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Autore: Lady White Witch    04/08/2015    10 recensioni
[Scritta in collaborazione con IMmatura. Grazie a te, che supporti sempre i miei scleri]
'' Si, ma le mie scorte di dolci sono al sicuro?'' Questione di priorità, dopotutto.
‘’ Temo di no, altezza ‘’ fu la risposta del ragazzo, ancora ansimante per la corsa.
'' Come?''
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Ariovisto voltò il viso verso l’altro, e con un’espressione che avrebbe fatto raggelare il sangue nelle vene a chiunque, disse:’’ Com’è possibile che non siano ancora nate? Eppure le profezie che abbiamo trascritto erano chiare!’’
" Colpa di come scrivi tu i numeri nelle profezie, tutte stanghette, crocette, letterine... non si capisce un cazzo e poi uno sbaglia decennio. "
‘’ Quindi, adesso che facciamo?’’
L’Oracolo fece spallucce.
‘’ Tocca inventarci qualcosa… beh, che ne dici di utilizzare i loro genitori? Sarebbe preferibile scegliere le madri, ma in caso di necessità andranno bene anche i padri.’’
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"Riesco a rintracciare solo i padri..."
"Usiamoli, allora!"
"Ma che cazzo dici? Secondo te si mettono a svolazzare in vestitini sexy?"
"Vedi che non siamo su Italia 1, si può fare. Il crossdressing al pubblico piace!"
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: 2p!Hetalia, Canada/Matthew Williams, Francia/Francis Bonnefoy, Inghilterra/Arthur Kirkland, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'FrUk Collection - Quando una rana e un coniglio... '
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The Guardians – Se loro sono gli eroi, siamo spacciati

 

 

Capitolo 3
Bibliotecari invisibili, improbabili paladini della giustizia e guerrieri alieni in preda a una crisi di nervi 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 Meridian 
 Castello di Oliver

 
‘’Come vorrei che adesso mi vedesse Vlad! Io sì che sono un vero uomo! Alla faccia tua, dannato vampiro!’’
Elizabeta non aveva torce con sé, dal momento che non voleva farsi scoprire dalle guardie. Certo, erano orbi e stupidi, fatti più di muscoli che di cervello, ma lei era in territorio nemico e non le andava di finire nelle segrete.
O, peggio, dover mangiare una delle ricette speciali del principe. 
Vero che a Meridian erano quasi tutti morti di fame, ma c’era un limite a tutto!
Persino Gordon Ramsay si sarebbe arreso di fronte a un caso patologico e ai limiti dell’umano come Oliver. 
Senza contare che, in certi casi, si divertiva ad aggiungere delle sorpresine nei suoi piatti.
Nella maggior parte dei casi, veleno usato al posto dello zucchero. O blob informi spacciati per torte. Si doveva fare attenzione a non farsi mangiare, in quei casi. 
Simili orrori culinari sarebbero dovuti diventare illegali!
Peccato che il principe avesse bandito dal regno tutti i cuochi, le massaie, i possibili partecipanti di Masterchef…. Insomma, tutti quelli che sapevano anche solo mettere una pentola sul fuoco, senza incendiare tutta la casa. 
Tutto perché non voleva che qualcuno tentasse di superare le sue leggendarie doti culinarie (non che ci volesse molto, poi).
E il popolo piuttosto che mangiare la roba che gentilmente e benevolmente il regnante rifilava attraverso i suoi cuochi personali, preferiva andare due settimane all’Isola dei Famosi con Enzo Miccio  a commentare tutti i loro abiti. 
Il minimo che gli poteva succedere era prendersi un’intossicazione alimentare. 
‘’ Se non ci fossi io… vorrei proprio vedere come se la caverebbe quella mezza calzetta di Vlad! Non tiri fuori la storia “noi vampiri ci nutriamo solo di sangue”, che tanto lo so che gli piace la torta di mele di Ekaterina!’’
Il suo monologo sarebbe potuto durare ancora un’altra mezz'ora, ma sfortunatamente per lei venne interrotta dal vociare di due uomini. 
Le luci delle loro torce si avvicinavano e l’unico nascondiglio possibile era un’antica armatura messa lì per fare scena. 
Oliver era un egocentrico, amava abbellire il castello con quadri raffiguranti lui, con vivai e armature appartenute a chissà quale antenato bislacco e fuori di testa come lui. 
Quell’armatura era la sua unica possibilità di salvezza. Anche se poco, era meglio di niente.  Sempre meglio che in uno dei vivai del principe. Lì ci avrebbe trovato ragni giganti e lumaconi. 
Per il principe, quelli erano teneri animaletti da compagnia. Ci mancava solo un cane a tre teste da chiamare Fuffi!
Da quei teneri cuccioli, se glieli avessero scatenati contro, nemmeno lei che era un vero uomo sarebbe riuscita a uscirne viva. 
Fece appena in tempo ad infilarsi l’elmo, che due guardie reali, con impresso il sigillo di Oliver sul petto e con la pelle grigiognola le passarono davanti. 
‘’ … e dicono che dovrà andare sulla Terra. Perché, secondo te?’’
L’altro fece spallucce.
‘’ E che ne so. Finalmente si sarà deciso a cercare suo fratello. ‘’ 
‘’ Senti che bei discorsi – pensò interessata la donna – Continuate pure, non badate all’armatura che tra poco vi metterà a tappeto.’’
‘’ Il fratello? Il piccolo… Aslan? Alistor? Come minchia si chiamava?’’
‘’ Che ne so – rispose il collega – Io sono qui da un’ora. Sei tu il veterano!’’
‘’ Dodici ore al servizio del principe. Sono un grande, ammettilo.’’
‘’ Come no… ma secondo te che gli farà?’’
‘’ Lo inviterà a cena.’’
‘’ Povero diavolo.’’ 
Eliza era dietro di loro, pronta a stenderli. Purtroppo, quell’armatura era piena di polvere e di altre cose meno piacevole che lei aveva preferito non sapere (probabilmente le guardie ci mettevano il cibo che amorevolmente preparava Oliver. )
E arrivò un momento in cui non fu più capace di trattenere uno sternuto.

