CAPITOLO 2 – The Warrior of Water-
Se un uomo non ha scoperto qualcosa per cui è disposto a morire, non è degno di vivere...
Martin Luter King
Kat
si appoggiò sulla parete fredda di un edificio, inrociando
le
braccia al petto.
Osservò l'ambiente intorno a sé: il cielo
plumbeo, simbolo di pioggia imminente, nascondeva stelle e luna; i
lampioni rilucevano di un bagliore giallastro, e visibilmente
arteficiale, come macchie di luce nell'oscurità.
Nessuno
camminava per le strade deserte.
Quel
luogo ricordò a Kat una sera che aveva già
vissuto; la sera in cui
aveva sofferto tremendamente; la sera in cui si era ripromessa di
combattere contro i demoni; quella
sera, quando suo...
Il
rumore di una serratura metallica, catturò la sua attenzione.
Xavier
varcò la soglia dell'alto cancello in ferro battuto.
“Salutato
i tuoi cari?” s'informò la ragazza, avvicinandosi
al giovane.
Lui
annuì distrattamente, lasciare i suoi familiari non era
stato
affatto semplice.
“E
quello?” chiese Kat, indicando una valigetta nera che Xavier
portava con sé.
“Hai
detto che non avrò bisogno di abiti, ma questo è
il mio computer,
da cui non mi separo mai.” spiegò il biondo, con
una scrollata di
spalle.
“Bene.”
rispose seplicemente la mora, componendo un numero telefonico:
“Lo
useremo per rintracciare gli altri.”
Detto
questo, Kat s'incamminò verso il cipiglio della strada,
attendendo
impaziente l'arrivo di qualcuno o qualcosa.
Nel
giro di pochi minuti, un auto sportiva sfrecciò lungo
l'asfalto,
frenando con uno stridìo.
“E
quella?” domandò Xavier, ripetendo le stesse
parole della
fanciulla.
Kat
sorrise: “E' il mio mezzo di trasporto.”
annunciò, entrando
nella vettura.
Il
biondo la seguì a ruota.
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Una
goccia.
Due
gocce.
Una
pioggia abbondante si riversò sulle case ed i negozi,
rigando
finestre e vetrine.
La
gente si accalcò sotto i pochi ambienti riparati; decine di
persone
estrassero ombrelli variopinti, correndo frenetici verso le proprie
vetture.
Ma
una giovane, dai capelli corti e color cioccolato, continuò
a
procedere sul marciapiede con serenità, lasciando che le
gocce
d'acqua scorressero sulla sua pelle diafana.
La
sensazione di bagnato non l'aveva mai infastidita ed il suo rapporto
con l'acqua poteva definirsi un rapporto amichevole, quasi
familiare.
Aveva
sempre amato il rumore della pioggia, la sensazione di benessere che
le trasmetteva.
Si
addentrò lungo una stradina più isolata e si
fermò ad ascoltare il
suono delle gocce, che s'infransero contro l'asfalto.
In
quell'istante, la pietra azzurra, incastonata nel suo bracciale,
s'illuminò.
Mai lo zaffiro aveva brillato
così.
Un
ghigno agghiacciante si mescolò al ticchettìo
della pioggia.
Alyssa
si voltò decisa, ostentando il suo solito sangue freddo.
Una
figura avanzò verso la giovane, dai capelli scuri.
Somigliava ad un
uomo, ma, quando la sua immagine venne illuminata da un lampione, si
scoprì essere la versione mostruosa di un essere umano: era
alto
almeno due metri; dotato di una pelle raggrinzita e bruna; gli occhi,
rosso sangue, scintillarono sinistri; mentre la bocca mostrava una
fila di denti aguzzi.
Alyssa
impiegò tutta la sua forza di volontà per non
urlare.
Senza
darle il termpo di far nulla, la creatura scaraventò la
giovane
contro un muro, stringendola per la gola.
Gli
occhi cobalto della ragazza si riempirono d'orrore, frattanto provava
a dimenarsi ed urlare.
“Agitarsi
non ti aiuterà.” affermò l'essere
crudele, aumentando la
pressione sul suo collo.
La
ragazza boccheggiò, sentendo l'ossigeno venire meno. Avrebbe
voluto
usare i suoi poteri, ma aveva la vista appannata e la debolezza
permeava le sue membra.
Per
lo meno riverdrò i miei defunti genitori...pensò
con rammarico.
“Ed
ora muori, Guerriera!” esclamò la creatura, con
sguardo folle.
