempo insieme e, appena eravamo soli, coglievamo l'occasione per baciarci e stare accoccolati perchè entrambi non volevano che tutti sapessero della nostra relazione. Erano gli inizi di marzo e giá da qualche giorno mi sentivo molto gonfia specia nell'addome e avevo forti malditesta, notai anche che quel mese le mestruazioni non mi tornarono. Le cose iniziarono un po' a preoccuparmi perchè sembravano sintomi di una grvidanza, però non ci feci molto caso e decisi di aspettare l'aprile successivo per fare un test di gravidanza; nel frattempo non dissi nulla a John. Passó un mese e neanche ad aprile mi tornarono le mestruazioni così, allarmata, feci un test di gravidanza. Non potetti credere ai miei occhi: il test diceva che ero incinta. Ero in bagno in quel momnto e mi accasciai vicino il water,con le mani agli occhi nel tentativo di nascondere le lacrime anche se lí non c'era nessuno. Mi sentivo uno schifo, come potevo aver fatto una cosa del genere? Rimanere incinte in giovane etá era un taboo e se i miei genitori avessero saputo la notizia mi avrebbero ucciso. Buttai immediatamente il test nel cestino del bagno e corsi subito da John. «Chi è? Ah sei tu Bill...Ma perché piangi?» disse John aprendo alla porta. Io stavo piangendo e non riuscivo a neanche a parlare. «John...scusa...non...volevo» dissi. «Dai entra e dimmi cosa è successo» rispose John facendomi entrare. Andammo bella sua cameretta e ci sedemmo sul letto, io avevo le mani sugli occhi ed ero nervosissima, John invece era spaventato anche se cercava di rimanere tranquillo. «Cosa è successo amore?» chiese John asciugandomi con un pollice le lacrime che scendevano giú dal mio viso. «John...io...s-sono...in» La frase mi morì in gola. Avevo paura della sua reazione. «Sono...incinta» iniziai piangere piú forte,sentii un tocco freddi sulla mia spalla, scostai le mabi dagli occhi e vidi John che sorrideva dolcemente. Rimasi stupita dal comportamento di John: era calmo e sereno anche se si poteva leggere sul suo volto una nota di delusione. Rimanemmo a guardarci per un paio di minuti, poi John mi abbracció e mi accarezzó i capelli. «Non ti preoccupare amore, io ci sarò sempre» e mi bació il lividi. Rimasi paralizzata ma dopo il suo abbraccio mi lasciai completamente andare, iniziau a piangere ma questa volta di gioia. «Quanti mesi sono?» disse John. «T-tre e mezzo» sciogliemmo l'abbraccio e vidi John sorridere, poi mi scostó una ciocca di capelli e mi strinse a lui. «Ti amo» sussurró al mio orecchio. Mi sentivo molto piú sicura e pritetta. «Ti va di dirlo ai tuoi e a Mimi?» chiese poi lui più seriamente. Io non risposi. «Vieni con me» e John mi afferró il polso e mi portó in salotto dove Mim stava leggendo un giornale seduta sul divano. «Mimi, abbiamo una cosa importante da dirti» disse d'un fiato John. La zia alzo gli occhi dal giornale richiudendolo e appoggiandolo sul tavolino. «Sentiamo» Io e John ci guardammo negli occhi poi mi accarezzai la pancia e guardai la punta dei miei piedi. «Bilberry aspetta un bambino» Vidi Mimi sgranare gli occhi, volevo morire. Poi si accese una sigaretta e squadró prima me e poi il nipote. «Quanto tempo è che sei incinta?» «Tre mesi e mezzo» dissi con vice tremante. Ci fu un minuto di silenzio. «Volete tenerlo?» disse poi Mimi acidamente. «Si Mimi» rispose d'un tratto John. «Lo sanno i tuoi genitori?» «No» risposi abbassabdo nuovamente la testa. «Stavamo andando da loro» aggiunse John. «Parlate con loro e fatemi sapere» rispose Mimi riprendendo a leggere il giornale. Io e John uscimmo e andammo a casa mia. Appena aver bussato alla porta mi ritrovai difronte mia madre col test di gravidanza in mano. «Fai schifo puttana!» e mi dede una sverla talmente forte da farmu barcollare. Vidi John arrabbiarsi e diventare tutto rosso. «Come cazzo si permette a menare sua figlia tra l'altro incinta!?»disse urlando John. «Statti zitto mammoccio. Questa lurida sgualdrina non si dinticherá facilmente dell'accaduto» rispose mia madre afferrandomi per i capelli. «Stia ferma!»disse John facendo lasciare la presa a mia madre.