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Autore: madamina    27/01/2009    11 recensioni
Cosa succederebbe se Silente decidesse di far costruire una strada che conduca direttamente ad Hogwarts?
E se chiedesse a studenti ed insegnanti di partecipare alla realizzazione?
Vediamo come affronteranno gli abitanti della scuola di magia e stregoneria la dura vita del cantiere...
Una one-shot senza pretese, scritta solo per strappare un sorriso
Genere: Demenziale, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Asfalto

Asfalto, bitume e follia

Era una bella mattina di inizio settembre, ed Hermione passeggiava tranquillamente per il parco della scuola, godendosi la giornata di sole. L'aria era calda e sembrava di essere ancora in piena estate, così aveva deciso di vestirsi leggera. Indossava infatti un paio di mini short in jeans, una camicia aperta allacciata con un nodo sotto al seno, sotto cui indossava una canottiera corta che le lasciava completamente scoperta la pancia, ed infine un paio di stivali da cowboy di pelle marrone chiara. I capelli erano lasciati sciolti e trattenuti sopra la testa da un paio di occhiali da sole indossati come un cerchietto. Ricordava molto nell'aspetto d'insieme Daisy Duke della serie televisiva babbana "Hazzard".
Passeggiando beatamente, ad un certo punto scorse in fondo al parco, lungo il sentiero che conduceva alla foresta proibita, una nuvola di aria calda che, levandosi da terra, distorceva tutto il paesaggio retrostante. Purtroppo la causa di tale fenomeno era lontana e situata in un avvallamento del parco, cosicchè non le era possibile vedere da cosa fosse causato. Decise pertanto di vedere di persona cosa stesse succedendo.
Via via che si avvicinava, sentiva nell'aria un odore acre ma familiare, per lei che era di origine babbana, ma che non aveva alcun motivo di esistere lì nel parco di Hogwarts.
Sentiva nell'aria il pesante e penetrante odore del catrame appena steso, ma non c'era motivo per cui lì al castello dovesse essere realizzata una strada asfaltata, visto che le automobili non potevano giungere alla scuola, invisibile per i babbani... Tuttavia mentre di avvicinava, l'odore si faceva sempre più forte ed iniziava a scorgere i macchinari che si usano solitamente per asfaltare le strade.
Una era la macchina che mescola e getta il conglomerato bituminoso e l'altra era un rullo gommato che serve per livellare e compattare il composto.
La giornata era veramente assolata, e l'asfalto si stende quando è molto caldo, quindi Hermione non si stupì di vedere che gli operai al lavoro erano tutti a torso nudo.
Avvicinandosi vide che il ragazzo che con una pala raccoglieva dei frammenti di pietre nere e li gettava nella macchina, aveva i capelli di un rosso intenso, ma le dava le spalle e lei non poteva riconoscerlo in viso. Solo quando gli fu vicina, lui sembrò notare la sua presenza e si girò facendole un sorriso. "Ciao Herm, come mai da queste parti?"
"Ron?!? Che ci fai TU qui! Perchè stai lavorando per realizzare una strada asfaltata qui ad Hogwarts?!?"
"Guarda che mica ci sono solo io!". Ed infatti alzando lo sguardo, notò che in cima alla macchina Harry stava in piedi e versava il bitume per preparare la miscela che a breve sarebbe stata stesa.
I suoi amici erano sporchi ed anneriti, sia dal fumo che si alzava dalla macchina che preparava l'asfalto, sia dalla polvere delle pietre nere.
"Harry, ma che diavolo state facendo qui?!?"
"Ma come Herm, non lo vedi? Stiamo stendendo l'asfalto per la nuova strada che atttraverserà il parco di Hogwarts!" le rispose Harry come se fosse la cosa più naturale del mondo.
"Hanno ragione loro" le disse una voce alle sue spalle, e ciò che vide la stupì ancora di più dello spettacolo che aveva avuto davanti agli occhi fino ad un secondo prima.
