Lasciate fare a Barney
Prompt di Holly Master: Ted/Barney, lui era il suo migliore amico, non Marshall, e glielo avrebbe dimostrato.
Parole: 624
"Allora? Sono o non sono il tuo migliore amico, dopo oggi?", chiese Barney con un sorriso a trentadue denti, quando quella sera si sedettero al loro solito tavolo al MacLaren's.
Ted gli rivolse un'occhiata a metà tra lo stupefatto e l'infastidito. "Migliore amico? Barney, dopo quello che ho passato oggi, è già tanto se ti rivolgo ancora la parola."
Al che, Barney aggrottò le sopracciglia, fingendosi offeso. "Non capisco per quale motivo ti debba lamentare, Ted, visto che ho fatto solo delle cose che sapevo per certo ti avrebbero risollevato il morale, in quanto tuo migliore amico.", disse, e cominciò ad elencare sulla punta delle dita. "Innanzitutto, ti ho offerto un posto nella mia azienda per aiutarti a superare il trauma del licenziamento..."
"Mi hai assunto come tuo assistente personale, Barney!", protestò Ted. "Inoltre, sono abbastanza sicuro che metà delle cose che mi hai chiesto di fare non siano neanche legali..."
"Dopodiché", lo interruppe l'amico, sollevando l'indice. "Ti ho portato ad una rilassante partita al laser tag..."
"Direi che la parola giusta sia sequestrato. A proposito, grazie mille per il tuo aiuto quando quei bambini mi hanno assalito quando hanno scoperto che ero in squadra con te."
"...Ed infine, ti ho organizzato un appuntamento con quel bel pezzo di donna. Almeno su questo sono stato bravo.", e sollevò la mano per un cinque, che non arrivò
"Sì, assolutamente. Peccato solo che la tipa in realtà fosse un uomo.", ribatté Ted sarcasticamente.
"Davvero?", chiese Barney, come se se ne fosse reso conto solo in quel momento. "Credevo avesse semplicemente l'aria un po' mascolina."
Ted emise un sospiro e prese un sorso della sua birra.
"Avanti, Ted, ammettilo.", disse Barney. "Sono io il tuo migliore amico. Con Marshall ti annoi, fate sempre le solite cose. Con me invece hai il divertimento, provi il brivido dell'avventura!"
"Eccome se gli provati oggi, i brividi.", rispose Ted. "Quando ho temuto che quella guardia mi arrestasse per fare una cosa che tu mi hai chiesto."
Barney si limitò a scuotere la testa. "Hai ancora bisogno di qualche prova, vero? Ebbene...", si voltò, e fortuna volle che ci fosse una biondina seduta al tavolo accanto. "Scusami", disse per richiamare la sua attenzione. "Salve, vedi l'uomo seduto con me? È mio cugino, un caro ragazzo, ma così timido, non riesce neanche a parlare con le ragazze, pensa un po'! Ed è tutta la sera che mi parla di te, e mi si spezza il cuore al pensiero che neanche stasera riuscirà a prendere il coraggio a due mani e chiederti da bere, quel ragazzo probabilmente morirà vergine..."
"D'accordo, basta così!", esclamò Ted paonazzo, facendo un gesto imbarazzato alla ragazza, che spostava lo sguardo dall'uno all'altro per capire se fosse uno scherzo o meno.
"Siete entrambi miei migliori amici, okay? Tutti e due, sia tu che Marshall. Adesso smettila di mettermi in imbarazzo, per favore.", e si accasciò contro lo schienale della poltrona. Barney schioccò la lingua soddisfatto. "Come inizio, direi che può andare.", disse, ignorando l'occhiata che gli venne rivolta. "Ted, so che l'ultimo periodo per te è stato difficile, ma volevo fare qualcosa per te; risollevarti il morale, da buon amico.", ammise, questa volta in tono serio.
Ted l'aveva capito, e in un certo senso, l'aveva apprezzato. Sicuramente quella giornata era stata tutto fuorché confortante, ma era il modo in cui Barney faceva sentire il suo appoggio: una partita al laser tag, un aiuto nel suo ufficio (seriamente, doveva capire ancora di cosa si occupasse veramente), un appuntamento con una ragazza conosciuta al bar.
Marshall avrebbe senza ombra di dubbio trovato un modo più consono per fargli tornare il buon umore, ma tutto sommato neanche i metodi di Barney erano completamente sbagliati.
A parte l'appuntamento al buio con un uomo, ovviamente.