Quella volta che Potter non baciò la Evans!
James Potter era una persona che faceva caso alle apparenze.
Nonostante fosse lievemente cambiato nella speranza di compiacere la sua amata donzella, rimaneva ancora una parte di lui che faceva terribilmente caso alla forma estetica. Di ogni cosa.
Per questo motivo, in quel
momento, trasportato dall’euforia
di aver passato una serata con “
“
Oh,
per favore… poi
Sirius mi chiederebbe: “Ah sì? E chi è
il suo pusher?”
“
“Si
mangia?”
Già
lo sentiva
Codaliscia…
“Ragazzi, James ha
fatto goal!”
Questa
non è male…
Peccato che qualcuno tipo Remus potrebbe domandarmi se l’ho
messa incinta,
facendomi una paternale sull’importanza delle precauzioni.
“Quella Evans lì… è proprio sotto per il sottoscritto”
Magari
fosse sotto…
Questa
meglio
evitarsela.
“Lily c’è a bagno per me!”
Va
beh, sto
scherzando…
Alla fine, dopo molte e acute elucubrazioni si convinse che la semplicità era la cosa migliore e optò per: “Io piaccio alla Evans!”.
Non
che dopo il suo
tentato suicidio fosse un segreto…
Senza nessuno che smentisse la sua convinzione riguardo al tentativo di attentare alla propria vita di una Grifondoro a caso, si diresse risoluto verso il dormitorio, dove i Malandrini lo attendevano.
“Ragazzi”
urlò. “Il bagno in overdose di James ha fatto goal
sotto
Non ho
idea di quello
che ho detto…
Sirius lo guardò un po’ spaventato. “Lo sapevo, lo ha maledetto! Vi avevo avvertito di non lasciarlo solo in balia di quella!”
“Oh
Merlino, James! Come stai?” pigolò
Peter.
“Ma finitela!” si intromise Remus. “Non vedete che è il solito cretino?”
Il diretto interessato, intanto, aveva pensato bene di sdraiarsi nel letto e di fissare il soffitto (ovvero il materasso del letto sopra il suo) con sguardo vitreo.
“Io piaccio alla Evans” sussurrò, finalmente memore della frase esatta.
Peter annuì, mentre Sirius alzava gli occhi al cielo sorridendo. “E questo lo sappiamo… Dicci della serata”
“La serata? Beh… ecco…wow”
“Chiarissimo.”
“Cristallino.” Puntualizzò Remus.
“Io non ho capito nulla.”
Sirius rise.“Meno male che esisti, Pete!”
“L’hai baciata?”
Remus andò subito al punto, cosa molto strana, dal momento che certe frasi erano tipiche di Black e non del dolce e profondo e tante altre cose sensibili, Lunastorta.
James parve pensarci su, aggrottando la fronte.
“Oh Merlino!”urlò in preda al panico, dopo qualche istante. “NON L’HO BACIATA!”
“Cosa?” chiese Peter, solidale con la sua disperazione.
“Temevi i morsi?”
“Taci Felpato, non è il momento…” iniziò a camminare velocemente per la camera.
“Avevo sottomano
“Non credo che sia l’espressione migliore da usare in questo caso!”
“Signor Lupin: taccia!”
“Ha ragione, non mi pare il momento di pensare alla grammatica!”
James avrebbe abbracciato Peter, anzi lo fece.
“Grazie, almeno tu mi mostri comprensione…”
“A titolo
informativo” cominciò Sirius con aria maliziosa.
“Come hai fatto a dimenticarti di baciare una
ragazza?”
Io non
l’ho
dimenticato, non pensavo ad altro…
“Era l’euforia di essere in giro con lei senza rischiare un qualche pestaggio! Mi ha fregato quella infame!”
“
“Codaliscia, non dire sciocchezze…L’infame è l’Euforia!”
“È ovvio” sospirò Remus. “Guarda che non è il caso di deprimersi! Tu sei pazzo di Lily, lei di te, e pensare che la credevo intelligente, comunque… Se non vi siete baciati stasera lo farete domani, non mi pare la fine del mondo… Puoi essere comunque felice di come sono andate le cose!”
James ammutolì guardando Sirius.
Peter si girò prima verso Remus e poi verso James, intuendo quello che stava per accadere.
Nell’esatto momento in cui l’erede dei Black alzò il sopracciglio, il giovane Potter scoppiò sonoramente a ridere, seguito a ruota dagli altri due.
Lupin scosse la testa sconsolato, non c’era nulla da fare.
“Oh Merlino, Lunastorta! Che faccia assurda avevi mentre parlavi?”
Sirius batté una mano sulla spalla del suo vicino per attirarne l’attenzione. “James..” cominciò, scimmiottando una voce seria. “Uno sguardo vale più di cento gesti…”
“Mille parole.”Lo corresse a malincuore Remus.
Peter intanto continuava a ridere, incapace di fermare i singhiozzi.
