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Autore: SagaFrirry    07/08/2015    1 recensioni
Storia scritta a più mani. Tre autrici diverse (SagaFrirry, enkeliNoManigoldo ed Antares 91) hanno creato questa piccola follia. Ogni capitolo sarà una missione "a sé", anche se saranno collegati fra loro, e sarà scritto da una delle tre. La storia è semplice: degli strani personaggi hanno una missione da compiere! ci riusciranno? fatevi 4 risate e scopritelo! FOLLIA A SEI MANI!
Genere: Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Altri, Gemini Saga, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Bastardo... Maledetto, giuro che se avessi il potere di disintegrarti saresti già in altre dimensioni!"

A chi appartengono codesti soavi pensieri, chiederete voi? Ebbene, l'autrice risponderà: sono parte integrante della nottata di Arles, Grande Sacerdote del Grande Tempio di Athena. Ma chi può mai essere così terribile da turbare il sonno del Cavaliere e della sua controparte ("Perché non mi lasci sognare Aiolos in santa pace?! Almeno non ci penso!")?

Non esiste risposta più semplice: il raffreddore! Sdraiato a letto, con la temperatura interna poco sopra i trentotto gradi, che per un uomo equivale a lasciatemi morire qui, è inutile tentare di salvarmi, Arles bestemmiava in tutte le lingue a lui conosciute. Non voleva restare sveglio perché sentiva caldo e nausea, non voleva addormentarsi perché Saga avrebbe infilato il Sagittario nei suoi sogni e non voleva prendere medicine perché la piattola di Gigars gli dava del drogato (più o meno velatamente) circa sette volte al giorno.

Che fare?

Alla fine vinse la stanchezza, e presto sogni agitati popolarono la mente di Arles: il più normale includeva Deathmask che cavalcava Paciolla cantando l'Inno Nazionale Italiano mentre Aiolos indossava una maschera da sacerdotessa e gli correva davanti nudo ridendo come un matto (per la gioia di Saga). Mentre il cavaliere della Nona Casa si cimentava in una personalissima rivisitazione del Lago dei Cigni, con tanto di calzamaglia alla Rudol'f Nureyev comparsa da chissà dove a coprire tutto quel ben di Dei (secondo il modesto parere di Saga, per Arles erano le vergogne) al vento, comparve una figura sfocata al fondo della scena.

Un lungo mantello copriva quella che sembrava una figura femminile, e mentre Deathmask diceva "Facciamola unire a noi, amico!" Arles si svegliò. C'era davvero una figura ammantata sulla porta, accompagnata dall'idiota di Deathmask.

"Era ora che ti svegliassi, mezz'ora che ti chiamo! Ti ho portato compagnia, caro" ghignò malefico il Cavaliere facendo sbraitare Arles: "Cretino, ti ho detto che non voglio più concubine qui dentro! E poi non vedi in che condizioni sono?!"

Il Cancro incrociò le braccia dietro la testa e appoggiandosi allo stipite disse: "Sono sicuro che apprezzerai, io intanto mi dileguo".

Detto fatto, in un lampo la porta fu chiusa e Arles cercò di tirarsi su per dire alla gentil donzella che no, diamine, non aveva intenzione di passare una notte bollente con lei, dato che già era bollente lui e gli serviva qualcosa che raffreddasse, tipo un bel cocktail con tanto di iceberg (pensieri suoi, eh, le autrici non c’entrano assolutamente!).

Prima ancora che potesse proferire parola un limpida voce chiese, forse esitante: "Davvero non vuoi più concubine?".