 

ETCHIUUUU

 

‘’ Salute!’’ risposero in coro i due, continuando poi ad andare per la loro strada. Eliza rimase immobile, con la visiera dell’elmo che si era alzata, lasciandole scoperto il viso. 
Quelli erano i loro nemici? Sul serio?  E loro negli ultimi vent’anni non erano riusciti ancora a detronizzare Oliver? 
‘’ Che cazz…?!’’

 

 

 

 

Heatherfield
 Sheffield Institute
Sezione di Agraria


Antonio ne era certo: era la persona più fortunata e sfortunata dell’intero campus. Paperino e Gastone gli facevano un baffo! Era fortunato, perché dopo un anno era finalmente riuscito a parlare con Romano sono – sexy-anche- quando – bestemmio Vargas. 
Le lezioni di Sylla riusciva a sopportarle solo perché c’era anche quell’italiano scazzato e con il linguaggio da scaricatore di porto.
E l’occhio gli cadeva sempre su una certa parte anatomica del ragazzo. 
Sylla era odiato da tutti i suoi studenti. E lui odiava Romano Vargas. Lo spagnolo sospettava che fosse solo invidioso perché il ragazzo era di gran lunga più gnocco di lui, tanto da arrivare a monopolizzare l’attenzione di tutte le ragazze della classe, per il biondino ossigenato quello era un affronto personale. 
Insomma, l’unico a poter fare strage di cuori, con sorrisini tirati e capelli alla Malgioglio, era solo lui! 
Non potevi mettere nella stessa stanza due fighi assurdi (e Antonio dubitava che Sylla lo fosse) e sperare che uno dei due non avrebbe iniziato a marcare il territorio.
Cosa che poi Antonio trovava assurda, era che l’italiano non si accorgeva neppure degli sguardi che molti gli riservavano.
Non poteva continuare a stare a fissarlo ancora a lungo, lui non era il tipo da guardare e non toccare. Non era mai riuscito a trovare un’occasione adatta per parlargli, nonostante fossero nella stessa classe.
Romano era… scostante, ecco. Quante volte avrebbe voluto stare da solo con lui. Non gli era saltato addosso solo perché l’altro avrebbe potuto chiamare la polizia. O, peggio, un prete…
‘’ Non solo arrivate in ritardo, ma non prestate neppure attenzione alla mia lezione. Sembra che qui ci sarà qualcuno che non riuscirà a superare il suo esame. Di nuovo.’’
Ah, ecco qui la nota marrone della giornata, quella che lo rendeva una delle persone più sfortunate allo Sheffield e dintorni: non poteva sfruttare appieno la meravigliosa occasione per conoscere meglio Romano, perché il professore stronzo non solo aveva pensato bene di farli sedere separati, ma si era messo anche a far loro una partaccia assurda. 
Mai na gioia! Dopo una giornata simile, l’italiano si dimenticherà sicuramente di lui, troppo occupato a mandare a quel paese il prof per l’ennesima bastardata che gli aveva fatto. 
E lui quando potrà mai sperare di poterci parlare di nuovo? Mai! 
‘’ Dios - 
pensò, mentre Sylla elencava tutto ciò che pretendeva dai suoi studenti durante il semestre – Ma non prende mai fiato?’’ 
Pochi posti più avanti, Romano era in preda di un tic nervoso dell’occhio. Non era umanamente possibile sopportare uno che faceva volontariamente riferimento a te per ogni cosa che non doveva essere fatta. 
Non era un santo, ma non era neppure il classico coglione con cui potersela prendere.
 E così ad un certo punto sbroccò. 
‘’ Ma vaffanculo! Solo perché ‘sta cazzo di Maria non ve la vuole dare non può prendersela col primo povero stronzo che le capita!’’
Silenzio di tomba. 
Una cosa la si doveva riconoscere: nonostante la figura di merda appena fatta, Romano mantenne la solita aria menefreghista. 
‘’ Come fai a sapere di Maria?’’ chiese secco Sylla, mentre  sistemava gli occhiali sulla scrivania. 
Oh, quello sì che era un argomento scottante. Aveva perso tutta l’aria da bullo. 
‘’ Non sono un coglione, è dall’anno scorso che non fa che blaterare Maria non mi capisce  e Sarebbe ancora più bella nuda.E mo' basta, avete rotto il cazzo! Se non ve la vuole dare, fatevi due domande!’’
Il professore si fece scuro in viso. Pessimo segno. Antonio quasi temette che sarebbe scoppiato anche lui di lì a poco. Mai e poi mai mettere in dubbio la virilità di uno come Sylla. 
‘’ Vargas, io non ho mai parlato di Maria in questa sede. Ora, tu come fai a sapere di lei?’’
‘’ Cazzo dice? L’ultima volta non la finiva più di inveire contro il russo psicotico perché non le aveva concesso il giorno libero per uscire con lei ‘’
‘’ No, non l’ho mai fatto. ‘’
‘’ Non mi prenda in giro. Non sono né scemo né sordo.’’
Sylla lo fissò con sguardo omicida.
‘’ Davvero? A me non sembri poi tanto sveglio, Vargas. Per non ammettere le tue mancanze, dai la colpa agli altri. ‘’
Nonostante la frecciatina, l’italiano rispose con notevole controllo e palle d’acciaio.
‘’ Questo vale anche per lei, prof. Si vede che Maria ha già capito quanto lei sia carente sotto le coperte. L’ha  visto nudo, si aspettava Rocco Siffredi… invece si è ritrovata con una versione in miniatura della torre di Pisa. Molto, molto in miniatura.’’ 
Sylla si mordicchiò un labbro, segno che era stato colpito e affondato dal commento finale del giovane. 
‘’ Vargas… ti renderò la vita un inferno.’’
‘’ Sai che novità.’’