Quando si furono un po’ calmati, James si avvicinò a Lupin e gli sussurrò: “Amico, non te la prendere… Io rispetto la tua opinione, ma…”
“Ma non la condividi...” finì per lui, sorridendo.
“Vale la stessa cosa per me.”
“Idem.”
“Bene, dopo l’ammissione della vostra triste superficialità… Che farai Ramoso?”
“Vado a cercare
“Ovvio.”
“Chiaro.”
“Cosa?”
“Ma Peter!”
Lily
Evans è cotta di
James Potter.
Oh, Merlino! Sembro una dodicenne! Ora scriverò nei bagni “James sei troppo bellissimo!”.
Grammatica
stai tranquilla: scherzavo.
Caduta nel vortice del vuoto cerebrale che solo l’amore è in grado di scatenare, la nostra bella Caposcuola, sdraiata nel letto e ancora vestita, ripensava alla serata.
Al ricordo della sua mano sfiorata leggermente da quella di Potter – di James! – sentiva una piacevole stretta allo stomaco.
Oh
cavoli… Sono
fregata! Quel Cacciatore da quattro soldi mi ha incastrato!
Si girò e rigirò più volte, sperando di fare abbastanza rumore da svegliare Mary, in modo da poter far uscire quel fiume in piena che le intasava il cervello e che lei definiva am…
Follia!
Prese il cuscino e se lo porto
sulla faccia, tentando forse
di soffocarsi, oppure di calmare il suo imbarazzo crescente, senza
peraltro
riuscirci.
Non mi
ha baciata
però!
Lily si levò lentamente il cuscino dalla faccia, colpita da quella improvvisa consapevolezza: James Potter, che per sette anni aveva tentato di rimediare appuntamenti ad ogni parola, che aveva tentato di rubarle mille volte un bacio, questa sera, quando erano usciti, non l’aveva baciata.
Eppure lei ricordava di essere stata piuttosto gentile, a parte quel pugno, ma se l’era meritato e non era nemmeno da prendere troppo seriamente!
Che si
fosse offeso?
“Lily, che hai?”
“Mary, devo parlarti!” disse a voce un po’ troppo alta.
“Shhh! Attenta, le altre dormono! Ora vengo lì…”
Mary scese dal suo letto e andò a tentoni verso Lily, che la prese e la fece sedere accanto a se, in modo un po’ violento.
“Mary, non mi ha baciato!”
“Chi?”
“Come chi? Potter!”
“Ed è grave?”
Come a fa a non capire?
“Certo che lo è! Sono anni che tenta di baciarmi con l’inganno e ora che sono lì, con le labbra tese verso di lui…non lo fa!”
Mary sospirò vedendola così agitata. “Intanto spero che la storia delle labbra tese verso di lui sia una metafora e poi non mi pare una tragedia, vi bacerete un’altra volta!”
“E se non gli piacessi più?”
“Sai che Silente si è tagliato la barba?”
“Non dire assurdità!”
“Non dirle tu!” rispose veemente Mary. “Potter ti sta dietro da una vita, ti pare che ora che ti ha conquistata, rinuncia? Tu sei fuori di testa…”
Lily si sistemò meglio sul letto, ancora irrequieta.“Io volevo baciarlo!”
“Perché non l’hai fatto?”
Che
domanda è?
“Beh… è ovvio! È lui che deve fare la prima mossa e…”
“…l’ha fatta per anni..” concluse Mary con un sorrisino che si intravedeva appena nella penombra.
Uno sbuffo di Lily comunicò il suo disappunto, stava per ricominciare il suo lamento quando sentì qualcosa grattare alla porta.
“Hai sentito?”
“Sì…” disse Mary lentamente.
“E questo cos’è?” Ora si era unito anche un rumore simile a un cigolio, ma la porta era immobile.
Bacchette alla mano sussurrarono “Lumos”, pronte a qualsiasi evenienza.
Lily si avvicinò alla porta e prese a girare lentamente la maniglia, fece un cenno alla sua amica, come a dirle di tenersi pronta, e….
“Ma è un topo!” comunicò Mary a voce piuttosto alta, tanto che ci furono grugniti di disapprovazione dalle altre inquiline.
Entrambe sospirarono rilassate, mentre il piccolo ratto si guardava spaesato prima di cominciare a girare intorno ai piedi di Lily.
“Ma che fa?” chiese preoccupata.
“Forse vuole dirti qualcosa…” disse Mary lentamente.
Quello sembrò d’accordo con lei, tanto che iniziò a tentare di spingere la ragazza verso l’esterno in modo talmente ovvio che a Lily non poté fare altro che assecondarlo.
Peter
è un cretino,
come fa a metterci così tanto?
James era agitatissimo.
All’inizio la sua
idea di far scendere
E se
uccidesse il
topo, in preda al terrore?
