Serie TV > Doctor Who
Segui la storia  |       
Autore: Cinziart_96    05/08/2015    1 recensioni
Immaginate.
Immaginate di poter cambiare l'Universo. Di Tempo, Spazio e Materia avrete bisogno.
Immaginate che questi tre poteri fossero nelle vostre mani. Scorressero nella vostra mente.
Immaginate cosa potreste cambiare in meglio... tutto.
Però non tutti sono di buon cuore come voi, no.
C'è chi vuole rifare tutto a sua immagine.
C'è chi vuole il potere sopra ogni altra cosa.
C'è chi, non riuscendo a controllare i tre poteri, perde se stesso.
Ma immaginate qualcosa di ancora peggiore. Creare un intero Universo solo per porgli fine.
* * *
--->Seguito della FF: "Dottore, abbiamo un problema."
NON è strettamente necessario averla letta per la comprensione dell'attuale storia.
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Doctor - 10, Nuovo personaggio, TARDIS
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

It's a huge lindor!

La ragazza dai lunghi capelli mori entrò nel TARDIS correndo, puntando diretta verso la poltroncina sgualcita sulla quale si sedette balzandoci sopra, mentre questa emetteva un cigolio di protesta. Iris non ci badò e senza alzare lo sguardo, cominciò a sfogliare il suo blocco di disegno e, presa una matita, cominciò a scarabocchiarci sopra qualcosa.
Il Dottore, concentrato su alcuni fili posti sotto la consolle, alzò la testa sorpreso di quella visita. Sospirando si mise in piedi, incrociando le braccia, ma continuò comunque a non dire nulla. Non era la prima volta che la ragazza si comportava così e ancora non riusciva a capirne il perché.
-Iris, non potresti avvisare quando decidi di entrare? Solo perché il TARDIS ti fa entrare, non significa che possa diventare un'abitudine. Soprattutto se il motivo è la noia.-
La studentessa sbuffò senza togliere gli occhi dal suo foglio, ancora appoggiato sulle ginocchia.

-Avevo solo voglia di starmene tranquilla e qui mi viene facile. E poi...- si bloccò, mordendo la punta della matita.
-E poi...?- il Signore del Tempo la guardò interrogativo, appoggiandosi alla consolle e incrociando le gambe.
Lei sbuffò. -E poi sto ancora cercando di imparare a viaggiare nel Tempo decentemente. Ammetto che aver guardato in quel tuo Occhio dell'Armonia è stato utile, ma è ancora faticoso.- fece una pausa, osservando la bozza di un TARDIS sul proprio foglio fatto pochi secondi prima. -Inoltre stare là fuori non mi aiuta, soprattutto con l'agitazione che ho in questi giorni. Qua dentro è tutto calmo.- concluse alludendo alla cabina telefonica.
-Vuoi cambiare aria?-
Iris a quella domanda guardò finalmente in faccia il Dottore, sorpresa di quella proposta.
-Come?-
-Un viaggio!- disse lui, alzandosi dalla consolle e cominciando invece a girarci intorno. -Dove vuoi andare? O quando vuoi andare?-
La ragazza accennò un sorriso. Non era la prima volta che viaggiava con il Dottore, difatti più di una volta insieme alle sue amiche, avevano raggiunto qualche meta nello spazio. Più spesso era capitato che avesse viaggiato senza di lui ma con le altre due sue amiche, utilizzando i loro poteri.
Per una volta però era sola con il Signore del Tempo e a quanto pare sarebbe stata lei a scegliere il luogo d'arrivo.
Rimise a posto il suo blocco da disegno in una borsa che si era portata dietro e si alzò in piedi, indecisa sul da farsi.
-Eh... ehm... N... Non lo so!- disse grattandosi la testa, che ora sembrava grande come un pallone con tutti quei nomi di città, periodi e guerre che le venivano in mente. La Rivoluzione Francese? Quella Americana? Oppure sarebbe potuta andare in Giappone, luogo che desiderava tanto vedere. Ma anche un altro pianeta sarebbe andato più che bene!
Il Dottore sorrise divertito vedendo la mora non dire una parola, ma continuare a cambiare espressione, passando da un sorriso d'illuminazione a scuotere la testa, indecisa.
Poi di colpo la vide illuminarsi e correre fuori dalla cabina, senza dire nulla.
-Ehi, ma dove stai andand...-
Non fece in tempo a completare la frase che la ragazza rientrò, sorridente.
-So esattamente dove andare!-