“Ehi,
demone!” una voce femminile richiamò l'attenzione
di entrambi.
Un
coltello tagliò l'aria, ficcandosi nella schiena del demone;
il
quale grugnì, mollando Alyssa.
Kat
si avventò sul mostro, affondando l'altro pugnale, che il
demone
schivò, rispondendo ai colpi.
Alyssa,
invece, osservò inerme lo scontro. Cos'era quella 'creatura'
che
aveva tentato di ucciderla? Chi era quella ragazza?
La
mora fendette il collo del mostro.
“Sayonara!” sibilò, prima che
la creatura si contorcesse dal dolore.
Quest'ultima si dissolse nel nulla, lasciando, al suo posto,
una
polverina nera che venne spazzata via dal vento.
La
giovane combattente si rivolse ad Alyssa, avanzando cautamente.
“Ciao,
io sono Kat!” esordì la fanciulla, puntando gli
occhi dorati sul bracciale che indossava l'altra.
D'impulso
Alyssa indietreggiò, squadrando la ragazza-gatto.
“Chi
sei?” domandò, scontrosa e diffidente.
“Una
Warrior Stone!”
Alyssa
aggrottò le sopracciglia: “Come prego?”
“Hai capito bene e tu sei la Guerrira che domina
l'acqua.”
Per
quanto quelle parole fossero assurde, c'era un fondo di
verità:
Alyssa sapeva controllare l'acqua.
Ma come poteva Kat conoscere
questa sua...caratteristica?
“Senti,
quello che ha tentato di ucciderti era un demone.”
continuò la
mora, ignorando l'espressione basita dell'altra:
“So che può
sembrare assurdo, ma è la verità. Dovrai
combattere con altri
cinque ragazzi 'speciali' e difendere la Terra.
Prenditi il tempo che
ti serve, ma dovrai accettare il tuo destino.” concluse Kat.
Alyssa
si sentì confusa, non poteva credere alle parole della
ragazza.
“No,
hai sbagliato persona.”
Kat
sbuffò, sentendo la stessa frase che aveva pronunciato
Xavier.
Senza
aggiungere altro, la bruna voltò la spalle alla mora, dritta
a casa.
“Alyssa!”
la richiamò Kat, ma quella procedette senza girarsi.
“Non
vuoi lottare per i tuoi ideali? Non vuoi lottare per i tuoi genitori?
Loro non sono morti per un incidente; non è stata una fuga
di gas ad
ucciderli!”
In
quel momento, la bruna fece dietr-front, stupita e sconcertata da
quell'affermazione:
“Tu
che ne sai?” domandò alterata: “Tu non
sai niente!” sbottò,
mentre l'acqua delle pozzanghere tremava innaturalmente.
“Dovrai
seguirmi, se vuoi delle risposte!” le comunicò
Kat, con aria di
sfida.
Era
l'unico modo per convincerla ad unirsi ai sei, altrimenenti non
avrebbe rievocato un ricordo così spiacevole per Alyssa.
Quest'ultima
valutò attentamente la situazione.
Non
poteva fidarsi di quella tipa, che sembrava conoscere molte cose
sul suo conto. Ma le aveva salvato la vita.
“Dammi
il tempo di salutare i miei genitori adottivi.” disse infine,
maledicendosi per aver accettato la proposta di una sconosciuta.
Però lei voleva sapere cosa aveva ucciso i suoi. Doveva
saperlo!
“Ti
aspetterò qui, non avrai bisogno di nulla.”
annunciò Kat,
sorridendo trionfante.
E così, Alyssa si avviò verso casa, sapendo di essersi appena messa nei guai. Ma era il momento di cambiare vita, di sciogliere quel muro di ghiaccio che aveva nel suo cuore da troppo tempo...
ANGOLO
AUTRICE: Salveee!! Mi scuso in
anticipo per il
ritardo, avevo detto che avrei aggiornato anche due volte la
settimana, ma non ci sono riuscita! Chiedo venia!! *si mette in
ginocchio*
Passando al capitolo, spero che il nuovo personaggio, Alyssa
Powell, piaccia a Martina Malfoy (la sua creatrice ^_^) e a voi tutti!!
Ancora
siamo in fase di transizione(?), ovvero Kat sta
“reclutando” i
sei, ma presto entreremo nel vivo della storia!
In
più, lentamente scopriremo qualcosa anche su Kat!
Per
ora è tutto, spero che il capitolo vi piaccia e attendo le
vostre
recensioni!
Un
bacio ^3^ -Nephertiti-
ALYSSA