Chi se
ne frega, basta
che poi scenda e mi baci!
Ok,
sono una persona
orribile.
Si sentirono dei passi e James si irrigidì, doveva fare qualcosa tipo sedersi su una poltrona, invece non riusciva a muoversi da lì.
Quando la vide arrivare in Sala Comune, preceduta da Peter, cercò di assumere un’aria stupefatta.
“Evans…”
Lily si bloccò.
Cosa
ci fa Potter qui
quest’ora?
Cosa
ci faccio io qui!
Ma qui
dove?
Aiuto.
Ovviamente per Lily la situazione era molto più drammatica, dal momento che non era affatto preparata all’incontro, quindi nessuno si stupirà se le sue guance diventarono paonazze nel giro di qualche secondo.
Oh
cavoli, perché è
così rossa?Non si sarà accaldata correndo dietro
a quel roditore idiota?
Nessuno tranne James Potter, sia chiaro.
“Potter! Che ci fai qui?”
“Non avevo sonno,
tu?”
Ho
seguito un ratto
che sembrava volesse portarmi da qualche parte.
Certo,
così mi prende
per matta.
“Stessa cosa…”
James sorrise.
Bugiarda.
“Che hai da ridere?”
“Non riuscivi a dormire perché mi pensavi, Evans?”
Lily ammutolì.
Ok, me
lo sono meritata,
però...
“Oh beh, nel caso sarebbe stata fatta giustizia visto che tu è sette anni che non dormi la notte perché mi pensi!”
Maledetta
Evans!
“E allora? Io lo ammetto: la notte non dormo perché ti penso, a scuola non sto attento perché ti penso, non riesco a mangiare se non ti vedo sorridere, non vedo l’ora che vengono quelle odiose ronde per poter star da solo con te…”
Lily abbassò lo sguardo, imbarazzata e felice.
Però
non mi ha
baciato.
“Sei arrossita?” le domandò avvicinandosi velocemente, cioè saltando da un divanetto all’altro fino a piazzarsi di fronte a lei.
“No, sono accaldata…”
Lo
sapevo!
Lily lo guardò annuire convinto e si mise a ridere.
“Ma cosa fai sì con la testa! Ci saranno otto gradi se va bene, come faccio ad avere caldo!”
Si sorrisero lievemente prima di abbassare lo sguardo.
Potter
è un tuo dovere
baciarla.
“Mi sono divertita stasera…”
“Sì? Beh, anch’io, anche se devo avere ancora il segno del pugno!”
“Come, davvero? Io... mi dispiace!” si fermò a guardarlo, poi disse accigliata: “…ma perché ridi?”
“Evans tu che mi chiedi scusa…” cominciò tentando di respirare con calma. “Solo il mese scorso hai tentato di Schiantarmi novantadue volte!”
“Giusto…”
Appena James finì di ridere, calò un terribile silenzio che nessuno dei due era in grado di risolvere.
Ora mi
avvicino e la
bacio.
Forza…Uno,
due e…tre!
Sono
ancora qui.
Ok,
inspira…espira… e
avvicinati piano, così…
Ma
sono ancora fermo!
“Potter?”
“MMhh?” rispose alzando la testa e guardandola negli occhi.
Lei fece un’espressione che non seppe definire in quell’istante e annullò la distanza.
Un
ghigno Malandrino,
ecco cos’era!
Quando
Appena si rese conto che la mano che passava leggera tra i suoi capelli e, soprattutto, che le labbra sopra le sue erano quelle della famigerata Evans, fece l’unica cosa intelligente di quella sera: la strinse.
Lily continuò a baciarlo mentre lui la abbracciava così forte da farle credere di essersi spezzata qualche costola, ma non le importava nulla, voleva solo averlo sempre così vicino e non levarsi di lì fino all’indomani mattina.
Quando lei si staccò e aprì lentamente gli occhi vide James che la guardava con uno sguardo dolce e serio, che non gli aveva mai visto.
Quando Lily gli sorrise, lui le diede un altro bacio a fior di labbra e poi mise il viso nell’incavo tra il suo collo e la spalla, annusando il suo profumo leggero.
“Potter…”
“James!”
“James…” concesse. “non stringere troppo.”
Allentò leggermente la presa, quel tanto che bastava per non farle più male, continuando però a tenerla possessivamente vicina a lui.
“Evans?”
“Lily!”
“Evans, dobbiamo proprio andare a letto mi sa…”
“Perché non mi lasci allora? Così andiamo a dormire…” disse ridendo.
“Ma che hai capito? Mica in quel senso!”
SCIAFF!
Quando
uno nasce
cretino, cretino muore!
“A domani, Lily!”
Urlò ad una chioma rossa che risaliva verso il dormitorio.
“Lo vedremo, Potter…”
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Fine! Schiaffo e bacio nello stesso tempo! Che dite me lo lasciate un commento? Mi serve incoraggiamento!^^