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Autore: Radagast99    06/08/2015    1 recensioni
[Disney/Dreamworks]
Tutti noi abbiamo guardato i cartoni della Disney da bambini, sperando che i nostri eroi preferiti riuscissero a realizzare i propri sogni. Ma non esistono solo gli eroi; cosa si nasconde dietro la figura degli antagonisti che tanto odiavamo? La loro anima è davvero così nera come pensiamo? Qui scoprirete tutto ciò che non è stato mai detto, qui scoprirete che nei buoni c'è molta più malvagità di quanto lascino pensare.
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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THE RED FLOWER

La giungla era stranamente silenziosa quel giorno, come sotto l'influsso di qualche strano incantesimo. Sugli alberi le scimmie che erano solite scherzare con tutti erano nascoste nelle loro tane e persino il ronzio degli insetti pareva più pacato del solito. Un tuono risuonò in lontananza, spingendolo ad affrettare il passo mentre le prime gocce d'acqua gli inumidivano il folto pelo. Girò attorno ad un tronco caduto, iniziando a correre mentre le grandi foglie che lo circondavano si piegavano sotto le pesanti gocce che cadevano dal cielo. Trovò riparo in una piccola grotta, poco più di una rientranza in una parete rocciosa ad essere onesti. Attraverso la cortina di pioggia i colori della giungla solitamente sgargianti e vivaci sembravano più spenti e smorti. Con la stessa velocità con la quale si era scatenato il temporale tornò il sole, rivelando la vegetazione rinvigorita dal nutrimento appena ricevuto e ciò che rimaneva della strada, ormai ridotta a poco più di un pantano. Si scrollò per eliminare le ultime tracce d'acqua dal pelo e ricominciò a camminare, sperando che Akhila non si arrabbiasse troppo per il suo ritardo. La trovò nella radura in cui si erano incontrati molto tempo prima, in un giorno di pioggia proprio come quello. Era distesa sotto i rami di un enorme albero d'ebano, stranamente asciutta nonostante il diluvio di poco prima. Lo raggiunse con un agile balzo felino e gli passò accanto, strusciando lievemente il suo corpo contro il suo.-Shere Khan, mi hai fatto aspettare, e questo non mi piace...- Gli morse giocosamente la coda, lanciandogli una scarica di brividi lungo il corpo; fece per parlare, ma venne subito interrotto dalla compagnia -Tuttavia ti perdono questa tua terribile mancanza e, per dimostrartelo, ti permetto di darmi un bacio, sempre ammesso che prima riesca a prendermi!- Rimase a guardare i suoi occhi, neri come la notte, e per poco non si accorse del fatto che stava scappando via, veloce come il vento. Partì all'inseguimento, evitando radici sporgenti e massi appuntiti con agili balzi, tentando di recuperare il vantaggio che la sua compagna aveva guadagnato. Poco a poco gli alberi iniziarono a farsi più radi ed i sentieri più larghi, segno evidente che si stavano allontanando dal cuore della giungla per avvicinarsi al villaggio degli uomini. Ah, gli uomini, creature così insignificanti quanto temibili. Quando era solo un cucciolo i cuccioli d'uomo, senza farsi vedere, si avventuravano tra gli alberi per giocare con lui e portargli gli avanzi del loro pasto, spesso rubato spudoratamente ai genitori. Tuttavia la fanciullezza era passata e, man mano che le sue zanne crescevano, la diffidenza dei suoi amici era aumentata e alla fine non erano più venuti. Si era preoccupato per la loro incolumità ed aveva raggiunto il villaggio, desideroso di rincorrerli come facevano una volta, ridendo e scherzando. Il suo arrivo tuttavia era stato celebrato con lance e massi appuntiti, causandogli una lieve ferita alla zampa destra. Gli uomini erano così stupidi, pensavano di essere le uniche creature al mondo capaci di pensare, le uniche in grado di comprendere sentimenti quali l'odio, l'amicizia, l'amore... Con un ultimo balzo superò un piccolo torrente, poco più di un rigagnolo d'acqua in effetti, e afferrò Akhila gettandola a terra -Non sottovalutarmi mai, mia cara...