Quando finalmente mise a fuoco la figura che ormai si era avvicinata ai piedi del suo letto si rese conto che la voce e gli occhioni verdi erano di Niraja. Questa si tolse il mantello sorridendo, e al borbottio ininterrotto di Arles ("Beh, no, te l'avevo detto che ti amavo, no? Io non sono uno che parla a caso, e poi come hai fatto ad entrare? E per di più col favore di Death! Adesso neanche più dei miei sottoposti posso essere tranquillo", il tutto pronunciato senza prendere fiato e guardando qualcosa di estremamente interessante sopra la spalla destra della donna mentre Saga se la rideva, felice di non essere l'unico che diventava cretino per amore) rispose felice:

"Proprio vero che a voi uomini l'influenza fa male! Sdraiati, ci penso io"

"Io.. No, sto più o meno bene, voglio dire, sono un Cavaliere!" Sbuffò orgoglioso Arles.

Nonostante le proteste avanzate, si ridistese e accarezzò la schiena di Niraja mentre questa gli passava un panno umido sulla fronte.

"Dove l'hai preso, Ciliegina?"

"Era sul tuo comodino e l'acqua era fresca, segno che l'hanno messo da poco... non ti sei accorto di nulla?" Chiese, alzando un sopracciglio (rosso come i capelli) in un modo adorabile che fecce alzare ulteriormente anche la temperatura corporea di Arles.

"A dire il vero no, ma almeno per una volta Deathmask ha fatto qualcosa di buono" ammise sospirando di sollievo al contatto con il panno fresco, e sussultando quando si rese conto che il suddetto pezzo di stoffa si era spostato sul petto e sull'addome.

"Che dolcezza, non ti accorgi che vengono a metterti acqua fresca e nemmeno che ti tolgo le coperte di dosso!" Ghignò Niraja "A quest'ora potresti già essere fuori di qui, legato e imbavagliato, se io lo volessi" concluse schioccandogli un bacio sulle labbra.

"Ecco, a questo proposito, non mi hai mai detto perché volete tanto rapirmi!" Disse Arles curioso dopo aver risposto felice al bacio e avergliene rubato un secondo, ben più intenso.

"Non sono fatti tuoi" questa volta fu il turno della rossa di guardare qualcosa di assolutamente imperdibile appena sopra la grigia chioma del Sacerdote (probabilmente i complicati intarsi della testiera, chissà).

"Mi dispiace ma non sono d'accordo" con uno sforzo maggiore del solito trascinò Niraja nel letto accanto a sé. "Se volete rapirmi significa che riguarda anche me, no? Ah, tra l'altro anche se sono momentaneamente fuori quadro rimani leggera come una piuma" disse baciando il collo della compagna e respirando sul suo lobo in attesa di una risposta.

Com'era prevedibile questa tardò ad arrivare, forse fermata dal caldo respiro dell'uomo o forse da altro. Nonostante tutto dopo un po' disse: "Non è stata un'idea mia..."

"Ne sono felice lo stesso, almeno sei arrivata qui"

Il lungo silenzio che seguì vide scene che fecero sciogliere Saga, nonostante il suo ribrezzo per la metà del cielo dotata di vagina: Arles e Niraja si scambiavano baci passionali mentre lui le accarezzava i folti capelli. Lentamente la temperatura nella stanza salì (e non solo quella corporea del Sacerdote), e Arles si sentì in dovere di mettere in guardia la sua donna: "E se ti attacco l'influenza??"

"E sticazzi, mezz'ora dopo ti svegli?" Rise lei "comunque tranquillo, che la pelle dura ce l'ho anche io, non sarò Cavaliere ma sono donna" concluse con malizia mettendosi a cavalcioni sopra di lui e ricominciando a baciarlo.

Via via che le effusioni si facevano più intense Arles sbottonò il semplice gilet di jeans che copriva la donna; si sentiva bruciare mentre le accarezzava il decolleté e questa giocava con il suo petto disegnando intricati ghirigori.

Dovette però rendersi conto che bruciava non solo di passione bensì anche di febbre quando, alzando gli occhi, vide il bel viso di Niraja che sfocava trasformandosi in quello di Saga e poi di Aiolos.

