L’afa nella stanza era insostenibile; dalle finestre e dalle porte spalancate passava solo aria calda e i due ventilatori non bastavano a rinfrescare l’intero ambiente, sebbene la sua casa non fosse grandissima. Kirigakure, che si era lamentato della rottura del condizionatore per metà pomeriggio, ora sembrava essersi arreso. Ciondolava sulla veranda con uno yukata annodato senza sforzo, praticamente aperto fino a metà petto, un ghiacciolo tra le labbra e un ventaglio di carta nella mano destra. Demete era seduto al tavolo, girando pigramente i canali della tv per trovare qualcosa di soddisfacente, ma onestamente osservare Saiji di soppiatto era molto più interessante. Il ninja non se n’era accorto, fissava davanti a sé (lui era il tipo che guardava sempre e solo avanti, non solo letteralmente) con aria persa. Gocce di sudore gli imperlavano il collo, il petto, la nuca – aveva tentato di legare i capelli con delle mollette, con scarsi risultati perché i ciuffi continuavano a spuntare da ogni lato della testa, ribelli ed inquieti come lui. Demete deglutì a vuoto mentre osservava il lento percorso del sudore che scendeva sulla nuca di Kirigakure, scivolando all’interno del colletto dello yukata e scomparendo.
Demete gli si avvicinò di soppiatto, a gattoni, e con le dita tracciò una linea in direzione inversa, dalla schiena in su. Kirigakure ebbe un fremito, strinse le scapole d’istinto e reclinò la testa all’indietro per guardare il compagno.
“Cosa?” chiese, un po’ imbronciato, un po’ sorpreso. Demete lo baciò, tastando con la lingua il sapore fresco del ghiacciolo, poi Saiji gettò il ventaglio per potergli afferrare i capelli e stringerli tra le dita e Demete sentì la temperatura salire di nuovo oltre i trenta gradi.
“Dobbiamo riparare quel condizionatore” mormorò, ansimando. "O anche quel che resta della mia sanità mentale si scioglierà con questo caldo."
Kirigakure sollevò un sopracciglio, divertito. "Quale sanità mentale, Dem? Sei tu quello con l'elmo con trenta gradi fuori, eh."
"S-Sta zitto!!" protestò Demete (e quando avvampò si mentì dicendo che era solo il caldo, il caldo).
Demete gli si avvicinò di soppiatto, a gattoni, e con le dita tracciò una linea in direzione inversa, dalla schiena in su. Kirigakure ebbe un fremito, strinse le scapole d’istinto e reclinò la testa all’indietro per guardare il compagno.
“Cosa?” chiese, un po’ imbronciato, un po’ sorpreso. Demete lo baciò, tastando con la lingua il sapore fresco del ghiacciolo, poi Saiji gettò il ventaglio per potergli afferrare i capelli e stringerli tra le dita e Demete sentì la temperatura salire di nuovo oltre i trenta gradi.
“Dobbiamo riparare quel condizionatore” mormorò, ansimando. "O anche quel che resta della mia sanità mentale si scioglierà con questo caldo."
Kirigakure sollevò un sopracciglio, divertito. "Quale sanità mentale, Dem? Sei tu quello con l'elmo con trenta gradi fuori, eh."
"S-Sta zitto!!" protestò Demete (e quando avvampò si mentì dicendo che era solo il caldo, il caldo).
xxx
**C'era una volta una mela...**
Buon pomeriggio c:
Mancano solo due capitoli al termine di questa raccolta, sono determinata a completarla! Questa volta la flash è a tema estivo e si ambienta in una sorta di what if?/au in cui Saiji e Demete vivono nella stessa casa e sono entrambi un po' più grandi (diciamo in età da liceo, 16-17?).
Ringrazio AliCChan che mi ha dato il prompt di questo capitolo, e la mia BananaH che l'ha betato ♥
Alla prossima,
Roby
Buon pomeriggio c:
Mancano solo due capitoli al termine di questa raccolta, sono determinata a completarla! Questa volta la flash è a tema estivo e si ambienta in una sorta di what if?/au in cui Saiji e Demete vivono nella stessa casa e sono entrambi un po' più grandi (diciamo in età da liceo, 16-17?).
Ringrazio AliCChan che mi ha dato il prompt di questo capitolo, e la mia BananaH che l'ha betato ♥
Alla prossima,
Roby