 

 

 

 

 

 

*

                                                              

 

 

 

 

11.00

 

Francis non era affatto nervoso. Figuriamoci! Non sembrava posseduto dallo spirito di una casalinga disperata alla Desperete Housewives. Solo, gli piaceva avere un certo ordine nel suo appartamento, ecco tutto. 
Ok… un discorso del genere non convinceva neppure lui. Non era una persona disordinata (era solo molto, molto pigro a volte).
Ma il non avere nessuno con cui condividere la stanza gli aveva fatto prendere certe abitudini che, con un coinquilino, non avrebbe mai e poi mai preso.
Tipo, girare nudo per casa e nascondere certi libri non proprio adatti a un pubblico molto giovane (diciamo sotto i 18 anni) nei posti più disparati.
Ah, come gli era piaciuto vivere da solo!
Tra l’altro, l’appartamento fornito dal campus non era tanto male: una cucina, un bagno e una camera con due letti. Più un bel divano, nel caso ci fosse qualche ospite a sorpresa (o, caso più probabile, dove andava a dormire uno dei due quando l’altro portava una persona)
Certo, mancava di personalità e stile, ma era meglio di niente.  Per di più, non doveva neppure pagare un affitto stratosferico: era tutto compreso nella retta. 
E per i libri poteva andare tranquillamente alla biblioteca del Campus. Ah, oggi doveva anche arrivare il nuovo bibliotecario. Chissà se era carino…
Sentì qualcuno armeggiare con la serratura. Il rettore e il suo nuovo coinquilino erano arrivati.
‘’ Ecco, la pace è finita. Spero che non sia qualche parente di Vash. Mi pare che abbia un cugino austriaco o qualcosa del genere.’’
Mentre si accertava di non aver lasciato materiale compromettente in giro, la porta si aprì. E quasi gli venne un infarto.
‘’ Signor Kirkland – iniziò Ivan, col suo solito sorriso inquietante sul viso – Questa sarà la vostra casa fino al conseguimento della laurea. Sono sicuro che vi troverete bene.’’
‘’ Il bruco?’’
‘’ La rana?’’
‘’ Oh – fece tranquillo il russo, nonostante l’atmosfera elettrica venutasi a creare – Vedo che già avete iniziato a darvi dei nomignoli. Si vede che andate già d’accordo.’’
‘’ Ma che d’accordo! Non ho mai conosciuto qualcuno con meno stile di lui! Avete visto che razza di sopracciglia ha? Un’estetista sarebbe inorridita!’’ 
Mentre inveiva contro l’inglese, il diretto interessato aveva posato a terra le due pesanti valigie che aveva dovuto portare in giro per il campus (sia mai che il rettore l’aiutasse, eh!) e replicò:’’ Ho già avuto i miei problemi stamattina, mi hanno cacciato per l’ennesima volta e non sono dell’umore per discutere con un ranocchio dalla lingua lunga! Collins mi ha preso fin troppo in simpatia, e adesso vuole che gli faccia un programma da rifilare alle matricole. Sono stanco,  non ho chiuso occhio dopo il mio lavoro e forse sono stato a letto sì e no tre ore.  Piuttosto che vivere con un pervertito come te, preferirei attraversare la Manica a nuoto! L’onore di vivere con te lo passo volentieri a qualcun altro.’’
‘’ Temo che questo non sia possibile – si intromise Ivan, aggiustandosi la sciarpa sul collo. Come faceva con quel caldo ad indossare qualcosa di tanto pesante?  Era Jack Frost?  – Ci sono problemi legati all’organizzazione e per trovare una nuova sistemazione ci vorrebbe tutto il semestre. Ovviamente, se la vostra sistemazione non vi piace, potete anche andare a vivere fuori, affittando un appartamento. Tuttavia, mi chiedo se riuscirete ad affrontare sia le spese per l’affitto sia quelle della retta.
Mi pare di ricordare che non navigate esattamente nell’oro. Giusto, signor Kirkland?’’
Arthur si fece rosso. Maledetto, lo stava ricattando. Sapeva benissimo che c’erano altri appartamenti assolutamente vuoti. Perché voleva farlo vivere con la rana maniaca? 
‘’ Tsk… preferisco la rana, guardi.’’
‘’ Ehi, io sarei qui.’’
‘’ Ma taci, maniaco.’’
‘’ Sarai bello tu, teppistello.’’
‘’ Sono contento che ci abbia ripensato – disse sereno il rettore, che aveva l’aria di chi si fosse tolto un peso dallo stomaco. O magari di chi aveva bevuto due litri di vodka e ne voleva bere un altro tutto di un fiato – Signor Bonnefoy, ve l’affido. Aiutatelo a sistemarsi e a farlo ambientare. E tenga gli occhi ben aperti.’’
Con quell’ultima frase, si congedò, lasciando da soli i due. Sembrava che da un momento all’altro sarebbe scoppiato un terzo conflitto mondiale, la tensione era alle stelle. Bastava una parola, per far scatenare il finimondo. 
‘’ VE… QUALCUNO MI FACCIA SCENDEREEEEE! SONO SOLO UN POVERO ITALIANO VERGINE!!!!!!!’’
Fuori la loro finestra, era sfrecciato in stile Kung fu Panda un ragazzo moro e con un curioso ricciolo sulla testa. 
L’avrebbero anche aiutato… peccato che loro fossero al secondo piano. 
‘’ Bruco, io non ho visto niente.’’
‘’ Figuriamoci io, frog face!’’

