Crossover
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Autore: Evil Ulquiorra    02/08/2015    6 recensioni
ATTENZIONE,CONCORSO IN ATTO! STORIA CON PERSONAGGI A SCELTA DEI LETTORI. Ogni circa sessant'anni,in una cittadina del Giappone chiamata Fuyuki,ha luogo un conflitto dalle proporzioni nefaste: la Guerra del Santo Grall. In questa guerra, sette maghi chiamati Master sono accompagnati da sette Spiriti di Eroi passati: i Servant. L'unico scopo del conflitto è contendersi il Sacro Graal, che si dice possa esaudire un desiderio, qualunque esso sia, al vincitore. Dieci anni dopo la quarta guerra,finita in un incendio che distrusse gran parte della città,un malfunzionamento del Graal genera un conflitto totalmente inaspettato. 49 maestri vengono convocati a combattere,ciascuno dotato di un servant proveniente da una realtà alternativa.( LEGGETE PER SCOPRIRE LE REGOLE)
Genere: Azione, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Avviso: Due master di questa fic presentano lo stesso nome. Per differeniarli,utilizzero il nome scritto con le lettere maiuscole per uno,mentre, per l'altro utilizzerò, quelle minuscole.

Residenza Matou 

Sakura Matou si svegliò sull’eco di una lontana musica da camera,e di un profumo stuzzicante di cibo appena cucinato.
Aveva riposato splendidamente ed era affamata.
Il lieve spostamento d’aria provocato dal suo ingresso nella sala da pranzo mosse le fiammelle delle candele e degli scaldavivande.
La giovane donna aveva visto la stanza solo un paio di volte e la trovò meravigliosa,così trasformata! Luminosa,invitante.
Ai loro posti,alti bicchieri di cristallo che riflettevano la luce dei candelabri sulla tovaglia color panna , lo spazio ridotto a una misura più intima  da uno schermo di fiori che escludeva il resto del tavolo.
Il nonno aveva estratto l’argenteria dallo scaldavivande all’ultimo minuto,e quando la giovane dai capelli viola esaminò l’apparecchiatura al suo posto,sentì nel manico del coltello un calore quasi febbrile.
Zouken Matou volse la propria attenzione nei confronti della nipote
<< Ho saputo… che hai cercato di uccidere tuo fratello>>
La giovane rimase ferma e immobile,prima di annuire lentamente
<< è così>>sussurrò
<< Com’è andata?>>domandò l’altro,pur conoscendo già la risposta.
L’adolescente distolse lo sguardo
<< Missione fallita>>mormorò,ricevendo un sorriso agghiacciante da parte del vecchio.
Questi cominciò a girare per la stanza
<< Sai che dovrai ucciderlo, Sakura. Lo sai da anni>>commentò.
La strega abbassò lo sguardo,visibilmente irritata
<< Forse ho perso la mia opportunità>>
Il mago ridacchio,prima di volgere la propria attenzione nei confronti della nipote
<< Sai perché non sei riuscita a ucciderlo, Sakura?>>
La giovane sembrò pensarci su,per poi stringersi nelle spalle
<< Pessimo piano>>ipotizzò.
Zouken scosse la testa un paio di volte
<< Non sei riuscita a uccidere Shinji perché in fondo gli vuoi ancora bene. In amore abbandoni il buon senso ma nell’odio devi essere presente,per calcolare le tue azioni. Autorizzati a odiarlo>>
Chiuse il volto in un’ espressione seria
<< Credi che Shinji ti darà ciò che vuoi? Dovrai supplicarlo per il resto della vita. Supplicarlo ti è servito a qualcosa? È come rubargli la cioccolata e poi fargli fare quello che vuole>>
<< Cosa dovrei fare?>>domandò l’altra,visibilmente incuriosita.
L’uomo inarcò un sopracciglio
<< Quale risposta vuoi sentire, Sakura?>>
L’adolescente mantenne uno sguardo vuoto,prima di stringere ambe le palpebre degli occhi
<< Quello che sta succedendo…e quello che sta per succedere…è una risposta>>
Si fermò di colpo e prese un respiro profondo
<< Voglio un ammissione. Voglio che tu ammetta quello che sei>>
<< Pretendi che mi autodenunci come mostro…mentre tu rifiuti di vedere quello che cresce al tuo interno?>>
Al sentire tali parole,la giovane non potè fare a meno di trasalire.
Zouken,d’altra parte,inclinò leggermente la testa
<< Perché non fare appello al mio lato migliore?>>
<< Non sapevo che ne avessi uno>>ribattè l’altra,in tono freddo.
Il vecchio ridacchiò,leggermente divertito
<< Non si può essere consapevoli di un altro essere umano se non lo amiamo>>commentò
<< Attraverso l’amore  siamo in grado di vedere il potenziale dei nostri cari. Attraverso QUELL’amore …permettiamo ai nostri cari di vedere quel potenziale>>
fece una pausa per riprender fiato
<< Esprimendo quell’amore…il potenziale dei nostri cari diventa realtà>>
<< Tu non sei in grado di amare>>mormorò Sakura,il volto chiuso in un espressione stoica.
L’uomo sembrò pensarci un attimo,prima di stringersi nelle spalle
<< Forse hai ragione>>mormorò.
L’adolescente inarcò un sopracciglio,per poi voltarsi,in direzione dell’uscita più vicina
<< Vado a fare una passeggiata>>sussurrò.
Zouken decise di non fermarla.

Sigla iniziale  : https://www.youtube.com/watch?v=tcmDJGcd75o


La prima battaglia - parte 1

La vita di Sakura era sempre stata un continuo susseguirsi di atrocità e disperazioni. Era stata torturata fin da bambina,violentata da quelle stesse creature che avevano causato la morte di suo zio Karia e che,al contempo,costituivano la più alta fonte di guadagno della famiglia Matou.
I vermi magici erano creature piuttosto complesse. Assorbivano il prana e l’energia vitale derivante dalla nutrizione di organismi biologici,che fossero vivi o morti, dopodichè erano in grado di trasferire tale potere all’interno dei corpi umani.
Disgustoso,pensò lei

<< Bella passeggiata?>>
Il suono di quella voce la fece trasalire.
Si voltò.
Di fronte a lei,il volto chiuso in un sorriso agghiacciante,vi era un ragazzo non più grande di diciassette anni,il capo adornato da una capigliatura di colorazione blu,indossante una giacca da neve.
Shinji Matou, primogenito della famiglia Matou,cominciò a camminare con passo felpato in direzione di Sakura,le braccia occupate dal corpo di un cagnolino
<< Che cosa vuoi?>>domandò lei, in tono freddo.
L’adolescente,d’altra parte,inarcò un sopracciglio
<< Che cosa voglio?>>
Cominciò a picchiettarsi il mento con la mano libera
<< Che cosa voglio,che cosa voglio,che cosa voglio…>>
si fermò di colpo,volgendo la propria attenzione nei confronti della sorella
<< Io voglio…condividere-qualcosa-con te!>>
Al sentire tali parole,la giovane non potè fare  a meno di chiudere il volto in un espressione visibilmente confusa.
Shinji porse il cane in avanti
<< Lui è Pablo. Saluta,Pablo,dì ciao! Sakura,saluta Pablo>>
<< Ciao ,piccolo>>mormorò l’altra.
Il magus posò l’animale a terra,prima di volgere la propria attenzione nei confronti della parente
<< Seguimi >>ordinò.
Sakura fece come gli era stato detto.


