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Autore: Bellamy    06/08/2015    1 recensioni
La battaglia tra i Cullen e i Volturi termina in maniera inaspettata: i Cullen perdono, Edward e Bella si uniscono alla Guardia di Aro e Renesmee perde la memoria. I pochi mesi di vita vissuta da Nessie vengono spazzati via.
Dopo quasi un secolo, Aro invita Renesmee a Volterra.
Genere: Malinconico, Suspence, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Nuovo personaggio, Renesmee Cullen, Volturi | Coppie: Bella/Edward
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Breaking Dawn
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“Che ci fa lei qui?!” urlò Bella con tutto il fiato che aveva nei polmoni. In quel momento si sentiva dentro di sé un mostro che smaniava di uscire fuori e uccidere chiunque si mettesse davanti al suo campo visivo.
Era arrabbiata, felice, furiosa, meravigliata, infuriata ma erano anni che non si sentiva così piena e in vita.
Sembravano che le sue silenziose preghiere si fossero avverate, che qualche forza lassù abbia avuto troppa pietà di lei e abbia deciso di realizzarle l’ultimo suo più grande desiderio.
Renesmee era viva e sana davanti a lei. Era perfetta, l’aspetto da giovane fanciulla con i suoi lunghi capelli che potevano essere scambiati come delle grandi onde di cioccolato, lo stesso colore dei suoi grandi occhi, il pallore che caratterizzava la sua appartenenza ai vampiri, il suo corpo slanciato ma allo stesso tempo fragile.
E la cosa più importante di tutte era la sua grande somiglianza con lei che parve aver preso il posto della somiglianza di Edward ma negli atteggiamenti si notava ancora suo padre presente nel suo volto.
Si trovava in una piccola biblioteca, era letteralmente circondata da libri, poltrone, servizi da tè, lampade da lettura e camini.
Era davanti ad Aro pronta a sputare fuoco.
Il vampiro seduto, che per anni aveva obbedito ai suoi ordini, davanti a lei le fece un sorrisetto e disse: “Sorpresa!”
Bella scattò in avanti ma venne fermata da Felix che la tenne per le spalle. Dietro di lei Edward la strinse per un polso e disse a denti stretti al vampiro “Non toccarla.”
Isabella stava bollendo dalla rabbia, nelle sue vene scorreva della lava incandescente pronto a schizzare ovunque. La follia stava prendendo il sopravvento, non riusciva a stare ferma. Lei non doveva essere lì.
“Perché lei è qui? Perché non ce l’avete detto?”
Era cosciente di sembrare un animale pericoloso ma non le importava nulla. L’unica cosa che le importava era avere Renesmee fuori dalla portata di Aro.
Aro alzò gli occhi al cielo “Mi sorprende che tu non sia felice di questo…regalo, diciamo.”
“Non è divertente!” gridò Bella scrollandosi di dosso Edward che la serrava tra le sue braccia e mandando in frantumi le prime cose che trovava.
“Edward!” Bella chiamò suo marito in cerca di aiuto e supporto contro quella pazzia. Edward, contrariamente a Bella, sembrava distante, freddo, gelido come nella Sala Delle Udienze.
Era ancora dietro di lei e fissava Aro, poi i suoi occhi indugiarono su Bella.
Perché non diceva nulla? Perché non si opponeva? Perché si comportava come niente gli importasse?
“Gli avete fatto il lavaggio del cervello!” gridò la vampira, le mani sulla testa. Il mondo stava girando nel senso sbagliato, tutto stava andando in maniera diversa da come doveva andare veramente.
“Bella” fece Aro seccato “perché la stai prendendo così male?”
Bella lo guardò per un istante, lo fulminò con lo sguardo. Era impazzito. Lui non poteva capire cosa stava provando in quel momento. Non poteva mai capirlo.
“Aro, abbiamo stretto un patto noi tre.” disse indicando Edward dietro.
Aro si alzò e si avvicinò lentamente a Bella “E non lo sto infrangendo.”
“Perché l’hai portata qui?”
“Ero curioso di com’è ora.” Una pausa “Non c’è nulla di male.”
Bella ringhiò “Che cosa te ne importa di com’è ora?!”
Aro fece spallucce ed un sorriso furbo spuntò nel suo volto di filigrana “Che cosa importa a te. Io il permesso l’ho chiesto… alla sua famiglia. E loro hanno accettato. Credi ancora di avere qualche potere su di lei?”
Bella si sentì mancare l’aria, ricevere un pugno in pieno stomaco, stringersi con forza la gola ed essere buttata da uno scoglio come anni fa, quando ancora era umana.
Edward e Bella avevano affidato le cure di Renesmee a Carlisle ed Esme nonché agli altri fratelli pregando loro di proteggerla a tutti i costi. Quel gesto era l’unica cosa che li tranquillizzava al solo pensiero di Renesmee. Era al sicuro sapendola insieme ai Cullen.
 Era dalla fine di quella guerra che non la videro più. Bella sentiva ancora le labbra fredde appena appoggiate nella fronte fredda di sua figlia senza sensi, addormentata.