Spostò la bella ciliegina da una parte e parlando apparentemente da solo disse: "Ma pezzo di cretino, non potevi proprio farne a meno?!" Lei lo guardò stupita e chiese: "Cosa c'è? È quella tua controparte con gli occhi tristi e i capelli blu?"

"Seh, e pure gay fino al midollo. Un vero maestro nel dar crollare la libido, nulla da dire". Fece una smorfia imbarazzata (Saga se la rideva come un matto) e accarezzò il viso di Niraja: "Sei bellissima comunque" ghignò cercando di tirarla di nuovo a sé. Questa sgusciò via come un gatto e si accoccolò vicino a lui prendendo di nuovo il panno umido.

"Eh no caro, se non ti controlli più e avete anche le allucinazioni (che palle, non so mai se in questo caso devo parlare al singolare o al plurale) significa che la febbre si è alzata, quindi è meglio se non facciamo sesso, potresti sentirti peggio. E poi non dicevi che ti è crollata la libido?" Lo prese in giro lei ridendo e baciandolo.

"Eh?! Oh ma andiamo, io mi riprendo subito" borbottò Arles rifiutandosi di ammettere che in realtà si sentiva davvero male "poi con una meraviglia così..." il suo sorriso famelico fu smorzato da una fila di bianchi denti messi in mostra in modo sornione, malizioso e allo stesso tempo fanciullesco... una roba da tagliare il fiato, insomma.

"Nah nah, non mi freghi" cantilenò la proprietaria di quella meraviglia di sorriso "conosco la medicina e il pronto soccorso di base quanto basta per capire che tu stanotte non farai sesso".

"No fammi capire... Siamo qui, soli, per una volta non c'è nessuno che scassa le palle e io e te non lo facciamo per colpa della mia controparte mongola che mi fa passare per impotente??!"

Il lungo silenzio carico di pathos che seguì fu spezzato da un semplice: "… Si, esatto. Ma io non me la prenderei troppo, alla fine dei conti ha la febbre anche lui, giusto?"

"Ok, ok" disse ragionevolmente Arles. "… Io lo ammazzo." Aggiunse poi lasciando cadere la testa sul cuscino. Per i minuti seguenti sembrò comicamente in punto di morte. Niraja gli passava il panno umido, all'inizio preoccupata ma poi divertita e sbuffante allo stesso tempo. Decise quindi che il metodo migliore per combattere la noia sarebbe stato prendere a schiaffi l'amante e percularlo per bene: "Su, su, dai, cosa sei, un bimbo con la polmonite? Pensavo voi cavalieri aveste più palle!" Disse sbellicandosi dalle risate.

"Avresti potuto verificare di persona se non ti fossi rifiutata di fare sesso con me!" Rispose il Cavaliere, vincendo per il battutone un bel pugno in testa e un tenerissimo broncio.

"Il fatto che tu abbia la febbre non ti autorizza ad uscite di questo genere. E non provare - sbottò divertita alla vista di Arles con un dito alzato come per interrompere - a dire che deliri per la febbre. Hai appena trentotto gradi, diamine!" Risero insieme fino a quando Niraja assistette per la seconda volta al cambiamento di colore dei capelli e dello sguardo di Arles. Da folti e grigi i capelli diventarono folti e blu, mentre gli occhi acquistarono un colore normale e un sfumatura malinconica. L'uomo che aveva ora di fronte le stava tuttavia sorridendo.

"Saga?" Chiese lei esitante.

"Si, proprio io. Penso che pagherò caro questo attimo di divertimento, ma volevo chiacchierare due minuti con te in circostanze più felici della prima volta. Giuro che tra poco te lo lascio" rise.

Parlarono per un po' del più, del meno e di Arles (che nel frattempo lanciava improperi irripetibili che facevano scoppiare a ridere Saga e successivamente Niraja, dato che glieli ripeteva). All'improvviso sembrò molto stanco, segnale che i tentativi di Arles di prendere il sopravvento stavano finalmente dando i loro frutti.