L’istruzione ricevuta da Shinji era stata inconsueta,ma perfettamente adeguata alla vita che il padre aveva previsto per lui e al compito che lo aspettava. Da bambino ,aveva studiato in un convitto che suo nonno contribuiva in larga parte a mantenere e dove le sue frequenti assenze venivano regolarmente giustificate.
A volte,per intere settimane,la vera istruzione di Shinji veniva seguita dal vecchio Matou,che portava il ragazzo con sé ai recinti del bestiame,sui quali fondava la sua fortuna.
Zouken Matou era stato ,per molti aspetti ,un vero innovatore dell’allevamento dei vermi magici.
I suoi primi esperimenti con l’alimentazione a basso costo avevano precorso di cinquant’anni quelli della Torre dell’orologio.
Adulterava i pastoni degli invertebrati con setole di cinghiale,penne di gallina macinate e letame,in quantità considerate all’epoca al quanto spregiudicate. I vermi ne assorbivano i liquidi e l’energia residua,caricandosi di prana come delle batterie viventi.
Negli anni quaranta,era stato preso per un incosciente visionario da gran parte della comunità magica,quando,per farli ingrassare più in fretta,aveva tolto ai vermi l’acqua pulita,sostituendola con un beverone a base di rifiuti animali fermentati.
Non appena i profitti erano cresciuti a dismisura,la derisione era cessata e i suoi concorrenti si erano affrettati a imitarlo.
La leadersheep di Zouken Matou nell’industria del trasferimento di prana non si era fermata qui.
Aveva lottato vigorosamente  con i suoi fondi privati contro la legge per il trattamento indolore,facendone una pura questione economica,ed era riuscito a mantenere legale l’utilizzo del trasferimento anche sui bambini,nonostante il fatto che gli fosse costato caro dal punto di vista delle sovvenzioni governative.
Con Shinji al suo fianco,aveva diretto esperimenti su larga scala su come tenere immobili gli animali,per stabilire quanto a lungo li si poteva privare del cibo e dell’acqua prima di liberarli nelle fosse,senza che subissero una significativa perdita di energia magica.
Era stata la ricerca genetica sponsorizzata da Zouken a riuscire nell’intento di raddoppiare il trasferimento di prana degli animali, senza la concomitante perdita di liquidi che aveva tanto a lungo tormentato gli allevatori del Giappone.
Il vecchio aveva acquistato animali da riproduzione in tutto il mondo e finanziato numerosi programmi per lo studio della riproduzione tenuti all’estero.
Ma il buon funzionamento degli stabilimenti era soprattutto una questione di uomini, e nessuno l’aveva capito meglio di Zouken Matou,che era riuscito a domare i dirigenti sindacali quando avevano tentato di intaccare i suoi profitti con richieste salariali e di sicurezza sul lavoro. In questo campo,i suoi solidi rapporti con il crimine organizzato erano stati utili per trent’anni.
Arrivarono nei pressi di una fattoria e Shinji prese un respiro profondo
<< Dopo la morte di papà ,ho avuto una specie di illuminazione. Ho visto vermi esotici di tutto il mondo,così ho pensato" che cosa accadrebbe ,se mettessi insieme il meglio…di tutto quello che ho visto ?!">>
Spalancò le porte di legno,rivelando gli interni del complesso.
Sakura non potè fare  a meno di trattenere un sussulto
<< Hai costruito un labirinto. Mi vengono i brividi >>
<< Mi sento come Stradivari!>>ribattè l’altro,allargando ambe le braccia in un gesto teatrale.
All’interno del recinto,centinaia e centinaia di corpi cominciarono a dimenarsi,come risvegliatisi da un letargo lungo di parecchi anni
<< Nostro nonno era un pioniere nell’allevamento dei vermi magici,credo che sarebbe…sarebbe fiero del mio impegno>>osservò Shinji,lo sguardo fisso nei confronti degli animali.
Volse la propria attenzione nei confronti di Sakura
<< Il verme…non è come gli altri invertebrati. C’è una scintilla di intelligenza e un forte pragmatismo in queste creature>>
<< Evidentemente ti senti in sintonia con loro>>mormorò l’altra,ricevendo una risata da parte del fratello
<< La tua lingua diventa tagliente, quando hai paura, Sakura. Forte come un pony selvatico che si ribella al morso>>ridacchiò,colpendo la spalla destra della giovane con un pugno amichevole.
Volse la propria attenzione nei confronti del labirinto
<< La struttura è progettata per eccitare e scatenare antagonismo tra i vermi. C’è voluto un po’ per trovare il mix perfetto. Qualsiasi verme mangerebbe un uomo morto ,ma perché ne mangi uno vivo bisogna…educarlo,addestrarlo>>
Puntò lo sguardo in direzione del soffitto.
Il manichino era appeso al muro sotto il teschio di un cavallo,simile a un orribile pala d’altare. Le sue braccia erano spalancate sui due lati, all’altezza delle spalle,ben legate con corde a un unico ceppo,un pesante pezzo di quercia a forma di croce,tolto a un carretto di pony. Il ceppo correva dietro la schiena della figura come un giogo, ed era assicurato al soffitto con un gancio mobile.
Sotto di lui,un uomo sulla quarantina imbottì un paio di sacchi con i corpi di alcuni polli
<< Matzumoto ha esperienza in questo campo. Ha dato un uomo in pasto ai vermi,nei pressi della Cina,circa…vent’anni fa?>>
Il giapponese annuì di rimando.
Sakura,nel frattempo,fissò il manichino con fare attonito,prima di dilatare le pupille
<< Quello è uno dei miei completi>>sussurrò .
Affianco a lei,Shinji si strinse nelle spalle
<< Te ne compro uno nuovo>>mormorò.
Volse lo sguardo in direzione della figura e prese un respiro profondo
<< Noi,riempiamo i vestiti con la carne. Spruzziamo del profumo e facciamo sentire delle grida registrate. Naturalmente, quando sarà tutto vero…non ci sarà bisogno della registrazione>>ridacchiò.
Matzumotu lanciò i calzoni imbottiti ai vermi.
Le bestie balzarono in avanti come se fossero una sola.
A ogni gamba dei calzoni c’era posto solo per una decina,gli altri vennero allontanati a spinte.
Strapparono,grugnirono,tirarono e dilaniarono.
I polli morti dentro i calzoni vennero sbranati,con i vermi che scuotevano convulsamente la testa da una parte all’altra,facendone uscire le interiora. Una distesa ondeggiante di dorsi privi di spina dorsale.
Matzumotu aveva servito solo un leggerissimo stuzzichino,tre polli e un po di sangue. In pochi minuti,i calzoni furono ridotti a stracci e i vermi,sbavando,si voltarono verso l’entrata del labirinto.
Il corvo gracchiò,un soffio di vento fece crocchiare i rami sopra di lei,poi un urlo lacerò la notte.
Un urlo orribile,disperato,che si levò,cadde e finì in una supplica espressa con una voce così spezzata che sarebbe potuta essere di chiunque:<< uccidimi!>> e poi di nuovo un urlo.
Sakura capì che stava ascoltando una registrazione o una voce amplificata a un autoparlante.
Il rumore parve eccitare ancora di più i vermi che,quando videro il manichino al di sopra delle loro teste,urlarono e squittirono,iniziando a dilaniarlo.
Shinji osservò il tutto con fascino morboso,prima di posare ambe le mani sulle spalle della sorella
<< Non si tratta solo…di rendere orgoglioso il nonno,si tratta…di noi. Si tratta…della famiglia!>>
Fece una pausa per riprendere fiato
<< Voglio che tu sia fiera di me, Sakura. Tu sei tutto ciò che ho. E io…sono tutto ciò che hai>>terminò.
Al sentire tali parole, Sakura non potè fare a meno di abbassare lo sguardo.