Aro era vittorioso ora vedendo che aveva colpito nel segno “Non si ricorda neanche di voi, ha perso la memoria. Devo ammettere che ci ha sorpreso tutti. Non credevo che quel incidente potesse causare quei danni. Un’altra materia di studio.”
Bella si vide scattare contro di lui senza dare il tempo agli altri di prevedere le sue mosse.
Si scagliò contro Aro gettandolo a terra, bloccandolo giù con una mano nel suo collo pronta a mozzargliela con i denti.
In pochi attimi fu scagliata contro l’altra parte della stanza vicino alla porta.
“Andiamo.” Ruggì Edward prendendola per i polsi e strattonandola fuori.
La vampira lo seguì, ancora stretta dalla presa di Edward. Si sentiva vuota, gli occhi vagavano alla cieca nel corridoio bianco e nero.
Si fermarono, davanti a loro c’era un drappello di vampiri incappucciati. A loro arrivo  fermarono la conversazione animata iniziata prima e si girarono verso Edward e Bella.
“Da dove venite?” chiese Edward al più alto degli incappucciati che scoprì subito dopo il suo volto, era un giovane alto ragazzo africano.
“Dall’ India.”
“Per ordine di Aro.” Disse una donna bionda a poca distanza dall’alto ragazza.
“Per quale motivo?” sussurrò Edward.
“Controllare.” Replicò la bionda.
“Cosa?” Edward aveva perso la pazienza, iniziò a stringere con più forza il polso di Bella ma lei non sembrò preoccuparsi.
“Saprai dopo, Aro ci incontrerà fra poco.”
Edward fece un gesto di assenso e salì le alte scale a chiocciola con Bella silenziosa dietro di lui, lasciando il gruppo di vampiri.
“Aspettami qui.” Disse ad un certo punto, prima di varcare un altro corridoio.
Era lì appoggiata alla ringhiera della scala di pietra e marmo, piccola piccola per non farsi notare dai vampiri giù da lei dove poco prima si trovavano Edward e Bella.
Avanzò verso di lei “Che cosa ci fai tu qui?”
Sua figlia si irrigidì porgendogli la schiena, divenne di ghiaccio.
“Allora?” incalzò Edward.
Renesmee si voltò verso di lui e ad Edward parve di vedere il suo riflesso e Bella allo stesso tempo.
Aveva l’espressione di qualcuno che fosse stato preso nel momento del misfatto ma si ricompose subito.
“Ho sentito dei rumori, forti, e sono uscita un attimo per vedere cosa stava succedendo.”
La guardò negli occhi, i suoi occhi color del cioccolato.
“Ritorna nella sua camera.”
Senza proferire nulla, Renesmee Cullen lo superò arrivando velocemente nella porta della sua camera.
“Vieni.” Disse Edward e nemmeno in un battito di ciglia Bella era accanto a lui, gli occhi sempre vuoti e vitrei. Era assente, anche il suo corpo era assente. Era un fantasma.
Edward la condusse nella stanza vicina a quella di Renesmee. Bella indugiò nella porta dove dietro stava sua figlia che non vedeva da quasi cento anni.
“Entra.” La invitò dolcemente Edward accarezzandole una guancia.
Entrarono ed uscirono immediatamente fuori, nel piccolo terrazzino di pietra dove il vento era freddo e sfiorava le nuche dei due vampiri.
Nella stanza accanto non si sentiva nessun rumore.
Edward abbracciò da dietro Bella che era appoggiata al balcone, appoggiò il mento tra i suoi soffici capelli color mogano e guardò in alto nel cielo. “E’ ancora sveglia.” Disse con un tono di voce che non poteva nemmeno essere riconosciuto come sussurro.
 Bella iniziò a singhiozzare e si voltò verso il petto di Edward appoggiandogli sopra una guancia e stringerlo maggiormente a sé.
“Perché lei è qui? Perché l’abbiamo saputo solo ora?”
“Non lo so.” Rispose Edward, dentro di lui nacque un turbine violento.
“Sono stati bravi a tenerlo segreto davanti a te. Tu non hai letto niente nelle loro menti, vero?” la voce di Bella era un misto tra lamento e innocenza.
“No. Niente.” Rispose il vampiro.
Bella alzò il volto verso suo marito, arrivava a metà del suo petto di quanto era alto, un cipiglio nella fronte, confusa. “Che c’è Edward?”
 Lui la guardò senza provare nulla “Che devo avere?”
Bella uscì dal suo stato di vuoto, buio ed ombre ed una serie di immagini le spuntarono in mente.
“Perché non hai detto niente ad Aro?”
“Che cosa dovevo dire Bella?”
“Che non vuoi tua figlia qui!” rispose lei a denti stretti cercando di non urlare.
Edward allentò la stretta su di lei “Hai fatto solo una scenata, Bella!”
Bella si scansò da Edward con un ruggito che non riuscì a trattenere “Io non ho fatto una scenata! Non voglio mia figlia tra le mani di Aro mentre io guardo impotente!”
Edward si passò una mano tra i capelli “Non puoi fare nulla!”
Bella rimase a bocca aperta. Sentì freddo dentro il suo corpo, le vene e gli organi interni si erano ghiacciati come iceberg. “A te non importa niente di lei.”
“Per favore…”
“Vattene via.” Ringhiò Bella.
“Bella.”
“Vattene.”
 