Silente era seduto su una sedia a sdraio con un paio di occhiali da sole a forma di mezzaluna ed indossava una lunga veste a fiori in stile hawaiano. Tra le mano teneva quello che sembra essere il progetto di un tracciato stradale, con tanto di profilo longitudinale e sezioni trasversali. In testa aveva un caschetto rosso, di quelli che si vedono spesso nei cantieri.
"Professor Silente - disse lei cercando di usare un tono calmo - che sta succedendo qui?"
"Stiamo finendo di realizzare la strada per Hogwarts, naturalmente! Anzi si vada a preparare, perchè tra poco inizia il suo turno"
"E che cosa dovrei fare io?" chiese Hermione sempre più stupita.
"Beh in qualità di caposcuola le era stato chiesto di fare l'assistente del Direttore dei Lavori, che sarei io. Mi deve sostituire al termine del mio turno. Non ricorda?"
"Io... veramente... - ma poi vedendo l'occhiata sospettosa di Silente, si riprese subito dalla sua esitazione - Ah si, certo, la direzione lavori... Ora ricordo tutto" si affrettò a rispondere sperando di non destare sospetti.
"Molto bene allora signorina Granger! Il mio turno è finito. Ecco a lei il progetto ed il caschetto. Mi raccomando, faccia un buon lavoro!" e le porse il rotolo di pergamena ed il casco rosso, che lei si affrettò a prendere. Dopododichè Silente le diede le spalle e si avviò verso il castello.
Rimasta sola, decise di prendere almeno visione di tutta le situazione, e così oltrepassò la macchina dell'asfalto, notando due operai intenti a stendere il conglomerato, piegati in avanti, di cui erano visibili solo le schiene ampie e muscolose.
Sperando di poter avere maggiori informazioni richiamò la loro attenzione. "Hey, voi due!"
Appena gli operai si girarono, si pentì subito di essersi rivolta a loro: erano Blaise Zabini e Draco Malfoy.
Erano a torso nudo, entrambi abbronzati dal lungo lavoro sotto al sole, ed indossavano un paio di jeans chiari a vita bassa, alla cui cintura era appesa la borsa per gli attrezzi. Ai piedi portavano scarponi slacciati nei cui bordi erano infilati i jeans. Il loro torace ampio e muscoloso era una delizia per gli occhi, e le goccioline di sudore che dal collo percorrevano la pelle soda scorrendo sopra i solchi degli addominali fino a scomparire nella cintura, di certo non giovavano alla salute mentale di Hermione. Al tutto si aggiungevano i lunghi capelli, neri come la pece quelli di Blaise e biondo chiarissimo quelli di Draco, che si posavano dolcemente sulle spalle larghe, evidenziadole ancora di più. I due tenevano tra le labbra una sigaretta, ed Hermione in quel momento desiderò ardentemente di trasformarsi in una sigaretta per poter accarezzare almeno una volta quelle labbra. Un lieve accenno di barba incolta ricopriva la mascella, dando ai due ragazzi un aspetto un po' trasandato ma estremamente sexy. Le mani poi erano coperte da grandi guanti da lavoro, un po' logori in alcuni punti, che evidenziavano, con i loro bordi larghi, le braccia muscolose dei due ragazzi.
Draco e Blaise si godettero ancora per qualche minuto l'ammirazione della Granger, appoggiati ai manici dei loro attrezzi, poi decisero di mettere fine al divertente spettacolo.
"Hey Mezzosague, se hai finito di mangiarci con lo sguardo, che ne diresti di dare un'occhiata al progetto?" le disse divertito Draco.
"Cos... Io... Ah, si certo" ed arrossendo come un pomodoro tuffò il naso nella pergamena ingiallita e piena di disegni che le aveva lasciato Silente.