                                                                                                                * * *

Residenza Emya

La coppia di adolescenti cominciò a farsi strada in direzione della cucina
<< Però,che giornata>>mormorò Shirou, appoggiandosi alla prima sedia che gli capitò a tiro.
Dopo appena un minuto buono tuttavia,trasalì leggermente.
Kirito osservò il tutto con fare sorpreso
<< Shirou,tutto ok?>>domandò,visibilmente preoccupato.
La testa rossa dilatò le pupille
<< Il campo delimitato ! >>esclamò,ricevendo uno sguardo confuso da parte dello spadaccino
<< Il che cosa?>>
<< Qualcuno è entrato in casa>>sussurrò.
E in quella frazione di secondo, quando il pericolo pareva temporaneamente lontano, il mondo andò in pezzi.
Il servo si sentì volare e non potè far altro che tenersi stretto con tutte le forze quella spada che era la  sola e unica arma a disposizione, e ripararsi la testa con le ambe braccia.
Udì le urla del suo master ,senza sapere che cosa stava succedendo…poi,il mondo divenne dolore e penombra.
Shirou era rimasto semisepolto nel crollo della camera, colpito da un tremendo attacco.
Capì dal vento freddo che il fianco della casa era esploso e un calore appiccicoso sulla guancia gli disse che stava sanguinando copiosamente.
Poi,sentì un grido lancinante che gli strappò le viscere, l'espressione di un dolore che ne le fiamme ne le maledizioni potevano provocare, e si alzò incerto, più spaventato di quanto non fosse ancora stato quel giorno.
Alzò la testa.
Di fronte a lui,vi era un ragazzo dall'aspetto alquanto malinconico: presentava una corporatura esile,così come un volto di colorazione bianca,al pari del marmo.
Occhi verdi come un paio di smeraldi ne adornavano il viso, mentre un paio di linee nere ne attraversavano verticalmente le guance, quasi a far sembrare che piangesse.
Indossava una giacca bianca, così come una spada legata alla vita ,il tutto completato da un hakama. La parte superiore della testa era occupata da una sorta di elmo con un corno ,che ne ricopriva la parte sinistra del cranio.
L’adolescente dilatò le pupille
" Che cos’è? Non riesco a distogliere lo sguardo!"
La creatura abbassò il capo,compiendo un passo in avanti
<< Perché il mio Gonzui abbia fallito nello strapparti l’anima,devi avere un po’ di potere spirituale ,nascosto ,da qualche parte. Sei un maestro?>>domandò,il tono di voce freddo e privo di qualsiasi emozione.
In quel preciso istante,una seconda figura attraversò lo squarcio creatosi nella parete della stana.
Si trattava di una giovane donna dalla capigliatura nera,il volto adornato da un paio di occhi rossi come il sangue.
Indossava una divisa color porpora,mentre,nella mano destra,teneva saldamente impugnata una spada da samurai.
La mora volse la propria attenzione nei confronti di Kirito, appena ripresosi dalla sorpresa  dell’attacco
<<  Quello dev’essere il suo servo>>osservò.
Al sentire tali parole,il giovane affianco a lei estrasse la punta della katana,ricevendo uno sguardo visibilmente confuso da parte della compagna
<<  Sono sorpresa. Non pensavo avresti sguainato subito la tua spada. Pensavo che ti avrei dovuto costringere a farlo. Quindi, questo significa che lo vedi come un degno avversario?>>
<< Al massimo, lo vedo come qualcuno che va distrutto>>ribattè l’altro,in posizione d’attacco.
Puntò lo sguardo in direzione dello spadaccino
<< Il mio nome è Ulquiorra Shiffer,quarto espada di Sosuke Aizen e Lancer di questa guerra>>
L’adolescente dilatò le pupille
<< Lancer,hai detto?>>
La giovane,d’altra parte,volse la propria attenzione nei confronti di Shirou
<< E per quanto riguarda il maestro ?>>domandò,in tono freddo.
Il servo non si voltò nemmeno a guardarlo
<< Akame,devi affinare i tuoi poteri percettivi . Dovresti essere in grado di capirlo con un solo sguardo. Quel tipo…è spazzatura>>
Questo fu tutto quello che il saber aveva bisogno di sentire.
Girò la testa in direzione della testa rossa e prese un respiro profondo
<< Shirou ,scappa!>>
Il mago trasalì,prima di annuire rapidamente e cominciare a correre. La samurai lo seguì a ruota.
Kirito cercò di fermarla ma venne prontamente interrotto dalla figura del lancer,che utilizzò il proprio corpo per sbarrargli la strada
<< la tua battaglia è con me>>sussurrò.

                                                                                                                             * * *
Altrove 

La tempesta fece calare sulla campagna l’oscurità prima del tempo. Lampi frequenti illuminavano i resti di quella giornata : pezzi d’ossa,membra umane e metalliche strappate via dai corpi a cui appartenevano,pezzi  di armi che avevano servito gli umani e altri appartenenti ai loro proprietari.
Sui resti organici e metallici si muovevano solo le nuvole e i torrenziali rovesci di pioggia. Anche gli uccelli e gli insetti erano fuggiti. In mezzo a quella distruzione totale si estendeva una macchia di fango. All’interno del condominio abbandonato, il soldato osservò i corpi insanguinati di fronte a lui.
Tese le orecchie e ascoltò con attenzione. L’intero ghetto era un continuo riecheggiare di grida e colpi d’arma da fuoco. Sembrava una guerra…no. Questa non era guerra, ricordò. Era un massacro.
Poi,come dal nulla,lo sentì. Un rumore lento e regolare ,quasi impercettibile.
Un suono di passi.
Il proiettile lo colpì dritto allo stomaco,facendolo cadere a terra.
Avanzando lentamente nei confronti del caduto,vi era una giovane adolescente di età,probabilmente,non superiore ai diciassette anni,indossante un abito gotico di colorazione rossa.
Capelli neri e lucenti erano riccamente legati in un paio di code,perfettamente in contrasto con una pelle bianca color panna.
Bella. Questo era l’unico aggettivo che poteva venire in mente al soldato,mentre osservò la figura di fronte a lui.
Ma la caratteristica più pronunciata della ragazza consisteva negli occhi,uno rosso come il sangue stesso,l’altro dorato e ornato dalle lancette di un orologio.
Il servo abbassò lo sguardo,un moshetto puntato nei confronti dell’uomo
<< Armi belle grosse…>>
prese a calci un fucile posto accanto alo corpo di uno dei soldati morti
<< Liste cifrate. Cosiddetti…sicari. E nessuno di voi…riesce a rispondere a una semplice domanda>>
posò il piede destro sulla schiena del ferito
<< Chi paga?>>
In tutta risposta,il mercenario emise un grido di dolore
<< Te lo chiedo di nuovo: chi ti ha mandato qui?>>domandò,il tono di voce morbido e suadente.
L’uomo deglutì a fatica
<< Te lo giuro,non l’ho mai visto,non ci ho mai parlato…>>
<< Lo so,sai,è quello che dicono tutti. Non so chi sia ,non so dove sia,è fatto tutto elettricamente,non posso aiutarti,ti prego ,morirò dissanguato,basta,fa male!>>
Al sentire tali parole,il soldato indietreggiò leggermente
<< E allora che vuoi da me?>>
La donna inclinò leggermente la testa,il volto chiuso in un sorriso sadico
<< La cena>>sussurrò.
Pochi minuti dopo,l’intero quartiere riecheggiò in un urlo strozzato.

