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Autore: damaristich    26/01/2009    3 recensioni
New moon. edward ha lasciato bella, eppure non è andato via.. lei è nella sua stanza "La testa urtò violentemente contro il pavimento in uno spasmo mentre la crisi raggiungeva picchi considerevoli [...]cominciai a raschiare con le unghie il pavimento.. stranamente l'asse venne via con facilità......" buona lettura!
Genere: Romantico, Malinconico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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wow! ho trovato 3 recensioni! grazie a tutte e tre per l'incoraggiamento! sono contenta che il primo capitolo vi sia piaciuto... cosa accadrà poi, cosa c'è scritto nella lettera? eheh Lasciate altre recensioni.. mi serve incoraggiamento per il terzo capitolo:)

E ora buona lettura

Edward

Dovevo allontanarmi dalla tentazione, avevo giurato a me stesso che mai e poi mai sarei stato la causa di una sua ulteriore tristezza.

Mi lasciai alle spalla la sua camera e Bella che dormiva.

Non mi restava che soffrire per tutto ciò che la mia natura non poteva darle.

Il vento mi fischiava forte nelle orecchie per la velocità. Andavo così veloce che i miei piedi toccavano terra di rado.

Sorrisi.. Bella avrebbe avuto paura se avesse corso cosi con me.. sarebbe stata una scusa per consolarla... per abbracciarla e sentire il magnifico odore dei suoi capelli soffici...per sussurrarle parole d'amore... mi fermai di scatto e mi guardai intorno: senza rendermene conto ero giunto alla nostra radura. Ero esausto, avrei voluto esserlo fisicamente; avrei voluto dormire e non pensare invece no! la mia mente era sovraccarica di dolore, era esausta eppure non la smetteva di pensare.. m'accasciai sull'erba inspirando odore di terra per riacquisire lucidità.

Come può un vampiro giungere a questa sofferenza! Dovrei essere un mostro senza anima. incapace di udire i propri istinti umani, incapace di tendere la mano verso carne umana se non per prenderne e cibarmene.

Inclinai il viso, impercettibili fili d'erba mi sfiorarono le guance che avrei voluto essere rigate di lacrime. Fui assalito dai ricordi. Bella... Bella che senza paura aveva teso una mano verso di me e mi accarezzava lasciando scie di fuoco sul mio braccio e si chinava a odorarmi...Ah ero ancora incapace di credere in me stesso quel giorno. Era lo stesso giorno in cui feci l'errore più grande della mia vita: desiderai la dolcezza delle sue labbra più di quanto desiderassi il suo ancor più dolce sangue. I miei pensieri divagarono al giorno prima che la lasciai...

Ero in camera mia, sul divano, con uno sguardo truce sul volto. Jasper era distrutto per quello che aveva fatto ed era dovuto andare a stare un po con Alice nel clan dei Denali. Mi dispiaceva. lo sapevo che non era colpevole della sua natura, ma non trovai la forza di andare da lui a parlargli; affogavo nei miei pensieri, cercando di essere lucido e di riflettere su cosa fosse giusto o meno. Ma ad ogni proposta pensavo:  <  come posso vivere senza di lei! >  Digrigavo i denti contro questa eventualità. Eppoi capi che di me non mi sarei dovuto curare.. ma solo della piccola dolce indifesa Bella. Io.. in qualche modo sarei sopravvissuto senza la luce della mia..esistenza.

Fu in quel momemento che decisi.

Presi un foglio e una penna e le scrissi...

 

Bella

Tesi la mano verso quel foglio impolverato sotto l'asse del pavimento. Mi ferii con una scheggia.. ma non me ne curai. Jasper o nessun altro vampiro si sarebbe avventato su di me. Loro non c'erano più. Edward non c'era più. Non mi sarei più dovuta curare degli effetti del mio sangue. MI riscossi da quel dolore mentre la voragine minacciava ancora di aprirsi come ogni volta che lo ricordavo. Quel foglio era estremamente prezioso. Quando lo afferrai pensai che potesse scomparire in una nuvola di fumo e invece rimase intatto anche quando lo aprii. Era carta dura, spessa, tanto che aprendosi scricchiolò leggermente.

Altre lacrime mi scesero giù per le guance. Fui attenta a non lasciare che confondessero la sinuosa calligrafia del mio amato con nere macchie.