Intanto una nuova voce alle sue spalle la distolse dal fiume dei suoi pensieri che in quel momento non ne volevano sapere di abbandonare il fondoschiena dei due Serpeverde, messo indecentemente in mostra dai jeans che i due portavano, e che scendevano a livelli insopportabili per le sue coronarie ogni volta che i due ragazzi si piegavano per svolgere il loro lavoro.
"Allora, signorina Granger - le disse una voce melliflua - ha intenzione di spostarsi o vuole che la stenda sull'asfalto?"
Si girò per vedere un rullo compressore che compattando l'asfalto veniva esattamente nella sua direzione. Sollevando lo sguardo vide che alla guida c'era il professor Piton, nella sua solita veste nera, resa ancora più sgradevole dalla notevole quantità di polvere e sporcizia che vi si era depositata.
"Certo professore, mi sposto subito..." gli rispose con un filo di voce. Poi però decise di prendersi una piccola vendetta per tutte le battutine cattive che le aveva rivolto nel corso degli anni. E così avvicinandosi alla superficie appena terminata, fingendo di studiarla con cura, richiamò l'attenzione d Piton.
"Ehm professore... Mi scusi, ma non mi sembra che l'asfalto sia stato ben costipato. Credo che dovrà ripassarlo tutto almeno due volte..." gli disse con aria fintamente desolata.
"Cosa?!? Signorina Granger, lei deve essere impazzita! Si vede benissimo che il lavoro è ben fatto"
"No, professore si sbaglia. E poi in assenza del preside Silente io qui sono il Direttore dei Lavori e sono io che decido cosa va bene e cosa no. E questo asfalto non è liscio come dovrebbe. Quindi ora prende il suo bel rullo e dà un altro paio di passate a tutto il manto già steso".
Detto questo passò oltre e vide l'ultima cosa che avrebbe desiderato vedere. Davanti a lei stava Minerva McGranitt in jeans chiari attillati a vita bassa e canottiera corta, che reggeva una stadia. Anche lei indossava il caschetto, e proprio in quel momento se lo levò scuotendo la testa e liberando i suoi lunghi capelli al vento.
Intanto il professor Vitious che doveva traguardare dal teodolite, arrampicato su una precaria pila di cassette di legno che ogni attimo minacciava di crollare, lanciava ogni genere di imprecazione a lui conosciuta, perchè non riusciva a mettere in bolla lo strumento.
"Filius! Ma ti sembra il modo di esprimerti? Potrebbe sentirti qualche studente!" gli disse la McGranitt con cipiglio severo.
"Minerva, sfido te a non perdere la pazienza dovendo usare questa specie di residuato bellico! Ma dico io, Silente non ci poteva dare uno strumento GPS? No, lui e la sua voglia di restare attaccati alla tradizione! Questo... affare - ed indicò lo strumento con faccia schifata - si usava ai tempi di mio nonno, e già era antiquato!" e continuò con la sequela di imprecazioni, quasi fosse un mantra che lo aiutava a trovare la concentrazione (o la pazienza) necessaria per spuntarla su quel teodolite risalente alla prima guerra dei goblins.
Dopo tutto quello che fino a quel momento i suoi occhi avevano dovuto sopportare, questo era stato veramente troppo, ed il suo cervello si era rifiutato di accettare ciò che stava succedendo, respingendo qualunque altra immagine gli occhi avrebbero trasmesso. Per fortuna quindi non scorse in lontananza Gazza, anch'egli a torso nudo, i capelli trattenuti da una bandana, che guidando un trattore, dissodava il terreno e lo preparava per la realizzazione della strada...
La ragazza si rese solo conto della vista che si oscurava ed ebbe la bruttissima sensazione di precipitare nel vuoto.

Hermione si svegliò completamente sudata e si alzò a sedere di scatto sul letto, ansimando, ancora scioccata dal sogno che stava facendo.