"Ti saluto, bella donna - salutò Saga - Arles ha fatto proprio il terno al lotto con te! Cercherò di non disturbarvi più (forse), e se ti fa stare male trovo il modo di ammazzarlo dall'interno!"

"Lo dice anche lui, ma in teoria se muore uno non muore anche l'altro?" Chiese perplessa lei.

La faccia di Saga fu impagabile; assunse una posa pensierosa, e mentre si arrovellava su questo bel problema ritornò Arles. In quella posa Niraja lo trovò bello e allo stesso tempo buffo, e lo (anzi, li) derise perché non avevano mai pensato a questa cosa.

"Hei, ho ben altro a cui pensare io! Come ad esempio..." Si fermò e ascoltò attentamente qualcosa che le orecchie di Niraja non potevano udire. "Come ad esempio i bastardi infami che origliano!!" Sbraitò facendo sobbalzare la donna. Udirono distintamente Deathmask e Aphrodite correre via ululando dal ridere (solo gli dei sanno come avessero fatto a trattenersi fino a quel momento) mentre il primo urlava: "Domani ti aiuto a cercare le palle, bello!"

I due si guardarono negli occhi a lungo, fino a quando...

"No, e che cazzo, non ridere anche tu te ne prego! Ma dov'è la furia divina quando serve?" Motteggiò uno sconsolatissimo Arles mentre la sua ciliegina si rotolava nel letto dalle risate.

"Siete fantastici, te lo giuro! Ma giuro anche che prima o poi ti rapirò" disse quando ebbe finito di ridere puntandogli contro un dito ammonitore.

"Non si indica, Ciliegina, non lo sai che è maleducazione?" Rispose divertito il puntato tirandola a sé e baciandola divertito.

"Mh, vedo che stai già molto meglio. Posso andare tranquilla"

"E no dai, resta ancora un po'. Comunque che carina, ti preoccupavi per me?"

"Eh per forza, voi uomini quando avete un po' di influenza sembra sempre dobbiate morire!" Si giustificò lei guardando in ogni direzione tranne che davanti al suo viso. "E poi lo sai, non posso restare qui, è quasi l'alba"

"Oh, di già? Come vola il tempo quando ti diverti! Buona giornata, bellezza" sorrise serafico baciandola ancora per un po' e lasciandola andare a malincuore. Quando Niraja giunse alla finestra prima di uscire disse:

"Mi piace Saga, è simpatico! È bello avere l'amante e il migliore amico gay nella stessa persona, più comodo" gli fece una linguaccia che la ringiovanì di dieci anni e saltò via lasciando Arles con un palmo di naso. Quando si riadagiò sui cuscini, deciso a riposare almeno un'oretta, si sentiva molto meglio, anche se questo non cancellava per nulla gli istinti omicidi che affollavano la sua mente. Decise che nonostante tutto, era stata una bella nottata.

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Poche ore dopo Arles girava con tanto di tunicone, maschera ed elmo all'Arena, dove aspiranti Cavalieri e Gold si allenavano. Si tenne in un angolo fino a quando non incrociò lo sguardo di due di questi in particolare (si poté percepire lo sguardo lampeggiante perforare la maschera). I due Cavalieri lo raggiunsero in disparte, e Deathmask si fece avanti con espressione colpevole, che mutò improvvisamente quando gli porse qualcosa. Arles guardò cosa fosse e subito dopo si ritrovò a lanciare dietro ai due idioti due biglie di metallo insultandoli, mentre questi correvano via ridendo come dei cretini.

MISSIONE SANTUARIO, TENTATIVO NUMERO 14 (se così possiamo chiamarlo): FALLITO

By: EnkeliNoManigoldo

Angolino mio: si, ho cambiato nick e si, mi sono divertita un sacco a scriverlo, spero vi piaccia!

   
 
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