                                                                                                                   * * *

Residenza Emya

Silenzio.
In quell'attimo fermo in cui il tempo sembrava non voler più scorrere,ciò che regnava era il silenzio.
Neri capelli ,paragonabili all'ossidiana, occhi scuri come pece, impugnavano una spada che mai nessuno avrebbe mai giudicato così potente. Era un giovane ragazzo a tener salda la presa su quella mitologica arma, Kazuto Kirigaya ,noto come Kirito, che con fierezza ed elegante imponenza mostrava la forza della sua calibur .
Di fronte a sè,vi era un uomo dagli occhi verdi e neri capelli ribelli che scivolavano tranquilli lungo le guance d’alabastro; impugnava una katana lunga più di un metro emmezzo .
Solo a guardarlo, poteva ben esser chiara la sua forza, quella supremazia e fierezza che solo lui, Ulquiorra Shiffer , l’arrancar della disperazione, poteva esprimere.
Due Spriti eroici, due anime di cavalieri si stavano affrontando in quell'apparente tranquilla notte  che riservava solo magia; entrambi con uno scopo, la conquista del Sacro Graal, quell'oggetto in grado di realizzare qualsiasi desiderio .
Il resto sembrava quasi esser diventato superfluo, non contava più nulla se non quella battaglia, una delle tante che per uno di loro si sarebbero susseguite fino alla vincita del conflitto. Si definisce duello il combattimento formalizzato tra due persone.
Nelle modalità in cui è stato praticato dal XV secolo in poi nelle società occidentali, un duello ricadeva sotto una precisa definizione: combattimento consensuale e prestabilito che scaturisce per la difesa dell'onore, della giustizia e della rispettabilità e che si svolge secondo regole accettate in modo esplicito o implicito tra uomini di medesimo ceto sociale e armati nel medesimo modo.
Solitamente il duello era estraneo alla legge ufficiale, che lo vietava o ,al più lo tollerava, ed era visto dai contendenti come un'azione sostitutiva della stessa legge, assente o ritenuta insoddisfacente ai fini della giustizia.
I contendenti erano generalmente accompagnati da due padrini, cui spettava il compito di organizzare il duello nel rispetto delle regole cavalleresche: il secondo e il testimone, cui spettavano in particolare i compiti di osservazione e vigilanza.
In particolari duelli il numero di secondi e testimoni poteva essere maggiore. era sempre richiesta la presenza di un medico.
Non vi erano medici,qui. C’era solo la morte. La consapevolezza che uno di loro non sarebbe uscito vivo da quella stanza.
I due servi si fissarono l’un l’altro, nessuno dei due pareva intenzionato a muovere un muscolo.
Kirito non potè fare a meno di trattenere il respiro. Mentre aveva percepito un live accenno di  shock nello scoprire che il presunto 'Lancer' della guerra avesse estratto una katana ,la creatura doveva avere sicuramente un asso nella manica.
"Tuttavia" pensò il giovane nervosamente ,mentre osservava l'arma di Lancer "Conosco poco i racconti leggendari, quindi è quasi impossibile per me cercare anche di indovinare la sua identità. La spada sembra piuttosto ordinaria… forse è la sua arma eccelsa? Se lo è, allora cosa fa? »
Spostò il piede destro di appena un centimetro, facendolo scricchiolare contro la ghiaia del giardino.
Questo ,a quanto pare,  è stato  il segnale che i due servant stavano aspettando.
Saber non perse tempo e caricò in avanti, la spada nascosta pronta a colpire, mentre Lancer alzò la katana con entrambe le mani ,nel tentativo di bloccare l’assalto.
Il terreno sotto il servo divenne ben presto incrinato sotto la forza del contraccolpo.
La creatura spinse l’arma verso l'alto prima di calciare Saber lungo la parte superiore dell’ addome, costringendolo a fare qualche passo indietro. Lancer compì un rapido affondo con la spada, pronto a perforare la testa del cavaliere. Questi inclinò il capo verso destra,evitando la punta dell’arma.
A rigor di ciò, il tutto non  impedì a Lancer di compiere una rapida rotazione su se stesso,protraendo la katana una seconda volta. Saber schivò il colpo,perdendo un ciuffo di capelli nel processo.
Ancora e ancora Lancer puntò l’arma in un rapido affondo in avanti,aumentandone l’intensità ad ogni tentativo di ferire l’avversario.
Il biter parò la maggior parte dei colpi attraverso la spada celata nelle ombre.
Con un grido di rabbia, roteò l’arma  spingendo l’arma avversaria verso destra,prima di compiere anch’egli un affondo .
La spada venne prontamente intercettata dalla lama del servant nemico.
Lancer  oscillò  la katana con rinnovato fervore, costringendo il giovane  a compiere un salto all’indietro.
Saber compì un rapido taglio a mezz’aria .
Il colpo fu abbastanza potente da provocare  un ampio squarcio nelle pareti poste come perimetro del campo di battaglia.
Polvere e detriti iniziarono a riversarsi sui due combattenti.
A causa della visuale temporaneamente annebbiata,la coppia di guerrieri tornò in una posizione di difesa.
Una volta che i loro sguardi si incontrarono,balzarono in avanti una seconda volta.
<< Che razza di lancer fa uso di una spada?!>>urlò.
Ulquiorra s’inchinò lievemente, poi scese rapidamente i gradini ed incalzò il cavaliere con tanta furia, che questi fu costretto a retrocedere di due passi. Per alcuni istanti ,nell’angusto corridoio, si udì solo lo stridore dei ferri.
Appoggiata contro la porta del salotto, una figura celata nelle ombre,con le braccia incrociate, assisteva al duello senza parlare, cercando di seguire con lo sguardo il fulmineo guizzare delle lame.
Kirito si batteva splendidamente, da spadaccino valente, parando con grande sangue freddo e vibrando stoccate ben dirette; dovette ben presto convincersi ,però, d’avere dinanzi un avversario dei più temibili e che possedeva dei muscoli d’acciaio.
Dopo i primi colpi, Lancer aveva riacquistato la sua calma.
Non attaccava che di rado, limitandosi a difendersi ,come se volesse prima stancare l’avversario e studiarne il  gioco.
Fermo sulle sue gambe , col corpo diritto, la mano sinistra avanzata orizzontalmente, gli occhi lampeggianti, pareva che giocasse.
Invano ,saber aveva cercato di spingerlo verso la scala con la segreta speranza di farlo cadere, vibrandogli una tempesta di stoccate.
Ulquiorra non aveva fatto un solo passo indietro ed era rimasto irremovibile, ribattendo i colpi con una rapidità prodigiosa, senza uscire di linea.
D’improvviso, però, si slanciò a fondo.
Battè di terza la lama dell’avversario con un colpo secco, legandogliela di seconda e facendogliela cadere al suolo.
Fu un colpo solo.
Kirito, trovandosi inerme, era diventato pallido e compì un balzo all’indietro.
La punta scintillante della lama di lancer lo mancò di poco. Il giovane non perse tempo e afferrò la lama a terra,parando un secondo affondo.
Ulquorria inarcò un sopracciglio
<<  Pensi che basti solo la forza per battermi? Sei troppo ottimista. O meglio, credo che i nostri concetti di forza siano troppo diversi. Lascia che te lo dimostri; questa è la vera forza >>
Alzò la mano destra. Per i primi cinque secondi non accadde niente.
Poi,come dal nulla,la punta del dito indice cominciò a illuminarsi di una debole luce verde. Lancer volse lo sguardo in direzione dello spadaccino
<< Muori come hai vissuto…spazzatura>>
E poi,quando il bagliore aumentò d’intensità,prese un respiro profondo
<< Cero>>
Il colpo sibilò nell’aria.
Il risultato, quando il fuoco nemico raggiunse l’adolescente, fu decisamente esaltante.
L’esplosione fu ancora più esagerata di quanto Kirito avesse inizialmente temuto.
Mentre le fiamme si sollevarono al cielo, iniziarono a udirsi le prime grida e le urla dei passanti che avevano percepito l’onda d’urto causata dal contraccolpo.
L’attacco  titanico squarciò il centro della notte. Una rossa palla di fuoco cancellò prima una delle staccionate poste lungo il perimetro dello casa,poi gli alberi adiacenti al traliccio e poi l'intero orizzonte da nord a sud.
Quando la polvere si levò,tuttavia,lo spadaccino era ancora in piedi,una coppia di spade illuminate poste di fronte a lui, a immagine di una X,i vestiti lacerati.
Ulquorria osservò il tutto con fare impassibile
<< Interessante. Forse sei più forte di quanto sembri>>commentò.
Saber non ebbe neanche il tempo di controbattere,poiché la creatura balzò in avanti,incontrando la propria lama con la sua.



