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Autore: SaintPotter    02/08/2015    2 recensioni
Tra due minuti scatterà la mezzanotte e non sarà più San Lorenzo. Con questa giornata morirà la mia speranza di vedere una stella cadente. Non ci spero quasi più ad esprimere il mio desiderio. So che, in ogni caso, non si realizzerà. Il profumo di James, sdraiato sul telo accanto a me, non alimenta la mia speranza. La sua vicinanza mi fa solo male. Detesto il fatto che la sua testa sia estremamente vicina alla mia, che i miei capelli siano in parte distesi sopra i suoi. Detesto il fatto che a lui questo non faccia venire i brividi. [ ... ] Detesto il fatto che io stia permettendo a qualcuno di prendere il mio cuore, giocarci e restituirmelo a pezzi. [ ... ] ‹‹ Guarda, una stella cadente! ›› sento dire a mio cugino, mentre vedo il suo braccio alzarsi ed il dito indice indicare un punto per me indistinto del cielo. Cerco la stella che cade, ma non vedo nulla. Vedo solo qualche puntino bianco fermo sullo sfondo blu scuro. Sarò stata troppo lenta, mi dico. Non ho espresso il mio desiderio. James Sirius Potter non sarà mai capace di amarmi. Stella o non stella.
[ Serie in corso. ]
Genere: Generale, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dominique Weasley, Famiglia Potter, Famiglia Weasley, James Sirius Potter, Teddy Lupin | Coppie: James Sirius/Dominique, Teddy/Victorie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Illusion.'
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Illusion


 
                                                                                  
 

 

Prologo.

 
 Sono circondata da ragazze che mi raccontano storie tristi, che mi dicono quanti sforzi debbano fare per essere belle, per guardarsi allo specchio senza bagnarlo con le loro stesse lacrime, che piangono perché la loro vita è rovinata dai fianchi troppo larghi e dai sederi troppo grossi. Intorno a me vivono persone che pensano che non si possa essere felici se si è brutti. Dicono che le persone ti sono amiche se sembri interessante, interessante per come appari e non per come sei, che i ragazzi ti guardano solo se hai un culo da paura. Mi raccontano di quanto loro stiano male perché non sono come me: centosettanta centimetri di un ottavo di Veela, quarantotto chili, seno abbastanza evidente, carnagione chiara e tuttavia nessun segno di vampirismo, zigomi perfetti, occhi grigi che fanno a botte con le labbra altrettanto chiare, ciglia nere per nulla corte e lunghi capelli dorati, lisci forse più della mia pelle. Sono bella, non poterebbe ammettere il contrario neanche uno sciocco, o un Troll di montagna magicamente in grado di parlare la nostra lingua. Nasci perfetta se hai antenati Veela. Che sia soggettiva, o meno, la bellezza.
Le ragazze che mi stanno attorno credono che io possa essere la persona più fortunata del mondo, la più felice. Si sbagliano e lo griderei a tutti con la mia voce un filino acuta, se mostrare le mie debolezze non andasse contro ogni mio principio. Non è vero che chi è bello ha tutto. Chi è bello può piangere, può essere triste. Chi è bello può vivere con il cuore spezzato, o può non vivere affatto, ma sopravvivere. Chi è bello può avere molto, ma non sempre quello che vuole, ciò che conta davvero. Questo è il mio caso. A me manca la cosa che più d'ogni altra dovrebbe valere.

 
*
 
Tra due minuti scatterà la mezzanotte e non sarà più San Lorenzo. Con questa giornata morirà la mia speranza di vedere una stella cadente. Non ci spero quasi più ad esprimere il mio desiderio. So che, in ogni caso, non si realizzerà.
Il profumo di James, sdraiato sul telo accanto a me, non alimenta la mia speranza. La sua vicinanza mi fa solo male. Detesto il fatto che la sua testa sia estremamente vicina alla mia, che i miei capelli siano in parte distesi sopra i suoi. Detesto il fatto che a lui questo non faccia venire i brividi, detesto il fatto che io, per lui, sia solo "Dom, una delle tante cugine Weasley con cui scherzare". Forse quella che meno di tutte preferisce, aggiungerei. Detesto il fatto che io stia permettendo a qualcuno di prendere il mio cuore, giocarci, spezzarlo e restituirmelo a pezzi.
 
‹‹ Guarda, una stella cadente! ›› sento dire a mio cugino, mentre vedo il suo braccio alzarsi ed il dito indice indicare un punto per me indistinto del cielo. Cerco la stella che cade, ma non vedo nulla. Vedo solo qualche puntino bianco fermo sullo sfondo blu scuro. Sarò stata troppo lenta, mi dico. Non ho espresso il mio desiderio. James Sirius Potter non sarà mai capace di amarmi. Stella o non stella.
 

 


 

Primo capitolo.