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

* 

 

 

 

 

 

 

Kiku sospirò. Era arrivato sulla Terra, all’istituto dove studiavano i cinque prescelti. Fin lì, tutto bene. Ora venivano i problemi. Non aveva idea di come trovarli, né di come li avrebbe convinti del loro sacro dovere. 
Un gruppo più disarticolato di quello non si era mai visto a Kandrakar e dintorni. 
‘’ Non mi devo perdere d’animo! Luba-san ha fiducia in me. Me l’avrebbe detto lei stessa, se non fosse stata troppo impegnata a legare l’Oracolo a testa in giù dalla Torre delle Nebbie.’’
Era ovvio che ce l’avrebbe fatta. Era uno dei migliori guerrieri di Basiliade. 
Doveva solo lasciare da parte la sua totale ignoranza sui terrestri, l’incapacità di avere un prolungato contatto fisico con gli estranei (e non solo con gli estranei. Beh, lui al suo onore ci teneva) e il fatto che non sapesse come far andare d’accordo delle teste vuote…
Ok, non era per niente in una buona posizione. Usando termini eleganti, ovviamente. Perso com’era nei suoi pensieri, mentre girovagava senza una meta precisa, urtò qualcosa.
‘’ Ahi… ma… non c’è nessuno? Contro cosa sono urtato?’’
‘’ Ehm… mi dareste una mano?’’ 
Kiku aveva sentito un pigolio tenue, ma non vedeva nessuno.
‘’ Dove…’’
‘’ Sarei qui…’’
‘’ Oh – fece infine, quando si accorse di un ragazzo biondo seduto a terra – Mi dispiace, non l’avevo notata. Lei è…’’
‘’ Matt… Matthew Williams, il nuovo bibliotecario.’’
‘’ Cazzo – pensava intanto il biondo – Guarda chi mi doveva capitare. Spero almeno che il mio lavoro qui sia breve.’’
Oliver e le sue idee balorde l’avrebbero mandato alla tomba, un giorno. E quel suo travestimento per non farsi notare stava funzionando fin troppo bene. Non voleva intoppi. Ci mancava solo che attirasse l’attenzione delle Guardiane, e sarebbe davvero finito in un viaggetto di sola andata dal creatore.
Quel ragazzino non la finiva più di genuflettersi per chiedere scusa. Mai che incontrasse qualcuno di normale, eh?
Come se il Fato avesse voluto prendere sul serio la sua sfida, sui due ragazzi atterrò malamente Feliciano Vargas.
‘’ Ouch!! Ve… sapevo che l’amore mette le ali agli innamorati, ma non credevo che facesse letteralmente volare!’’
Poi, accortosi di aver schiacciato qualcuno, si alzò subito. 
‘’ Ve… mi dispiace! Non ti avevo visto! Stai bene?’’
‘’ Non molto ‘’ fece in un sussurro Kiku, pieno di lividi e intontito dal colpo. Si iniziava proprio bene…
A proposito, dov’era il signor Williams? Se n’era andato? Avrà accettato le sue scuse? 
‘’ Ve… ma sei nuovo? Che bello, anch’io!’’ esclamò l’italiano, facendo sobbalzare il povero inviato di Kandrakar, non abituato a tutta quella espansività. Non sapeva, il poveretto, di cosa fosse capace l’altro. 
Tentò di replicare.
‘’ No, ma io in realtà…’’
‘’ Che corso frequenti? Io Arte, e il mio fratellone Agraria! Oggi doveva essere il mio primo giorno, ma purtroppo ho fatto tardi! Oh… ma mica sei un professore?’’
‘’ No, perché io…’’
‘’ Allora sei uno studente! Meno male, non volevo di certo schiacciare un professore il mio primo giorno. Ah, hai fame? Io si, e tanta.’’
‘’ Scusa, ma non sono neppure le…’’
‘’ Ve… c’è un ristorante qui vicino dove nel pomeriggio lavora un mio amico! Io ho fame, e voglio offrirti qualcosa per farmi perdonare!’’
‘’ Perdonare? Ma non c’è bisogno!’’
Feliciano non lo stette neppure ad ascoltare, lo prese per il braccio e lo trascinò con sé.
‘’ Ma tu non dovresti andare a lezione?’’
‘’Ve… avranno già finito.’’
Aveva trovato uno dei prescelti (cadergli addosso da una non meglio identificata altezza l’aveva aiutato a riconoscerlo)… ma gli altri come li avrebbe rintracciati? 
Intanto, Matt era rimasto inchiodato a terra dopo la caduta stile lago dei cigni di Feliciano.
‘’ Ohi… c’è nessuno? Qualcuno potrebbe chiamare un carro attrezzi e un’ambulanza?’’