La stanza era buia ma leggermente illuminata dalla luce dei lampioni che attraversava le finestre.
Il giovane  si guardò intorno e sentì alcuni passi.
Preso dal panico, non perse tempo e si accasciò dietro uno degli scaffali in cui erano riposti dei libri.
Per un attimo pensò di essere al sicuro. Poi, la testa rossa si porse oltre lo scaffale, per avere una migliore visuale della zona.
Il giovane udì un rintocco che crebbe e si spense lentamente, seguito da un respiro lento e impercettibile. Poteva essere anche il vento ,eppure sapeva che non lo era.
Il  magus si porse nuovamente  in avanti e tornò a fissare l’entrata.
Nell’oscurità della sala vide la verde superfici rettangolare di un tavoli. Fra questi una donna orientale si muoveva agevolmente ,silenziosa come uno spettro, ad eccezione del leggero rintocco provocato dai suoi passi.
Il silenzio fece rabbrividire Shirou.
Doveva aver percepito la sua energia vitale,pensò. Appena un paio di secondi dopo,tuttavia il servant sembrò dissiparsi nell’aria
<< Trovato>>
Il mago si bloccò di colpo, all’udire di quella voce.
Una lacrima di sudore gli attraverso la fronte e cadde sul pavimento della stanza .
Girò lentamente la testa e fece alcuni passi indietro, alla vista della figura che gli si era appena parata davanti agli occhi.
Akame alzò la spada al d sopra della sua testa
<< Non temere,la tua morte verrà rapidamente. Per favore,mantieni la calma,mentre ti viene estratta la vita>>
Shirou non  perse tempo. Chiuse gli occhi e afferrò il primo libro che gli capitò a tiro,sbattendolo contro la testa della mora. Questa,visibilmente sorpresa dall’azione,indietreggiò lentamente
<< Fa male>>sussurrò. Ed era vero.
Di norma,nemmeno i proiettili di una pistola avrebbero potuto scalfire un servo. Shirou,tuttavia,aveva rinforzato il libro attraverso la magia,rendendolo particolarmente resistente. Sentì le forze che cominciarono ad abbandonarlo.
Il consumo d'energia doveva essere stato notevole,pensò.
Si alzò di colpo,pronto a correre,ma l’immagine di una figura gli si parò davanti
<< Vuoi scappare? No. Io non lo permetterò>>
Di fronte all’adolescente,infatti,si era appena materializzato un uomo dalla capigliatura bianca,indossante un abito da monaco,così come un paio di occhiali da sole.
La testa rossa strinse ambe le palpebre degli occhi
<< Immagino che tu sia il suo maestro. Dov’è l’altro?>>
<< Nella mia testa. Lui è il master di quel tizio,lancer,ma non può ancora uscire. La luna è troppo piccola>>ridacchiò l’altro,il volto chiuso in un sorriso folle.
L’adolescente compì un passo in avanti
<< Perché vuoi ucciderci? Per un desiderio?!>>
Il master scosse la testa un paio di volte
<< No,è a causa della voce . Mi ha promesso il mio posto indietro,sei avessi obbedito,mentre avrebbe donato un corpo autonomo all’altro tizio>>
Al sentire tali parole,il giovane compì un passo all’indietro
<< Tu sei pazzo>>sussurrò.
L’espressione dell’uomo si rabbuiò all’istante
<< Il mio maestro ha il marchio della verità. Le tue menzogne non possono più infettarmi. Ora siamo protetti da qualcuno con un potere maggiore di chiunque altro !>>
Volse la propria attenzione nei confronti di Akame
<< Uccidilo>>ordinò.
La donna annuì di rimando,protraendo la lama in avanti. Poi,accadde l’impensabile.
Vi fu un lampo di luce bluastra.
Lo sentì arrivare: un mugolio crescente da un altro mondo che giungeva dal lato ovest della città, un mmmm che crebbe fino a diventare un MMMMM nello spazio di pochi secondi. Qualcosa si schiantò rumorosamente sulla strada ,scalzando pezzi d’asfalto,prima di rotolare vorticosamente nell’erba alta a sinistra del giardino. Una moto. Più precisamente,una Harley Davinson.
Il giovane scappò ,con la sensazione di muoversi a rallentatore. Vide uno dei suoi piedi in una vecchia scarpa da ginnastica allungarsi in avanti e scendere sul terreno. Poi, scomparve dietro di lui ,mentre avanzava l’altro piede.
Tutto accadeva lentamente. Come guardare il replay di un giocatore di baseball che cercava di rubare la seconda base.
Shirou Emya corse per la vita. Cinque metri più avanti,la grande mano calda diventò una mano fantasma,anche se l’odore di benzina infuocata era forte e lo inseguiva,spinto da un venticello leggero. Il ragazzino corse per un’altra cinquantina di metri,poi si fermò a guardare. Ansimava. Non pensava fosse per la corsa,anche se era decisamente fuori forma.
Pensava che fosse a causa del terrore e dello sgomento.
A guidare quel veicolo,era una creatura fuoriuscita dal più nefasto degli incubi.
Uno scheletro indossante una giacca da motociclista,il corpo circondato da fiamme rosse e nere,al pari della pece
<< Il male! Il suo segnale proviene da qui !>>urlò il servo,atterrando di fronte alla figura di Akame.
Affianco a lei,il master dilatò le pupille
<< Lucifero! Il bambino ha fatto arrivare Lucifero in persona! E ora, per le mie azioni ,devo sopportare la furia di Satana. Ma sappi,o malvagio,che il tuo male non mi tenterà. La mia fede sarà la tua caduta. Io sconfiggerò il tuo male,poi ti guarderò implorare perdono!>>
La creatura puntò lo sguardo nei confronti dell’uomo,uno sguardo freddo e privo di vita
<< Folle,io sono Ghost. Io proteggo gli innocenti da quelli come te. Dodici persone hanno trovato la morte per mano tua. Pagherai per i tuoi crimini>>
<< Bestemmiatore! Ho avuto a che fare con quelli come te! Negate sempre ciò che siete…volete ingannarci!>>
<< La tua pazzia non ti salverà>>sussurrò l’altro,estraendo una catena dalla faretra della giacca
<< Devi soffrire per il male che hai fatto>>
<< Male? Lucifero che parla del male che ho fatto io! Come osi giudicarmi? È feccia…perdonami maestro…come te,che dev’essere distrutta>>gridò,compiendo un balzo in avanti,gli occhi rosso sangue.
Il servo infuocato allargò ambe le braccia
<< Forza,accomodati>>
E poi,la camera risuono dei rintocchi di quella battaglia.
La creatura afferrò l’uomo al livello della collottola, scaraventandolo sul pavimento di legno e sollevando ingenti quantità di detriti.
Il maestro emise un gemito,poco prima di essere inviato direttamente contro la parete opposta della sala.
Akame non perse tempo e sguainò la spada,inserendola nel costato della bestia.
Questi fissò la donna una decina di secondi,la testa inchinata,in lieve curiosità,prima di afferrare l’oggetto con ambe le mani.
Visibilmente sorpresa dall’azione dell’avversario,la giovane dilatò le pupille,per poi essere colpita da un poderoso calcio allo stomaco.
Il colpo fu sufficiente a farla indietreggiare.
La donna saltò in avanti ed alzò la katana una seconda volta.
Ghost fece lo stesso con la catena.
Dalla punta dell'oggetto fuoriuscì una lunga frusta di fuoco che andò ad avvolgersi intorno al collo della serva e la tirò verso uno dei banchi.
Akame cadde pesantemente sul mobile e sbattè la testa contro il muro. Il master della spadaccina non perse tempo e avanzò in direzione del demone.
Questi ,dopo aver intuito le intenzioni del giovane,fece un saltò e rimase sospeso a mezza'aria. Compì una rapida piroetta su se stesso e lanciò un proiettile di fuoco ,che venne prontamente evitato dal magus.
Lo scheletro ricadde delicatamente a terra, con la testa chinata verso il basso, e si rimise in posizione di difesa.
Akame, stesa contro la parete della sala fece lo stesso e diede cenno al compagno di seguirlo.
Ghost girò leggermente la testa da parte a parte dell'aula e allungò la mano,facendo segno alla coppia di farsi avanti.
Entrambi gli avversari,tuttavia,non ebbero il tempo di contrattaccare,poiché la figura di Kirito attraversò la camera,fuoriuscendo dall’unico muro rimasto intatto.
Il saber riuscì a mantenersi in posizione eretta,le spade saldamente tenute in ambe le mani.
Ulquiorra lo seguì subito dopo,camminando lentamente,come se la situazione intorno a lui non lo interessasse nemmeno.
Non appena i suoi occhi entrarono in contatto con quelli del servo infuocato,tuttavia,assunse una posizione d’attacco
<< Chi sei ?>>domandò,visibilmente incuriosito.
Quando la creatura non rispose,provò di nuovo
<< Non mi hai sentito? Ho chiesto di identificare te stesso>>
Ghost inclinò leggermente la testa,prima di porgere un braccio in avanti.
Quest’ultimo cominciò a illuminarsi di una luce abbagliante.
Ulquiorra fece lo stesso con il proprio,preparandosi  a utilizzare un Cero.
Poco prima che ambe i servi potessero completare l’attacco ,tuttavia,la voce del master risuonò alle loro spalle
<< Lancer,ce ne andiamo>>ordinò.
La creatura dilatò le pupille,volgendo la propria attenzione nei confronti dell’uomo.
Dopo circa un paio di secondi,tuttavia,annuì di rimando
<< Come desidera, Roa-sama>>
E,detto questo,il trio si smaterializzò nel nulla.
Ghost mantenne una posizione di difesa,non del tutto sicuro se dovesse abbassare la guardia o meno.
Quando non accadde nulla,rivolse la propria attenzione nei confronti di Shirou
<< C’è un poso in cui possiamo parlare?>>