 
 ‹‹ Ti farà bene stare un po' con i tuoi cugini ›› è la prima di quelle che scommetto saranno le tante frasi con cui mamma intende farmi cambiare idea. ‹‹ Ti divertirai ››, continua, senza neanche sforzarsi di sembrare un minimo convincente; sento che ha altro da dire. Solitamente sono una persona educata, ma questa volta non sto guardando in faccia la mia interlocutrice; ho gli occhi rivolti verso l'armadio in ebano che sta nella mia camera, sulla destra, mentre mia madre è ferma di fronte a me e, anche se non la vedo, so che ha le braccia incrociate sotto al seno e sta per lanciarmi un'occhiata folgorante.
‹‹ E comunque, anche se non vuoi andarci, sei praticamente costretta a farlo. ››
‹‹ Da te? ›› domando io, finalmente posando lo sguardo evidentemente stanco sul volto di mia madre, che scopro essere stanco quanto il mio. Ha una piccola ruga sulla fronte, e nonostante questo Fleur Delacour in Weasley mi sembra la donna più bella del pianeta. Le sue labbra, vedo, iniziano a muoversi, ma questa volta sento solo un fastidioso bla bla bla. Sembra il ronzio di una zanzara. Non so cosa stia dicendo, ma sono sicura che mi stia minacciando con la sua voce sempre gentile e sono più che certa di non avere scampo: dovrò per forza andare una settimana in campeggio con i miei fratelli, Teddy Lupin ed i miei cugini, sia Weasley, che Potter, in un posto sperduto, in mezzo alla "natura selvaggia", come ha detto zio Harry, e alle zanzare, come mi ha ricordato zia Hermione questa stessa mattina.
Non intendo mancare esageratamente di rispetto a mia madre, ma mi accorgo di star sbuffando. Lei detesta quando lo faccio. Crede sia un gesto di grande maleducazione. Eppure mi sorride, scommetto in maniera un po' forzata, e mi rassicura dicendo che non è mai morto nessuno, che lei sappia, per una settimana di campeggio con la famiglia.
Non capisce, non sa che il motivo per cui non voglio andarci non è il fatto che io sappia già che non mi divertirò, né che mi faccia schifo dormire in tenda o camminare in mezzo a boschi pieni di insetti strani; voglio solo trascorrere una settimana intera senza vedere il maggiore dei miei cugini, James! Chiedo tanto?
Quasi a farlo di proposito, prima di uscire dalla mia ordinata camera da letto, mamma dice con il suo elegante accento francese: ‹‹ mi raccomando, tieni d'occhio tuo fratello, Fred e James! ››
James, il ragazzo più disastroso di questo mondo, un irresponsabile che con un accendino babbano sarebbe capace di mandare a fuoco l'intera Tana. Una sera, per errore, ci è quasi riuscito. A volte sembra che non abbia un cervello, tende ad essere molto stupido, anche se ormai è chiaro a tutti che lo fa solo per essere al centro dell'attenzione. In realtà è abbastanza intelligente, e lo so perché a scuola frequentiamo le stesse lezioni e conosco i suoi voti, ma lui vuole ad ogni costo fare il clown. Credo che la reputazione che si è fatto lo soddisfi molto.
Oh, e così come ha tanti difetti, naturalmente, il malandrino ha tanti pregi (e qualità: non bisogna dimenticare che è il migliore giocatore di Quidditch della scuola — Cacciatore, per la precisione!); per dirne uno, ti mette sempre di buon umore. Se hai bisogno di aiuto, ma quando ne hai bisogno seriamente, lui ti dà una mano. Quando nessuno ti invita a giocare, lui ti cerca per farlo. È un cretino, ma è anche assolutamente amabile!
Credo che la cosa migliore di James sia il modo in cui ti guarda con i suoi grandi occhi marroni, sotto gli occhiali tondi troppo simili a quelli di suo padre. Non ho mai capito perché abbia scelto una montatura tanto orrenda. Certo, non è che il mago sia un patito della moda! Non gli importa troppo del suo aspetto esteriore e forse è proprio per questo che non si pettina mai, la mattina. Ha dei capelli neri lisci che sono sempre in disordine! La maggior parte delle volte sembra che abbia preso la scossa. Neanche i suoi abiti sono troppo perfetti: indossa quelli che sua madre gli fa trovare lavati e stirati nel suo armadio. Dopo mezzo secondo, però, gli abiti sono già tutti spiegazzati. A James non importa quello che gli altri pensano di lui. Credo sia una cosa buona, almeno perché così non si vergogna dei grossi brufoli adolescenziali che gli compaiono tanto spesso sul volto, delle sue folte sopracciglia scure un po’ troppo vicine fra loro, oppure del naso un po' grosso, o, ancora, delle labbra troppo grandi.
Io sono innamorata da un anno, ormai, di questo James. Non per tutte le caratteristiche positive che ha, per le sue qualità, non per i suoi modi di fare, non perché si comporta come Dio sceso in terra. Nemmeno perché, come dice Alice Longbottom, è semplicemente impossibile non amarlo.
Mi piace perché ha tanta sicurezza, che in parte mi dà con la sua vicinanza, mi piace perché mi sembra semplicemente attraente. Capita spesso di prendersi una cotta per qualcuno solo per il suo aspetto. Anche se non è il ragazzo più bello che conosco, a me pare tale. Se non è amore, questo, allora cosa? Forse attrazione! Credo sia proprio così, infatti sul mio dizionario non esiste la parola "amore". Letteralmente. Ho cancellato l'intera voce con l'inchiostro quando Samuel Nott mi ha mollata. L'amore non fa per me. Non credo neanche esista davvero. Però, lui mi piace! Mi piace perché i suoi occhi, quando mi guardano, mi fanno sentire speciale. So che è il suo normalissimo sguardo, so che James guarda in quel modo tutti quanti, però è diverso quando mi guarda lui da quando lo fanno Fred, Hugo, Teddy o Albus. Lo sguardo è il medesimo, okay, ma le sensazioni che provo non si somigliano neanche un poco. Scommetto che sono sotto l'effetto dell'Amortentia, Fred deve avermela rifilata fingendo fosse tè! Io, cerco di ricordarmelo, sono allergica all’amore! Fatto sta che ora sento una lama infilarsi nel mio petto quando penso a James e al fatto che è mio cugino; e, ancora di più, al fatto che lui non potrà mai amarmi.