 

* * *

 

-Davvero, non vuoi andare da un'altra parte? Ci sono un'infinità di posti da vedere! Sapevi dell'esistenza di pianeti con gli alberi di colore azzurro e i cieli verdi?-
Iris scosse la testa. -No, no! Va bene quello che ho scelto io!- rispose, dondolando le gambe avanti e indietro, dopo essersi di nuovo accomodata sulla poltrona.
-D'accordo! Allons-y!- con un gran sorriso, il Dottore abbassò la leva e la macchina partì, seguita dai soliti scossoni. Pochi secondi e il traballare della cabina smise, segno che erano arrivati. Il Signore del Tempo fece cenno alla mora di aprire la porta, e in risposta, lei balzò giù dalla sedia per poi dirigersi davanti all'uscita e aprirla.
Rimase immobile e senza fiato davanti a quello che le si presentava di fronte, e come le aveva detto il Dottore poco prima, non mise piede fuori dalla cabina blu.
Di fianco alla ragazza si mise il Signore del Tempo, che si appoggiò allo stipite della porta.
-Allora? Che ne pensi?-
-E'... stupenda.-
Davanti a loro, un pianeta di un blu brillante, spezzato in parte dal verde e del marrone della terra. Un bianco spuma ne avvolgeva in molti punti il cielo, illuminato da un lato dall'unico Sole, dall'altro sembrava che la luce provenisse dal globo stesso, con tutte quelle luci gialle a contornare le città che da quella altezza sembravano minuscole.
-Non pensavo che mi avresti chiesto di vedere la Terra. Mi aspettavo una richiesta del tipo, beh, il Rinascimento? Il futuro? Un altro pianeta, magari con tre Soli?-
-Infatti l'idea iniziale era qualcosa del genere, poi ho pensato che forse, prima di vedere qualsiasi altra cosa, avevo l'obbligo di vedere casa mia! Insomma, questo spettacolo è più gratificante di una passeggiata nell'antica Roma.- fece una pausa, ragionando su quello che aveva appena detto. -...Beh, forse.- concluse, sorridendo al Signore del tempo.
Quest'ultimo contraccambiò il sorriso, dondolando sui piedi. -Dove vuoi andare?-
Iris ci pensò su un attimo, valutando bene la scelta, quando un brontolio della sua pancia le fece fare una mezza smorfia.
-Che succede ora?-
Lei distolse lo sguardo imbarazzata. -Ho fame.-
Ci fosse una volta in cui non pensasse al cibo...
-Ooh, aspetta ci sono!- esclamò puntando un dito verso l'alto. -Portami in un posto dove possa mangiare un sacco!- concluse con un enorme sorriso, spostandosi verso il centro della stanza.
Il Dottore chiuse le porte del TARDIS e raggiunto i comandi, incominciò ad impostare le varie coordinate.
-Iris, so esattamente dove portarti! L'ultima volta che ci sono andato, ed è stato davvero molto tempo fa, c'erano enormi fontane di... Oh, beh, vedrai!-
Il Signore del Tempo fece di nuovo partire la Macchina, sorridendo a Iris, altrettanto esaltata.
Un minuto dopo erano già atterrati.

 

* * *

 