 

 

Meridian
Sala del Trono

‘’ Uff... ma qui non succede niente, autrice? – sbuffò Oliver, seduto di traverso sul trono con la stessa grazia di un bradipo attaccato all’albero – Gli altri a divertirsi, e a me niente? Vabbè, guardo come se la sta cavando Mattie…. Ma dov’è la mia palla di vetro quando serve?’’
In circostanze normale (ossia quando cucinava o quando seguiva uno dei nuovi episodi di Master Chef), non si sarebbe interessato al lavoro di un suo sottoposto. Purtroppo si stava annoiando lì, senza poter ancora mostrare la sua insita figaggine ai lettori.
Così si era rassegnato al ruolo di guardone del momento. Non che gli dispiacesse molto, specie quando tra le sue riprese trovava le immagini di qualche bella biondina francese con tutte le misure giuste. 
Oh, perché non poteva andare sulla Terra? Giusto… per il suo regale deretano era ancora troppo pericoloso. E non aveva abbastanza magia. Che peccato! 
‘’ Eccola finalmente! Ti volevi nascondere, vero my love? Che sciocchina ‘’ sorrise, mentre estraeva dalla tasca del suo regaleabito una sfera azzurrognola, lasciando in un angolino tutte le altre cose inutili che aveva preso, tra cui un cucciolo di alligatore, gli ultimi numeri de ‘’Il tiranno innamorato ‘’ , un computer portatile, cianuro e il manuale del perfetto despota sexy e con manie di grandezza. Versione limitata, ovviamente.
Al posto dell’abito aveva la gonna di Eta Beta.
‘’ Perfetto… vediamo un po’ cosa sta facendo il mio Mattie!’’ 
Peccato solo per una cosa: non aveva la più pallida idea di come usare decentemente la palla di vetro. Ok, era stata di sua madre, di suo nonno, e della sua bis-nonna… essendo lui sangue del loro sangue, non doveva trovare difficoltà nell’usarla, no?
Peccato per il piccolo particolare che lui fosse un innocente usurpatore. E dunque la cara palla non voleva proprio farsi usare da lui. Magari delle volte gli faceva degli scherzetti, facendogli vedere lo spogliatoio delle sue guardie (e a quella visione lui non si era più ripreso. ),  le cucine… mentre altre volte si mostrava più collaborativa, e gli consentiva di vedere programmi interessanti come il Boss delle Torte e Cucine da incubo. 
In questo caso, sembrava avere dei problemi di connessione.
‘’ Oh, andiamo… ma non avevi il wi –fi? Non è per niente divertente, sai? Non ti ho chiesto mica di farmi andare su You porn, voglio solo vedere Mattie. Cattiva, cattiva … toh, questo chi è?’’
Sulla superficie lucida della sfera comparve il viso di un ragazzo albino, pelle bianca e occhi rosso sangue. E atteggiamento da Gordon Ramsay quando non vuole far fuori mezzo mondo. 
‘’ Mhm… sembra divertente… perché me l’hai mostrato? Mica è francese, vero? Per lui potrei anche diventare un etero curioso.’’

