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Autore: Heart    04/08/2015    3 recensioni
Naraku si è ritirato dopo che la sfera si è spezzata in due. Una parte ce l'ha lui e l'altra Kagome.
Nel silenzio, una nuova presenza appare. Una giovane arrivata da molto lontano per distruggere una volta per sempre la Shikon no Tama.
Ma qual è la sua vera missione? Misteri e segreti si susseguiranno con l'andare del tempo, sentimenti sconosciuti usciranno allo scoperto e attrazioni fatali provocheranno quasi la morte.
Il mondo del sovrannaturale apre le sue porte.
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango, Rin/Sesshoumaru
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Triangolo
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XI

“La foresta nera”

 

 

Il vento le faceva svolazzare i lunghi capelli castani. Il suo sguardo era lontano.

Chiuse gli occhi per assaporare quella sensazione di brividi e di essere a suo agio. Lei viveva nell'oscurità. Portava quel marchio sulla pelle, nell'anima. Ma non era spaventata, la paura l'aveva lasciata tanti anni fa, il suo più grande timore era quello di non incontrare l'amore.

Quel sentimento puro, travolgente che ti fa perdere la cognizione del tempo. Quello sì, che avrebbe fatto invidia a tutti. Purtroppo non era giunto il suo turno. Non ancora.

Aveva assistito impotente alle situzioni sentimentali dei suoi fratelli, li aveva guardati con occhi ammirati; loro si erano innamorati, perdutamente, ma si erano fatti da parte.

Dafne sentiva quella palpitazione dentro di sé, come se fosse proprio davanti a lei...ma non era riuscita a trovarlo.

Forse se avesse smesso di cercare, sarebbe arrivato tutto spontaneamente.

Sua madre glielo diceva di continuo, che l'amore arriva quando meno te lo aspetti. S'imbuca nella quotidianità della vita e scocca la sua freccia.

Il cuore di Dafne però era martoriato da crudeli scene che pian piano la sua giovane vita le dava come spettacolo.

Chiuse per una seconda volta gli occhi, consapevole del suo destino, consapevole che forse l'amore non sarebbe rimasto con la sua vita.

 

Se pensava ai suoi genitori, si chiedeva come facessero a rimanere così uniti, sapendo che il loro dovere era più importante dei sentimenti, ma ogni volta li vedeva innamorati, con quella strana luce negli occhi. L'amore faceva davvero miracoli.

Povero cuore suo, tante domande e nessuna risposta. Doveva diventare saggia, ma era un periodo di ribellione e lo sapeva, sua madre glielo diceva sempre, ma la consolava e l'aiutava nel momento del bisogno. Fino a che punto sarebbe arrivata? La bestia che viveva dentro di lei si sarebbe scatenata prima del rituale?

L'alba ormai era prossima, i primi raggi del sole le bruciarono le pupille.

Un sonoro sbadiglio si estese nella stanza.

si alzò dalla finestra per poi chiuderla, si distese sul letto e si addormentò esausta.

Il giorno non era fatto per lei.

 

 

 

 

 

 

 

 

Il sole era alto nel cielo.

Diverse chiacchiere circondavano l'intero palazzo.

Nella sala grande diversi uomini (o meglio demoni) stavano analizzando le diverse tattiche per sconfiggere l'esercito nemico.

Il gruppo di Inuyasha era stato escluso, come si aspettava il ragazzo, ma questa cosa non gli dava fastidio solo che… quel chiacchiericcio proprio non lo sopportava. La voglia di ucciderli tutti era altissima, ma come dicevano i suoi amici era inutile, di sicuro lo avrebbero ucciso in meno di due secondi. Senza contare che erano dei demoni molto forti e poi demoni maggiori.

Sbuffò sonoramente per poi sedersi a terra come un cane arrabbiato.

 

-Inuyasha stai calmo! Ci sarà sicuramente un motivo per cui siamo qua.- Disse Miroku, senza perdere di vista tutte quelle guardie che andavano avanti e indietro per il cortile.

Erano stati collocati in quel piccolo angolo ad aspettare, senza che nessuno gli desse qualche spiegazione. All'alba i vari demoni si erano presentati nella loro forma canina e avevano ululato peggio dei lupi, poi si erano accomodati nella sala grande e, chiuse le porte, la riunione era iniziata.

 

Kagome si sentiva intrappolata; alla fine aveva deciso di far qualcosa come per esempio studiare, era raro che trovasse del tempo, ma in quella circostanza non poteva fare altro. Il suo pensiero si soffermò sull'assenza di Dafne, chiedendosi se dormisse ancora.