Se c'è una cosa che non bisogna mai fare con Iris quando è affamata, è metterle sotto il proprio naso un enorme porzione di cibo. Questo perché la conseguenza sarebbe uno spettacolo poco piacevole per l'accompagnatore della ragazza. Ma il Dottore aveva fatto di più, senza immaginare cosa ne sarebbe seguito.
Appena arrivati, la mora era uscita dalla porta del TARDIS aspettandosi una città probabilmente abitata da soli ristoratori, che magari offrissero varietà di cibi provenienti dall'intero universo. Quando però vide il luogo che effettivamente avevano raggiunto, si voltò verso il Signore del Tempo con uno sguardo incomprensibile. Una via di mezzo tra la felicità e l'incredulità.
-Beh? Non dici nulla?- chiese, cercando di capire perché quello strano sguardo. Poi continuò. -Ci troviamo su 'Gnam', non ho idea di chi abbia avuto l'idea geniale di chiamarlo in questa maniera, ma a parte questo...- si affiancò alla ragazza, infilandosi le mani in tasca, poi proseguì. - E' un intero pianeta fondato sulla produzione di cioccolato! In qualunque città, paese, direzione, troverai solo e soltanto cioccolato. E non solo quello classico, ma anche quello alla nocciola, pistacchio, arancia, bianco, fondente, caffè e un altro migliaio di gusti provenienti da ogni luogo!- concluse con un sorriso, dondolando sui propri piedi e attendendo finalmente una qualche reazione da parte della ragazza. Ma questa rimase in silenzio, con gli occhi che sembravano brillare di un qualche fuoco, più del Sole che scaldava quel pianeta.
-Iris, che hai?- chiese preoccupato.
-Oh. Mio. Dio.-
-C... Cosa?-
-Io... Cioccolato... Cibo...-
-Cosa, Iris? Cosa? Che succede?- il Dottore le prese le spalle, scuotendole. A risposta, lei finalmente trasformo quell'imprecisabile comportamento in un impeto di gioia, con un mega sorriso stampato in faccia e un abbraccio per il Signore del Tempo.
-Ooh, Dottore! Grazie, grazie, grazie!!-
Lui non fece in tempo nemmeno a dire un 'Prego!' che Iris era già partita per la tangente, correndo verso un negozio, dalla quale si poteva intravedere attraverso le vetrine, immensi scaffali pieni di tavolette di cioccolato. Su dei tavoli c'erano grandi sculture, tutte di colori diversi ma fatte con lo stesso medesimo dolce materiale.

Il Dottore entrò nel negozio e un dolce profumo di cacao lo avvolse, invogliandolo a proseguire nel corridoio pieno di dolciumi. Una figura in continuo movimento attirò l'attenzione di lui, distogliendolo da una statua a forma di una specie di tartaruga con braccia. Avvicinandosi alla figura gli venne quasi un colpo capendo il motivo di tutto quel movimento: forse a causa di tutto quel caffè che in quei giorni stava continuando a bere, Iris correva da uno scaffale all'altro, accaparrando tutto quello che le sue braccia potessero contenere.
-I... Iris... non credi di star esagerando?-
La mora si bloccò proprio mentre stava afferrando una tavoletta avvolta da una carta color crema e sulla quale si leggeva ben in grande 'Cioccolato alle pere'.
-...Nno. Quando si tratta di cioccolato non si esagera mai. Non lo sapevi?- rispose tranquilla, per poi mettergli in braccio tutto quello che aveva preso fino a quel momento. -Possiamo comprarle?-
Il Dottore sgranò gli occhi a quella domanda, passando lo sguardo alternativamente dalle tavolette a Iris che lo guardava con aria supplichevole.
-Di che cosa ce ne facciamo di tutta questa roba?-
-Ma che domande fai? E' ovvio che ce lo mangiamo! Nel caso non ti andasse, ci penserò io a finire la tua parte! E devo ammettere che questa idea mi piace parecchio...- rispose gongolando.
Lui scosse la testa senza parole, rinunciando a qualunque tentativo di ribattere ormai certo che quella ragazza fosse un caso perso.
Sbuffando, appoggiò tutte quelle barrette sul bancone del negozio, disse a Iris di aspettarlo lì un attimo così che potesse andare a recuperare qualche soldo.
Uscì dalle porte e raggiunse uno schermo posto in una rientranza del muro, e senza farsi vedere usò il cacciavite per ritirare delle banconote. Velocemente se le infilò in tasca e fece il percorso a ritroso. Ora che ci pensava, in strada e nei negozi non c'era anima viva, cosa strana visto che ricordava bene il pienone di gente che c'era la prima volta che aveva visitato quel pianeta.