Poi sbattendo più volte gli occhi, si rese conto di trovarsi nella sua camera da caposcuola, seduta sul suo letto a baldacchino, e che la realtà era ben diversa da quello che aveva vissuto fino a pochi minuti prima. Con calma si alzò in piedi e andò in bagno a farsi una bella doccia, che la rilassasse e la preparasse ad affrontare una nuova giornata di scuola.
Una volta indossata la divisa e pettinati i capelli, prese la tracolla e si avviò giù per le scale verso la Sala Grande, per fare colazione.
Arrivata sulla porta, con uno sguardo abbracciò l'intera sala e notò come tutto fosse come al solito.
Al tavolo dei Grifondoro, Harry e Ginny si scambiavano tenerezze e si sbaciucchiavano, sotto lo sguardo schifato di Ron che intanto tra una parola di rimprovero alla sorella ed uno sguardo esplicito alla sua Lavanda si ingozzava di cibo, quasi senza respirare.
Anche tra i Serpeverde tutto sembrava esattamente nella norma. Draco Malfoy, con in braccio Pansy Parkinson versione piovra, chiacchierava con il suo amico Blaise Zabini, circondato dai suoi gorilla, Tiger e Goyle.
Così rinfrancata, si diresse verso i suoi amici e si sedette sulla panca. Si versò un bicchiere di succo di zucca ed addentò un toast alla marmellata.
In quel momento al tavolo degli insegnanti, il preside Silente si alzò in piedi e richiamò l'attenzione degli studenti battendo delicatamente un cucchiaino sul suo bicchiere.
"Allora ragazzi, ho un annuncio da farvi. Per venire incontro alle esigenze delle famiglie babbane di alcuni di voi, che non possono smaterializzarsi qui od utilizzare gli altri mezzi di trasporto magico per venire a trovare i loro figli, abbiamo pensato di far costruire un'autostrada che permetterà loro di giungere tranquillamente qui in automobile.
Verrà realizzato anche un vialetto che attraverserà il parco di Hogwarts e che condurrà ad un grande parcheggio sotterraneo sul retro del castello.
I lavori sono stati già affidati ad una grande impresa babbana che però ha già lavorato nel mondo magico. Tuttavia gli studenti che lo desiderano, potranno prendere parte ai lavori, imparando cose utilissime sul mondo dei babbani. Questi studenti saranno quindi esonerati dalle lezioni di babbanologia per il resto del semestre e faranno guadagnare alla loro casa cinquanta punti a testa.
Ed ora continuate pure con la colazione".
Il preside si sedette e riprese a sorseggiare tranquillamente il suo Earl Grey posando il suo sguardo divertito su tutti gli studenti che erano in sala e che erano rimasti allibiti per il suo annuncio.
Tutti tranne una, che non era allibita, era letteralmente scioccata e sull'orlo di uno svenimento: Hermione Granger.
Al tavolo dei Serpeverde un moro ed un biondo a caso discutevano di quella proposta.
"Il vecchio deve essersi bevuto il cervello se pensa che qualcuno di noi si metterà a lavorare!"
"A me non sembra male come proposta. In fondo non ci faranno spezzare la schiena, si tratterà di fare le cose più leggere e di osservare attentamente il lavoro degli operai. Potrebbe anche essere interessante. Per non parlare dei cinquanta punti e dell'esonero da babbanologia per il resto del semestre".
"Ma tu sei pazzo! Non ci penso proprio a fare una cosa del genere! Un Malfoy non si abbasserebbe MAI a fare un lavoro manuale!"
"Secondo me più che altro un Malfoy non sarebbe capace di fare un lavoro manuale. Un Malfoy sa solo comandare, ma niente di più" disse Blaise con aria furbetta.
"Un Malfoy è perfettamente in grado di fare qualunque cosa voglia!" rispose Draco con aria estremamente seria: per lui l'onore della famiglia era importantissimo e nessuno si poteva permettere di dire cosa un Malfoy poteva o non poteva fare.
"Allora dimostramelo! Sempre che tu non abbia paura di non riuscire..."