Tesi un dito.. ancora prima di iniziare a leggere, soffermandomi a accarezzare le parole scritte dalla fredda mano che un tempo stringeva la mia. Ebbi una stretta al cuore, scossi la testa. NO questo era un momento importante < ...cosa mi hai scritto edward...? > sussurrai al buio.. e presi a leggere:

''amore mio...

non so se riuscirai mai a trovare queste poche parole che ti scrivo. E non so perchè lo sto facendo .Lasciarti questa lettera accanto, mentre io dovrei essere lontano da te è un grosso errore ma non ti nascondo che una parte di me spera che tu non creda mai in tutte le menzogne che ti dirò per lasciarti. Esse sono solo dettate dal mio infinito amore per te. Non smetterò mai di amarti per tutta la mia esistenza. Con uno sguardo hai accecato la mia vita, e senza di te niente avrà più senso se non la tua felicità. Cerco di convinvere me stesso che starai bene, che ti riprenderai. Sto selezionando le parole giuste per allontanarti da me con il minor dolore. Anche se il semplice allontanarmi da te è una bestemmia impronunciabile. Peccherò. Perchè sono dannato e non dannerò anche te.

Ti amo. Ti amo d'un amore che non si può contenere in un corpo umano, Ti amo più di qualunque cosa al mondo. ti amo, e non so se davvero riuscirò a trovare la forza di abbandonarti totalmente. Forse sarò lì.. nascosto vicino a te.. a osservarti e a sperare che tu stia bene. ma sarà come se non fossi mai esistito. Perchè i nostri corpi, che combaciano cosi perfettamente non possono coesistere.

Ti prometto amore mio, che mai più ti farò del male, domani... domani nel bosco distruggerò me stesso per salvarti la vita. Spezzerò il mio cuore già morto spezzando il tuo. E nessuna dannazzione sarà pari a quella per me.

Me stesso per te. E' questo il prezzo. e non esiterò a pagarlo

ti amo. Bella ti amo.... Per sempre. ""

Non riuscivo a piangere. non riuscivo a respirare... non riuscivo a pensare. La lettera mi cadde dalle mani. avevo lo sguardo fisso davanti a me, ma non vedevo niente. Quelle parole continuavano a prendermi a schiaffi.Gelidi schiaffi. Era stata una secchiata d'acqua fredda tra lacrime bollenti.

Edward... lui.... ERA UN FOLLE! lo urlò prima la mia mente, e poi le mie labbra.

LA RABBIA SI IMPADRONI' DI ME. INIZIAI A URLARE DISPERATA, all'inizio furono bisbigli e poi si trasformarono in urli.

< EDWARD SEI PAZZO! SEI PAZZO! EDWARD! SEI UN FOLLE! DEVI TORNARE EDWARD! >

Se era vicino avrebbe dovuto sentirmi, necessariamente. Mi aveva sentita tutto il vicinato. Ma edward non venne. in compenso Charlie irruppe nella mia stanza. Dovevo essere sconvolta. scommetto che avevo il viso rosso, gli occhi fuori dalle orbite, come una folle. Povero Charlie.. glielo leggevo in viso, pensava fossi impazzita. Erano giorni che non parlavo e le mie prime parole erano state urlate in piena notte dal pavimento della mia stanza. Lui avrebbe sicuramente scelto qualcosa di diverso.. qualcosa tipo < EDWARD SEI UN BASTARDO, SE TI AVVICINI ANCORA A MIA FIGLIA TI SPARO > Si sarebbero state diverse. Sorrisi. Ero impazzita. Si lo ero. Charlie mi guardava sconvolto ridere. Eppure il mondo era diventato leggero negli ultimi minuti grazie alla consapevolezza che lui mi amava! si mi amava... mi stavo proteggendo...

folle.. dolcissimo amore mio.

In quel momento decisi che l'avrei riportato a me. Perchè due corpi che combaciano perfettamente devono coesistere, non possono vivere l'uno senza l'altro.

Le lacrime che mi rigavano ancora il viso scesero fino alle labbra. le assaporai.. sale...Il sapore del dolore.. ma anche il sapore della gioia.. e della nuova speranza.

sorrisi ancora, eppoi guardai mio padre. e gli dissi: <  Sto bene.... davvero > eppoi di nuovo silenzio.

 

 

  
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