Chissà. Alzò le spalle e si concentrò sulle forme di geometria.

 

 

Erano passate le due del pomeriggio quando le porte della grande sala si aprirono. Gli uomini si sgranchirono e si sparpagliarono ovunque.

C'era l'aria che ancora il peggio dovesse arrivare. Dopo che tutti defluirono apparve Sesshomaru.

Il suo aspetto non tradiva la nota di malumore, ma solo pochi si accorsero del suo stato d'animo. Li guardò tutti per poi accorgersi che quella donna mancava.

Non perse tempo.

Fra poche ore si sarebbe svolta la cena e li voleva tutti nella sala, anche quella scorbutica ragazza, voleva sperimentare le sue doti.

Gli piaceva come si comportava, con quel tocco di delicatezza e raffinatezza, senza lasciare il suo modo di parlare.

Di sicuro tutti i demoni presenti l'avrebbero guardato e chissà. I suoi occhi si aguzzarono e rise malefico, un bello spettacolo.

Tornando al presente si accorse che diversi occhi lo stavano studiando, ringhiò a quel palese richiamo e si diresse verso la sua camera.

Le diverse yashe che lavoravano come cameriere si scostavano al suo passaggio, notando un sorriso sadico sulle sue labbra.

Brutto segno! brutta aria tirava da quelle parti.

Quando Sesshomaru aprì di scatto la porta della sua camera un profumo leggero e delicato gli giunse alle narici. La stanza era oscurata da spesse tende, non ricordava che ce ne fossero mai state, comunque le scostò con violenza facendo svelare la presenza sul letto.

Il demone la osservò inquieto.

Il corpo di Dafne era per lo più svestito. La lunga maglietta che lei usava per pigiama si era ritirata fino a coprirle il seno, invece le gambe erano scoperte. Il demone non se lo aspettava e rimase per un momento a fissarle senza capire il motivo. Aveva visto tanti di quei corpi nudi che non ci faceva neppure più caso. Per lui le donne servivano solo a soddisfare le sue voglie sessuali.

 

Si morse il labbro per riprendere lucidità sulle azioni, infatti stava per sfiorarla, ma nemmeno il tempo di pensarlo o fare qualcosa che un calcio si levò e cercò di colpirlo.

-Butto maniaco depravato!-Tuonò una voce arrabbiata.

Dafne si era accorta di un’ intrusione e aveva allarmato i sensi per individuare chi fosse. Sentire quel profumo di fresco, di neve le aveva rizzato i peli sulla nuca.

Subito si era chiesta che cosa ci facesse nella sua stanza e perché la stesse fissando come se fosse un bocconcino alla crema.

-Tsk!-Sbuffò lui

Rialzò lo sguardo per squadrarla dal bacino in su, e vide il rossore imporporarle le guance.

 

-Che cosa ci fa in camera mia?!- Esclamò, cercando di coprirsi. Si era accorta del suo sguardo, non le piaceva, doveva fare attenzione.

Solo allora, nel momento in cui i suoi sensi si svegliarono, si accorse che nel castello ci fossero parecchie presenze minacciose, tra cui demoni di alto livello. Sbuffò della sua sbadataggine, si era solo concessa qualche ora di riposo totale e infine che aveva combinato? Cercò di regolare il suo battito accelerato e si alzò.

Sesshomaru non la perse nemmeno per un secondo di vista, la ragazza camminava avanti e indietro con fare nervoso, poi si illuminò, ma ben presto si fece moscia.

 

-Che diavolo ti succede?-Chiese.

 

-Non sono affari che ti riguardano principe “dei miei stivali”-, disse facendogli delle pernacchie.

Purtroppo per lei il bel tenebroso non la prese come si aspettava lei, infatti la buttò sul letto e frappose il suo corpo con quello suo, virile e possente.

Dafne sentì il suo cuore schizzare e battere frenetico, gli occhi si spalancarono per lo stupore.

 

I loro respiri si erano uniti diventando uno solo.

Sesshomaru provò qualcosa di nuovo dentro di sé, come se dell'acqua iniziasse a salire facendogli perdere il respiro. Nessuno dei due si mosse a quelle strane vibrazioni che si stavano formando tra loro.

Presi così tanto dalla situazione non si accorsero della nuova presenza.

 

Inuyasha era appena entrato e vide con i suoi occhi il fratello sopra Dafne. I due sembravano catapultati in un’altra dimensione.