Rientrò nel negozio pensieroso e più volte tentò di chiamare il cassiere per poter pagare tutto quel cioccolato, ma non ricevette alcuna risposta.
-Come mai non c'è nessuno?-
-Non ne ho idea...-
-Ma io voglio il mio cioccolato!-
-Iris, possibile che tu sia in grado di pensare solo a quell...- non riuscì a finire la frase, colto di sorpresa dallo sguardo implorante di lei. Sospirò, ricordandosi che era stato proprio lui a portarla in quel luogo. -D'accordo, d'accordo.- concluse sconfitto.
Con un salto superò il banco, prese un sacchetto e ci infilò dentro le tavolette. Fatto questo, riprese le banconote recuperate poco prima e le infilò nella cassa, raggiungendo la cifra richiesta.
-Ecco a lei, signorina.- disse passando il sacchetto a Iris.
-Grazie mille!- rispose felice.
-Ora che hai il tuo adorato cioccolato...- iniziò il Dottore, saltando di nuovo il bancone e affiancando la ragazza. -...Che ne dici di andare a fare un giro in città? Non mi piace il fatto che non ci sia nessuno in giro.-
-Certo che sì! Ma mentre andiamo... mi mangerò una tavoletta!-
Il Signore del Tempo roteò gli occhi, seguendola fuori dalla porta. -Sei senza speranze...-
-No, sono affamata.- disse, rompendo a metà la barretta scelta e offrendone una parte al Dottore. -Ne vuoi? E' alla banana.-
-Grazie! Ora però vieni con me. In realtà penso di aver appena capito dove sono tutti.-
-Ah, davvero?- addentò un po' di cioccolato. -E dove sono?-
Lui indicò con un dito un punto all'orizzonte rossastro, dove si intravedeva un sottile filo di fumo, che salendo stava formando un grosso cumulo di nuvole scure.
La mora strizzò gli occhi, cercando di capire da dove arrivasse quel fumo. -Che cos'è? Una specie di... eruzione?- chiese, mangiandosi anche l'ultimo pezzo di cioccolata.
-Lo è. Vuoi vederla da vicino?-
-C... Cosa? Ma non sarà pericoloso?-
-Naah, sono sicuro che ti piacerà invece! Andiamo?- le porse la mano, sorridendo.
Iris lo guardò incerta, ma sapeva di potersi fidare. In fondo anche Lara aveva viaggiato con lui ed era tornata sana e salva. Perché non anche lei?
Gli afferrò la mano, contraccambiando il sorriso.
-Andiamo!-

 

* * *

 