 
*
 
‹‹ Hai preso tutto? ››
Chiudo in fretta il cassetto del mio armadio, dove tengo la biancheria intima, e mi sbrigo a voltarmi verso mia sorella, ferma sulla soglia della porta. Non voglio che lei la veda, la mia biancheria. Scommetto che la sua sia tutta in pizzo e rosa, molto sexy, mentre la mia è assolutamente normale e bianca. Mi trattengo stringendo i pugni dall'urlarle in faccia che, prima di entrare in camera di qualcuno, bisogna bussare. Inspiro ed espiro piano. Due volte. So che ha capito che non sono dell’umore, probabilmente questo la diverte. Lei mi guarda con falso amore e mi dice di aver finito di fare i bagagli. Mi sventola davanti agli occhi una borsetta di pelle (forse di coccodrillo) in miniatura e mi fa l'occhiolino, per poi andarsene dicendo: ‹‹ porta solo lo stretto indispensabile ››.
Victoire ha compiuto da poco vent'anni, non ha più la Traccia già da un bel po' di tempo. So benissimo che ha fatto un incantesimo alla borsa per infilarci dentro praticamente tutto il suo guardaroba e trovo ciò assolutamente ingiusto. Diventerò maggiorenne nel mondo dei maghi solo fra un anno e non è valido che durante l'estate, per ora, io non possa usare la mia bacchetta magica, mentre lei può eccome!
Chiudo brontolando la valigia, la quale ovviamente contiene solo il necessario (per me, si tratta solo di un quarto del necessario), con una delicatezza che soltanto un elefante in una gioielleria potrebbe avere, e per poco non rompo la cerniera. Non faccio in tempo ad alzare gli occhi per vedere il volto della mia pimpante sorella che spunta (eccola, ancora!) un attimo da dietro la porta, ma odo perfettamente le sue parole, quando mi dice che dormirò in tenda con Louis perché lei deve stare insieme a Teddy.
Lei e Lupin stanno insieme da tre anni, quasi. Anche se ci sono stati vari tira e molla, prima.
Una volta lui mi stava simpatico, ma adesso mi viene da vomitare ogni volta che vedo il suo bel faccino a Villa Conchiglia, il luogo dove abito. Se fosse meno attaccato a Victoire, recupererebbe un po' di punti con me, invece devono stare sempre così appiccicati! Trascorrono le loro giornate, quei due, a sbaciucchiarsi e a non fare altro. Non voglio nemmeno immaginare cosa potrebbero fare in tenda. Spero solo di non vedere le ombre dei loro corpi muoversi sensualmente uno sopra l'altro. Da una parte, riflettendoci, sono felice di non dover dormire con lei, poiché (punto a indovinare, eh!) passerebbe tutto il tempo a parlare del suo ragazzo più grande, e in più mio fratello è di gran lunga più simpatico! Dall'altra, però, la decisione presa dalla "Tedtoire" (ora è così che si fanno chiamare — che tonti!) non mi sta bene perché ormai Louis ha quindici anni e non ho intenzione di spogliarmi di fronte a lui.
Mi accorgo di star ringhiando come un cane rabbioso solo quando papà passa per il corridoio e fa una battuta al riguardo. Mi alzo, sbatto la porta con tutta la forza che ho in corpo e mi butto sul letto. Peccato, prima le coperte non avevano neanche una piega.
 
Certe volte detesto proprio la mia famiglia. L'unico che si salva è Louis e spesso penso che potrei parlargli dei miei problemi; poi mi ricordo che è un ragazzo, allora cambio idea. I ragazzi non capiscono mai niente, che si tratti di Louis, James, Hugo o di quell'idiota di Samuel Nott!
Affondo la testa nel cuscino e mi metto a borbottare qualcosa di incomprensibile persino per me. Domani mattina si parte per il campeggio, purtroppo. Penso che sarà un incubo e l'unico modo per sopravvivere dovrebbe essere scappare. Penso che forse lo farò. Scapperò.
   
 
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