Anime & Manga > Saint Seiya
Segui la storia  |       
Autore: CuroNeko_chan    06/08/2015    2 recensioni
è da un sacco che non mettevo una nuova storia e adesso eccomi qui! Allora questa mia prima fanfiction su Saint Seiya si colloca tra la fine della serie Ades e l'inizio dell' Omega. Hyoga,Shiryu, Ikki, Shun e Seiya ci sono tutti anche se la storia è incentrata molto su Hyoga (il mio diletto XD).
Spero vi piaccia. Buona lettura!
Genere: Avventura, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cygnus Hyoga, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Proseguimmo con passo sicuro; il nostro silenzio lasciava spazio alle migliaia di urla e di pianti dei dannati.

Si sentivano rumori di frustate e un forte odore di sangue mischiato ad acqua salata.

Arrivammo infine alle pendici del castello di Hella;ad attenderci molti cavalieri caduti: Skoll, Eibon dei pesci, soldati egizi, blue warrior delle terre russe e sette cavalieri che indossavano armature del tutto simili a quelle portate dai cavalieri di Ilda.

“Un bel comitato di benvenuto”

Athena si pose davanti a tutti noi rivolgendosi verso i nemici

“Lasciateci il passo, forse non sarà necessario giungere allo scontro”

Eibon il traditore, perchè morto come gold dei pesci, fu il primo a scansarsi per lasciar passare la dea.

Athena avanzò con al fianco la regina; ma a noi cavalieri non fu permesso seguirle.

La regina si voltò verso i suoi cavalieri “Non temete ed attendete qui il nostro ritorno”

Lo zio Seiya guardava con occhi preoccupati la sua dea

“Athena..”

Saori ci fece un piccolo gesto per indicarci di stare agli ordini della regina, poi entrò nel palazzo di Hella.

 

Attendemmo con pazienza in un irreale silenzio pieno di sguardi e occhiate poco amichevoli.

Lo zio Ikki era il più sofferente, non gli piaceva aspettare ma suo fratello, di tanto in tanto, lo cercava di calmare con una mano sullo spallaccio o con un semplice sguardo.

I cavalieri di Asgard si erano avvicinati l'uno all'altro un po' timorosi, lo zio Shiryu sembrava calmissimo, papà e Seiya erano concentrati, pronti ad intervenire in qualsiasi momento.

 

Le porte del castello furono aperte.

 

Un dardo colpì Shun alla spalla, sfondando l'armatura della vergine con un suono secco e tremendo.

 

Dalle due porte uscirono uno stuolo di ombre con sul volto la propria maschera funebre; e attaccarono con violenza.

Seiya era sconcertato e visibilmente preoccupato;cominciò a farsi spazio a suon di attacchi accecanti per raggiungere la residenza.

 

Lo zio Shun era sofferente, il fratello lo teneva saldamente aiutato da Shiryu a difenderlo.

Tutti fummo assaliti,riuscii a intravedere il Koliso di mio padre ma persi di vista gli altri tanti erano i nemici ad accerchiarci, poi un colpo alla nuca

uno alla caviglia

uno alle tempie

uno alla bocca dello stomaco

e fu nero.

 

Mi risvegliai di soprassalto, come quando si viene svegliati da un incubo durato troppo a lungo.

Provai a sollevarmi sui gomiti ma cominciai a vomitare convulsamente.

La gola bruciava e nella bocca avevo quel sapore, acido e schifoso.

Neanche il tempo di pulirmi la bocca con il dorso della mano che qualcuno mi prese per i capelli sollevandomi.

“Non è tempo di riposare feccia!!”

Fui scaraventata contro altre persone cadendo rovinosamente.

Mi rialzai piano ancora nauseata e mi girai per vedere coloro che avevo colpito, erano cadaveri.

Corpi di persone morte, alcune addirittura decomposti che camminavano ed ubbidivano, cadevano e si rialzavano senza dire una parola, senza muovere le pupille.

Ebbi un altro attacco di vomito.

Qualcuno mi prese un braccio sussurrandomi “ smettila e mettiti in fila come questi qui”

Mi girai e fui lieta di trovarmi Tyr al fianco

“Cosa ci facciamo qui?”

“Non lo so, gli altri sono spariti”

I suoi occhi rossi si muovevano in continuazione in ricerca di una qualche via di fuga o degli altri cavalieri.

“Niente più principessa?”

“Non è il momento” mi ammonì.

La marcia continuava, la meta era una grande nave ancora da ultimare. Sul ponte lavoravano un numero assurdo di persone, e nuove continuavano a seguirle.

“Questa è la punizione per gli assassini, costruire la grandiosa nave da utilizzare quando giungerà Ragnarǫk”

Mi ritrovai a pensare che tutti i cavalieri si sarebbero ritrovati in quel luogo: eravamo tutti assassini.

 

“Tyr, questo vuol dire che siamo morti?”

Lui di tutta risposta mi graffiò con i suoi artigli il braccio

“Ahi”

“Se provi dolore vuol dire che sei ancora viva.”

“Buono a sapersi, ci sono un sacco di cose che devo ancora fare”

 

Giungemmo alla nave, la calca andava aumentando e i guardiani diminuirono

“E' la nostra occasione Cygnus”

Uno sguardo d'intesa e partimmo in direzioni diverse il più veloce possibile e il più a lungo possibile.

Lui fu inseguito mentre ignorarono completamente la mia fuga.