Era strano quel comportamento, mai visto tanta brama in quegli occhi.

Decise di rompere quell'incantesimo illusorio e ciò che accadde fu inaspettato, infatti Dafne aveva graffiato Sesshomaru a una guancia e fattolo volare fino all'altra parete.

 

-Non azzardarti a farlo mai più! Io sono libera di fare quello che mi pare!-Puntualizzò con fermezza. -E adesso se volete andarvene… Ho bisogno di vestirmi!-Urlò.

 

-Dannata donna, ti farò perdere tutta questa tua fermezza, me la pagherai cara!-Affermò Sesshomaru con le zanne che scintillavano.

-Non ho paura di te, cagnolino, potrei darti del filo da torcere!-Disse loquace Dafne voltandosi con ira. Quel dannato demone le stava facendo perdere la pazienza.

 

I due demoni si allontanarono, mentre Inuyasha sorrideva sotto i baffi. Mai vista una tale situazione! Sesshomaru si accorse delle beffe e lo appese al muro, ringhiando, ordinandogli di non dare testimonianza di quel momento di debolezza, ma anche lui n'era consapevole, che non si trattasse di questo.

 

 

 

 

 

 

 

 

La cena stava per essere servita.

Tutti i componenti della grande famiglia erano intorno al tavolo, anche Inuyasha e il suo gruppo, l'unica ad essere ancora assente era Dafne.

La ragazza apparve nel momento in cui Sesshomaru stava per dare l'ordine di iniziare senza di lei. Il demone non riuscì a proferire parola.

Infatti la fanciulla si era presentata con un lungo kimono tra l'azzurro e l’argento. Tanti piccoli fiori rossi spiccavano come un quadro. La sua acconciatura era particolare e raffinata come il suo trucco; lo aveva scelto con cura, sapendo dell'effetto che provocava negli uomini.

Si sedette al suo posto, chiedendo scusa del ritardo. Come aveva previsto tutti gli occhi furono puntati su di lei, sentiva mille sguardi trafiggerla, ma era stata prontamente cauta ad alzare una sottile barriera per difendersi.

Dopo l’accenno del capo tutti gli altri iniziarono a mangiare.

Dafne come gli altri prese le posate e tutti si rifocillarono con dovuta cautela.

 

-Ditemi, signorina, ha già un partito?-Chiese un demone orso. La sua criniera era di un marrone dalle sfumature rosse, sembrava simpatico come primo impatto. Era l'unico che scherzava con il suo amico Inuyasha, dicendogli che assomigliava tanto al suo defunto amico.

 

Lei gli sorrise educatamente,- no, signore. Ma non è il momento di impegnarmi con qualcuno, è un periodo piuttosto frenetico.- Mormorò piano, con quella voce gentile e raffinata.

La signora madre fece un ghigno malefico, non la sopportava, sembrava che fosse una regina dispettosa e snob, ma era quello che voleva Dafne. Voleva farsi odiare, non voleva la pietà di nessuno.

-Che peccato, semmai la situazione cambiasse potrei consigliarvi mio nipote.- Aggiunse il demone bonaramente. Sì, gli piaceva. Era una strana ragazza ma era particolare.

Guardò Sesshomaru che non le toglieva gli occhi di dosso.

 

-Grazie per la sua offerta signore, comunque non ci siamo presentati. –Disse. Si alzò e porse la mano.

-Giusto mia cara. Toshi -, affermò prendendole la mano e facendo il baciamano.

 

Dafne rise.- E' un piacere conoscerla Toshi, il nome è Dafne. Ricorderò il vostro nome, se avrete bisogno di me, chiamatemi.- Disse gentilmente, regalandogli un sorriso sensuale.

La cosa portò Sesshomaru a ringhiare.

 

-Adesso basta, putanella!-Disse offesa la signora madre, sbattendo le mani sul tavolo.

 

-Ho fatto qualcosa che non ha gradito?-Chiese con innocenza Dafne.

 

-Stai zitta strega!Togli quello sguardo innocente da mio figlio e da questi uomini!-Gettò come veleno, ma la ragazza non si scompose, rimase dritta e composta al suo posto.

-Non sei la benvenuta, vattene e non ritornare mai più. -Urlò.

 

-Mi scusi, ha delle prove contro di me? Fino a prova contraria stavo cenando e poi questo uomo-indicando l'orso- mi ha fatto delle domande, credo che sia cortese da parte mia rispondere, non crede?- Disse inespessiva.