 

‘’ Sono uno studente anch’io ‘’ ringhiò Gilbert, mentre armeggiava con la caffetteria del campus. Insomma, non aveva potuto bere la sua birra quotidiana quel giorno. E aveva bisogno di forze, se voleva riuscire a scappare veloce dal russo psicotico. Tra poco, doveva avere una lezione con lui. Che bella cosa…
‘’ Finiscila di maltrattarmi, Gil  - replicò secca la caffettiera elettronica – Non ci posso far niente, hanno già finito tutto! Torna più tardi!’’
‘’ Ma non posso – fu la risposta dell’albino, che non si stupì nemmeno un po’ dall’aver sentito un oggetto parlargli – Se quello mi becca, per me e i miei cinque metri è finita.’’
‘’ Esagerato. Il signor Braginski non è poi così cattivo. E’ lui che mi pulisce tutte le mattine.’’
‘’ Ho capito, il premio Nobel per la pace lo diamo a lui. L’hanno dato a Putin, perché non pure a lui?’’
‘’ A proposito… è proprio lui dietro di te?’’
‘’ Dove?’’


A quella scenetta, Oliver si morse un labbro per non mettersi a ridere, preda di un’ilarità che non provava dai tempi di Camera Caffè. Quel tipo era uno spasso! Oltre alla parlatina sciolta, aveva un corpo che lasciava senza fiato. Senza contare che la caffettiera doveva essere dotata di una santa pazienza, per parlare con lui senza…
LA CAFFETTIERA GLI AVEVA PARLATO?!!!
Il principe smise di ridere subito. Parlare con gli oggetti elettronici… questo non gli suonava nuovo. Non c’era una squinzia dai capelli rossi che aveva lo stesso potere? Si, era una delle amiche di sua madre, una delle precedenti Guardiane… com’è che si chiamava? Wanda? Wyla? Will! Il suo nome era Will. 
Ed era una Guardiana… 
Il principe ghignò. Alla fine, l’Oracolo si era deciso a scegliere qualcuno per contrastarlo. E se c’erano altre quattro persone interessanti come l’albino, Oliver si poteva ritenere più che soddisfatto.
‘’ E’ così ignaro… scommetto che è il nuovo guardiano del Cuore. Mhm… è più figo di quell’altra. E potrebbe darmi più problemi. Uh… ucciderlo sarebbe un peccato. Io voglio averlo qui a palazzo. Così gli farò apprezzare la mia cucina. E senza di lui, gli altri avranno più problemi contro di me. Che bellezza, ho finalmente trovato qualcosa da fare! Farò rapire il nuovo guardiano del Cuore di Kandrakar!’’ 
In quel momento, una guardia entrò trafelata.
‘’ Altezza, abbiamo catturato una spia nelle cucine. Tentava di distruggere Il mio mondo in cucina, Cotto e mangiato e I menù di Benedetta. ‘’
Oliver sbiancò. Tutto, ma non i suoi tesori. 
‘’ Mica ci è riuscita, vero?’’
‘’ No, principe. L’abbiamo fermata in tempo… anche perché ha fatto un indigestione dopo aver mangiato una torta che i cuochi avevano lasciato a raffreddare.’’ ‘’ Niente veleno?’’
‘’ Ehm… no.’’
‘’ Uhm… si vede che era per me -  disse l’usurpatore, dopo aver scrollato le spalle – Almeno sapete chi è?’’
‘’ Uhm… no. L’ho subito spedita nelle segrete.’’
‘’ Ma davvero… - lo sguardo del principe avrebbe fatto scappare chiunque fosse stato dotato di un quoziente intellettivo nella norma. Purtroppo, non era quello il caso – Avrei voluto parlarci prima io… ma, dopotutto, hai fatto solo il tuo dovere. Per ricompensarti, vorresti un cupcake?’’

 

 