"Non dire scemenze! Ti faccio vedere io che un Malfoy sa fare alla perfezione qualunque cosa!"

Una settimana dopo...

Hermione passeggiava tranquilla per il parco, assorta nella lettura di un libro, tanto che non si accorse di essere arrivata nei pressi del cantiere per la costruzione della strada e del parcheggio.
Quando alzò gli occhi dalle pagine ingiallite del tomo che teneva tra le braccia, si rese conto che una squadra di operai davanti a lei stava preparando il terreno per la realizzazione della strada.
Davanti a lei stava passando la macchina che gettava l'asfalto, e subito dietro due operai lo stendevano con cura, spargendolo e livellandolo. Le davano le spalle, e anche se erano a torso nudo non li poteva vedere in viso, ma dalla corporatura si vedeva che erano molto giovani, probabilmente degli studenti di Hogwarts, e questo fece salire in lei un senso di agitazione apparentemente inspiegabile...
Uno dei due smise di stendere l'asfalto per tergersi il sudore che gli imperlava il viso, e nel fare questo si girò nella direzione di Hermione, che riconobbe immediatamente Blaise.
Sentendo il suo stupore, anche il ragazzo accanto si girò ed Hermione riconobbe anche Draco Malfoy.
Al che la ragazza reprimendo il forte impulso di svenire, fece cadere il libro a terra, girò i tacchi e gridando in preda ad una crisi isterica, tornò correndo verso il castello.
Ai due ragazzi basiti davanti al comportamento della compagna, non rimase altro che accendersi una sigaretta e seguire con lo sguardo la folle corsa di Hermione verso il castello.
"Certo che la Granger non è normale" disse Draco in una semplice constatazione senza cattiveria.
"Mi sa che hai proprio ragione amico".
Dopodichè scuotendo la testa ripresero entrambi a lavorare.



Note autore:  Eccomi di nuovo qua, con questa one-shot, direi alquanto demenziale, che mi è venuta in mente mentre studiavo per l'esame di Costruzione di Strade, Ferrovie ed Aeroporti.
Ringrazio sakura_87 per i preziosi consigli ed alcuni spunti che mi ha dato quando l'ha letta.
Spero di avervi strappato almeno un sorriso, visto che quello era lo scopo, non certo di scrivere qualcosa di eccelso, diciamo una specie di sfogo personale, contro questo esame che mi sta togliendo anche il respiro. Sono solo curiosa di vedere quanti di voi, dopo aver letto questa shot, mi toglieranno dai loro autori preferiti...
Un saluto speciale anche a whateverhappened e al mio Gryffindor Prince.
Ed ora alcune note esplicative di carattere tecnico (per chi possono interessare):
* il conglomerato bituminoso che si stende sulle strade è una miscela di bitume ed inerti, che possono essere semplice ghiaia o basalto, a seconda dell'asfalto che si vuole realizzare. In questo caso, volendo rendere più pesante il lavoro a Ron ed Harry ho pensato ad un asfalto drenante, che richiede l'uso di pietre basaltiche e quindi nere;
* mediamente l'asfalto si stende ad una temperatura di 170°, al di sotto della quale diventa praticamente impossibile da lavorare. Ecco il perchè del fenomeno che agli occhi di Hermione distorce il paesaggio sullo sfondo;
* dopo che l'asfalto è stato steso, deve essere costipato con l'uso di un rullo compressore, che ha anche il compito di levigare perfettamente la superficie;
* il teodolite è uno strumento che si usa in topografia per fare misurazioni, e per funzionare deve essere messo perfettamente in piano, o come si dice nel gergo tecnico, deve essere messo in bolla, in quanto lo strumento è dotato di livelle, che hanno appunto una bolla d'aria al loro interno. Insieme al teodolite si usa la stadia, cioè un'asta graduata che serve come riferimento, in genere tenuta da un povero disgraziato che a forza di tenerla ferma si fa due bicipiti da culturista.


A presto, madamina
  
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