«Se lei non vuole sua figlia e il bambino, vuol dire che staranno con me. Almeno qualcuno li amerá» rispose furioso John poi mi prese per il polso e ci incamminammo verso casa di John. «Lei stará con noi, per sempre»disse autoritario John alla zia che accennó un "si". Poi John mi fece dormire sul suo letto mebtre lui mi accarezzava la lieve pancia. Passarono due settimane e la pancia era cresciuta notevolmente, io abitavo da John e continuavo ad andare a scuola nonostante le occhiataccie che prof e compagni mi lanciavano. Era una mattina di maggio e alzarmi per andare a scuola fu tragico per via dei miei continui dolori alla pancia. «Giorno amore, giorno piccoletto» disse John appena alzatosi. «Non ancora sai se è un maschio» dissi io scherzando ma John si limitó a baciarmi teneramente la pancia. «Sei pronta per affrontare un altdo giorno di scuola?» «Ci provo» risposi e scendemmo in cucina per la colazione. Ci preparammo entrambi e stavamo per uscire quando mi accorsi che avevo dimenticato il cappotto a casa di Stu la sera precedente per una festa; non sapevo come fare perchè fuori faceva molto freddo nonostante fosse maggio. «Mettiti questo» disse John porgendomi il suo pullover scolastico con le iniziale del suo nome ricamati sotto lo stemma della scuola. «Ma è tuo» «Tienilo.» poi mi aiutó a infilarmi il pullover «Così tutti sapranno che sei mia» sussurró poi all'krecchio con una vocina sexy che mi fece eccitare molto. Poi andammo a scuola. Ovviamente tutti ormai erano al corrente della storia di John e di quella mia e partirono molti pettegolezzi e insulti ad entrambi, ma ora camminavamo finalmente mano per la mano davanti a tutti e non ci importava molto perchè da lí a poco saremo diventati una famiglia: io, John e il bambini o la bambina.**************** *****JOHN***** Sentivo Bilberry urlare e il ginecologo gridare di spingere. Non ebbi il coraggio di assistere alla scena perche solo le urla dolorose di Bilberry mi facevano sentir male, per fortuna accanto a me c'era Mimi che mi tranquillizzava. Camminavo avanti e indietro per il corridoio dell'ospedale imoaziente di vedere la nuova creatura che la mia ragazza stava per mettere al mondo. Un urlo fortissimo echeggió nel reparto, poi una infemiera mi chiamó. «Lei è il signor Lennon?» «Si» risposi nervosamente. «Venga con me» e mi indicó di seguirla. Mi portó nalla stanza in cui Bilberry aveva partorito quando si avvicinó a me il ginecologo con in braccio un fascio di lenzuole. Vidi per un secondo Bilberry che mi sorrideva, io sentivo le gambe che stavano per cedere. «Congratulazioni, è un maschietto» disse poi il ginecologo. Sentii un enorme peso toglersi di dosso poi presi in braccio mio figlio. «É uguale al padre» disse con un filo di voce Bilberry. «Lo chiameremo Julian, Julian Lennon. Che ne dici amore?» Una lacrima mi scivoló in volto. Guardai la mia ragazza e le sorrisi. «No, si chiamerá Julian Bill Lennon, come la sua grande madre» dissi baciandole le labbra. «Oggi, 22 Agosto é un giorno speciale per noi, non solo perché é nato questo meraviglioso bambino ma anche perche ti chiedo di sposarmi» e cacciai dalla tasca l'anello. «Vuoi sposarmi?» «Si John» e Bill scoppió a piangere. Ora avevo un bellissimo figlio e una bellissima ragazza, futura moglie, e la mia vita cambió in meglio. Vi amo tesori miei.
   
 
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