Terra
The Silver Dragon 

‘’ Si chiama Ludwig, e si è trasferito da poco dalla Germania. E’ molto carino. E forte. E gentile. Spero che mamma non lo tratti come gli altri, nessuno è rimasto con lei più di un mese. Ve… forse lo dovrei invitare a cena. Non l’ho nemmeno ringraziato per stamattina. Ve… inoltre, sono sicuro che anche al fratellone piacerà. Questo non lo mangi?’’
Il nuovo guardiano dell’aria era logorroico. Parlava troppo, a ruota libera, senza prendere fiato un attimo e senza dare la possibilità a Kiku di proferire parola. O almeno di rifilargli da subito la Mappa dei Portali. 
Era da un’ora che il giovane guerriero cercava di parlare, ma l’italiano continuava a rimpinzarlo di cibo per scusarsi di averlo, sue testuali parole, schiacciato come l’impasto della pizza. 
Cosa diamine era la pizza, comunque?
Yao, il proprietario del The Silver Dragon, lo guardava con espressione compassionevole, mentre porta i piatti al loro tavolo, posto discreto ben lontano da sguardi poco graditi. Evidentemente, non era la prima volta che Vargas portava qualcuno e lo faceva rimpinzare fino allo sfinimento. Ma poi, i soldi dove li trovava?
Kiku sospirò. Come avrebbe fatto a rintracciare gli altri quattro prescelti? Già il caso gli aveva fatto incontrare il custode del potere dell’aria, ma gli altri? E avrebbero accettato la loro sacra missione? O l’avrebbero preso per un povero mentecatto? Mangiò un altro involtino primavera, senza accorgersi, nel suo profondo stato di sconforto paragonabile solo alla voglia di vivere di Lana del Rey, che il Cuore di Kandrakar custodito in una tasca della sua giacca, si era illuminato. 
Se non ci pensava lui, questa fiction ci avrebbe messo venticinque capitoli solo per far incontrare le speranze del Metamondo. 
Fu un susseguirsi di casualità: Francis, di fronte alla prospettiva di dover mangiare l’intruglio preparato dal suo coinquilino (ora capiva perché era stato cacciato), aveva preferito andarsene alla chetichella al ristorante più vicino al campus e più economico, alias The Silver Dragons. 
Gilbert si era dato alla macchia, dopo che era stato quasi scoperto dal rettore Braginski. E per non farsi trovare (quello lì aveva occhi dappertutto. Ma proprio dappertutto, sembrava uscito dal film Inception) , si era rifugiato nelle cucine del medesimo ristorante, dove era stato cacciato dalla cuoca e si era ritrovato nella sala principale. 
Romano e Antonio… il loro era il caso più particolare. Dopo la giornataccia avuta e dopo che Sylla gli aveva dato la colpa dell’improvviso fuoco che si era acceso sui suoi capelli (e così era venuto fuori che non il prof non era neppure biondo naturale) , l’italiano aveva solo voglia di mandare affanculo il mondo intero. Del canto suo, lo spagnolo si sentiva animato da un improvviso coraggio che lo spingeva a non mollare la pred… ehm… il ragazzo. 
Così, gli aveva proposto, prima dell’inizio della lezione seguente con un nuovo prof, un certo Eseban Bosque, di mangiare qualcosa insieme per farlo calmare e ritrovare un po’ di pace, evitando così di insultare l’innocente professore che sarebbe venuto da loro dopo. 
‘’ Se offri tu, stronzo, mi va bene.’’
E Antonio era al settimo cielo per avergli fatto accettare quel quasi-mezzo appuntamento. Non gli stava andando poi tanto male la giornata.
Alla fine, tutti e cinque si erano ritrovati al The Silver Dragon, medesimo posto e medesimo tavolo.
‘’ Feliciano? E tu che ci fai qui? Non dovresti stare a lezione?’’
‘’ Ve… se per questo, fratellone, la stessa cosa lo dovrei dire per te. Ve… lui chi è?’’
‘’ Mi chiamo Anto…’’
‘’ Antonio?’’
‘’Francis? Anche tu qui?’’
‘’ Mon ami, da quanto tempo!’’ 
I due si abbracciarono. 
‘’ E’ dalla festa di Gil che non ci si vede, amigo. ‘’ 
‘’ Qualcuno stava parlando del Magnifico me?’’ 
L’entrata in scena dell’albino sarebbe pure stata ad effetto, se non fosse stato per la puzza di pesce che l’accompagnava e per certi crostacei che aveva ancora attaccati sui pantaloni.
‘’ Gilbert? Che ti è successo?’’
‘’ Lunga storia, Tonio. Lunga storia. Basta che mi facciate sedere… ‘’
Kiku si sarebbe messo a piangere. Erano tutti lì. E ora? Che doveva fare? Non sapeva come attirare l’attenzione su di sé, erano tutti troppo occupati…
Ancora una volta, intervenne il Cuore a salvare la situazione. Volò via dalla tasca del guerriero, per posizionarsi davanti al viso del suo nuovo custode, il quale dopo aver sgranato gli occhi di fronte a quella mini palla da discoteca luminosa, esclamò:’’ Ehi! Sono finito a qualche convegno di Dungeon and Dragons?’’ 
‘’ Ehm… in realtà – intervenne finalmente Kiku – Quello sarebbe il Cuore di Kandrakar. E tu ne saresti il custode?’’
Gilbert alzò un sopracciglio.
‘’ Uhm… scusa, ma tu chi sei?’’
‘’ Ve… è un mio amico! Si chiama… come hai detto che ti chiami, scusa?’’
‘’ Sigh… Kiku Honda.’’
‘’ Esatto! – esclamò Feliciano – Lui si chiama Kiku. ‘’
Romano fissò il fratello minore con sguardo truce.
‘’ Ma tu guarda questo… senti, il fissato dei giochi di ruolo dove l’hai incontrato?’’
‘’Ve… gli sono caduto addosso.’’ 
‘’ Cosa?’’
‘’ Mi pare normale – intervenne il guerriero, prima che l’italiano maggiore sbroccasse – Dato che lui detiene il potere dell’aria.’’
Romano si morse il labbro.
‘’ Che stronzate spari? La botta in testa che ti ha dato il demente ti ha fatto diventare il Neil Gaiman dei poveri?’’ 
‘’ Mi dispiace interrompere il vostro idillio… ma di ‘sto coso io che me ne dovrei fare?’’ chiese il tedesco, che tentava di afferrare il ciondolo, senza successo. Gli continuava a sfuggire, quasi come se volesse deriderlo. 
‘’ Beh… è tuo. Dovresti custodirlo e…’’
‘’ Se il demente è il guardiano dell’aria e sto qui deve custodire un coso fluttuante, noi tre stronzi chi saremmo?’’ interruppe nuovamente Romano, indicando sé stesso, Antonio e Francis.
‘’ Ehi, Tonio. E’ lui l’italiano che ti piace?’’ sussurrò il francese all’amico, il quale annuì.
‘’ Mon dieu… ‘’ 
Intanto, Kiku aveva preso coraggio. Doveva fare il suo dovere fino alla fine. Era pur sempre un Tully… ah no, sbagliato fandom. 
‘’ Voi siete coloro che custodiscono i poteri del fuoco, dell’acqua e della terra. Vi è stata affidata una missione sacra, siete destinati a grandi cose. Colui che possiede il Cuore di Kandrakar vi guiderà in battaglie difficili, dove saranno richiesti dei sacrifici. Dovrete proteggere il vostro mondo e l’universo da una minaccia che potrebbe distruggere l’equilibrio e dovrete essere sempre uniti. Il cuore sarà la vostra illuminata guida e… ‘’
’ Ehi, amico – fece Romano, con le mani sui fianchi – Spiacente interrompere questo bel discorsetto, ma ti vorrei far notare che la nostra illuminata guida se l’è svignata. ‘’
‘’….’’
‘’ Fratellone – lo rimproverò Feliciano – Non glielo dovevi dire così. Guarda come l’hai ridotto.’’
‘’Ah, ora sarebbe colpa mia? Il coglione ha anche lasciato qua il coso ‘’ 
Intanto, fuori dal ristorante Gilbert prendeva la via per tornarsene a casa. Sbadigliò. I fantasy non gli erano mai piaciuti. Preferiva di gran lunga saghe come Star Wars. E quello lì sembrava un gran bel po’ tocco. Peccato che avesse lasciato lì la pallina luminosa. Gli poteva tornare utile la notte quando doveva aggiornare il suo blog e non voleva che il suo fratellino lo beccasse.
C’erano cose che il suddetto fratello era meglio che ignorasse… fino ai cinquant’anni va. 
Non voleva compromettere la sua innocenza.
‘’ Beh, è stata una bella giornata. Ho rivisto Franny e Tonio, ho evitato il russo psicopatico e sono anche riuscito a non pagare due tazze di caffè. Questa giornata non potrebbe andare…’’