- fece per darle un colpetto sul muso, ma quella si liberò dalla sua stretta e corse via, tra gli alberi -Neanche tu!- la sua risata riecheggiò nella giungla, più dolce del canto degli uccelli al mattino. Si avviò lungo la scia lasciata dal suo odore, ma una brutta sensazione lo fece fermare di colpo, e poi lo sentì. BUM. Gli uomini li avevano trovati, erano stati degli stolti pensando di poter giocare come quando erano poco più che cuccioli, arrivando fin sul confine con il villaggio. Si slanciò in avanti, sfruttando tutta la potenza dei muscoli per arrivare in tempo prima che... Giunse in una piccola radura cosparsa di foglie secche e rami caduti; un manipolo di uomini rideva e scherzava, guardando il frutto della loro caccia. E poi lì, a terra, Akhila si muoveva debolmente, respirando a fatica. Uno degli uomini, un grasso funzionario britannico con un arnese in bocca, lo avvistò e per poco non saltò in aria per il terrore. Shere Khan emise un basso ringhio, più per avvertirli di andarsene che per minacciarli. Uno degli indigeni sollevò la sua arma, una di quelle appena arrivate dall'Inghilterra di cui si parlava tanto nella giungla. Prima che potesse scagliare nuovamente fuoco e tuoni si abbatté su uno degli uomini, facendogli sbattere la testa su un grosso masso. Era la prima volta che uccideva un uomo, ma non provò alcuna sensazione, doveva correre prima che... Uno strano odore attirò la sua attenzione, facendolo voltare. Dove era caduto l'oggetto che aveva in bocca l'uomo era sbocciato un bellissimo fiore rosso che si muoveva in una danza vorticosa e selvaggia, divenendo poco a poco più grande. Si avvicinò per guardarlo da vicino, ma subito si accorse che il calore aumentava sempre di più, divenendo quasi doloroso. Si tirò indietro con un balzo, mentre gli uomini cominciavano a scappare urlando. Una voce interna, primordiale, gli urlò di scappare senza voltarsi indietro, prima che il fiore rosso lo raggiungesse. Si avviò a gran velocità, ma un lamento attirò la sua attenzione; afferrò Akhila con i denti, iniziando a trascinarla verso il folto degli alberi. Nonostante tutto non era abbastanza forte per trasportare Akhila a peso morto; provò a sussurrarle all'orecchio e ad urlare contro con rabbia, ma non provò neanche ad alzarsi. Nel frattempo il fiore era diventato enorme e li stava raggiungendo, come se volesse divorare prima loro e poi il resto del mondo, in una spirale di distruzione e dolore. Stava per ricominciare a trascinarla quando una sola parola -Vai.- Quell'unica parola, così semplice eppure così densa di significato le strappò le ultime forze e, con un ultimo fremito, le palpebre si abbassarono a coprire gli occhi. Shere Khan iniziò a correre, allontanandosi dal fiore, da Akhila e dai resti dei suoi sogni infranti. Quando si ritrovò nel cuore della giungla si abbandonò al pianto, ricordando che Akhila voleva dirgli qualcosa. Proprio allora capì; gli uomini non solo avevano ucciso Akhila, ma anche il suo futuro cucciolo, e per questo li avrebbe uccisi, se solo avesse imparato i segreti del fiore rosso...

///////////////////////L'ANGOLO DELL'AUTORE////////////////////////
Ed eccoci qui con un nuovo capitolo, molto in stile Bambi in effetti....
Mi rendo conto che sia immensamente più corto dei primi due, ma questa è la seconda versione. Inizialmente lo avevo fatto molto più lungo ma, non so, non rendeva bene l'idea, quindi ho deciso di concetrare tutto il dramma in meno parole. Ebbene, come sempre sono aperto a nuove richieste (purché non siano su Scar, VI PREGO non fatemi fare Scar, è già perfetto così com'è) Dunque, beh, ci leggiamo alla prossima Disneyani!

   
 
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