                                                                                                                              * * *

La prima battaglia - seconda parte

La giovane donna fissò estrefatta la scena che si svolgeva all’interno della sfera di cristallo.
La situazione non era delle migliori.
SHIKI non aveva uno,ma ben due servi!
Peggio ancora,uno dei due,probabilmente un lancer,pareva molto più potente di qualsiasi  spirito eroico che,fino ad ora,era stato convocato.
E le brutte notizie non finivano lì. Cominciò a camminare in direzione del proprio appartamento.
Una volta fu sul punto di far saltare la sua copertura e rivelare la sua presenza,quando un movimento tra le macerie la portò a puntare la propria mano in quella direzione.
Fortunatamente non sparò. Il gatto uscì fuori dal mucchio di detriti la fissò imperiosamente,frustò l’aria con la coda e saltò via nella direzione opposta.
Si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo ed aprì la porta.
Ad accoglierla,fu una giovane donna dalla capigliatura rossa,vestita in un abito da cameriera
<< Bentornata, Akiha-sama>>dichiarò questa,inchinandosi leggermente.
L’adolescente dai lunghi capelli neri annuì in riconoscimento,prima di prendere un respiro profondo
<< Koaku-san ,ho una terribile notizia>>sussurrò.
Al sentire tali parole,la governante inarcò un sopracciglio
<< Si tratta di SHIKI. Lui…è un maestro. Roa sta utilizzando il suo corpo come un contenitore. E non è la parte peggiore>>
Chiuse il volto in un espressione visibilmente rassegnata
<< Ha due servi>>
<< Davvero?>>domandò una voce,dall’altro capo della stanza.
Una ragazza dalla capigliatura nera,vestita in un elegante abito rosso di fattura gotica,cominciò a farsi strada all’interno della camera
<< Dev’essere il motivo per cui è fuggito in questa città . Evidentemente,è stato selezionato come un master prima del vostro reclutamento>>
<< C’è di più>>continuò l’altra.
Il servo annuì di rimando
<< Vai avanti>>ordinò.  
Akiah esitò un momento
<< Uno dei maestri è il mio vecchio compagno di classe Emya Shirou. Anche lui sembra possedere più di un servo>>
<< Interessante. Bhe,a meno che non sia uno psicopatico con tendenze demoniache,credo di poter escogitare qualcosa per avvicinarlo>>
<< Tieni a freno la lingua,donna. Le tue  parole sono degne del più mero degli assassini. Seduzione e inganno sono armi prive di onore>>
A pronunciare tali parole,fu un uomo dalla capigliatura d’argento,indossante un abito da guerriero,la mano destra occupata da una lunga lancia. Il volto pareva adornato da una serie di profonde cicatrici,mentre un paio di orecchie  punta occupavano ambe i lati della testa
<< C’è un solo modo per uscire da questa guerra. Un combattimento all’ultimo sangue>>continuò questi
<< Non dovresti essere con Shiki?>>domandò Akiah,visibilmente irritata.
Il servo le rivolse uno sguardo freddo
<< Il mio maestro ha insistito sul fatto di voler passare un po’ di tempo per conto proprio. Non la ritengo una strategia valida, ma la parola del mio signore è legge>>
<< E se venisse attaccato mentre tu sei qui?!>>
<< Qualora la situazione si verificasse, gli basterebbe fare uso di un incantesimo di comando>>ribattè l’altro,con fare indifferente.
La donna inarcò un sopracciglio
<< Non sembra che tu stia prendendo questa faccenda molto seriamente>>mormorò.
Al sentire tali parole,la creatura compì un passo in direzione della magus
<< L’unica cosa che non prendo sul serio,bimba…sei tu>>sibilò
<< Il tuo parlare mi annoia. La tua condotta è quella di un bambino lamentoso. E a quanto pare,non sei nemmeno in grado di tenere al guinzaglio i tuoi parenti>>
Al sentire tali parole, Akiah non potè fare a meno di trasalire. Visibilmente soddisfatto dalla reazione dell’adolescente,il lancer prese un respiro profondo
<< Terrò fede al mio patto,umana…se tu,mi porterai il Grall. Ma se per casso dovessi fallire…le stelle si bagneranno  del tuo sangue impuro>>
<< Ara-ara. Stai per caso minacciando uno dei miei master,lancer-san?>>domandò l’altro servo,il tono di voce gioviale ma mortalmente freddo allo stesso tempo
<< Non è una minaccia>>ribattè l’altro.
Volse la propria attenzione nei confronti della giovane
<< è una promessa>>sussurrò.
E,detto questo,si smaterializzò nel nulla.

                                                                                                                           * * *

Deserto.
Come tutti i porti del mondo,anche quello di Fuuyuki era un cosmo autonomo di dimensioni enormi in cui sembrava non mancare nulla,se non la possibilità di orientarsi.
Alle spalle delle tre figure ,vi era il deposito dei container con le montagne spigolose delle casse dai colori irreali. Gru ferme si stagliavano contro il cielo blu argento della sera.
I profili dei cargo per le automobili si delineavano come gigantesche scatole da scarpe. E poi navi portacontainer,cargo ed eleganti navi frigorifero bianche. Alla loro destra,si trovavano i magazzini.
Un po’ più in avanti, vi erano tubature che scorrevano l’una sull’altra,lamiere e parti di sistemi idraulici. Ancora più avanti iniziava la zona dei bacini galleggianti. La brezza portava fin là l’odore delle vernici.
Una delle figure colpì la più bassa con un rapido pugno alla mascella,facendola ruzzolare contro uno dei muretti
<< Non sei più veloce come una volta ,eh Kiara ?>>
Il giovane si alzò di colpo,il labbro sanguinante,allargando ambe le braccia in un gesto amichevole
<<  Gin,non sapevo che fossi tu!>>esclamò,ricevendo un secondo colpo.
Il membro della yakuza lo afferrò per il colletto
<< Te lo ripeto. Li hai i nostri soldi?>>
<< Oh,sì,i vostri soldi! I vostri soldi,i vostri soldi…te lo giuro,li avevo proprio qui un minuto fa>>
<< E allora sei in ritardo di un minuto di troppo>>commentò l’uomo,estraendo una pistola dalla tasca dei pantaloni,puntandola nei confronti dell’adolescente.
Questi cominciò a piagnucolare
<< Gin,Gin ,ti prego ,non serve a niente tutto questo. Chi si prenderà cura dei miei figli ?! >>
<< Tu non hai figli>>
<< Li faccio subito!>>
il suono della revolver fu tutto quello che gli serviva per zittirsi.
Il mafioso,un uomo grassoccio sulla cinquantina,compì un passo in avanti
<< Oh,non preoccuparti,nessuno sentirà la tua mancanza>>
<< Io non lo fare se fossi in te>>
Il suono di quella voce attirò l’attenzione dei presenti.
Si voltarono.
Dietro di loro,aveva appena preso forma la figura di un uomo dall’aspetto caucasico,vestito in un elegante giacca di colorazione nera,così come i pantaloni
<< Potresti mancare il suo cuore. Mira in mezzo agli occhi,così di beccherai uno spruzzo uniforme>>continuò questi,ricevendo uno sguardo visibilmente confuso dalla coppia di strozzini
<< E tu chi cazzo sei?>>
<< Mi chiamo Klaus. Diciamo pure,un intenditore di morte. Ma pare che nessuno vada più orgoglioso di quest’arte,è così raro imbattersi…in un omicidio pulito,oggi giorno>>
Gin non perse tempo e puntò la pistola in direzione del nuovo arrivato
<< Hai due secondi per fare le valige,o dividerai una bara con questo deficiente>>
<< Oh,io ho già una bara tutta mia>>ridacchiò l’altro.
Il giapponese alzò la pistola e sbloccò la sicura.
I proiettili attraversarono l’aria con una velocità di circa 300 km/h.
Un sibilo leggero,un flotto di sangue,e la testa dell’uomo esplose,ma solo all’interno,poiché l’oggetto non era che un piccolo calibro,utilizzabile solo per un’arma silenziosa. Il tutto accadde nella frazione di a mala pena un secondo.
Lo straniero cadde a terra,gli occhi spalancati ,apparentemente privi di vita.
Gin osservò il tutto con fare impassibile,prima di prendere un respiro profondo,volgendo la propria attenzione nei confronti di Kiara
<< Il tuo turno>>
<< Scommettiamo che sei rimasto senza proiettili,eh,amico?>>
il click dell’arma fu l’unica risposta che gli serviva
<< Oh,cazzo>>
<< Ne ho tenuto uno speciale proprio per te>>dichiarò l’uomo,le labbra arricciate in un sorriso freddo