-Noo, non ci posso credere!-
Migliaia di persone avevano lo sguardo puntato su quello che era un vulcano fumante, con lunghe scie marroni che lentamente scendevano dalla bocca, per poi unirsi e formare veri e propri fiumi di cioccolata incandescente. I lapilli, che saltavano fuori copiosamente, cadevano tra le persone che prontamente si erano portati ombrelli o cappelli protettivi. In molti erano quelli che raccoglievano queste gocce, grandi quanto biglie e se le mettevano in cestini.
Iris, appena accorta di quello spettacolo era rimasta nuovamente a bocca aperta e come colta da un improvviso dubbio, si era strofinata gli occhi per essere sicura che non fosse tutta un'illusione.
Il Dottore le si affiancò con le mani in tasca, gongolando.
-Siamo capitati proprio nel giorno dell'eruzione, ed è una fortuna, perché capita solo una volta ogni due anni... Ah, tieni comunque!- disse, passandole poi un ombrello verde, identico a quelli di tutti gli altri presenti. Lui ne aprì un altro subito dopo. -Aprilo, se no ti beccherai un sacco di quei lapilli in testa.-
La ragazza lo aprì subito, continuando a fissare il vulcano. -Ma Dottore, ora che ci penso, i proprietari dei negozi non hanno paura a lasciarli aperti senza nessuno a controllarli?-
-Questo pianeta non ha mai conosciuto la povertà. Il commercio del cioccolato ha fruttato talmente bene che se anche arrivasse un ladro a portar via qualche tavoletta, il danno sarebbe quasi impercettibile.- spiegò sotto lo sguardo attento di Iris.
-Cavolo. Si deve vivere proprio bene qui.- constatò riportando lo sguardo sul vulcano. C'era qualcosa di fantastico che le sfuggiva...
-Io non credevo che potesse esistere un pianeta fatto letteralmente di cioccolato! Nel senso... significa che il nucleo non è di lava ma di...- si bloccò un momento, voltandosi nuovamente verso il Signore del Tempo. -Aspetta. Questo significa che... Ooh, ma è fantastico!-
Lui la guardò interrogativo. Cos'altro le era venuto in mente...?
-E' UN ENORME LINDOR.- concluse battendo le mani e uno sguardo da ebete.
-C... Cosa?- al Dottore caddero le braccia a quella affermazione, certo al 100% che se ci fosse una possibilità di recuperarla, era andata perduta per sempre.
Cosa peggiore, leggeva nei suoi occhi uno scintillio, un'idea improponibile, che sperava rimanesse nella sua mente e che non uscisse dalla sua bocca.
-No, scordatelo.-
-Solo un salto, ti prego!-
-No, no, no! Non osare chiederlo! Non ti ci porto a vedere un nucleo di un pianeta. Anche se è di cioccolato!-
-M... Ma solo un'occhiata!- Iris unì le mani, pregandolo con uno sguardo a dir poco disperato.
Il Signore del Tempo la guardò esasperato, passandosi una mano sul volto. Mai, in novecento anni gli era stata fatta una proposta del genere. Non che lui non fosse mai andato a vedere qualche nucleo, alcuni erano realmente particolari... ma conoscendo la ragazza, sapeva che sarebbe stata capace anche di chiedere di assaggiarlo!
Come se Iris gli avesse letto nella mente, mise il broncio.
-Ehi, non penserai davvero che sia capace di voler toccare il nucleo. Ho chiesto di buttarci uno sguardo, mica di mangiarlo!-
Il Dottore sospirò. -D'accordo, ma rimarremo nel TARDIS e non andremo oltre, capito?-
-Sissignore!- Iris saltellò felice, poi si abbassò a terra per acchiappare qualche lapillo e infilarlo nel sacchetto. -Allora andiamo!- disse dirigendosi verso la cabina blu.
Lui la guardò allontanarsi. -Non ci posso credere... ho davvero accettato.-
Con calma, la seguì dentro il TARDIS lanciando il suo lungo cappotto su una delle colonne presenti nella sala consolle e raggiunti i comandi, si mise a premere i soliti bottoni e leve, impostando le giuste coordinate.
Iris si era seduta ancora sulla poltrona e osservava il Signore del Tempo che si destreggiava sicuro tra le manopole, chiedendosi come facesse a ricordarsi la funzione di tutti quei pulsanti colorati.
La cabina si alzò in volo nuovamente, facendo qualche scossone di troppo, forse come lamentela per il luogo che volevano raggiungere, ma pochi secondi e smisero del tutto.
Il Dottore controllò che Iris stesse bene, poi le fece cenno di uscire.
-Okay, apri pure la porta... ma non uscire. Ho ampliato il campo di forza del TARDIS ma il caldo potrebbe essere ancora piuttosto forte.-
-Ricevuto!- aprì lo sportello e ridacchiò, felice che la sua teoria fosse esatta. -Ah! E' proprio un Lindor! C'avevo ragione!- si sporse di un poco al di fuori della cabina, ma rientrò subito sbuffando per l'afa. -Effettivamente fa troppo caldo...-
Il Dottore sorrise. -Te l'avevo detto.-
-Ma perché cavolo esiste il caldo! Lo odio. E' più bello il freddo.- disse chiudendo dietro di sé le porte, cercando aria più fresca. -Okay, la smetto di lamentarmi.-
Lui scosse la testa, voltandosi verso i comandi già pronto per impostare una nuova meta.
-Ti va di vedere un'ultima cosa, prima di tornare a casa?-
-E me lo chiedi pure?- rispose, affiancandosi a lui. Per la quarta volta, il Dottore abbassò la leva e si attaccò forte alla consolle. Lo stesso fece Iris, che sorridendo cercava di figurarsi che altro le avrebbe mostrato il Signore del Tempo.
Che cosa poteva offrirle ancora quel pianeta?