 

-Non credere che io cada nel tuo tranello, piccola bugiarda. Ho smascherato tanta gente che faceva così, e adesso vattene da casa mia!-disse indicando con il dito l'uscita.

 

Tutti i presenti rimasero a osservare quella strana scena.

-Mi dispiace ma non posso. Mi sono promessa di aiutare i miei amici e non posso abbandonarli, nemmeno se lei fosse la padrona. -Obbiettò lei diplomatica.

 

-Io ti uccido!- Saya si slanciò verso Dafne che rimase al suo posto.

Sembrava che a nessuno importasse della sua sorte… Fino a che due braccia pelose non la costrinero a fermarsi o meglio a dimenarsi.

 

-Takumi lasciami, è un ordine!-Squillò.

 

Ma il demone chiuse gli occhi per poi aumentare la sua presa per farla sedere o almeno domarla.

-Reputo questo comportamento oltraggioso nei miei confronti.- Mormorò distaccato Sesshomaru.

 

-Reputalo come ti pare, non sono abituata a trafiggere le persone senza motivo. In fine non sono nessuno e non posso dare la mia opinione, ma credo che il suo comportamento sia troppo oltraggioso e irrispettoso. Posso capire che tua madre, ma non voglio essere presa di mira per colpe che non ho!-Puntualizzò Dafne, sedendosi e rimanendo in silenzio.

 

In verità aveva voglia di urlare e distruggere tutto, la bestia che viveva dentro di lei si stava incavolando, nessuno si era mai permesso di chiamarla in quella maniera.

 

-Takumi lasciami!-Ridisse la yasha ormai presa dalla follia.

 

-Madre!-Urlò Sesshomaru accortosi che la donna si stava trasformando nella sua bestia, tutti quanti si alzarono di scatto.

Inuyasha prese Kagome e la portò da un'altra parte come Miroku con Sango, non era prudente rimanere lì.

 

-Fermatela!-

 

-Donna inutile, mi chiedo che cosa ha trovato in te Touga.- Bisbigliò.

 

L'orso reagì d'istinto a quel nome, si voltò e si trovò a contemplare i capelli della ragazza, che pian piano si stavano trasformando diventando un blu oltremare.

La yasha si scagliò contro Dafne.

Ma si ritrovò a fronteggiare una barriera che però non riuscì a fermarla: la distrusse e ferì Dafne sulla guancia.

 

-Dannazione Sesshomaru fai qualcosa, prima che la squarti!-Urlò Inuyasha sguainando Tessaiga, pronto all'attacco.

 

-Inu-chan fermati, so quale rischio che corro. Non preoccuparti per me, ti faccio vedere che non tenterà di farmi del male.- Con quelle parole la donna che ormai aveva perso il lume della ragione si scagliò contro di lei.

Nel momento in cui le sue lunghe unghie toccarono il suo corpo una forte aura scaturì e si abbattè contro la yasha che rimase tramortita riconoscendola, ma non fu l'unica. L'intera stanza fu travolta da una strana luce dove videro per pochi attimi la presenza del loro vecchio generale, con lo sguardo duro e arrabbiato.

 

Seya porta rispetto alle persone più potenti di te!

 

Touga fissò tutti coloro che erano presenti, il suo sguardo ammonitore fece abbassare la loro testa ma Sesshomaru non li copiò.

Che cosa faceva suo padre lì? Lui era morto, ma il suo spirito era in quella stanza e a condurlo poteva essere solo una persona, Dafne aveva gli occhi completamente di un azzurro forte, quasi fosforescente. I suoi lineamenti sembravano perfetti, come se uno scultore li avesse appena fatti. La sua pelle era chiara e sudata, tuttavia non sembrava stanca.

 

Mai più succederà una cosa del genere. Sesshomaru riprendi il potere, sei tu il capo. Affronta e non temere i sarò sempre con te...

le parole divennero sempre più lontane. La figura scompari.

 

Le candele si erano tutte spente e il silenzio regnava, Saya si era ripresa e sussurrava il nome del suo defunto marito, mentre gli altri non credevano ai loro occhi.

 

L'orso fu il primo a ritornare in sé, appoggiando la mano sulla spalla di Sesshomaru.

 

-Hai sentito tuo padre? Lui ha fiducia in te, fai il tuo dovere io sono con te.- Detto questo si voltò verso la ragazza.

Lei era del tutto ferma, il suo sguardo era perso.