Dopo ore, prima ancora che il sole sorgesse, la trovò dove era sicuro trovarla. Aprì la porta di legno lentamente e la trovò a terra, il suo viso era a pochi centimetri di distanza da quello di Renesmee.
Erano due gocce d’acqua. Bellissime, perfette. Le due cose più preziose che possedeva.
Bella neanche si voltò verso Edward e non disse neanche una parola. Guardava incantata sua figlia in silenzio, non la toccava per paura che si potesse svegliare, cosa improbabile, ma non volle rischiare.
Poteva solamente immaginare Renesmee trovarsi nel cuore della notte due vampiri che la vegliavano nel sonno.
Renesmee dormiva tranquilla e serena sopra le lenzuola del letto, ancora vestita. Il viso coperto dalla spessa matassa di capelli, il medaglione regalato da Bella prima della battaglia era legato molto stretto al suo collo.
“Cosa sta sognando?” chiese Bella seduta a gambe incrociate nel tappeto, anche in quella posizione risultava sempre elegante e sensuale.
Edward si stava guardando attorno con fare annoiato “Cose molto confuse.”
Si fermò davanti al camino e vide qualcosa di scuro dietro di esso. Allungò la mano e trovo uno zaino di pelle nera.
Lo aprì e trovò una serie di libri, un computer portatile, delle sacche di sangue 0 negativo e un cellulare.
Lo richiuse e rimise lo zaino dietro il camino.
“Che cosa pensava durante l’incontro con Aro?” sussurrò Bella allungando una mano verso i suoi capelli ma mai toccandoli veramente.
Edward si sedette nella poltrona di pelle davanti a letto dove ebbe una intera visione di sua figlia che dormiva beata ignara che i suoi genitori erano entrati nella sua stanza e la stavano guardando dormire.
“Analizzava la situazione, cercava le parole giuste con cui rispondere. Stava attenta ad ogni cosa.”
“Non ci ricorda.” Aggiunse Bella, le labbra le tremavano, voleva tanto piangere e dare sfogo al dolore che in quel momento la stava tormentando in maniera innaturale.
“No.” Affermò Edward.
Alla fine Bella appoggiò lentamente la sua mano tra i capelli di Renesmee e iniziò ad accarezzarla.
Avvicinò il volto al suo e fu pervasa dal buon profumo che emanava, lo stesso di quasi cento anni fa.
“Ti amo tanto, mia piccola Renesmee. Mi dispiace tanto. Ti manderò via da qui. Te lo giuro.”
 
 
 
 
 
Salve a tutti! Grazie per essere arrivati fino a qui.

Ne “Il mio nome è Renesmee”, cioè la versione originale di “Ren”, erano presenti molti POV di tanti personaggi oltre a Renesmee tra cui Bella e Edward.
Quando ho deciso di riscrivere la fan fiction, avevo deciso di presentare la storia solamente dal punto di vista di Nessie e rendere i capitoli con i punti vista degli altri personaggi degli extra da postare alla fine della fan fiction.
Ma, andando avanti con i nuovi capitoli, ho capito che era impossibile eliminare dei capitoli con altri POV dalla storia e renderli degli extra perché avrebbero fatto perdere alla fan fiction quella essenza che definiva proprio il racconto e sarebbe stato pure difficile spiegare delle situazioni che Renesmee non vive in prima persona ma che sono essenziali mettere in bianco.
Questo è uno dei capitoli con il punto di vista diverso da quello di Renesmee che io però ho deciso di scrivere in terza persona, ne troverete tanti altri se continuerete a leggere i prossimi aggiornamenti. Spero di sì.
Spero anche che questo capitolo vi sia piaciuto come vi stia piacendo l’andamento della storia.
Ci sentiamo al prossimo capitolo!

Bellamy.
 
  
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