 

* * *

 

-Una fiera di cioccolato!- esultò il Dottore attraversando le porte del TARDIS. -Bancarelle, luci colorate, bevande e tanti, anche troppi, souvenir! Non è quello che voi essere umani adorate tanto?- chiese a Iris che velocemente era uscita dalla cabina per osservare quello che il Signore del Tempo voleva mostrarle.
-Sì, può darsi...- rispose scartando una seconda tavoletta di cioccolato, questa volta fondente. -Ma non preoccuparti, non ho intenzione di fare altre compere. Per ora sono perfettamente a posto!- sorrise, mostrando il suo prezioso sacchetto.
Con calma si avviarono per un viale interamente occupato da banchi pieni di merce di ogni genere, illuminati da tantissime luci dorate, alcune ad intermittenza, unica fonte di luce dopo che il Sole era tramontato.
La folla di gente era molta, ma non abbastanza da impedire il passaggio. Sembrava che tutte le persone radunate intorno al vulcano si fossero decise a tornare a ripopolare la città deserta. Iris sorrise, riuscendo finalmente a vedere il gran numero di alieni presenti in quel luogo: alti con la pelliccia, umani con la coda, esseri simili a canguri. Non sapeva nemmeno lei come descriverne molti.
Per più di due ore, la ragazza e il Signore del Tempo attraversarono quel viale che sembrava non avere fine, soffermandosi per lo più ad osservare i tanti cuochi che, da veri professionisti, creavano le loro sculture di cioccolato o a cercare di far capire l'uso dei souvenir presenti nei tanti banchi, ma che Iris non comprò nemmeno, come aveva affermato inizialmente.
-Allora, ti stai divertendo?- chiese il Dottore porgendole una tazza di cioccolata calda , per poi accomodarsi di fronte a lei su un tavolino miracolosamente trovato libero.
-Moltissimo! Questo posto mi ricorda un sacco il periodo natalizio. C'è la stessa frenesia...- rispose mangiando un cucchiaino di panna.
-In effetti è molto simile. Mi spieghi cosa ci trovate di così divertente?-
Iris fece spallucce. -Me lo chiedo pure io. A me non piace andare di fretta, però mi riduco sempre a farlo perché ci penso sempre all'ultimo. Ai regali, intendo.- sorseggiò un po' della sua cioccolata, con il Dottore che la osservava tranquillo con la testa appoggiata su una mano. -Questa cioccolata è qualcosa di fantastico!- concluse felice.
Lui la guardò perplesso. Come cavolo faceva a ingerire tutti quegli zuccheri?
-Che c'è?- Iris lo fissò interrogativa.
-Sei sicura di essere umana?-
-Cos... Certo che sono sicura! Perché mai non dovrei esserlo?-
Il Dottore indicò la tazza già mezza vuota. -Hai idea di quanto cioccolato hai mangiato in queste ore? Un'altra persona sarebbe già stata male alla terza tavoletta mangiata di seguito.-
-Ehi, io sono arrivata a una tavoletta e mezzo! E poi avevo fame. Ma cosa più ovvia... alla cioccolata non si dice mai no!- concluse bevendo l'ultimo goccio della sua adorata bevanda.
Il Signore del Tempo si passò una mano sul volto, incredulo. -Umani... non vi capirò mai davvero.-
Iris appoggiò la tazza vuota sul tavolo e si alzò dalla sedia, seguita dal Dottore che sorridente la prese per mano. Lei contraccambiò con il sorriso più bello che potesse fare e gongolando si avviarono a ritroso per il viale, per poter raggiungere il TARDIS.
La ragazza entrò traballante nella cabina, sia per la pancia piena che per la stanchezza di quella lunga giornata. Si accasciò esausta sulla poltroncina sgualcita, sbadigliando più e più volte con gli occhi che a fatica le restavano aperti.
Il Signore del Tempo, che nel frattempo si era sistemato tra i comandi, la osservava divertito pensando che era raro vedere Iris in uno stato così comatoso, tipico invece della sua amica Lara, sempre sul punto di addormentarsi per un motivo o per l'altro.
-Per che ora vuoi che ti porti a casa?- chiese lui, impostando le coordinate della giusta città.
Lei lo guardò con l'aria di chi è appena caduto dalle nuvole.
-P.. Per che ora? Per le... sei? Così mia madre non farà storie.-
-Perfetto!-
La mora si strinse alla sedia mentre il Dottore fece partire il TARDIS.
Dopo cinque minuti entrambi erano fuori dalla Macchina del Tempo, di fronte al cancello di casa di lei che, faticosamente, stava cercando le chiavi.
-Oh, eccole!- esultò, mostrandole al Signore del Tempo. Rimase comunque immobile a fissare le proprie scarpe, indecisa sul da farsi.
Lui la guardò preoccupato, chiedendosi se forse non stava bene per il troppo cioccolato che aveva mangiato. Invece, non fece nemmeno in tempo a pensare a chissà cosa potesse causargli tutta quella assunzione di zuccheri, che si ritrovò bloccato in un abbraccio.
-Grazie Dottore! Oggi è stata una giornata assolutamente fantastica! Ne avevo proprio bisogno.- disse cingendolo in un abbraccio ancora più forte, alla quale lui contraccambiò subito.
-Non c'è di che, Iris.-
La ragazza si staccò dall'abbraccio e come colta da un'improvvisa energia, saltellò fino all'entrata del cancello. Appena superato, lo richiuse dietro di sé salutando con un sorriso il Signore del Tempo e, con un'ultima corsa raggiunse le scale della propria casa, scomparendo poi appena entrata nella veranda.
Il Dottore la seguì con lo sguardo fin quando non fu più visibile e con un mezzo sorriso rientrò nella cabina. Di tutta quella giornata, c'era una cosa che non avrebbe mai voluto perdersi: che scuse avrebbe usato Iris per giustificare tutto quel cioccolato che aveva comprato, quando sua madre l'avrebbe scoperto?