<< Interessante>>
Il tempo parve bloccarsi.
La coppia di sicari si voltò,seguita da Kiara.
Completamente inerme,il volto chiuso in un ‘espressione divertita,vi era Klaus,il punto nel quale era stato colpito dalla pallottola completamente rigenerato
<< Sono stato accoltellato,impiccato,dilaniato,bruciato,perfino schiacciato con una golda,una volta,ma non mi avevano mai sparato in testa,prima d’ora>>
Sputò qualcosa nella mano destra. Aprendo il palmo,il trio di uomini osservò con orrore come l’oggetto in questione si rivelò a loro. Quest’ultimo consiteva nello stesso proiettile sparato dalla revolver ,intriso di un leggero strato di sangue
<< Da un po’ di prurito. Però,devo dire che hai una bella mira. Ma la prossima volta…>>
compì un balzo in avanti,affondando il braccio nel petto di Gin
<< Mettici un po’ più di cuore>>sussurrò.
Passarono appena un paio di secondi.
Il sangue fuoriuscì copioso dalla cassa toracica del sicario.
Il suo compagno non ebbe neanche il tempo di reagire.
Sentì i denti dell’originale farsi strada attraverso la giugulare.
Entrambi gli uomini morirono nello stesso istante.
Kiara fissò la scena con fare attonito,prima di emettere un urlo strozzato.
Corse. Corse più veloce che poteva. Senza mai fermarsi, senza mai guardare indietro. Perché sapeva che, se si fosse fermato, anche solo per un istante…sarebbe morto.
Svoltò l’angolo del primo portacontainer .
Iniziò a percorrere esitante il corridoio che gli si era appena parato davanti e analizzò con cura il luogo in cui era capitato. Era all’apparenza un edificio vecchio e abbandonato in contatto con la linea fognaria della città.
Numerosi tubi in rame e elencati  in ordine decrescente, infatti, ne percorrevano il soffitto e parte del fondo quasi come briciole di pane indicanti l’uscita di un  sentiero.
Le pareti della struttura erano ricoperte da muschio e strati di muffa mentre miriadi di ragni e scarafaggi ne attraversavano le crepe e gli anfratti come mosche.
Poi,come dal nulla,udì un suono di vetri infranti.
Alzò lo sguardo
<< Oh,mio Dio!>>
Lo straniero calò lentamente sul pavimento,la finestra rotta lasciata alle sue spalle.
Puntò lo sguardo in direzione di Kiara e questi compì un passo all’indietro
<< Ehi,amico…ehi,amcio,non so come fai a conoscermi ma…è tutto a posto,creimi! Io non ho visto niente,ok? Perciò puoi risalire dritto da quella finestra,io non dirò niente,perché,perché…perché come faccio a dirlo se non ti ho visto? Insomma, sono ceco! Ho le lenti a contatto! Sono astigmatico,amico,io non ci vedo proprio,infatti,dove sei? Eh,dove sei?>>
Nonostante la reazione dell’uomo,il servo riuscì a mantenere un sorriso composto
<< Ti ho visto al molo,ragazzo. Sei un bugiardo,un ladro e un imbroglione>>
<< No,quello era mio fratello Makoto! Io sono la pecora bianca della famiglia>>ribattè l’altro,agitando ambe le braccia con fare disperato.
La creatura inarcò un sopracciglio
<< Bhe,questo è un peccato. Perchè è la parte di tè che mi serviva>>sussurrò.
Al sentire tali parole,il malvivente non potè fare meno di deglutire
<< Ehi,andiamo,fratello,non vorrai bere il mio sangue,vero? Se hai fame,ti porto in un ristorante a due isolati da qui che fa un sushi con i fiocchi>>
<< Ho già mangiato giapponese>>mormorò lo spirito,stringendosi nelle spalle.
Kiara si voltò di colpo,pronto a scappare,solo per ritrovarsi di fronte la figura del caucasico
<< Mi farai venire il dubbio che io non ti piaccia. Non è mica questo che vogliamo,non è vero?>>
il giovane scosse la testa rapidamente,il volto rigato dalle lacrime.
Klaus non perse tempo e afferrò il mento dell’individuo,fissandolo dritto negli occhi
<< Ora…farai esattamente quello che ti dico>>

                                                                                                                 * * *

Sebastian Michaelis,servo assassin della quinta guerra,fissò con occhi critico i dodici astici posti di fronte a lui.
La qualità era un fattore decisivo.
I crostacei arrivavano ovviamente dalla Bretannia,ma bisognava fare attenzione,perché c’erano esemplari splendidi e altri meno attraenti. In breve,dovevano necessariamente avere alcune caratteristiche ben precise perché,al momento della consegna,un cliente come Sebastian fosse  soddisfatto. Il servo prendeva gli astici l’uno dopo l’altro,li girava e li rigirava,scrutandoli.
Gli animali erano disposti in gruppi di sei in casse di polistirolo,rivestite con una specie di felce.
Si muovevano appena,ma naturalmente erano vivi,come doveva essere. Le loro chele erano legate.
<< Bene>>commentò l’uomo.
Era la miglior lode che potesse tributare. In effetti era molto soddisfatto di quegli astici. È vero ,erano piccoli,ma per le loro dimensioni erano molto pesanti e avevano una splendida corazza blu scuro. Tranne gli ultimi due
<< Troppo leggeri>> osservò.
Il commerciante aggrottò la fronte,prese uno degli astici che aveva ricevuto l’approvazione di Sebastian e uno degli altri e li soppesò,uno per mano<< Ha ragione,signor Michaelis>>ammise sbigottito.
<< Mi devo scusare>>
Stava lì come una statua della giustizia del mercato del pesce,gli avambracci piegati ad angolo e e mani distese
<< Ma non c’è molta differenza. Una piccolezza,vero?>>
<<  Suppongo di sì>>
<< Posso tornare indietro e…>>
<< Non si preoccupi. Dovrò solo capire quale dei miei maestri avrà lo stomaco più piccolo>>
Il commerciante si scusò ancora.
Si scusò nell’uscire e ,verosimilmente, aveva continuato a scusarsi anche durante il viaggio di ritorno,mentre Sebastian era già  nella splendida cucina della villa e si occupava della cena serale.
Aveva messo gli astici in una vasca con acqua fresca,dove se ne stavano immobili,apatici.
Passò un’ora e il servo decise di scottare gli animali. Aveva preparato un calderone d’acqua.
Era consigliabile lavorare in fretta gli astici vivi, dato che gi animali in cattività tendevano a deteriorarsi internamente.
Scottarli non voleva dire cuocerli,bensì ucciderli con l’acqua bollente. Più tardi,poco prima di essere serviti,venivano cotti a fuoco lento. Sebastian attese finchè l’acqua non raggiunse il bollore,presse i crostacei dalla vasca e li infilò velocemente nell’acqua, a testa in giù.
L’aria usciva dai vuoti della corazza con uno stridio ben udibile.
Li metteva l’uno dopo l’altro nel calderone e poi li tirava subito fuori.
Il nono e il decimo morirono.
La mano di Sebastian prese l’undicesimo e lo mise nell’acqua bollente. Dieci secondi sarebbero bastati.
Senza badarci troppo, tirò fuori l’animale col grande mestolo...e gli sfuggi un imprecazione,quando la porta della casa sbattè di colpo,facendoglielo ricadere dentro e spaccandolo in due.
Si voltò,pronto a rimproverare i nuovi arrivati,ma si bloccò quasi subito,non appena i suoi occhi entrarono in contatto con l’immagine di un Ulquiorra sostenete sulle spalle il corpo martoriato e visibilmente ferito del suo maestro
<< Cos’è successo?>>domandò,visibilmente incuriosito.
Il lancer esitò un momento
<< Abbiamo incontrato delle…complicazioni>>
Il servo annuì in comprensione
<< Riponetelo sul divano>>ordinò. E così fece.
Akame li seguì a ruota. Sebastian prese un respiro profondo,prima di posare delicatamente ambe le mani sul petto del magus,cominciando il processo di guarigione
<< Non mi sono ancora abituato a questo corpo>>commentò l’uomo,alzando il braccio destro,così che potesse vederlo
<< Tutto mi sembra irreale. Alieno>>continuò.
Prese un respiro profondo
<< Mi ci vorrà un po’ per adattarmi>>
<< com’eri ,prima di diventare così ?>>domandò Akame,il volto chiuso in un espressione impassibile.
Il vampiro volse la propria attenzione nei confronti della spadaccina
<< Ti saresti spaventata>>sussurrò,ricevendo uno sguardo di sorpresa da parte del servo.
Puntò lo sguardo in direzione di Sebastian
<< Ci sono delle novità?>>domandò,il tono di voce ornato da una lieve punta di stanchezza
<< Ho ricevuto una telefonata da parte del nostro benefattore>>ribattè l’altro.
Al sentire tali parole,la creatura non potè fare a meno dilatare le pupille
<< Che cos’ha detto?>>
<< Il nostro alleato sarà qui a momenti>>continuò l’assassin,terminando il processo di guarigione.
In quel preciso istante,il campanello della porta suonò.
Roa emise un sospiro esasperato
<< Parli del diavolo…>>
Cominciò a incamminarsi in direzione dell’uscio e spinse i cardini di legno.
Di fronte all’abitazione,aveva appena preso piede la figura di un uomo piuttosto altro,dai corti capelli grigi,vestito in un abito da prete.
Un paio di occhi rossi come il sangue ne adornavano il volto,così come una marcata serie di cicatrici.
Il nuovo arrivato porse al vampiro un ghigno agghiacciante
<< Salute a voi, Roa,serpente di Akasha. È così bello poterti rivedere>>
L’antenato rimase fermo e immobile,prima di arricciare ambe le labbra in sorriso soddisfatto
<< Chaos>>