TUMMM

L’albino cadde a terra privo di sensi. Riusciva a distinguere a malapena due voci.
‘’ L’hai preso?’’
‘’ Mhm… credo di sì.’’
‘’ E’ lui almeno?’’
‘’ Mi pare di si…’’
‘’ Ti pare solo? Coglione, se non stai attento il principe ti farà mangiare uno dei suoi cupcake.’’
‘’Per carità, no!’’
‘’ Prendigli le gambe, e io gli prendo le braccia. Ci deve essere un portale qua vicino.’’
Gilbert non riuscì a vedere bene i suoi rapitori, prima di perdere completamente i sensi. Ma seppe una cosa: quello era il giorno dei cosplayer strani.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nel prossimo capitolo di The Guardians…

‘’ Ehi, voi! Non potete tenermi chiuso qui dentro!’’
‘’ Inutile che urli – disse Elizabeta, ricoperta di terriccio e con una specie di lampadina da minatore sulla testa – Sono sordi. Invece di fare la donnetta isterica, aiutami a scavare una galleria. ‘’

’ Ehi, aspettatemi… ‘’
I quattro passarono tutti di fronte a Yao, che per i primi istanti rimase impietrito. Insomma, non è certo una cosa da tutti i giorni vederti sfrecciare davanti un ragazzo trascinato da un ciondolo più sbrilluccicoso di Edward Cullen, e vedere altri quattro correre come dei pazzi nella stessa direzione del primo ragazzo. 
Tuttavia, ben presto la sorpresa si tramutò in ben altro, ricordando che Feliciano da solo aveva consumato ben 200 dollari di cibo. Senza contare quello che avevano ordinato gli altri. Il conto totale doveva ammontare a 350 dollari. 
‘’ EHI! ADESSO CHI PAGA, ARU?!’’

‘’ Lo so che è uno dei Guardiani, quello scelto dal Cuore di Kandrakar e tutto il resto… ma perché in meno di mezz’ora di prigionia tutto ciò che è riuscito a venirmi in mente è stato il suo viso spiaccicato contro una padella?’’
Intanto, l’albino continuava a sclerare.
‘’ Il Magnifico non può morire qui!’’
‘’ Se non vuoi morire, perché non usi il Cuore?’’
‘’ Ehm… mi sa che l’ho perso.’’



Prossimo capitolo:
Primi incontri e missioni di salvataggio stile Rambo

 

Grazie Immatura per sopportare pazientemente i miei scleri.  Minimo due recensioni per continuare la storia. Volete fare felici due autrici?

   
 
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