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Autore: Stella cadente    07/08/2015    3 recensioni
"Odiava quando era così.
Così ... debole.
Così vulnerabile.
Non doveva esserlo ... e invece lo era."
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Harry Styles è un ragazzo alla deriva. Un ragazzo di vent'anni che si sente perso, vuoto, incompleto.
Vive la vita senza entusiasmo, lasciando che le cose gli scorrano addosso, totalmente indifferente a più o meno tutto ciò che lo circonda.
Finché una sera – una come tante, in realtà – non farà un incontro che, a poco a poco, rappresenterà una svolta ...
Genere: Drammatico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Quinta lettera
 

 
2 Gennaio 2016
 
 
Ciao Claudia,
sto meglio. Non è mai abbastanza, certo, ma sto meglio.
Per un po’ non ho frequentato i corsi all’università, adesso ho ripreso.
Per un po’ non ho parlato con i ragazzi, adesso sto provando ad aiutarli.
Louis è molto contento di vedere che non sono più in quella specie di pseudo-catatonia in cui ero affossato prima, e anche gli altri. Mi sforzo di pensare che lo sia anche tu, che riesca a vedermi, ovunque tu sia.
Eleanor ha tentato il suicidio, il mese scorso. A quanto pare, per lei è difficile quanto per me – se non addirittura di più. Perrie invece si sforza di sorridere, ma ha sempre delle occhiaie tremende. Si vede che più che altro lo fa per gli altri, per sdrammatizzare e non rendere l’atmosfera più pesante del dovuto. È tipico di lei, alla fine. Si sente come se dovesse essere una specie di pilastro, come se non potesse permettersi di crollare, mi ci gioco la camicia.
Come vedi, anche adesso che sono passati quasi sei mesi, non ce la caviamo benissimo.
Pochi giorni fa festeggiavamo il Capodanno insieme, ma c’è stato un momento in cui tutti ci siamo guardati e ci siamo capiti subito.
Mancava qualcosa.
Mancavi TU.
Ed è strano avere le foto senza di te, inquietante non chiamarti più per sentire se sei libera, assurdo sapere che non posso passare più del tempo con te.
Nei momenti in cui sono solo e ci rifletto, mi rendo conto che probabilmente questo sarà un vuoto che nient’altro colmerà più.
Sarà come una ferita sempre aperta, per me.
Non si cicatrizzerà mai.
Provo a tenere la mente occupata, ma mi rendo conto che è inutile. Posso distrarmi finché voglio, ma poi ci sarà sempre un momento in cui quel peso torna, schiacciante come la prima volta.
È così. È così tutti i giorni.
Niente potrà mai risollevarmi del tutto. Potrò stare ancora meglio, sì, ma non bene.
Ci sarà sempre quel qualcosa che manca, un pezzo mancante di me.
Non starò mai bene.
Stare bene ... non mi ricordo nemmeno cosa significhi. Ho solo lontani ricordi riguardo a questo concetto, che ovviamente riguardano tutti te.
Sai Claudia, se quell’incidente non fosse mai accaduto, ti avrei raccontato tutto.
Tutto quello che finora non ti ho detto.
Ti avrei raccontato del perché sono così diffidente verso le persone.
Ti avrei raccontato di quel ragazzino che alle medie è stato preso in giro, insultato, picchiato e deriso ogni singolo, fottutissimo giorno.
Ti avrei raccontato della paura, del panico che mi infiammava le vene prima di entrare a scuola.
Delle bugie che dicevo ai miei genitori e a Louis.
Delle lacrime.
Dell’odio verso me stesso.
Di come le cose sono cambiate non appena sono entrato al liceo, ma di come io non sono cambiato.
Di come non mi fidassi di nessuno. Di come mi sono stupito quando ho incontrato Niall, Zayn, Liam e Josh e mi hanno subito reso parte di un gruppo e di come fossi sempre inafferrabile per le ragazze. Di come mi volevano, di come prima o poi le rifiutavo tutte, perché nessuna mi stava bene.
Perché nessuna di loro mi avrebbe mai voluto capire. Perché nessuna di loro mi ha mai detto “Ti riesce così difficile accettare che una persona si interessi semplicemente a te?” oppure “Io ci sono, Harry.”
Nessuna di loro era come te.
Nessuna.
Ed io vivevo in questa perenne insoddisfazione, mi chiudevo in me stesso perché – anche se quasi tutte le ragazze dei corsi che frequentavo avrebbero fatto carte false per stare con me, con Harry Styles – non ero mai convinto fino in fondo del fatto che potessi piacere realmente a qualcuno.
Mi dispiace di essere stato scortese, con te, all’inizio. Mi dispiace se ti sono sembrato un solitario acido e scontroso. Ma adesso sai che cos’è che mi ha portato ad essere così, Claudia.
Ovvio, poi è anche un po’ il mio carattere. Non ci sono mai andato matto per la gente. Ma è essenzialmente per ciò che ti ho detto adesso che mi hai conosciuto così.
E te lo avrei raccontato, te lo giuro.
Ti avrei detto ogni cosa.
Solo che ormai è tardi.
Non ho davanti te, con la tua carnagione rosea, il tuo viso lentigginoso e quel sorriso scaltro che mi piace così tanto, non posso vedere che espressioni fai mentre ti dico tutto.
Ormai è tardi.
Vaffanculo, ho ricominciato a piangere.
Non posso piangere, accidenti.
La vista mi si sta appannando. Scusami, devo chiudere qui questa lettera. Devo distrarmi.
Non devo piangere.
Non posso piangere.

 
 
  
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