                                                                                                                * * *
All’interno della residenza Emya,tre figura stavano l’una di fronte all’altra,seduti a un tavolo di legno
<< Così…è stato il tuo maestro a mandarti qui?>>domandò Shirou,il tono di voce visibilmente diffidente.
Il servo di fuoco annuì lentamente
<< è così. Il mio padrone mi disse che non aveva intenzione di uccidere qualcuno per raggiungere un mero desiderio,così mi ha inviato a questo indirizzo. Attualmente,sto mantenendo una forma fisica grazie al’energia contenuta nella nebbia che avvolge la città>>
Per un minuscolo attimo,la creatura sembrò chiudere il volto in un sorriso divertito
<< Pare che tu abbia un angelo custode>>commentò.
Dall’altra parte del mobile,Kirito si porse in avanti
<< E chi sarebbe questo…  maestro benevolo?>>
<< Il mio signore è un essere umano di buon cuore,ma non è stupido. Mi ha ordinato attraverso un sigillo  di non rivelare la sua identità>>continuò l’altro,prima di volgere la propria attenzione nei confronti della testa rossa
<< Sembri turbato>>osservò.
Questi trasalì leggermente,per poi prendere un respiro profondo
<<  Non per esere scortee,ma…potresti ,non so…smetterla di andare a fuoco ? >>
La creatura inclinò leggermente la testa,prima di annuire rapidamente
<< Certo,perdonate la mia maleducazione>>
e,detto questo,le fiamme attorno al corpo dell’essere cominciarono a ritirarsi,per essere sostituite da uno strato di pelle che cominciò a ramificarsi attorno alle ossa dello scheletro.
Dopo appena un minuto buono,la figura del servo aveva appena lasciato posto a quella di un uomo di mezza età,vestito in un abbigliamento da motociclista
<< Ah,così va meglio>>ridacchiò questi,cominciando a stiracchiarsi. Kirito annuì di rimando
<< Sono d’accordo>>commentò.
Il servò puntò lo sguardo in direzione di Shirou
<< Ad ogni modo…facciamo  il contratto?>>domandò,visibilmente impaziente.
Pareva quasi che la personalità stessa  del demone fosse mutata all’improvviso.
Il giovane magus girò lo sguardo nei confronti dello spadaccino,e questi si strinse nelle spalle
<< Perché no? Un alleato in più potrebbe rivelarsi utile>>
L’adolescente annuì comprensivo
<< Molto bene. Che cosa devo fare?>>
Al sentire tali parole,il nuovo arrivato non potè fare a meno di chiudere il volto in un sorriso soddisfatto
<< Ripeti dopo di me. Io, Emya Shirou, accetto Rider come mio servo>>
Il master prese un respiro profondo
<< Io, Emya Shirou , accetto Rider come mio servo>>
<< Io,Rider,accetto Emya Shirou come mio maestro>>continuò l’altro.
Così com’era accaduto la notte prima,sulla mano destra del giovane cominciarono a prendere forma tre stigmate di colorazione rossa,che andarono ad aggiungersi alle magie di comando riservate a Kirito.
Ghost annuì soddisfatto
<< Molto bene,il contratto è completo>>dichiarò.
In quel preciso istante,i telefoni della casa cominciarono a squillare.
La testa rossa emise un sospiro rassegnato
<< Dev’essere per me>>mormorò,afferrando uno degli oggetti
<< Pronto?>><< Bentornato ,Shirou. Ecco un’anteprima dei prossimi avvenimenti>>
Il giovane dilatò le pupille,socchiudendo ambe le palpebre degli occhi
<< Maledetto. Perché non mostri la tua faccia ?>>sibilò.
La creatura ridacchiò
<< Oh,povero Shirou .  Pensi che tutto giri intorno a te ?
 Credi ancora di essere la star ? L’eroe senza paura che sconfigge il cattivo ?>>domandò ,con fare beffardo.
Il giovane strinse ambe le mani attorno al telefono
<< Non è un film,maledizione!>>
<< Lo sarà>>
<< Questa è gente innocente>>
<< Risparmiami la predica. Guadagnerai non poco da queste stragi,no? Avrai la possibilità di fare quello che hai sempre sognato: salvare le persone>>
<< Non a questo prezzo!>>ribattè l’altro,il volto chiuso in un’espressione di pura collera.
Dall’altra parte della cornetta,la voce non potè fare  a meno di ridacchiare una seconda volta
<< Bhe,non preoccuparti,anche il tuo momento arriverà presto. Morirai quando lo vorrò io,Emya Shirou,non un minuto prima. Fino ad allora…soffrirai >>
e ,detto questo,la telefonata si concluse.
Il magus rimase fermo e immobile,assimilando le parole che gli erano appena state rivolte.
Affianco a lui,sia Kirito che Ghost volsero al master un espressione visibilmente preoccupata.
Fecero per dire qualcosa ma vennero prontamente interrotti dal suono di un campanello.
In tutta risposta, l’adolescente abbassò la testa
<< E adesso che c’è?>>
Cominciò a farsi strada in direzione dell’uscio.
Quando aprì la porta,sentì il proprio respiro mozzarglisi in gola.
Dall’altra parte dei cardini, Rin Tohsaka volse al compagno di scuola un sorriso divertito
<< Due servi in una sola notte? Però, Emya-kun,vedo che non hai perso tempo>>



Com'era ? spero bello! Il mistero s'infittisce. Chi è la voce misteriosa dietro a tutto questo? se volete scoprirlo,ecco un suggerimento: è un villain appartenente al fandom di uno dei servi presenti in questa fic. Ed ecco che fanno la comparsa alcuni dei personaggi più cazzut* della storia,come  Ulquiorria e Ghost Rider, che spero vivamente abbiano fatto la loro bella figura.
I fan di Fate si saranno resi conto della differenza di personalità che caratterizza i personaggi di Sakura e Shinji,all'interno dell mia fic.
Dovete ricordare che,essendo stati in clandestinità per dieci anni,Sakura non potè più entrare in contatto con Shirou,diventando fredda e distaccata,mentre Shinji,senza la possibilità di esere uno studente popolare,fu costretto a fare uso del proprio cervello,diventando una sorta di Zouken versione 2.0.
Ecco le foto dei nuovi master . Quelli non presenti sono OC di mia invenzione( semplici comparse):

Sakura Matou: 
 http://img2.wikia.nocookie.net/__cb20141017160439/typemoon/images/c/cc/Matou_sakura.png
Shinji Matou:http://vignette3.wikia.nocookie.net/typemoon/images/d/df/Shinji_book.png/revision/latest?cb=20141029220846 
Akiah Tohno: http://gallery.minitokyo.net/view/256256
Koaku : http://i.imgur.com/lH6gv.jpg
SHIKI/Roa : http://vignette3.wikia.nocookie.net/typemoon/images/c/cb/Shiki2.png/revision/latest?cb=20140713054157
Chaos : http://vignette1.wikia.nocookie.net/typemoon/images/e/e5/Nrvnqsr.png/revision/latest?cb=20120402003827

Mentre qui,abbiamo le carte d'identità dei nuovi servi :

Ghost Rider
Classe: Rider
Maestr: Emya Shirou
Opera: Ghost Rider ( marvel univere )
Tribute: https://www.youtube.com/watch?v=6qoORE4PhGM
 
Ulquiorra
Classe : Lancer
Master: Roa
Opera: Bleach ( anime)
Tribute : https://www.youtube.com/watch?v=uXCgsxGtRUQ
 
Akame
Classe : Assassin
Master: SHIKI Tohno
Opera: Akame ga-kill!
Tribute : https://www.youtube.com/watch?v=YU1quTQZ7To
 
Kurumi Tokisaki
Classe : Assassin
Master : Koaku
Opera : Date a live ( anime )
Tribute : https://www.youtube.com/watch?v=QnJF2cksaqk
 
Nuada
Classe : Lancer
Master : Shiki Tohno
Opera: Hellboy 2 ( film)
Tribute : https://www.youtube.com/watch?v=Bdbp45sEEts
 
Klaus Mikaelson
Classe : Berseker
Master: sconosciuto
Opera : The vampire diaries - The Originals ( serie tv )
Tribute :https://www.youtube.com/watch?v=YH8D17NAkTc
 
Sebastian Michelis
Classe : Assassin
Master: Roa
Opera: Black Bulter ( anime )
Tribute : https://www.youtube.com/watch?v=kgbRluSuSOo

Come al solito,un divertente episodio di carnival pahntasmi,questa volta,con protagonisti Shinji e Sakura : https://www.youtube.com/watch?v=uRbwTniB0KY


Alla prossima !!!



 
  
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