Mi fermai ansimando su un'altura, da lì riuscii a vedere solo una porzione dell'immenso territorio.

Ebbi paura.

Dovevo assolutamente cercare tutti gli altri, specialmente papà.

Mi concentrai per captare i loro cosmi, quando ne riconobbi uno corsi verso quella direzione.

Giunsi davanti ad una grande siepe scura e piena di enormi spini, il cosmo che percepivo era dietro di essa, non trovando entrate decisi di crearmene congelando parte delle pianta, non dovevo destare troppo sospetti.

Mi immersi nel dedalo di siepi dopo di quella: era un labirinto.

 

Girai a caso, svoltando e ritornando indietro più e più volte. Per l'ennesima volta mi girai trovandomi davanti un vicolo cieco, nel farlo sentii un dolore alla mano, la guardai e la trovai sanguinante; un sottilissimo filo le era affianco.

Lo riconobbi subito e cominciai a seguirlo: avevo trovato il mio filo d'Arianna.

Seguii quel filo fino a quando finalmente riconobbi l'armatura dell'arpa

“Bragi!Meno male che ti ho..”

Il cavalieri si girò, non era Bragi.

“Spiacente, forse è questo il cavaliere che stavi cercando”
Indicò il corpo riverso del cavaliere, ricoperto di ferite e nella sua mano v'era la sua arpa spezzata in due.

“Sei il cavaliere che attaccò Shun e Shiryu ad Asgard. Qual'è il tuo nome?”

“Mime, cavaliere dell'arpa.”

“Un cavaliere doppiamente morto! Diamond Dust

Il colpo andò a segno scaraventandolo contro una delle grandi siepi, le spine gli si conficcarono nella schiena e sugli avambracci, ma non una goccia di sangue sgorgò dalle ferite

“Non è educato attaccare prima di essersi presentati ”

Una corda dell'arpa mi circondò il collo togliendomi il fiato

“Che esserino insulso”

La stretta si strinse, in più mi intrappolò le gambe e le braccia.

“Presto ti unirai a noi cigno,come cadavere”

“Spiacente, ma ho ancora un sacco di cose da fare”

Congelai una delle corde riuscendo a romperla, ma le altre si strinsero sempre di più. Sentivo le ossa scricchiolare.

Riuscii ad alzare una mano verso di lui “Freezing coffin

La bara di ghiaccio lo circondò completamente liberandomi dalle corde della lira.

Subito corsi in soccorso di Bragi, respirava ma era in un bagno di sangue, sottili linee rosse gli circondavano il collo, le spalle, i polsi, le cosce.

Non sapevo come aiutarlo.

 

Con un rumore secco la bara di ghiaccio si ruppe, Mime venne fuori visibilmente incazzato.

“Morirai in modo lento e doloroso”

Mi posi davanti al corpo di Bragi per proteggerlo

Diamond Dust

Mirai un po' più in alto di prima, lui schivò e mi circondò con le sue corde impedendomi ogni genere di movimento.

Le corde si strinsero sulla mia carne, lacerandola e incrinando l'armatura.

Non gridai, semplicemente per non dargli soddisfazione.

Mime cominciò a suonare, e ad ogni nota le pene aumentavano.

Sentii un suono di rottura provenirmi dalla spalla, la clavicola si era spappolata.

Quando cominciai a perdere sensibilità agli arti le corde che li trattenevano furono rotte.

 

“Non osare oltre cadavere”

Mio padre mi era davanti, la sua armatura d'oro brillava anche con la luce scura di quel regno di morti.

“Dannati cavalieri di Grecia!!”

Aurora Thunder Attack

Mime fu sconfitto, il suo corpo congelato cadeva a terra frantumato in milioni di frammenti.

Con un unico attacco.

“Papà?”

Si girò, il suo sguardo era freddo e, per la prima volta, scuro. Come lo avessi deluso o distratto da qualcosa estremamente più importante, più importante di me.

“Stai bene?Riesci ad alzarti?”

“Stò bene” mentii,non volevo darli altri pensieri.

“Muoviamoci, dobbiamo tornare al castello”

“Papà, e Bragi?”

“Ormai il suo cosmo è estinto”

E si incamminò.

Lo seguii poco dopo con il cuore a pesare nel petto

 

“Natassia, li senti? Quanti altri cosmi riesci a percepire?”

“Quelli degli zii, poi Tyr e nient'altro”

“Esatto, siamo rimasti solo noi”

 

Nel tragitto trovai i cadaveri degli altri cavalieri di Asgard, tutti ricoperti di sangue,pieni di ferite, le armature distrutte in più punti.

Più di una lacrima mi solcò le guance.

“I cavalieri non piangono Natassia”

 

Arrivammo alle pendici del castello, i miei zii ci stavano aspettando, Shun era più pallido del solito ma lo sguardo era deciso.

“Siamo rimasti solo noi”

“Ci hanno divisi per ucciderci più facilmente”

“Quei ragazzi non meritavano questo”

“Sono cavalieri,non dimenticarlo”

“Seiya, hai idea di come entrare?”

Lui annuì, si alzò e andò più avanti così da farsi vedere dalle guardie

Infiniti Bureiku

La via fu spianata, tutti entrammo nel castello chiudendo le porte dietro di noi.

Nel cortile d'entrata c'era Hella stessa, con Ilda esanime per terra e il collo di Athena stretto nel suo palmo.

“Siete riusciti a sopravvivere ordunque”

 

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Saint Seiya / Vai alla pagina dell'autore: CuroNeko_chan