Alla fine la vide sbattere le lunghe ciglia e si voltò. In quel momento sembrava che fosse molto fragile. Come era possibile che una creatura così minuta potesse contenere un potere così forte?

 

Alla fine tutti si ritirarono nelle loro stanze, troppi avvenimenti erano accaduti.

Sesshomaru era rimasto in quella sala, la sua mente analizzava le varie scene del giorno, il mistero si infittiva ogni giorno di più.

Alla fine aveva scoperto che era stata Dafne a richiamare suo padre dal mondo dei morti, forse possedeva una di quelle pietre che sua madre portava sempre con sé. “la pietra della resuscitazione” ma come aveva detto lei, anche essa aveva un limite.

Si sporse dalla finestra e si accorse di un'ombra che usciva dalle mura del palazzo, non perse tempo e la seguì.

 

L'ombra sfrecciava a una velocità pari alla sua, era agile e leggiadra. Solo quando i suoi piedi toccarono il prato si accorse che era Dafne.

La giovane aveva cambiato abito, indossando una corta gonna che arrivava a mala pena alle ginocchia e una maglietta di un rosso sgargiante.

 

Correva come un felino.

Cercò di non farsi individuare, ricordandosi che poteva percepire le aure degli altri anche molto lontano.

Bella e potente. Tutte caratteristiche ottime per una guerriera.

 

Dafne si spinse verso una foresta che tutti nominavano “nera”, perchè la luce del giorno non riusciva a penetrare. Anche Sesshomaru vi si infiltrò sapendo dove si trovasse, ma non si permise di avere ripensamenti; era noto che molto spettri della morte vi abitassero.

 

Alla fine si fermò. Dafne era sulle rive di un lago; al centro di esso galleggiava una pozza scura come il petrolio, lei alzò le mani a forma sferica e una strana pietra le brillò tra esse.

Era tutta nera, ricoperta da una strana pellicola sudicia.

La ragazza fu avvolta da una luce e, in men che non si dica, la pietra scomparve dalla sua visuale.

Sesshomaru cercò di rintracciarla, ma era inutile, non c'era più.

Cercò di fare più silenzio possibile per andarsene, oramai era ben due ore che la osservava senza tregua, lei alla fine si era sdraiata e si era addormentata.

Quella ragazza era del tutto impazzita a stare così serena, senza sapere che lei sapeva della sua presenza.

Si sentiva protetta da quegli occhi.

 

Ormai prossimo al suo castello avvertì un aura negativa che si espandeva in quella zona, ebbe un brutto presentimento e prima che atterrasse sul terrazzo del suo castello, mirò e schizzò verso la direzione della foresta nera. Trovò tre individui che lanciavano sfere di fuoco verso una Dafne in difficoltà, il suo colorito era spento. La sua pistola stava bombardando il nemico, intanto quello strano ragazzo cercava di proteggerla per quanto possibile, ma il nemico lo aveva imprigionato e causato diversi danni.

La loro velocità era superiore di quanto ricordava, i loro colpi erano calcolati e perfetti. Dafne si era rivelata una guerriera dal sangue freddo.

-Bomba d'agata!-Tuonò la sua voce, facendo esplodere una sfera di energia nel terreno.

I tre individui persero per un momento l'equilibro, ma non bastò.

 

-Non riuscirai a scappare questa volta, non c'è nessuno che ti proteggerà!-Rise l'uomo.

-Mai mi avrai, né ora, né mai!.-Urlò dando alle sue ultime energie, una bomba di luce oscura scaturì dal suo urlo.

Sesshomaru dovette ripararsi dietro ad un tronco robusto per rimanere saldo. Quell'immensa energia sembrava che stesse distuggendo tutto.

 

Dopo che la polvere calò osservò due occhi rossi che brillavano in quella notte eterna.

-Dannazione la bestia si è risvegliata!-Disse sfinito Eddy, tenendosi il braccio squartato.

-Povera piccola, sarà un gioco da ragazzi strapparle il cuore!-La sua voce sembrava quello di un seria Killer.

Sesshomaru era stanco,(nessuno gli doveva sottrarre da sotto il naso quella miniera di potere) ed entrò in scena. Sfruttò l'attacco a sorpresa per puntare bagusaika e colpendoli. Uno di loro fu scaverentato al suolo, mentre i due rimasti lo guardarono minacciosi.

 

-Spettro, come osi affrontare noi !-Dissero all'unisono.

 

-Nessuno mi da degli ordini!-Affermò lui serio.