 

////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////

 

Note Autrici:

Tempo: In orario, per una volta. Forse.
Luogo: In piscina! 8D

*Un Dottore selvatico, con tanto di bermuda, tappa naso e occhialini, si avvicina ad un microfono posto vicino al bordo piscina, mentre tutti gli ospiti sono spaparanzati su sdrai sparsi qua e là e altri immersi in acqua, intenti a nuotare o a giocare con dei palloni. Solo quando il Signore del Tempo comincia a fare le prove del suono del microfono, battendoci sopra un dito, tutti gli alieni e non smettono di fare quello che stavano facendo per portare l'attenzione su di lui. *

Dottore: Ehilà, gente! :D
Allora, vi state finalmente godendo le dovute vacanze? Io se devo essere sincero, sì. Per una volta non devo preoccuparmi di ritrovarmi con una padella in testa. Sapete, il Capo del teatro è andato in vacanza pure lui almeno ad una galassia di distanza da qui, per cui posso starmene qua a dirvi le Note Autore senza pensieri o troppe scalette. Forte, no? * W *

Dunque, parlando invece del capitolo: le ragazze mi avevano detto di dire qualcosa in tal proposito... * ci pensa su un attimo *
Oh, giusto! Dovete sapere che quello che avete appena letto è stato interamente scritto da Yuki. A breve ci saranno altri due capitoli, uno scritto solo da Gallifrey_96 e un altro da Fluffy. Diciamo che sono come una sorta di pausa prima della tempesta. E, che rimanga tra noi, ma ho paura che sarà una tempesta bella grossa, a giudicare dai discorsi che sono riuscito a cogliere l'altro giorno, mentre quelle tre discutevano sui futuri capitoli.

Ottimo! * si sfrega le mani * Ora che ho detto tutto quello che dovevo, possiamo tornare alle nostre vacanze! Come sempre, se volete lasciarci un commento, una recensione, un abbraccio fate pure, è sempre tutto bene accetto se può far migliorare le autrici! ^__^

Un saluto,
Gallifrey, Yuki e Fluffy


La storia è basata su fatti e personaggi creati e appartenenti alla BBC e a chiunque ne detenga i diritti. La storia non è scritta a scopo di lucro, ma solo per nostro puro diletto.

 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Doctor Who / Vai alla pagina dell'autore: Cinziart_96