Avanzò verso i due rimasti, ma prima che attaccasse uno di loro si separò, facendo colpire l'altro.

 

-Vigliacco!-Gemette l'uomo incapucciato.

 

Adesso lottavano contro di loro, ma non riuscirono a far altro che degli arti li bloccarono. La ragazza di nome Dafne non c'era più, al suo posto c'era un mostro che si nutriva di sangue. Sesshomaru ricordò che anche Inuyasha si fosse ridotto in quel modo, anche in situazioni diverse. Che cosa aveva scaturito quel comportamento?

 

-Mia signora ritornate in voi, voi non siete così.- Disse Eddy preoccupato.

 

Dafne sembrava non ragionare più, il suo potere stava scorrendo dal suo corpo portando solo morte. Infatti la vegetazione stava cessando di vivere.

La ragazza, dopo aver distrutto tutto, staccato la testa a quei tre individui, si parò davanti a Sesshomaru per mangiarselo, ma il demone non aveva nessuna intenzione di entrare in quel mirino.

 

Eddy alla fine fece l'unica cosa possibile, chiese a Sesshomaru di aiutarlo. Il demone non era solito farlo, ma in quel momento era disperato. Il cielo era diventato tetro e oscuro.

Sembrava che il mondo stesse per finire,.

Quale donna poteva possedere un potere così forte da distruggere tutto?

 

-E' stata battezzata come la guerriera della rinascita e della distruzione,- proferì Eddy. -L'unica cosa che placherà la sua follia è il sangue. So di chiederti molto, ma sono troppo debole e mi ucciderebbe.- Disse, trattenendo un gemito di dolore.

 

Il demone la vidi aggirarsi nella foresta e alla fine decise.

Saltò alcuni alberi e la prese da dietro.

Le bloccò i polsi e li alzò, lei si dimenava come un gatto in gabbia, sembrava che la sua forza non finisse mai. Si sentiva strano, consapevole di chi lei fosse.

Alla fine disse ciò che non avrebbe mai detto a nessuno, lui era fiero del suo sangue.

 

-Mordimi.-

Dafne lo guardò a lungo. Sembrava incantata e consapevole di ciò che le era stato detto.

Non riuscì a trattenersi, quel sangue la stava chiamando e lei si stava facendo portare proprio lì.

 

Lo morse con forza, le sue zanne perforarono la sua pelle nivea. Sesshomaru la prese e se la portò accanto, mentre lei lo prosciugava della sua linfa vitale.

Chiuse gli occhi per trattenere quel ringhio, ma fu sorpreso, terrorizzato a notare che non si trattasse di un ringhio ma di un gemito di piacere. Che cosa gli stava facendo?

Si sforzò di rimanere lucido, ma benchè fosse attivo il suo corpo cedette e precipitò sull'erba. Sentiva il suo cuore battere forte, le mani della ragazza che lo toccavano con avidità.

Alla fine forse si trattava di un sogno, perchè non sapeva se fosse vero o meno, ma c'era quella sensazione di stranezza e di calore che gli trafiggeva il corpo.

Lei si arrese alla stanchezza, chiudendo gli occhi e appoggiando la testa sul suo petto, ma prima guarì la ferita e gli donò giusto una goccia del suo sangue per avergli salvato la vita.

 

-Ti devo un favore, Sesshomaru.- E si addormentò, consapevole che il suo ciclo di vita stesse per finire.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nota dell'autrice:

Buongiorno miei cari lettori, qui termina il mio secondo aggiornamento lampo. Ritenetevi fortunati di solito sono molto lenta, cmq spero che vi sia piaciuto.

Bella sorpresa vero? Si vedono un po' di cose, l'azione forse non è venuta come me lo aspettavo, ma mi rifarò nei prossimi.

Sesshomaru si è concesso, chissà che cosa succederà adesso. Guai seri.

Nella volta scorsa ho fatto un giochino, dove voi divevate indovinare come Inuyasha è diventato demone completo. Purtroppo per voi nessuno è riusciuto a scoprirlo eccetto : Nekiny. Complimenti.

La risposta giusta era: il sangue di Dafne porta ad aumentare il potere. Infatti se avete finito di leggere(come ovvio), sapete cosa ha fatto lei. Speriamo che il bel demone si accontenti.

Termino qui le spiegazioni, se avete dei dubbi sarò felice di spiegarveli.

Grazie a tutti per aver recensito e seguito questa mia opera.

Alla prossima.

Heart

  
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